«L'eolico e i manifesti dell’ing. Cinquia»
«Io sono convinto che lei è una persona capace, onesta e che agisce per il bene della Città di Lucera. E questo ho avuto modo di apprezzarlo quando le ho esposto personalmente quanto scritto sopra. Lasci che siano i “politici” a promettere posti di lavoro, questo è il loro lavoro»
Lucera, 24.09.2008 – «Carissimo Direttore, approfitto dello spazio che “Il Frizzo” mette gentilmente a disposizione dei propri lettori per fare alcune riflessioni su un manifesto affisso in questi giorni a Lucera sul problema eolico (leggi l'articolo) e sulla determina nr. 232 del 28/08/08 (leggi i contenuti) pubblicata su questo sito sempre sul tema dell’eolico.
Tutti e due i documenti sono stati redatti dall’Ing. Cinquia, Dirigente del Settore Attività Produttive del Comune di Lucera.
Il manifesto, con il logo del Comune di Lucera, titolato “Chiarimenti alla Città sull’eolico”, ha la pretesa di chiarire ai cittadini di Lucera: che le “pale eoliche non sono pericolose per la salute”; che con la loro installazione “non cambierà il panorama” e quindi il paesaggio circostante; che grazie a loro vivremo in una regione più ricca e operosa e potremmo guardare “finalmente al futuro con ottimismo” e che creeranno, secondo lo schema di convenzione che regola i rapporti tra il Comune e le ditte interessate, mille posti di lavoro stabili, più altri mille lavoratori dell’indotto.
Quindi, secondo l’autore del manifesto, il settore eolico a Lucera dovrebbe produrre duemila posti di lavoro più tutti i vantaggi esposti prima.
Il manifesto, oltre a questi luoghi comuni, che ricorrono sempre nei fautori dell’eolico, contiene anche dieci punti di vera e propria politica economica che, nelle intenzioni dell’autore, dovrebbero servire a rilanciare l’economia cittadina e a portare “benefici per tutti i cittadini”.
Prima di entrare nel merito dei punti, vorrei porre una questione: l’Ing. Cinquia, secondo il sottoscritto, è libero di esporre il proprio pensiero, come qualsiasi cittadino, nei modi, nei tempi e nei luoghi che ritiene opportuno, ma, trattandosi di opinioni assolutamente personali su una questione che ha una forte rilevanza politica, non credo che sia stato opportuno farlo su carta intestata del Comune di Lucera, con addirittura a fine manifesto la dicitura: “dalla Residenza Municipale”.
Chi la pensa diversamente non ha la stessa opportunità.
Pubblicate in questo modo, le opinioni personali dell’Ing. Cinquia rischiano di essere confuse con quelle del Sindaco e della sua maggioranza che dovranno spiegare alla cittadinanza (l’eolico è una scelta politica e non tecnica), qualora i parchi eolici venissero realizzati (sarà infatti la Regione a [IMG]file:///C:/DOCUME~1/PC_COM~1/IMPOST~1/Temp/msohtml1/01/clip_image001.jpg[/IMG]dare il parere definitivo), il perché è stata fatta la scelta politica di svendere il territorio di Lucera senza nessun vantaggio reale per i cittadini di Lucera.
L’Ing. Cinquia ha redatto lo schema del contratto (schema di convenzione) tra il Comune e le ditte che dovranno realizzare il parco eolico.
Tale schema fa parte di una determina (nr. 232 del 25/08/08), che può essere divisa in tre parti: la prima parte è dedicata agli aspetti tecnici e legislativi che permettono l’installazione delle pale, la seconda parla dei presunti vantaggi per la città in termini occupazionali, la terza è dedicata alla convenzione stipulata tra il Comune e le ditte interessate.
Ci sarebbe molto da dire su tutte le parti, ma voglio sottoporre all’attenzione dei lettori la seconda parte (pagg. 19-20), quella in cui l’autore asserisce che a fronte di un investimento di un miliardo di euro (duemila miliardi di lire) nella nostra città ci sarà un ritorno occupazionale di mille addetti stabili più mille nell’indotto.
Duemila miliardi di lire, questa è la cifra che gira intorno all’eolico a Lucera!L’Ing. Cinquia scrive infatti che “investimenti privati dell’ordine di grandezza del miliardo di euro (duemila miliardi di lire)avranno enormi riflessi sull’occupazione”. Secondo i calcoli dell’Ing. Cinquia questo investimento produrrà “enormi riflessi sull’occupazione, considerato che, anche a voler tralasciare l’enormità del lavoro occorrente per la costruzione degli impianti, i soli oneri di manutenzione programmata e periodica (3,5 + 1,5 = 5% all’anno), della dimensione di Euro 50.000.000 annui, corrispondono a 1.000 addetti stabili” ai quali si “aggiungeranno altri 1.000 lavoratori dell’indotto e relative famiglie”.Tutti sanno che i parchi eolici installati nel Subappennino a malapena impegnano quattro o cinque lavoratori e il motivo per cui sono nati comitati contro l’eolico è proprio questo; erano stati promessi posti di lavoro che poi non sono stati realizzati per un motivo molto semplice: le pale eoliche non richiedono manutenzione, arrivano già fatte e l’unico intervento importante da fare è quello di piantarle nel terreno e realizzare le strade di servizio.
A Lucera addirittura si prevedono 1.000 posti di lavoro stabili solo per la manutenzione e altri 1.000 per l’indotto!
Può, l’Ing. Cinquia, chiarire alla cittadinanza da chi verranno assunti i duemila lavoratori stabili previsti nella determina?
Le ditte che hanno sottoscritto lo schema di convenzione si sono impegnate formalmente ad assumere i 2.000 lavoratori previsti nella determina? E con chi?
Questo è un punto fondamentale, perché è l’unico punto che può giustificare, ma non al sottoscritto, lo scempio del territorio che sarà effettuato con l’installazione delle pale.
Inoltre può, sempre l’Ing. Cinquia, chiarire ai cittadini di Lucera a chi dovranno dire grazie qualora si verificasse quello che è successo nei paesi del Subappennino: tante promesse e praticamente nessun posto di lavoro?
Il processo di diffusione dell’eolico in Italia ha portato alla creazione, in questi anni, di circa 3.000 nuovi posti di lavoro, soprattutto nelle regioni del mezzogiorno, che sono più ricche della risorsa vento.
Può l’Ing. Cinquia chiarire alla cittadinanza come avverrà questo miracolo della creazione di duemila posti di lavoro solo a Lucera, mentre in tutta Italia l’eolico, in dieci anni, ha prodotto appena tremila addetti?
A Faeto 42 pale hanno prodotto due occupati a tempo determinato.Trovo tutto questo veramente incredibile e ancora più incredibile è il fatto che nessun politico, di maggioranza e minoranza, contesti questi dati che impegnano pesantemente il potere politico a dover rendere conto alla cittadinanza dei pochissimi posti di lavoro che verranno creati, a fronte di quelli promessi nella determina che è la conseguenza di una deliberazione del Consiglio Comunale (Sindaco Labbate) in cui si è deciso per l’eolico e di una deliberazione di Giunta (Sindaco Morlacco) in cui sono stati fissati i criteri per il P.R.I.E. (il documento in cui il Comune stabilisce le parti di territorio dove non è possibile installare pale eoliche).
Forse la risposta a questo mistero è che sull’eolico si è realizzata una convergenza bipartisan il cui motivo è facilmente intuibile?
[IMG]file:///C:/DOCUME~1/PC_COM~1/IMPOST~1/Temp/msohtml1/01/clip_image002.jpg[/IMG]Qualora venissero realizzati i parchi eolici e i posti di lavoro si ridurranno a poche unità, chi ne risponderà di fronte alla cittadinanza?L’Ing. Cinquia? Il Sindaco Morlacco? L’ex Sindaco Labbate? La Giunta? Il Consiglio Comunale? Gli affaristi che girano intorno all’affare (qualcuno la definisce truffa) del secolo?
O nessuno, come purtroppo succede in questi casi?
Se fosse vera una previsione del genere, bisognerebbe mettere le pale anche in Piazza Duomo (al posto dell’asilo diroccato), sulla Torre della Regina (almeno utilizziamo il Castello per qualcosa di utile), nell'Anfiteatro (tanto è chiuso da anni) e anche in mezzo alla Villa Comunale (magari nella pista di pattinaggio, almeno non c’è bisogno di scavare le buche per le pale).
Ma non sarà così e questo lo sanno bene tutti coloro che sono stati presi in giro in tutti i paesi dove hanno installato le pale eoliche e che hanno formato comitati per uscire dall’eolico.
Ancora più incredibili sono le conseguenze di questa situazione che l’Ing. Cinquia, con l’aiuto dell’Arch. Lucera che “ha attentamente analizzato il fenomeno” prevede per i prossimi anni.
Sempre secondo l’Ing. Cinquia “il fenomeno dell’immigrazione (che nessuno, fino a pochi anni fa si sarebbe mai atteso a Lucera) comporterà il miglioramento della percentuale di popolazione attiva e dell’anzianità media”.Incredibile! Si afferma che con l’eolico a Lucera non saremmo più costretti ad emigrare, ma che addirittura ci sarà chi verrà da noi a cercare lavoro.
Ma non è finita.
Nella determina si afferma che il fenomeno dell’immigrazione (dovuta alle pale eoliche!) in “assenza di interventi comunali regolatori” con “l’incremento del 20% della popolazione attiva” potrà indurre “anche pesanti effetti indesiderati, come l’amplificazione del disagio sociale, l’aumento generalizzato del costo della vita, l’esplosione dei prezzi dei fitti residenziali, l’incremento della domanda insoddisfatta di nuove attrezzature di quartiere e lo sconvolgimento dell’assetto dei servizi scolastici.Sempre secondo l’ing. Cinquia: “insomma, in scala ridotta di 100 volte, la stessa casistica verificatasi a Berlino dopo la caduta del muro”.Avete capito cosa rischiamo se non governiamo il flusso migratorio di poveri cristi che verranno a Lucera per cercare posti di lavoro? Faremo la fine di Berlino dopo la caduta del muro!!!
Incredibile! E tutto questo è scritto in una determina dirigenziale! Lucera come Berlino!
Ma mica è finita.
Il rischio è “che tutti questi operai troverebbero sistemazione in baracche di legno, come per gli Italiani in Germania nel ‘50”.E dove li mettiamo questi poveri disperati che assedieranno Lucera, accampati in baracche di legno per cercare posti di lavoro?
Naturalmente bisognerà costruire “2.000 alloggi, per i quali occorrono 50 ettari di suolo edificabile da urbanizzare, per una spesa non inferiore a 150 milioni…”.Addirittura si prevede la costruzione di nuovi quartieri per gli addetti all’eolico.
Lascio ai lettori tutte le considerazione possibili su queste affermazioni, con l’avvertenza che, [IMG]file:///C:/DOCUME~1/PC_COM~1/IMPOST~1/Temp/msohtml1/01/clip_image003.jpg[/IMG]quello riportato in corsivo non è frutto della mia fantasia ma è scritto nella determina dirigenziale dell'Ing. Cinquia che dovrà essere adottata dal Consiglio Comunale e poi trasmessa in Regione per l’approvazione definitiva.
Ma passiamo ad un altro punto.
Le ditte interessate, secondo il Dirigente, “hanno accettato di elargire il 6% del fatturato complessivo”, e questo è un risultato di tutto rispetto se paragonato ad altre Amministrazioni che hanno ricevuto introiti minori.
In primo luogo, le altre amministrazioni hanno contrattato in condizioni e in tempi diversi, come ha ribadito Antonio Tutolo nel comizio di sabato 13 settembre (leggi l’articolo).
Ma c’è anche da ribadire che il programma politico di questa maggioranza, che dovrebbe essere l’atto di indirizzo politico a cui l’Ing. Cinquia, secondo il sottoscritto, doveva attenersi, prevedeva per l’eolico la costituzione di una società al 60% pubblica e al 40 % privata.
Se questo è possibile, secondo l’Ing. Cinquia, solo su terreni comunali (punto 8 del manifesto) perché non è stata seguita questa strada in maniera prioritaria visto che il Comune è proprietario di centinaia di ettari di terreni limitrofi a Lucera?
[IMG]file:///C:/DOCUME~1/PC_COM~1/IMPOST~1/Temp/msohtml1/01/clip_image004.gif[/IMG]
Che fretta c’è di chiudere accordi al 6% quando si può arrivare al 40% e con i vantaggi economici distribuiti su tutti i cittadini?
È bene ricordare che è sulla base di questa discriminante che diversi cittadini hanno dato il voto a questa maggioranza e questo è l’unico modo con cui i cittadini di Lucera, non i soliti furbi, potrebbero ottenere qualche vantaggio economico dall’eolico.
E a proposito di soldi, credo che la cittadinanza abbia interesse a capire chi saranno i soggetti che usufruiranno dei vantaggi economici dell’eolico e se questi soggetti sono gli stessi che decidono in merito al problema.
Per essere ancora più chiari, sarebbe corretto sapere se a Lucera vi sono politici o loro familiari che trarranno profitto dai parchi eolici?
Sarebbe interessante chiarire, come denunciato in maniera più precisa da Antonio Tutolo nel comizio di sabato 13 se, per esempio, i terreni dove verranno installati i parchi eolici siano di proprietà di figli, nipoti e parenti vari di presidenti di partito, segretari di partito, consiglieri e assessori di minoranza e maggioranza comunali e regionali.
Sarebbe interessante chiarire se, tra le ditte interessate all’eolico ci siano stati rapporti diretti, attraverso consulenze, con figli, nipoti e parenti vari di presidenti di partito, segretari di partito, consiglieri e assessori di minoranza e maggioranza comunali e regionali.
Ai cittadini di Lucera piacerebbe che qualcuno chiarisca se, tra le ditte presenti nello schema di convenzione, ci siano ditte di proprietà di figli, nipoti e parenti vari di presidenti di partito, segretari di partito, consiglieri e assessori di minoranza e maggioranza comunali e regionali.
Tutte attività assolutamente legittime in un sistema di libero mercato, ma che potrebbero chiarire alla cittadinanza il perché a Lucera l’eolico è diventato il problema principale.
Sarebbe anche interessante chiarire se le ditte che hanno firmato lo schema di convenzione saranno le stesse che costruiranno i parchi.
L’Ing. Cinquia quantifica in un miliardo di euro (duemila miliardi di lire) i soldi necessari per realizzare i parchi eolici a Lucera, e in Italia le ditte che sono in grado di far fronte a investimenti di questo tipo sono pochissime.
Nella determina è stata prevista la possibilità, su richiesta delle ditte interessate, di cedere la convenzione a terze parti.
In questo modo, oltre ad avere il territorio devastato, ci ritroveremo anche con un pugno di mosche in mano, in quanto i profitti generati dall’eolico prenderanno la via del Nord o di qualche multinazionale europea che sta comprando tutti i parchi eolici installati nel Sud.
E speriamo che non si verifichi quello che è successo in tante parti del Sud, dove a presentare le domande per le centrali e per i contributi spesso non sono state la grandi società che poi hanno realizzato il campo eolico, ma un sottobosco di “facilitatori” che vantano buone entrature nei Palazzi e arraffano permessi da vendere al miglior offerente. L’autorizzazione per un impianto vale oro: 500mila euro per ogni megawatt.
Nel Sud gli “imprenditori” dell'eolico hanno trovato terreno fertile tra le amministrazioni dei paesi più poveri e non a caso la maggiore concentrazione di impianti si trova nel Subappennino dauno. Gli imprenditori dell’eolico sanno benissimo che se impiantassero le loro torri a Portofino o sulle montagne di Cortina d’Ampezzo si ritroverebbero a fare i conti con una probabile rivolta delle popolazioni locali. Infatti, due Regioni come il Veneto e la Valle d’Aosta hanno messo le mani avanti rifiutandosi di ospitare anche una sola pala eolica sul loro territorio.
E la cosa assurda di tutta questa faccenda sta nel fatto che il governo centrale sta spostando la strategia energetica del paese verso l’energia nucleare.
L’energia eolica conviene solo perché è tenuta in piedi da contributi statali e comunitari. Senza i certificati verdi non ci sarebbe nessuna convenienza a realizzare parchi eolici.
Che senso ha distruggere in modo definitivo il nostro paesaggio e precludersi qualsiasi opportunità di sviluppo centrata sul turismo, sui prodotti tipici, sull’arte, quando questo mercato può cessare da un momento all’altro?
Lucera è a pochi chilometri dalla fabbrica di morte situata a Giardinetto. Sulla via di Foggia c’è un’altra discarica di rifiuti tossico-nocivi a cielo aperto.
Ha senso continuare con questa opera di devastazione del territorio senza nessun beneficio reale per tutti i cittadini di Lucera e non solo per i soliti affaristi e di tutti coloro che sbavano come belve feroci dietro la truffa del secolo?
Scusandomi per la lunghezza dello scritto, concludo con un appello all’Ing. Cinquia.
Io sono convinto che lei è una persona capace, onesta e che agisce per il bene della Città di Lucera. E questo ho avuto modo di apprezzarlo quando le ho esposto personalmente quanto scritto sopra.
Lasci che siano i “politici” a promettere posti di lavoro, questo è il loro lavoro.
E proprio per questo, prima di pensare all’eolico, le chiedo di mettere intorno ad un tavolo qualche suo collega Dirigente, magari invitate anche il Sindaco e tutti insieme provate a risolvere almeno uno di questi problemi:
1) Anfiteatro, che è in fase di restauro da anni;
2) Castello, che è in uno stato di degrado vergognoso;
3) Museo, in fase di restauro da anni;
4) Asilo in Piazza Duomo, che sfregia una delle piazze più belle d’Italia;
5) San Pasquale, in fase di restauro da anni;
6) Discariche a cielo aperto intorno al cimitero;
7) P.I.P.: Lucera è una delle poche città in Italia che non l’ha realizzato;
8) P.U.G., la cui adozione dovrebbe far abbassare il prezzo delle case;
9) Vicenda Alghisa, discarica di rifiuti tossico-nocivi a 2 chilometri da Lucera;
10) Pista di pattinaggio, le condizioni in cui si trova sono indegne di un paese civile.
Sono convinto che è solo risolvendo questi problemi che i cittadini di Lucera apprezzerebbero il suo operato e di tutti coloro che a chiacchiere dicono di fare il bene di Lucera.
P.S. - Per correttezza informo l’ing. Cinquia che copia della presente è stata inoltrata personalmente al Presidente e all’Assessore all’Ambiente della Regione Puglia.
Da Casa mia, 21/09/2008
Cordiali saluti».
Pasquale Trivisonne(Lucera, 20.09.2008)