Finanziaria, governo battuto alla Camera
Maggioranza sconfitta per 4 voti su un emendamentodel Pd in materia di giustizia civile.
Seduta sospesa
il Corriere
Lètto questa mattina:
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Ma il provvedimento sul quale è necessario richiamare l’attenzione in questo panorama in cui il Governo appare come unico e incontrastato protagonista parlamentare, non è tanto il Lodo Alfano, passato in una decina di giorni nelle due Camere, con l’incredibile tolleranza dei loro Presidenti, ed ora giustamente approdato al giudizio della Corte costituzionale, ma un altro disegno di legge, sempre del Governo, che è attualmente all’esame dell’Aula.
Il titolo è accattivante.
Parla di semplificazione, di competitività e di un sacco di altri argomenti, che interessano praticamente tutte le quattordici commissioni parlamentari.
Oltre una settantina di articoli.
Ma l’elemento più singolare è costituito dal fatto che all’interno vi sono una dozzina di disposizioni, estremamente complesse che incidono sulla struttura del codice di procedura civile e cambiano radicalmente il processo civile.
Sarebbe stato logico pensare che il provvedimento fosse “spacchettato”, diviso per materia tra le varie commissioni ed esaminato separatamente per l’Aula, come vuole l’art.72 della Costituzione.
Niente di tutto questo, dato che si tratta di un “collegato alla manovra finanziaria” e potendo il Governo chiederne l’esame a data certa, si decide, con l’avallo del Presidente, di andare comunque in Aula in un paio di settimane e si concentra quindi l’esame dell’intero provvedimento (salvo un piccolo stralcio) nelle due commissioni a competenza più ampia: Bilancio e Affari costituzionali.
Inizia così un grottesco procedimento parlamentare che porta due commissioni decisamente incompetenti su molti argomenti trattati, ma soprattutto in tema di giustizia ad esaminare a tappe forzate e in clima di estrema confusione tra emendamenti torrenziali e sub emendamenti la cosiddetta riforma del processo civile.
Il ministro Alfano, che naturalmente non si è fatto vedere in commissione durante l’intero dibattito parlamentare, dichiara pomposamente alle agenzie di stampa che il Parlamento voterà tra una decina di giorni un’ambiziosa riforma per semplificare il processo civile.
L’imbarazzo del Governo è talmente evidente che i relatori di maggioranza hanno, con atteggiamento del tutto insolito, modificato addirittura il titolo del provvedimento, al fine di far quantomeno comparire la dicitura “processo civile”.
(Roberto Zaccaria)
Impàllinato.