Pagina 1 di 4 12 ... UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 31
  1. #1
    email non funzionante
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Messaggi
    10,854
     Likes dati
    0
     Like avuti
    16
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Il nuovo riferimento dei berlusconiani? Charles De Gaulle

    Charles de Gaulle, l’antipolitica sale della democrazia

    di Eugenio Di Rienzo


    A poche settimane di distanza dall’anniversario dell’appello lanciato dalla Bbc di Londra, il 18 giugno 1940, con cui Charles de Gaulle invitava la Francia a non piegarsi alla «strana disfatta» infertale dalle armate hitleriane, è doveroso fare un bilancio della fortuna che questa personalità registrò presso la classe politica e intellettuale del nostro Paese. Il capo di «France libre» fu, infatti, il creatore di una forma politica che si propose di correggere i vizi della «democrazia latina» attraverso le due importanti riforme costituzionali del 1958 e del 1962. Queste ampliavano il potere del Capo dello Stato, attribuendogli potere esecutivo e iniziativa referendaria, e ne subordinavano l’elezione non ad una votazione parlamentare ma al suffragio diretto di tutta la popolazione francese.
    Di questa trasformazione, fu testimone oculare Giovanni Spadolini in una serie di articoli pubblicati, tra 1958 e 1964, che mettevano in evidenza la massiccia adesione alla «ricetta de Gaulle». La presa di potere gollista non era stata, sosteneva Spadolini, né una rivoluzione solitaria né un golpe bianco, propiziato dalla destra conservatrice e reazionaria. Dopo il voto a favore del Generale nelle elezioni presidenziali del dicembre 1958, accanto a lui si collocarono cattolici di vario orientamento, socialisti riformisti, radicali della vecchia guardia, uomini della destra liberale. Contro de Gaulle si posizionò compattamente il solo Pcf, seguito dalle forze della sinistra italiana che si diffusero in apocalittiche esternazioni relative al suo avvento sulla scena politica: la «minaccia grave» all’ordine repubblicano, denunciata da Paietta su l’Unità, la sconfitta della democrazia proclamata sull’Avanti, l’allarmante parallelismo tracciato con il bonapartismo dai socialisti, le preoccupazioni espresse da Saragat per un «esito fascista» dell’avventura gollista.
    Tra gli anni 1961 e 1968, l’ipotesi di un «gollismo all’italiana» diveniva invece un modello di riferimento per coloro che, a destra o al centro, si opponevano all’apertura a sinistra della Dc e contemporaneamente domandavano una revisione dell’impianto costituzionale. Nel Msi, in particolare, de Gaulle fu visto come l’unico baluardo contro l’avanzata comunista e il suo modello di «governo governante» venne considerato la carta vincente per risolvere la crisi politica italiana, in una prospettiva presidenzialista che non fu mai abbandonata da questo schieramento prima del recentissimo ritorno di Gianfranco Fini ai ludi parlamentari della vecchia politica politicante. Anche altre forze, inserite nel cosiddetto «arco costituzionale», individuarono nel gollismo l’esempio da seguire per attuare una necessaria stabilizzazione del quadro politico italiano. Si apriva, in questo modo, la strada per le modifiche della Costituzione del 1948 e la Quinta Repubblica francese diveniva una semplice variante del modello democratico occidentale nell’analisi di politologi di formazione laica e liberale, come Salvatore Valitutti e Giuseppe Maranini, egualmente ostili ai mali della partitocrazia.
    Fu soltanto nel 2003, con la pubblicazione del volume di Gaetano Quagliariello, De Gaulle e il gollismo (Il Mulino), che si arrivò tuttavia a un’analisi della biografia politica del Generale priva di pregiudizi ideologici, concentrata sull’esame del progetto gollista di costruire una «democrazia sovrana», ma non autoritaria, rispettosa della separazione dei poteri eppure incentrata sull’iniziativa del presidente della Repubblica, da cui dipendeva la facoltà di sciogliere le Camere e di indire i referendum. La vicenda politica di de Gaulle veniva inserita da Quagliariello in un ampio quadro che sottolineava la trasformazione delle varie «famiglie politiche» del secondo Dopoguerra, le quali confluirono in una struttura politica modernizzatrice guidata e resa possibile da de Gaulle. Su questa stessa linea si è posto il volume di Donatella Campus, L’antipolitica al governo (Il Mulino, 2006), che accomuna tre outsiders della politica, de Gaulle, Reagan e Berlusconi, egualmente estranei al «palazzo» e alle sue regole, ma capaci di imporsi facendo leva sul consenso popolare. L’antipolitica, nata come linguaggio di opposizione al sistema dei partiti è riuscita a diventare, nel gollismo, nel reaganismo, nel berlusconismo, il mezzo per governare nel lungo periodo, essendo essa in grado di rappresentare vasti obiettivi strutturali e di abbattere i tradizionali steccati che dividono i governanti dai governati.
    Da questa mission emerge chiaramente una visione del fare politica non più «professionale», secondo la vecchia definizione di Max Weber. Per de Gaulle, come per Berlusconi, la fonte del potere è carismatica e legale allo stesso tempo. Da una parte, il leader si caratterizza per le sue doti e le sue azioni. Dall’altra, deve però trarre la sua legittimazione dal suffragio universale, escludendo altri intermediari. Consequenziale a questa visione della legittimità e della sovranità è la scelta di procedere alla riforma costituzionale attraverso un referendum popolare. La predilezione per questo strumento della democrazia diretta si basa sulla fiducia nella saggezza della gente comune contrapposta alla malafede dei partiti e delle élite politiche, molto spesso più preoccupati di garantire le loro rendite di posizione che l’interesse comune. Non casualmente, infatti, se il presidente francese Georges Clemenceau, durante il primo conflitto mondiale, aveva sostenuto che «la guerra era cosa troppo seria per lasciarla fare ai militari», de Gaulle, nel corso della sua lunga attività di governo, aveva spesso aggiunto che «la politica era affare troppo importante per abbandonarla nelle mani dei politici».

    Charles de Gaulle, l’antipolitica sale della democrazia - Cultura - ilGiornale.it del 03-05-2010


    carlomartello

  2. #2
    email non funzionante
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Messaggi
    10,854
     Likes dati
    0
     Like avuti
    16
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Rif: Il nuovo riferimento dei berlusconiani? Charles De Gaulle



    De Gaulle e il gollismo Quagliariello Gaetano

    Nel suo grande libro sul generale, apparso ora presso il Mulino, Gaetano Quagliariello osserva che il gollismo è anzitutto una forma di nazionalismo, ma disegnato e modellato dalle convinzioni e dalle personali esperienze dell' uomo che ne fu protagonista. E' nata così un' opera molto ricca che è al tempo stesso biografia, saggio storico e trattato politico. (...) Quando attira l' occhio del maresciallo Pétain e comincia una brillante carriera di ufficiale e scrittore fra gli anni Venti e Trenta, de Gaulle ha già uno straordinario bagaglio di esperienze culturali e militari. Ha assistito da ragazzo alla crisi delle forze armate francesi durante lo scandalo Dreyfus. Conosce il nazionalismo di Charles Maurras e quello di Philippe Barrès. Ha letto Henri Bergson, Maurice Blondel, Charles Péguy e la vivace letteratura antiparlamentare degli inizi del secolo. (...) Quagliariello ricorda che non vi è pagina in cui le considerazioni sulla strategia e sulla tattica non emergano da una riflessione storica e morale sui destini della nazione francese. Dalle sue esperienze e dalle sue letture de Gaulle ha tratto la convinzione che l' Europa e la Francia attraversano una crisi di civiltà. Nel dibattito su comunismo e capitalismo è attratto dalla prospettiva di una «terza via» e immagina una società interclassista, composta da lavoratori, tecnici e produttori, tutti chiamati a collaborare nell' ambito di una economia solidarista e «corporativa». Nel dibattito storico sulla democrazia parlamentare non nasconde la sua preferenza per i periodi della storia di Francia in cui un uomo rappresenta la nazione e la guida verso i suoi destini. (...) Le pagine dedicate da Quagliariello al «maggio francese» sono fra le migliori scritte su quel periodo in qualsiasi Paese, Francia compresa. Il lettore avrà capito a questo punto perché de Gaulle e gli uomini politici italiani fossero fatti per non capirsi. Il generale detestava i partiti; gli italiani li consideravano polmoni e arterie del corpo politico nazionale. Il generale credeva nella nazione; gli italiani credevano nelle ideologie. (...) Mi chiedo, chiudendo il libro, se un po' di gollismo non sia invece ciò di cui avrebbe maggiormente bisogno l' Europa di domani.

    Recensione di Sergio Romano: De Gaulle, la grandeur in cerca di un' Europa


    carlomartello

  3. #3
    email non funzionante
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Messaggi
    10,854
     Likes dati
    0
     Like avuti
    16
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Rif: Il nuovo riferimento dei berlusconiani? Charles De Gaulle



    Quando eravamo ragazzi, l' immagine del Generale De Gaulle veniva descritta con tinte fosche (come oggi Vladimir Putin), e, ciò, paradossalmente, soprattutto negli ambienti europeistici. Si sosteneva che De Gaulle, volendo mantenere ed accrescere il ruolo della Francia nel mondo, era contro l' Europa; che, avendo trasformato la Costituzione in senso semi-presidenzialistico, aspirava ad instaurare una dittatura; che, esprimendo l' idea che la Russia facesse parte dell' Europa, egli favorisse la dittatura sovietica (...) De Gaulle non voleva ostacolare l' Europa, bensì prevenire la deriva mercantilistica ("zona di libero scambio"), che sarebbe derivata dall' ingresso dell' Inghilterra (come poi si verificò); egli era così rispettoso della sovranità popolare che, il giorno in cui il popolo francese disse "no" al suo referendum di riforma costituzionale (referendum di carattere federalistico, per il decentramento dello Stato giacobino), egli si dimise senza indugio, senza esserne stato richiesto da nessuno. Infine, con lo sviluppare il suo dialogo con il vertice sovietico, e perfino con l' aborrito regime rumeno, di allora egli anticipava la Ostpolitik di Willi Brandt, che, con grande preveggenza, aspirava a dissolvere il blocco sovietico grazie alla sua osmosi con l' Europa. Oggi, è di grande attualità anche un' altra delle anticipazioni storiche di De Gaulle: l' idea di "democrazia sovrana", fatta propria dalla "leadership" russa, che tanto sta ispirandosi al gaullismo. Non capiamo come si possa contestere il fatto che la democrazia, vale a dire il "governo del popolo", in tanto può essere autentica, in quanto lo stato democratico sia influenzato solamente dalla volontà del popolo, non già da forze internazionali incontrollabili, come, per esempio, "lobbies" trasversali, centrali finanziarie, imprese multinazionali, servizi segreti, industria dei "media", ecc...Ciò che oggi viene criticato della "globalizzazione" è proprio che tali forze pre-determinano, come un destino ineluttabile, il corso futuro della storia, gli stati d'animo delle popolazione, il quadro concettuale d' insieme della cultura, il lecito e l' illecito nel discorso politico, le grandi scelte sistemiche, le grandi alleanze internazionali, le politiche economiche e sociali, le scelte militari, ecc...A questo punto, su che cosa può ancora decidere il "popolo sovrano"?

    Identità Europea: IN MEMORIA DI CHARLES DE GAULLE


    carlomartello

  4. #4
    Forumista storico
    Data Registrazione
    13 Sep 2002
    Messaggi
    31,653
     Likes dati
    3,543
     Like avuti
    657
    Mentioned
    10 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Rif: Il nuovo riferimento dei berlusconiani? Charles De Gaulle

    Il paragone tra i due è una mezza bestemmia però a livello culturale e latamente ideologico ci potrebbe persino stare, se le gesta amicali di Berlusconi con cornetti e pacche sulle spalle avessero un retroterra politico a giustificarle.

  5. #5
    email non funzionante
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Messaggi
    10,854
     Likes dati
    0
     Like avuti
    16
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Rif: Il nuovo riferimento dei berlusconiani? Charles De Gaulle

    Citazione Originariamente Scritto da Manfr Visualizza Messaggio
    Il paragone tra i due è una mezza bestemmia però a livello culturale e latamente ideologico ci potrebbe persino stare, se le gesta amicali di Berlusconi con cornetti e pacche sulle spalle avessero un retroterra politico a giustificarle.
    I paragoni servono a poco, si possono studiare i modelli, ora che l'Italia, come la Francia ai tempi di De Gaulle, si trova ad affrontare le sfide di Presidenzialismo et Federalismo, l'esempio gollista può essere importante. Certo è che Berlusconi, a modo suo, si ritrova perfettamente nei panni del Generale: cesarismo/bonapartismo, politica estera fondata su aspirazioni personalistiche, tra cui la Russia in Europa, funzione di katechon contro le forze di sinistra (De Gaulle mandò addirittura Massu contro gli studenti sessantottini ).

    carlomartello

  6. #6
    SMF
    Data Registrazione
    30 Mar 2009
    Messaggi
    134,873
     Likes dati
    20,855
     Like avuti
    32,319
    Mentioned
    1059 Post(s)
    Tagged
    25 Thread(s)

    Predefinito Rif: Il nuovo riferimento dei berlusconiani? Charles De Gaulle

    Quello che però ci dobbiamo augurare è che Berlusconi non conosca la 'sua' Algeria.

  7. #7
    Forumista storico
    Data Registrazione
    13 Sep 2002
    Messaggi
    31,653
     Likes dati
    3,543
     Like avuti
    657
    Mentioned
    10 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Rif: Il nuovo riferimento dei berlusconiani? Charles De Gaulle

    Citazione Originariamente Scritto da Giò91 Visualizza Messaggio
    Quello che però ci dobbiamo augurare è che Berlusconi non conosca la 'sua' Algeria.
    La rivolta sicula di Lombardo-Miccichè-Granata ?

  8. #8
    SMF
    Data Registrazione
    30 Mar 2009
    Messaggi
    134,873
     Likes dati
    20,855
     Like avuti
    32,319
    Mentioned
    1059 Post(s)
    Tagged
    25 Thread(s)

    Predefinito Rif: Il nuovo riferimento dei berlusconiani? Charles De Gaulle

    Citazione Originariamente Scritto da Manfr Visualizza Messaggio
    La rivolta sicula di Lombardo-Miccichè-Granata ?
    repapelle:

    No. Diciamo che si spera che Berlusconi non retroceda su certe posizioni che invece per ora, seppur con gran fatica, sta tenendo.
    De Gaulle s'era impegnato a difendere l'Algeria Francese. Sappiamo com'è andata a finire.

  9. #9
    email non funzionante
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Messaggi
    10,854
     Likes dati
    0
     Like avuti
    16
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Rif: Il nuovo riferimento dei berlusconiani? Charles De Gaulle

    Giò fa certamente riferimento alla questione algerina e a quella immigratoria.

    Va detto, per l'onor del vero, che leggi ambigue sulla cittadinanza e l'immigrazione degli algerini sono risalenti sin all'inizio della colonizzazione francese del Maghreb, quindi errori commessi non soltanto dopo la proclamazione del territorio metropolitano franco-algerino nell'ultimo dopoguerra, e va anche detto che De Gaulle ha combattuto duramente i terroristi dell'FLN ed era un fautore dell'Algérie française, tanto da irritare - anche per questo - gli americani - oltre che a mettersi contro i sovietici - in quanto disconosceva il 'principio di autodeterminazione dei popoli'.

    Proprio per questo motivo tuttavia gettò le basi di una pericolosa 'fraternité' con gli algerini, che nonostante tutto non portò alla sconfitta dell'FLN, a quel punto De Gaulle accettò di ritirarsi e di concedere l'indipendenza all'Algeria: inutile dire che i francesi d'Algeria lo presero come un tradimento, quindi entrò in conflitto con l'Oas.

    Ma peggio ancora, De Gaulle fu negli anni '60 il fautore di una massiccia immigrazione dai territori coloniali (soprattutto Antille e Africa) a beneficio della crescita economica francese e delle condizioni di vita degli abitanti poveri di quelle aree, istituì quindi un apposito ufficio per le politiche d'immigrazione d'oltremare. Le fondamenta dell'Eurabia per qualcuno, che lo han fatto icona anche per certi spasimanti di una Francia geopoliticamente e culturalmente succube degli arabi, ma forse non esattamente.

    Sempre per l'onor del vero, De Gaulle disse che gli immigrati di colore, sarebbero dovuti essere una petite minorité, in quanto la Francia, per il Generale, era una nazione "di razza bianca, di religione cattolica e di cultura greco-latina" e in caso di soverchiamento rispetto questi tre punti "la Francia non è più la Francia". E per sconfessare definitivamente De Gaulle come fautore dell'islamizzazione della Francia, egli prosegue: "se tutti gli arabi si considerassero francesi, cosa gli impedirebbe di venire a installarsi.." e allora "il mio villaggio non si chiamerebbe più Colombey les Deux Églises, ma Colombey les Deux Mosquées!". Inutile dire come è andata a finire successivamente.

    Insomma politiche d'immigrazione imperdonabili, macchie indelebili sulla figura di Charles De Gaulle che non ce lo hanno mai fatto piacere troppo. Tuttavia, studiandolo meglio, ci si rende conto che De Gaulle non può essere liquidato per la faccenda algerina e l'immigrazione, fu un politico di grande spessore: guida forte e carismatica, tentò di portare la Francia verso il federalismo di Barrès (e fu sconfessato dagli stessi elettori francesi..) che sarà riproposto dagli scritti di de Benoist, uscì dalla Nato quando si accorse che Stati Uniti e Inghilterra avrebbero subordinato la Francia, inaugurando una politica che vedeva la Francia come potenza d'equilibrio tra i due blocchi e teorizzando la Grande Europa dall'Atlantico agli Urali, e provò a proporre una visione diversa dell'Europa da quella - mercatista e omologante - che poi è prevalsa.

    Tuttavia, per vari fattori, non vediamo in Berlusconi il rischio di una deriva simile sull'immigrazione, forse in Craxi (legge Martelli) ma in Italia molte cose sono cambiate da Craxi.


    carlomartello
    Ultima modifica di carlomartello; 03-05-10 alle 19:18

  10. #10
    SMF
    Data Registrazione
    30 Mar 2009
    Messaggi
    134,873
     Likes dati
    20,855
     Like avuti
    32,319
    Mentioned
    1059 Post(s)
    Tagged
    25 Thread(s)

    Predefinito Rif: Il nuovo riferimento dei berlusconiani? Charles De Gaulle

    Se posso permettermi, aggiungerei pure la vergognosa mancanza di De Gaulle sulla grazie a Brasillach, che venne clamorosamente negata.
    Sul piano umano questo lo squalifica totalmente.
    A parte questo però - a livello di politica estera - è innegabile che De Gaulle abbia tentato di uscire dalla logica castrante dei due blocchi contrapposti, senza rinunciare però all'anti-comunismo, soprattutto sul piano interno.
    Prova ne sia che dietro il maggio francese probabilmente vi fu un tentativo destabilizzatore da parte dei soliti 'arancioni ante litteram' appositamente eterodiretti da potenze d'Oltreoceano.

 

 
Pagina 1 di 4 12 ... UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. Charles de Gaulle et l'identité nationale
    Di carlomartello nel forum Conservatorismo
    Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 04-11-09, 12:56
  2. PANTHEON / Charles de Gaulle
    Di Florian nel forum Conservatorismo
    Risposte: 8
    Ultimo Messaggio: 27-04-09, 19:10
  3. Charles De Gaulle
    Di Sabotaggio nel forum Destra Radicale
    Risposte: 8
    Ultimo Messaggio: 11-11-08, 14:41
  4. Charles de Gaulle
    Di Monsieur nel forum Il Termometro Politico
    Risposte: 53
    Ultimo Messaggio: 11-07-08, 11:14

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito