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  1. #1
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    Predefinito Libro capolavoro contro i fautori dello " Scontro di Civiltà"

    Enrico Galoppini, Islamofobia. Attori, tattiche, finalità

    Enrico Galoppini
    "Islamofobia. Attori, tattiche, finalità"
    Edizioni all'insegna del Veltro, Parma 2008




    Prefazione di Aboulkheir Breigheche.
    Postfazione di Costanzo Preve.


    Il libro: Questo libro – che raccoglie una serie di articoli pubblicati dall’Autore tra il 1999 e il 2007 – è un tentativo d’inquadrare storicamente e culturalmente il fenomeno dell’islamofobia, spiegandolo non solo come una delle tante facce che può assumere il “pregiudizio”, ma come una necessità irrinunciabile nell’ambito di una vasta campagna propagandistica occidentale volta a creare l’idea dell’Islàm come “problema”. Lo scopo, piuttosto evidente, è quello di fornire una “copertura ideologica” ad un serie di aggressioni che l’Occidente – in primis Stati Uniti, Gran Bretagna e Israele – ha compiuto ed intende compiere in quella parte del mondo abitata prevalentemente da popolazioni musulmane. L’individuazione del legame tra strategie geopolitiche atlantiche ed islamofobia costituisce quindi uno dei tratti caratteristici di questo libro. I protagonisti della campagna di disinformazione sull’Islàm e i musulmani, il loro modus agendi e gli obiettivi che essi si prefiggono vengono messi a nudo in quello che costituisce, inoltre, una denuncia della cosiddetta “informazione”, impegnata nella creazione del “nemico islamico” sia all’interno (le comunità d’immigrati di religione islamica) che all’esterno (i popoli del Vicino e del Medio Oriente).

    L'Autore
    : Enrico Galoppini, saggista e traduttore dall'arabo, diplomato in lingua araba a Tunisi e ad Amman, ha lavorato nell’ambito di progetti internazionali (ad es. in Yemen) ed ha insegnato per alcuni anni Storia dei Paesi islamici presso le Università di Torino e di Enna. È nel comitato di redazione della rivista di Studi geopolitici “Eurasia” (www.eurasia-rivista.org). Particolarmente interessato agli aspetti religioso e storico-politico del mondo arabo-islamico, alla storia del colonialismo, all'attualità politica internazionale, ma anche ai viaggi e a fenomeni di costume, collabora o ha collaborato a riviste e quotidiani tra cui "LiMes", "Imperi", "Eurasia", "Levante", "La Porta d'Oriente", "Kervàn", "Africana", "Meridione. Sud e Nord del mondo", "Diorama Letterario", "Italicum", "Rinascita". Ha pubblicato alcuni saggi e prefazioni, ed il suo primo libro è "Il Fascismo e l'Islàm" (Edizioni All'Insegna del Veltro, Parma 2001).

    Euri 18, 208 pp.

    Edizioni all’insegna del Veltro
    Viale Osacca, 13
    43100 – Parma

    contatti:
    insegnadelveltro1@tin.it
    tel. 0521 290880

  2. #2
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    Un vero capolavoro

  3. #3
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    Non conosco questo libro.
    Ma faccio questa semplice osservazione.
    Sono i musulmani che hanno mandato i loro eserciti in USA o in Europa...o siamo stati noi a mandare i nostri soldati a casa loro perchè loro hanno il petrolio ?

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da EresiaMaxima Visualizza Messaggio
    Enrico Galoppini, Islamofobia. Attori, tattiche, finalità

    Enrico Galoppini
    "Islamofobia. Attori, tattiche, finalità"
    Edizioni all'insegna del Veltro, Parma 2008




    Prefazione di Aboulkheir Breigheche.
    Postfazione di Costanzo Preve.


    Il libro: Questo libro – che raccoglie una serie di articoli pubblicati dall’Autore tra il 1999 e il 2007 – è un tentativo d’inquadrare storicamente e culturalmente il fenomeno dell’islamofobia, spiegandolo non solo come una delle tante facce che può assumere il “pregiudizio”, ma come una necessità irrinunciabile nell’ambito di una vasta campagna propagandistica occidentale volta a creare l’idea dell’Islàm come “problema”. Lo scopo, piuttosto evidente, è quello di fornire una “copertura ideologica” ad un serie di aggressioni che l’Occidente – in primis Stati Uniti, Gran Bretagna e Israele – ha compiuto ed intende compiere in quella parte del mondo abitata prevalentemente da popolazioni musulmane. L’individuazione del legame tra strategie geopolitiche atlantiche ed islamofobia costituisce quindi uno dei tratti caratteristici di questo libro. I protagonisti della campagna di disinformazione sull’Islàm e i musulmani, il loro modus agendi e gli obiettivi che essi si prefiggono vengono messi a nudo in quello che costituisce, inoltre, una denuncia della cosiddetta “informazione”, impegnata nella creazione del “nemico islamico” sia all’interno (le comunità d’immigrati di religione islamica) che all’esterno (i popoli del Vicino e del Medio Oriente).

    L'Autore
    : Enrico Galoppini, saggista e traduttore dall'arabo, diplomato in lingua araba a Tunisi e ad Amman, ha lavorato nell’ambito di progetti internazionali (ad es. in Yemen) ed ha insegnato per alcuni anni Storia dei Paesi islamici presso le Università di Torino e di Enna. È nel comitato di redazione della rivista di Studi geopolitici “Eurasia” (www.eurasia-rivista.org). Particolarmente interessato agli aspetti religioso e storico-politico del mondo arabo-islamico, alla storia del colonialismo, all'attualità politica internazionale, ma anche ai viaggi e a fenomeni di costume, collabora o ha collaborato a riviste e quotidiani tra cui "LiMes", "Imperi", "Eurasia", "Levante", "La Porta d'Oriente", "Kervàn", "Africana", "Meridione. Sud e Nord del mondo", "Diorama Letterario", "Italicum", "Rinascita". Ha pubblicato alcuni saggi e prefazioni, ed il suo primo libro è "Il Fascismo e l'Islàm" (Edizioni All'Insegna del Veltro, Parma 2001).

    Euri 18, 208 pp.

    Edizioni all’insegna del Veltro
    Viale Osacca, 13
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    insegnadelveltro1@tin.it
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    Na vera cazzata..di questi "intellettuali" non abbiamo bisogno..grazie lo stesso e ritorna da dove sei venuto..

  5. #5
    Bieco reazionario colonialista
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    Meglio questo.
    L'ULTIMA CROCIATA
    di Arrigo Petacco

    Un bel libro che descrive nei particolari tutti i "rapporti" tra Europa (mondo cattolico) e islam, dalle Crociate (che furono una reazione all'espansionismo e alla pirateria araba), a Lepanto, agli assedi di Vienna, Malta, Cipro la battaglia di Zenta e, appunto, i fatti di Poitiers.


    L'ultima crociata. Quando gli ottomani arrivarono alle porte dell'Europa

    di Petacco Arrigo




    Dettagli del Libro:Autore: Petacco Arrigo
    Editore: Mondadori
    Genere: storia d'europa
    Argomento: europa-storia, islam-storia
    Collana: Le scie
    Pagine: 209
    ISBN: 8804572612
    Data pubblicazione: 5 Oct 07
    Prezzo: € 18,50



    Descrizione: Dopo "La Croce e la Mezzaluna", Arrigo Petacco torna a occuparsi del conflitto tra Islam e Occidente nell'età moderna, partendo dal 1522, quando i turchi giunsero con la loro cavalleria fino a Ratisbona in Germania, mentre il grosso dell'esercito, guidato da Solimano il Magnifico, assediava Vienna. L'arrivo dell'inverno concluse la campagna militare ottomana, ma la capitale degli Asburgo rimarrà costantemente in pericolo per quasi due secoli. Nel 1683, infatti, i giannizzeri sono di nuovo sotto le mura viennesi, e proprio da Ratisbona la Dieta imperiale proclama l'ultima crociata che, dopo la vittoria di Eugenio di Savoia, generale al servizio degli Asburgo, sull'esercito della Sublime Porta a Zenda nei Balcani, porrà definitivamente fine alla minaccia islamica. Ecco allora che, secondo l'autore, il discorso pronunciato da Benedetto XVI a Ratisbona nel settembre del 2006 assume nuovi significati e in quella che è stata l'ultima grande impresa della cristianità unita - liberare per sempre l'Europa dalla minaccia di un'invasione musulmana - si può forse leggere in filigrana una vicenda di attualità

    http://www.unilibro.it/find_buy/Sche...ll_europa_.htm


    carlomartello

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da carlomartello Visualizza Messaggio
    Meglio questo.
    L'ULTIMA CROCIATA
    di Arrigo Petacco

    Un bel libro che descrive nei particolari tutti i "rapporti" tra Europa (mondo cattolico) e islam, dalle Crociate (che furono una reazione all'espansionismo e alla pirateria araba), a Lepanto, algli assedi di Vienna, Malta, Cipro la battaglia di Zenta e, appunto, i fatti di Poitiers.


    L'ultima crociata. Quando gli ottomani arrivarono alle porte dell'Europa

    di Petacco Arrigo




    Dettagli del Libro:Autore: Petacco Arrigo
    Editore: Mondadori
    Genere: storia d'europa
    Argomento: europa-storia, islam-storia
    Collana: Le scie
    Pagine: 209
    ISBN: 8804572612
    Data pubblicazione: 5 Oct 07
    Prezzo: € 18,50



    Descrizione: Dopo "La Croce e la Mezzaluna", Arrigo Petacco torna a occuparsi del conflitto tra Islam e Occidente nell'età moderna, partendo dal 1522, quando i turchi giunsero con la loro cavalleria fino a Ratisbona in Germania, mentre il grosso dell'esercito, guidato da Solimano il Magnifico, assediava Vienna. L'arrivo dell'inverno concluse la campagna militare ottomana, ma la capitale degli Asburgo rimarrà costantemente in pericolo per quasi due secoli. Nel 1683, infatti, i giannizzeri sono di nuovo sotto le mura viennesi, e proprio da Ratisbona la Dieta imperiale proclama l'ultima crociata che, dopo la vittoria di Eugenio di Savoia, generale al servizio degli Asburgo, sull'esercito della Sublime Porta a Zenda nei Balcani, porrà definitivamente fine alla minaccia islamica. Ecco allora che, secondo l'autore, il discorso pronunciato da Benedetto XVI a Ratisbona nel settembre del 2006 assume nuovi significati e in quella che è stata l'ultima grande impresa della cristianità unita - liberare per sempre l'Europa dalla minaccia di un'invasione musulmana - si può forse leggere in filigrana una vicenda di attualità

    http://www.unilibro.it/find_buy/Sche...ll_europa_.htm


    carlomartello
    Il tuo confronto è privo di senso.
    Il libro di Petacco si riferisce ad epoche passate, quando l'Impero Ottomano cercava di invadere l'Europa della Controriforma. Il libro di Galoppini, credo, si riferisca al presente, quando siamo noi ad avere mandato, per il petrolio, i nostri soldati nel Medio Oriente.

  7. #7
    Torre d'Avorio
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    Citazione Originariamente Scritto da bonconti Visualizza Messaggio
    Na vera cazzata..di questi "intellettuali" non abbiamo bisogno..grazie lo stesso e ritorna da dove sei venuto..
    Massì non disperare, ci internerete non appena vincerete le elezioni.

  8. #8
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    Galoppini...buono quello.

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Nigromontanus Visualizza Messaggio
    Il tuo confronto è privo di senso.
    Il libro di Petacco si riferisce ad epoche passate, quando l'Impero Ottomano cercava di invadere l'Europa della Controriforma. Il libro di Galoppini, credo, si riferisca al presente, quando siamo noi ad avere mandato, per il petrolio, i nostri soldati nel Medio Oriente.
    Così parlò Faye - da Il Foglio del 9.7.2005
    Gli scenari dell’apocalisse annunciati da un pensatore di destra profetico (e pagano)

    Inanità della crociata antiterrorista

    “Nessuno ha compreso la vera strategia di conquista di Maometto, dall’ottavo secolo, della quale il terrorismo fa integralmente parte, come la guerra psicologica o la ‘guerra dei ventri’ (espansione demografica), o l’occupazione territoriale interna secondo la strategia della ‘pelle di leopardo’. I politici, i militari, gli intellettuali occidentali non conoscono rigorosamente nulla dell’islam, del suo permanente ‘dovere di dissimulazione’, del suo lessico ambiguo; non hanno mai aperto un Corano; mai letta la predica di un imam tradotta dall’arabo; mai discusso con un musulmano di base. Affrontano un nemico che non conoscono, ma che li conosce bene; loro non lo dichiarano ‘nemico’, mentre lui li proclama ‘nemici’. Quando i responsabili occidentali, credendo di far bene, assicurano che bin Laden e la sua rete Al Qa‘ida non rappresentano l’islam, si sbagliano. Seguono perfettamente la linea della strategia guerriera caldeggiata dal Corano contro gli infedeli, da dodici secoli”. […]

    Le forme della guerra a venire

    “I gadgets tecnologici, le armi sofisticate non possono nulla contro la forza dei rivoltosi, niente contro i terroristi. Quattro mujaheddin determinati […] sono più efficaci di centinaia di missili. Perché noi siamo entrati nell’era della ‘guerra totale’, lì dove non esistono più regole e ogni mezzo è utile. La guerra è affare di volontà molto più che di mezzi tecnologici. Questa sopravvalutazione della tecnologia da parte dell’occidente può costargli caro. Non serve a nulla possedere un arsenale nucleare se non è possibile servirsene, se si aprono le frontiere e si adotta il diritto del suolo. D’altra parte, dal momento in cui il nemico è già impiantato in massa nel vostro territorio, la guerra non può più prendere la forma di un confronto infrastatuale, ma sarà un fronteggiamento psichico, neoarcaico, in cui i missili a lunga gittata non sono di alcuna utilità. In Europa ci dirigiamo verso una guerra che avrà due forme principali, già cominciate: 1) le azioni terroristiche, massive o minime ma moltiplicate; 2) la guerriglia di conquista territoriale interna, strettamente mescolata alla criminalità, forma di jihad perfettamente conforme agli insegnamenti del Corano. […] Vivremo il cedimento molle dello Stato centrale impotente, la nascita di milizie di difesa neofeudali, lo scivolamento nella guerra civile, questa levatrice di storia”.
    “Il neo-terrorismo si autoinvita nella panoplia degli arsenali di guerra. Fino a oggi il terrorismo provocava distruzioni limitate; ormai, con mezzi rustici ma temibili, può acquisire la forza di rottura e le capacità militari tipiche delle armate organizzate. Il neoterrorismo sarà un mélange di risorse primitive e di armi sporche, il figlio bastardo della tecnica e dell’arcaismo.
    I colpi non verranno da uno Stato preciso e individuabile. […] I militari sono ghiotti di armi ipersofisticate. Ma sono in ritardo di una guerra. Il futuro sarà infatti in Europa uno sgradevole misto di guerra terrorista astuta e di guerra civile. Gli attacchi contro le Twin Towers e il Pentagono non sono stati che un piccolo inizio, un intermezzo tra una portata e l’altra, al confronto di ciò che ci attende.[…]
    Da circa dieci anni in Francia, Gran Bretagna e Belgio soprattutto, innumerevoli fatti dimostrano l’evidenza tonitruante di un’occupazione sorda che progredisce, in totale impunità. Gli sforzi dei media, degli intellettuali, dei politici, degli eletti per dissimulare, esorcizzare, nientificare la terribile verità, hanno qualcosa di commovente, di toccante, ma anche di sordido. E’ evidente che lo Stato di diritto repubblicano così come lo conosciamo non potrà ristabilire la situazione; che il punto di non ritorno è oltrepassato; che la progressione virale della malattia non può più essere arrestata da medicamenti e che un passaggio sanguinario nella sala operatoria è inevitabile, ahinoi. […] Tutto è possibile sul fronte interno ma certamente non il ritorno al tranquillo ordine pubblico, incivilito, gendarmesco e piccolo-borghese, protetto da un fantomatico ‘ministero per la Sicurezza’. E’ troppo tardi. L’incendio è già iniziato e ha oltrepassato i pompieri”.

    Guillaume Faye, “Avant-guerre, Chronique d’un cataclysme annoncé”, L’Aencre 2002




    carlomartello

  10. #10
    Torre d'Avorio
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    Citazione Originariamente Scritto da Nigromontanus Visualizza Messaggio
    Il tuo confronto è privo di senso.
    Il libro di Petacco si riferisce ad epoche passate, quando l'Impero Ottomano cercava di invadere l'Europa della Controriforma. Il libro di Galoppini, credo, si riferisca al presente, quando siamo noi ad avere mandato, per il petrolio, i nostri soldati nel Medio Oriente.
    Difatti. Credo comunque la gran parte del libro si concentri soprattutto sulle manipolazioni mediatico-culturali e la disinformatja occidentalista sull'Islam (come Libero che usa tante paroline arabe perché loro sì che lo conoscono l'Islam )

 

 
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