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Discussione: L acrisi di ELICA Spa

  1. #1
    gentiluomo di campagna
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    Predefinito L acrisi di ELICA Spa

    Anche ELICA Spa, società quotata da un paio di anni alla Borsa di Milano, leader nella produzione di cappe, è in crisi.
    Elica è controllata dalle famiglie Casoli e Pieralisi, famiglie imparentate tra loro.


    http://www.corriereadriatico.it/arti...6D5CF49DD8603E
    Sempre tesi i rapporti tra le parti. Martedì prossimo il confronto
    L’Elica incontra i sindacati Nel mirino finiscono 135 esuberi


    FABRIANO - Giornata nera a Fabriano. Sfilano i tremila per dar voce all’emergenza dell’Antonio Merloni, piove fitto sugli slogan e l’occupazione a rischio, e per restare in tema alla Elica, sempre di Fabriano, va in scena l’incontro tra i sindacati di categoria Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil e la direzione del personale. Un incontro che segna la ripresa dei contatti tra l’azienda produttrice di cappe aspiranti da cucina e le organizzazioni sindacali, dopo che nelle ultime settimane le parti si erano lasciate con posizioni molto distanti. Posizioni che restano tali, tanto che, da parte sindacale, è emersa la necessità di avviare un confronto e una verifica con i lavoratori; l’incontro si terrà, con molta probabilità, martedì prossimo.

    Anche qui le cifre non perdonano. L’azienda avrebbe parlato di 135 esuberi. Problema al quale intenderebbe far fronte con incentivazioni e con il ricollocamento di una parte del personale in altre aziende. Il sindacato ha chiesto, prima di arrivare a un accordo, di poter ragionare su queste tematiche con i lavoratori. Intanto l’azienda ha attuato ieri un fermo della produzione con una giornata di ferie collettiva; entro la fine del mese sono previste altre due giornate di fermo.


  2. #2
    gentiluomo di campagna
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    Le proposte del PdL e del senatore Casoli, per superare la crisi occupazionale nel distretto fabrianese. Il senatore Casoli è il principale azionista di ELICA Spa.
    http://www.corriereadriatico.it/arti...0AF7361BE4E480

    Distretto industriale in crisi, dibattito coi senatori Cursi e Casoli alla festa del Pdl
    Impresa possibile, percorsi per il rilancio


    FABRIANO - “Il distretto industriale fabrianese merita un’attenzione particolare. Attenzione che, naturalmente, chiederemo al governo, auspicando un lavoro in stretta sinergia con tutti gli enti locali coinvolti”.

    Parole chiare quelle di Cesare Cursi, presidente della commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato, che nel tardo pomeriggio di ieri è intervenuto al convegno “Impresa possibile. Percorsi per il rilancio dell’economia di Fabriano”, svoltosi a Villa Giulia (l’ex Circolo Ippico) nell’ambito della Festa del Popolo della Libertà. Un’iniziativa indubbiamente importante, se si tiene conto del difficile momento che il nostro comprensorio sta attraversando sul piano economico e sociale. E il presidente Cursi, invitato dal senatore Francesco Casoli, ha evidenziato un notevole interesse per la delicata situazione del Fabrianese.

    “La mia presenza qui - ha detto Cursi - è la dimostrazione che da parte delle forze parlamentari c'è una grande attenzione per questo territorio. Vogliamo evitare soluzioni calate dall'alto, preferendo quelle che scaturiscono dopo aver ascoltato le realtà del distretto. Un percorso è stato già avviato, visto che il 9 settembre scorso si è insediato un tavolo tecnico, che d'ora in avanti dovrà essere sostenuto dalla maggioranza più ampia possibile. Intorno a questo tavolo devono esserci Comune, Provincia, Regione e Governo, ognuno secondo il proprio ruolo e tutti insieme concentrati per individuare soluzioni durature sui temi dell'occupazione e del rilancio del distretto”.

    Ed ecco il senatore Casoli: “Questo incontro ha una valenza politica, poiché giunge al termine di una giornata in cui è stata lanciata la Costituente del Pdl, grazie anche alla presenza dell'onorevole Carlo Ciccioli, e una valenza economico-territoriale, in quanto il nostro comprensorio versa in una grave situazione e il Pdl non può certo sottrarsi alle proprie responsabilità di Governo. Come ha ben detto di recente il vescovo Giancarlo Vecerrica, se uno di noi perde il lavoro o non lo trova, è come se fosse travolto e noi non possiamo stare fermi e immobili”.

    Nel corso del dibattito, moderato da Lolita Falconi del Corriere Adriatico e al quale ha assistito pure il sindaco Roberto Sorci, sono intervenuti il direttore commerciale della Medisoft Mirco Rosignoli e il dottor Piero Guidarelli, che hanno illustrato le loro esperienze personali di successo.


  3. #3
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    Il senatore Casoli prima detta la ricetta per superare la crisi economica che attraversa il distretto fabrianese, poi, nella sua azienda, la applica e ...... mette in mobilità 133 lavoratori. C'è solo da sperare che il suo esempio non sia seguito da altri senatori imprenditori.


    http://www.corriereadriatico.it/arti...6268C35C48C48D
    Elica, raggiunto l’accordo
    In mobilità 133 lavoratori rispetto ai 178 esuberi iniziali

    FABRIANO - Siglato l’accordo sulla mobilità del gruppo Elica. Il provvedimento, valido per un anno, riguarderà 133 dipendenti, non 178 come annunciato inizialmente dall'azienda. L'intesa è stata raggiunta ieri nel corso di un incontro fra la direzione aziendale Elica-Fime e le organizzazioni sindacali Fiom, Fim e Uilm e le Rsu, svoltosi presso la sede dell'Associazione degli industriali di Ancona.

    Dunque, ammontano a 133 i dipendenti in eccesso (100 nel gruppo Elica, di cui 75 operai e 25 impiegati nei vari siti produttivi, e 33 nell'azienda osimana Fime, 28 dei quali operai e 5 impiegati), mentre in un primo momento sembrava che gli esuberi dovessero essere 178. Una nota positiva, forse l’unica, che soltanto marginalmente riesce a generare qualche soddisfazione.

    “E' stata una vertenza complicata - ammettono Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil provinciali in una nota congiunta - in quanto negli incontri che si sono susseguiti dal 25 agosto abbiamo dovuto analizzare approfonditamente le motivazioni, per le quali un gruppo economicamente solido come l’Elica ricorresse alla mobilità. Il piano industriale ha evidenziato come non si possa parlare di crisi in Elica, bensì di fattori congiunturali che stanno colpendo molti gruppi del settore elettrodomestico, contribuendo strutturalmente alla diminuzione delle commesse con un abbassamento della redditività aziendale”.

    Motivazioni che non sorprendono più di tanto, tenuto conto che sin dal primo momento, giusto un mese fa, era emerso che l’obiettivo della manovra dell'azienda era quello di preservare l'efficienza del gruppo. In sostanza, la decisione dei vertici di Elica, pur dolorosa, sarebbe necessaria per mantenere l’identità territoriale dell’azienda e proseguire, quindi, con la produzione nelle Marche, garantendo buoni livelli di competitività. Una manovra che dimostra, insomma, che il Gruppo Elica intende agire nella logica che ha contraddistinto tutte le sue operazioni industriali, attuando una strategia di produzione “local for local”, per servire al meglio i propri clienti a livello mondiale, acquisirne di nuovi e affermarsi in nuove aree geografiche. In questa operazione, per altro, l’azienda sta seguendo i dipendenti interessati per accompagnarli nel percorso di reinserimento nel mondo del lavoro.

    Vale la pena di ricordare che il Gruppo Elica, che è presieduto da Francesco Casoli e conta attualmente 2.300 dipendenti, è attivo nel mercato delle cappe da cucina ad uso domestico sin dagli anni '70, è oggi leader mondiale in termini di unità vendute. Vanta, inoltre, una posizione di leadership a livello europeo per quanto concerne la progettazione, la produzione e la commercializzazione di motori elettrici per cappe e per caldaie da riscaldamento ad uso domestico.

    La produzione annua è di circa 5 milioni di cappe e la piattaforma produttiva è articolata in 8 siti (6 in Italia, uno in Polonia e uno in Messico) specializzati per tipologia di lavorazione e di prodotto.

    AM.CAM.,

 

 

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