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Discussione: Eolico a Lucera

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    Predefinito Eolico a Lucera

    «L'eolico e i manifesti dell’ing. Cinquia»

    «Io sono convinto che lei è una persona capace, onesta e che agisce per il bene della Città di Lucera. E questo ho avuto modo di apprezzarlo quando le ho esposto personalmente quanto scritto sopra. Lasci che siano i “politici” a promettere posti di lavoro, questo è il loro lavoro»
    Lucera, 24.09.2008 – «Carissimo Direttore, approfitto dello spazio che “Il Frizzo” mette gentilmente a disposizione dei propri lettori per fare alcune riflessioni su un manifesto affisso in questi giorni a Lucera sul problema eolico (leggi l'articolo) e sulla determina nr. 232 del 28/08/08 (leggi i contenuti) pubblicata su questo sito sempre sul tema dell’eolico.
    Tutti e due i documenti sono stati redatti dall’Ing. Cinquia, Dirigente del Settore Attività Produttive del Comune di Lucera.
    Il manifesto, con il logo del Comune di Lucera, titolato “Chiarimenti alla Città sull’eolico”, ha la pretesa di chiarire ai cittadini di Lucera: che le “pale eoliche non sono pericolose per la salute”; che con la loro installazione “non cambierà il panorama” e quindi il paesaggio circostante; che grazie a loro vivremo in una regione più ricca e operosa e potremmo guardare “finalmente al futuro con ottimismo” e che creeranno, secondo lo schema di convenzione che regola i rapporti tra il Comune e le ditte interessate, mille posti di lavoro stabili, più altri mille lavoratori dell’indotto.
    Quindi, secondo l’autore del manifesto, il settore eolico a Lucera dovrebbe produrre duemila posti di lavoro più tutti i vantaggi esposti prima.
    Il manifesto, oltre a questi luoghi comuni, che ricorrono sempre nei fautori dell’eolico, contiene anche dieci punti di vera e propria politica economica che, nelle intenzioni dell’autore, dovrebbero servire a rilanciare l’economia cittadina e a portare “benefici per tutti i cittadini”.
    Prima di entrare nel merito dei punti, vorrei porre una questione: l’Ing. Cinquia, secondo il sottoscritto, è libero di esporre il proprio pensiero, come qualsiasi cittadino, nei modi, nei tempi e nei luoghi che ritiene opportuno, ma, trattandosi di opinioni assolutamente personali su una questione che ha una forte rilevanza politica, non credo che sia stato opportuno farlo su carta intestata del Comune di Lucera, con addirittura a fine manifesto la dicitura: “dalla Residenza Municipale”.
    Chi la pensa diversamente non ha la stessa opportunità.
    Pubblicate in questo modo, le opinioni personali dell’Ing. Cinquia rischiano di essere confuse con quelle del Sindaco e della sua maggioranza che dovranno spiegare alla cittadinanza (l’eolico è una scelta politica e non tecnica), qualora i parchi eolici venissero realizzati (sarà infatti la Regione a [IMG]file:///C:/DOCUME~1/PC_COM~1/IMPOST~1/Temp/msohtml1/01/clip_image001.jpg[/IMG]dare il parere definitivo), il perché è stata fatta la scelta politica di svendere il territorio di Lucera senza nessun vantaggio reale per i cittadini di Lucera.
    L’Ing. Cinquia ha redatto lo schema del contratto (schema di convenzione) tra il Comune e le ditte che dovranno realizzare il parco eolico.
    Tale schema fa parte di una determina (nr. 232 del 25/08/08), che può essere divisa in tre parti: la prima parte è dedicata agli aspetti tecnici e legislativi che permettono l’installazione delle pale, la seconda parla dei presunti vantaggi per la città in termini occupazionali, la terza è dedicata alla convenzione stipulata tra il Comune e le ditte interessate.
    Ci sarebbe molto da dire su tutte le parti, ma voglio sottoporre all’attenzione dei lettori la seconda parte (pagg. 19-20), quella in cui l’autore asserisce che a fronte di un investimento di un miliardo di euro (duemila miliardi di lire) nella nostra città ci sarà un ritorno occupazionale di mille addetti stabili più mille nell’indotto.
    Duemila miliardi di lire, questa è la cifra che gira intorno all’eolico a Lucera!L’Ing. Cinquia scrive infatti che “investimenti privati dell’ordine di grandezza del miliardo di euro (duemila miliardi di lire)avranno enormi riflessi sull’occupazione”. Secondo i calcoli dell’Ing. Cinquia questo investimento produrrà “enormi riflessi sull’occupazione, considerato che, anche a voler tralasciare l’enormità del lavoro occorrente per la costruzione degli impianti, i soli oneri di manutenzione programmata e periodica (3,5 + 1,5 = 5% all’anno), della dimensione di Euro 50.000.000 annui, corrispondono a 1.000 addetti stabili” ai quali si “aggiungeranno altri 1.000 lavoratori dell’indotto e relative famiglie”.Tutti sanno che i parchi eolici installati nel Subappennino a malapena impegnano quattro o cinque lavoratori e il motivo per cui sono nati comitati contro l’eolico è proprio questo; erano stati promessi posti di lavoro che poi non sono stati realizzati per un motivo molto semplice: le pale eoliche non richiedono manutenzione, arrivano già fatte e l’unico intervento importante da fare è quello di piantarle nel terreno e realizzare le strade di servizio.
    A Lucera addirittura si prevedono 1.000 posti di lavoro stabili solo per la manutenzione e altri 1.000 per l’indotto!
    Può, l’Ing. Cinquia, chiarire alla cittadinanza da chi verranno assunti i duemila lavoratori stabili previsti nella determina?
    Le ditte che hanno sottoscritto lo schema di convenzione si sono impegnate formalmente ad assumere i 2.000 lavoratori previsti nella determina? E con chi?
    Questo è un punto fondamentale, perché è l’unico punto che può giustificare, ma non al sottoscritto, lo scempio del territorio che sarà effettuato con l’installazione delle pale.
    Inoltre può, sempre l’Ing. Cinquia, chiarire ai cittadini di Lucera a chi dovranno dire grazie qualora si verificasse quello che è successo nei paesi del Subappennino: tante promesse e praticamente nessun posto di lavoro?
    Il processo di diffusione dell’eolico in Italia ha portato alla creazione, in questi anni, di circa 3.000 nuovi posti di lavoro, soprattutto nelle regioni del mezzogiorno, che sono più ricche della risorsa vento.
    Può l’Ing. Cinquia chiarire alla cittadinanza come avverrà questo miracolo della creazione di duemila posti di lavoro solo a Lucera, mentre in tutta Italia l’eolico, in dieci anni, ha prodotto appena tremila addetti?
    A Faeto 42 pale hanno prodotto due occupati a tempo determinato.Trovo tutto questo veramente incredibile e ancora più incredibile è il fatto che nessun politico, di maggioranza e minoranza, contesti questi dati che impegnano pesantemente il potere politico a dover rendere conto alla cittadinanza dei pochissimi posti di lavoro che verranno creati, a fronte di quelli promessi nella determina che è la conseguenza di una deliberazione del Consiglio Comunale (Sindaco Labbate) in cui si è deciso per l’eolico e di una deliberazione di Giunta (Sindaco Morlacco) in cui sono stati fissati i criteri per il P.R.I.E. (il documento in cui il Comune stabilisce le parti di territorio dove non è possibile installare pale eoliche).
    Forse la risposta a questo mistero è che sull’eolico si è realizzata una convergenza bipartisan il cui motivo è facilmente intuibile?
    [IMG]file:///C:/DOCUME~1/PC_COM~1/IMPOST~1/Temp/msohtml1/01/clip_image002.jpg[/IMG]Qualora venissero realizzati i parchi eolici e i posti di lavoro si ridurranno a poche unità, chi ne risponderà di fronte alla cittadinanza?L’Ing. Cinquia? Il Sindaco Morlacco? L’ex Sindaco Labbate? La Giunta? Il Consiglio Comunale? Gli affaristi che girano intorno all’affare (qualcuno la definisce truffa) del secolo?
    O nessuno, come purtroppo succede in questi casi?
    Se fosse vera una previsione del genere, bisognerebbe mettere le pale anche in Piazza Duomo (al posto dell’asilo diroccato), sulla Torre della Regina (almeno utilizziamo il Castello per qualcosa di utile), nell'Anfiteatro (tanto è chiuso da anni) e anche in mezzo alla Villa Comunale (magari nella pista di pattinaggio, almeno non c’è bisogno di scavare le buche per le pale).
    Ma non sarà così e questo lo sanno bene tutti coloro che sono stati presi in giro in tutti i paesi dove hanno installato le pale eoliche e che hanno formato comitati per uscire dall’eolico.
    Ancora più incredibili sono le conseguenze di questa situazione che l’Ing. Cinquia, con l’aiuto dell’Arch. Lucera che “ha attentamente analizzato il fenomeno” prevede per i prossimi anni.
    Sempre secondo l’Ing. Cinquia “il fenomeno dell’immigrazione (che nessuno, fino a pochi anni fa si sarebbe mai atteso a Lucera) comporterà il miglioramento della percentuale di popolazione attiva e dell’anzianità media”.Incredibile! Si afferma che con l’eolico a Lucera non saremmo più costretti ad emigrare, ma che addirittura ci sarà chi verrà da noi a cercare lavoro.
    Ma non è finita.
    Nella determina si afferma che il fenomeno dell’immigrazione (dovuta alle pale eoliche!) in “assenza di interventi comunali regolatori” con “l’incremento del 20% della popolazione attiva” potrà indurre “anche pesanti effetti indesiderati, come l’amplificazione del disagio sociale, l’aumento generalizzato del costo della vita, l’esplosione dei prezzi dei fitti residenziali, l’incremento della domanda insoddisfatta di nuove attrezzature di quartiere e lo sconvolgimento dell’assetto dei servizi scolastici.Sempre secondo l’ing. Cinquia: “insomma, in scala ridotta di 100 volte, la stessa casistica verificatasi a Berlino dopo la caduta del muro”.Avete capito cosa rischiamo se non governiamo il flusso migratorio di poveri cristi che verranno a Lucera per cercare posti di lavoro? Faremo la fine di Berlino dopo la caduta del muro!!!
    Incredibile! E tutto questo è scritto in una determina dirigenziale! Lucera come Berlino!
    Ma mica è finita.
    Il rischio è “che tutti questi operai troverebbero sistemazione in baracche di legno, come per gli Italiani in Germania nel ‘50”.E dove li mettiamo questi poveri disperati che assedieranno Lucera, accampati in baracche di legno per cercare posti di lavoro?
    Naturalmente bisognerà costruire “2.000 alloggi, per i quali occorrono 50 ettari di suolo edificabile da urbanizzare, per una spesa non inferiore a 150 milioni…”.Addirittura si prevede la costruzione di nuovi quartieri per gli addetti all’eolico.
    Lascio ai lettori tutte le considerazione possibili su queste affermazioni, con l’avvertenza che, [IMG]file:///C:/DOCUME~1/PC_COM~1/IMPOST~1/Temp/msohtml1/01/clip_image003.jpg[/IMG]quello riportato in corsivo non è frutto della mia fantasia ma è scritto nella determina dirigenziale dell'Ing. Cinquia che dovrà essere adottata dal Consiglio Comunale e poi trasmessa in Regione per l’approvazione definitiva.
    Ma passiamo ad un altro punto.
    Le ditte interessate, secondo il Dirigente, “hanno accettato di elargire il 6% del fatturato complessivo”, e questo è un risultato di tutto rispetto se paragonato ad altre Amministrazioni che hanno ricevuto introiti minori.
    In primo luogo, le altre amministrazioni hanno contrattato in condizioni e in tempi diversi, come ha ribadito Antonio Tutolo nel comizio di sabato 13 settembre (leggi l’articolo).
    Ma c’è anche da ribadire che il programma politico di questa maggioranza, che dovrebbe essere l’atto di indirizzo politico a cui l’Ing. Cinquia, secondo il sottoscritto, doveva attenersi, prevedeva per l’eolico la costituzione di una società al 60% pubblica e al 40 % privata.
    Se questo è possibile, secondo l’Ing. Cinquia, solo su terreni comunali (punto 8 del manifesto) perché non è stata seguita questa strada in maniera prioritaria visto che il Comune è proprietario di centinaia di ettari di terreni limitrofi a Lucera?
    [IMG]file:///C:/DOCUME~1/PC_COM~1/IMPOST~1/Temp/msohtml1/01/clip_image004.gif[/IMG]
    Che fretta c’è di chiudere accordi al 6% quando si può arrivare al 40% e con i vantaggi economici distribuiti su tutti i cittadini?
    È bene ricordare che è sulla base di questa discriminante che diversi cittadini hanno dato il voto a questa maggioranza e questo è l’unico modo con cui i cittadini di Lucera, non i soliti furbi, potrebbero ottenere qualche vantaggio economico dall’eolico.
    E a proposito di soldi, credo che la cittadinanza abbia interesse a capire chi saranno i soggetti che usufruiranno dei vantaggi economici dell’eolico e se questi soggetti sono gli stessi che decidono in merito al problema.


    Per essere ancora più chiari, sarebbe corretto sapere se a Lucera vi sono politici o loro familiari che trarranno profitto dai parchi eolici?
    Sarebbe interessante chiarire, come denunciato in maniera più precisa da Antonio Tutolo nel comizio di sabato 13 se, per esempio, i terreni dove verranno installati i parchi eolici siano di proprietà di figli, nipoti e parenti vari di presidenti di partito, segretari di partito, consiglieri e assessori di minoranza e maggioranza comunali e regionali.
    Sarebbe interessante chiarire se, tra le ditte interessate all’eolico ci siano stati rapporti diretti, attraverso consulenze, con figli, nipoti e parenti vari di presidenti di partito, segretari di partito, consiglieri e assessori di minoranza e maggioranza comunali e regionali.
    Ai cittadini di Lucera piacerebbe che qualcuno chiarisca se, tra le ditte presenti nello schema di convenzione, ci siano ditte di proprietà di figli, nipoti e parenti vari di presidenti di partito, segretari di partito, consiglieri e assessori di minoranza e maggioranza comunali e regionali.
    Tutte attività assolutamente legittime in un sistema di libero mercato, ma che potrebbero chiarire alla cittadinanza il perché a Lucera l’eolico è diventato il problema principale.
    Sarebbe anche interessante chiarire se le ditte che hanno firmato lo schema di convenzione saranno le stesse che costruiranno i parchi.
    L’Ing. Cinquia quantifica in un miliardo di euro (duemila miliardi di lire) i soldi necessari per realizzare i parchi eolici a Lucera, e in Italia le ditte che sono in grado di far fronte a investimenti di questo tipo sono pochissime.
    Nella determina è stata prevista la possibilità, su richiesta delle ditte interessate, di cedere la convenzione a terze parti.
    In questo modo, oltre ad avere il territorio devastato, ci ritroveremo anche con un pugno di mosche in mano, in quanto i profitti generati dall’eolico prenderanno la via del Nord o di qualche multinazionale europea che sta comprando tutti i parchi eolici installati nel Sud.
    E speriamo che non si verifichi quello che è successo in tante parti del Sud, dove a presentare le domande per le centrali e per i contributi spesso non sono state la grandi società che poi hanno realizzato il campo eolico, ma un sottobosco di “facilitatori” che vantano buone entrature nei Palazzi e arraffano permessi da vendere al miglior offerente. L’autorizzazione per un impianto vale oro: 500mila euro per ogni megawatt.
    Nel Sud gli “imprenditori” dell'eolico hanno trovato terreno fertile tra le amministrazioni dei paesi più poveri e non a caso la maggiore concentrazione di impianti si trova nel Subappennino dauno. Gli imprenditori dell’eolico sanno benissimo che se impiantassero le loro torri a Portofino o sulle montagne di Cortina d’Ampezzo si ritroverebbero a fare i conti con una probabile rivolta delle popolazioni locali. Infatti, due Regioni come il Veneto e la Valle d’Aosta hanno messo le mani avanti rifiutandosi di ospitare anche una sola pala eolica sul loro territorio.
    E la cosa assurda di tutta questa faccenda sta nel fatto che il governo centrale sta spostando la strategia energetica del paese verso l’energia nucleare.
    L’energia eolica conviene solo perché è tenuta in piedi da contributi statali e comunitari. Senza i certificati verdi non ci sarebbe nessuna convenienza a realizzare parchi eolici.
    Che senso ha distruggere in modo definitivo il nostro paesaggio e precludersi qualsiasi opportunità di sviluppo centrata sul turismo, sui prodotti tipici, sull’arte, quando questo mercato può cessare da un momento all’altro?
    Lucera è a pochi chilometri dalla fabbrica di morte situata a Giardinetto. Sulla via di Foggia c’è un’altra discarica di rifiuti tossico-nocivi a cielo aperto.
    Ha senso continuare con questa opera di devastazione del territorio senza nessun beneficio reale per tutti i cittadini di Lucera e non solo per i soliti affaristi e di tutti coloro che sbavano come belve feroci dietro la truffa del secolo?
    Scusandomi per la lunghezza dello scritto, concludo con un appello all’Ing. Cinquia.
    Io sono convinto che lei è una persona capace, onesta e che agisce per il bene della Città di Lucera. E questo ho avuto modo di apprezzarlo quando le ho esposto personalmente quanto scritto sopra.
    Lasci che siano i “politici” a promettere posti di lavoro, questo è il loro lavoro.
    E proprio per questo, prima di pensare all’eolico, le chiedo di mettere intorno ad un tavolo qualche suo collega Dirigente, magari invitate anche il Sindaco e tutti insieme provate a risolvere almeno uno di questi problemi:
    1) Anfiteatro, che è in fase di restauro da anni;
    2) Castello, che è in uno stato di degrado vergognoso;
    3) Museo, in fase di restauro da anni;
    4) Asilo in Piazza Duomo, che sfregia una delle piazze più belle d’Italia;
    5) San Pasquale, in fase di restauro da anni;
    6) Discariche a cielo aperto intorno al cimitero;
    7) P.I.P.: Lucera è una delle poche città in Italia che non l’ha realizzato;
    8) P.U.G., la cui adozione dovrebbe far abbassare il prezzo delle case;
    9) Vicenda Alghisa, discarica di rifiuti tossico-nocivi a 2 chilometri da Lucera;
    10) Pista di pattinaggio, le condizioni in cui si trova sono indegne di un paese civile.
    Sono convinto che è solo risolvendo questi problemi che i cittadini di Lucera apprezzerebbero il suo operato e di tutti coloro che a chiacchiere dicono di fare il bene di Lucera.
    P.S. - Per correttezza informo l’ing. Cinquia che copia della presente è stata inoltrata personalmente al Presidente e all’Assessore all’Ambiente della Regione Puglia.
    Da Casa mia, 21/09/2008
    Cordiali saluti».

    Pasquale Trivisonne(Lucera, 20.09.2008)

  2. #2
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    L'articolo è ripreso da:

    http://www.ilfrizzo.it/risposte2008/Risposte0399.htm


    L'articolo è di un iscritto al nostro forum.

  3. #3
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    Grande Pasquale!!!

  4. #4
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    E' il solito copione. Certo che non ci dev'essere grande rispetto dell'intelligenza dei cittadini che hanno sotto gli occhi quello che è successo nei paesi limitrofi. La provincia di Foggia è stata davvero martoriata dall'eolico selvaggio.
    Esilarante poi quella storia del muro di Berlino

    Dovreste mettervi in contatto con Enzo Cripezzi, il responsabile della Lipu di Foggia, che si dedica con grande passione e competenza a queste tematiche, sicuramente saprà darvi delle dritte, a noi è stato molto utile.

  5. #5
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    Questa è l'ultima lettera a proposito dell'eolico a Lucera che troverete su www.ilfrizzo.it

    Nell’ultima lettera pubblicata su questo sito, sempre a proposito della questione eolica, l’Ing. Cinquia, risponde , a modo suo, ad alcune domande che gli avevo posto in un precedente scritto.
    Non è mia intenzione entrare in polemica con il Dirigente del Comune di Lucera e purtroppo mi rendo conto, che le mie critiche alla determina, si prestano a giochi cui sono estraneo e di cui non mi interessa nulla.
    Ma. il tono e le certezze bibliche con cui, il Dirigente, argomenta i suoi atti, impongono un' ulteriore precisazione.
    Nel mio scritto io ponevo un problema molto semplice che riformulo, in maniera più precisa e a cui spero l’Ing. Cinquia dia delle risposte chiare e certe, visto che si sta assumendo una responsabilità enorme nei confronti della città di Lucera.
    Il sottoscritto crede che l’eolico sia una grandissima truffa ai danni delle zone più povere del Sud.
    Non voglio ritornare ancora una volta su questo punto, invito semplicemente i lettori del Frizzo a googlare qualche minuto per rendersi conto delle dimensioni che hanno assunto le lotte contro l’eolico selvaggio che si stanno sviluppando in tutta la Puglia e a farsi un giro in uno qualsiasi dei paesi dove hanno installato i parchi eolici, parlare con la gente comune, per capire di che portata è la truffa a cui sono stati sottoposti. quali sono le promesse che non sono state mantenute e il livello di distruzione del paesaggio.


    Ma, nonostante questi precedenti , se si avesse la certezza che, grazie all’eolico, tanti giovani di Lucera, non saranno più costretti ad emigrare, come ha fatto il sottoscritto, allora, queste benedette pale, bisognerebbe piantarle anche in cima alla Cattedrale.
    Questa è l'unica condizione che potrebbe giustificare, ma non a me, lo scempio che sarà attuato al territorio della nostra città.


    La creazione di posti di lavoro è stato quindi l’assunto base del mio scritto e questo aspetto non è presente in tutti e due i documenti e citati a sproposito.


    Per quanto riguarda il manifesto, a parte la forma, la questione è molto semplice e provo a riformularla in una altro modo: se le opinioni dell’Ing. Cinquia in merito all’eolico non fossero coincise con l’atto di indirizzo politico della maggioranza, a cui un Dirigente deve attenersi mettendo da parte le sue considerazione personali, come si sarebbe comportato l’autore del manifesto? Avrebbe scritto un manifesto per dire alla cittadinanza che non condivideva la scelta delll’eolico fatta dalla maggioranza ? O avrebbe dato luogo ugualmente al procedimento amministrativo come la legge gli impone di fare essendo un civil servant?
    Nel caso del manifesto, le convinzioni del cittadino Cinquia, coincidono con quelle del tecnico Cinquia.
    E il cittadino ha utilizzato il potere del tecnico per esporre le proprie convinzioni in merito all’eolico.
    Non tutti i cittadini di Lucera hanno questa opportunità e in una democrazia non esiste chi è più eguale degli altri.
    Per quanto riguarda i temi occupazionali, ho seguito il consiglio del Dirigente, ho comprato una calcolatrice e ho fatto qualche calcolo ma i conti continuano a non tornare e non so se è colpa della mia calcolatrice cinese o se i conti li sbaglia il Dirigente.
    Ma questo sarà senz’altro un mio limite, ho una laurea in Scienze Politiche e non ho molta dimestichezza con i numeri.
    Il sottoscritto, che non intende sbugiardare nessuno, ha semplicemente riportato dei fatti, dei numeri, per dimostrare che quanto affermato nella determina: la creazione di duemila posti di lavoro stabili è una pia illusione del Dirigente e che numeri di questa portata, investimenti per duemila miliardi di lire che cambiano il corso di un città e la vita di chi ci abita, avrebbero bisogno di basi un tantino più scientifiche di quelle riportate nella determina.
    Nel computo dei tremila posti creati in Italia, rientrano soprattutto attività di progettazione dei parchi, di trasporto delle infrastrutture e di intermediazione con i costruttori europei.
    I parchi eolici, una volta realizzati, non necessitano di manutenzione e impiegano pochissime unità di lavoro.
    Al sottoscritto risultano pochissimi "manutentori" locali, peraltro assunti su base territoriale notevolmente "sovracomunale": lo stesso tecnico gira su più comuni. Ad esempio, l'IVPC s.r.l, una della multinazionali che ha installato, la maggior parte delle pale nel nostro territorio ( 239 su 377 al 2003), ha impiegato pochissime persone. Nel complesso, parlando quindi di personale post - installazione, le unità utilizzate sono davvero risibili anche perchè spesso si ricorre a ditte di manutenzione che girano per il Mezzogiorno. Va da sè che un impianto eolico per sua stessa natura ha esigenze manutentive ridotte.
    E questo è un fatto incontrovertibile e sfido l'Ing. Cinquia, relativamente ai numeri degli addetti all'eolico nel Subappennino, a dimostrare il contrario.
    E’ comunque lo stesso Ing. Cinqua a smentirsi dove, nell’ultima lettera, afferma che: “l’installato italiano era nel 2006 di 1.600 megawatt, di cui gran parte ( fra l'altro, sulla mia calcolatrice cinese il tasto numerico “gra parte non esiste) nel Subappennino dauno.
    Se, secondo i calcoli dell’Ingegnere, l’eolico occupa 2 lavoratori per ogni MW e la maggior parte dei Mw prodotti in Italia sono prodotti nel Subappennino, come mai ad Alberona. Troia, Volturino, Faeto, Orsara, ecc. gli occupati si contano sulle dita di una mano? Anzi si assiste in quei paesi a un forte processo migratorio?
    Nel 2003, ma adesso siamo a più del doppio, la potenza installata in Provincia di Foggia era di 219,56 MW di cui la maggior parte nel Subappennino..
    Secondo i calcoli del Dirigente Tecnico, 200 MW dovrebbero produrre 400 occupati. Chi li ha visti? Risultano a qualcuno dei lettori del Frizzo?
    Questi sono fatti, numeri e dati scientifici, facilmente verificabili, ma forse il Dirigente Tecnico ha informazioni più precise e dettagliate che potrebbe rendere pubbliche per rendere più scientifica la sua tesi.
    A meno che, le ditte che si sono impegnate per lo schema di convenzione e che non sono nessuna delle due multinazionali che hanno installato quasi tutti le pale in Provincia di Foggia, si sono impegnate anche ad assumere nelle loro aziende i 900 addetti stabili, dati per certi da Dirigente del Comune.
    O magari realizzeranno a Lucera un'azienda, da un migliaio di addetti stabili, in cui assumere giovani lucerini?
    O più semplicemente, le pale che installeranno, se la Regione darà l'autorizzazione definitiva, le metteranno di seconda mano e quindi avranno bisogno di più manutenzione di quelle installate nel Subappennino?
    Chi lo sa! Tutto può essere e a questo punto, solo l'Ing. Cinquia potrebbe aiutarci a capire questi misteri.

    Per quanto riguarda l’indotto, il Dirigente auspicache si formi nella filiera industriale” e spera “che si realizzano nuove iniziative (ad esempio nel campo del solare, che ha prospettive eccellenti)”.
    Inoltre dice di aver trattato il tema occupazionale, nella famigerata Determina e per me lo è sempre di più, più la leggo e più mi fa accapponare la pelle, per introdurre un dibattito sul tema.
    Le Determine non servono ad introdurre dibattiti. Servono a fare fatti.
    Ma i lettori del Frizzo si rendono conto della gravità delle affermazioni fatte dal Dirigente del Comune di Lucera?
    Viene fatta una determina in cui si prospettano duemila posti di lavoro per giustificare l'eolico e poi si dice che la questione occupazionale è stata “trattata per introdurre un dibattito”.
    Un piano imprenditoriale si fa con fatti. I verbi “auspicare” e “sperare” non appartengono alla cultura di impresa.
    Anche qui, sarebbe bene che il Dirigente chiarisse cosa intende per indotto e da dove verrano fuori i mille posti auspicati, magari facendo il paragone con qualche altra realtà, visto che, ma non voglio ripetermi, Lucera sarebbe l'unico posto in Italia ad avere un indotto sulle pale eoliche.
    E a proposito della mia diffidenza, che è pari alla sua, visti gli interventi pubblicati su questo sito negli ultimi giorni, essa deriva da una semplice constatazione: la sua determina non contiene assolutamente nulla che giustifichi la devastazione del territorio della Città di Lucera.
    La maggior parte dei cittadini di Lucera dall'eolico non ricaverà nulla.
    I vantaggi andranno alle multinazionali che realizzeranno i parchi, ai possessori dei terreni dove verranno istallate le pale e a qualche sciacallo del sotto bosco politico a cui verrà data qualche briciola.
    Inoltre, la possibilità, permessa nella determina, di vendere le autorizzazioni può produrre quello che è successo dappertutto: le ditte che avranno le autorizzazioni, possono, legittimamente, rivendere le licenze a chi ha i capitali per realizzare i parchi.
    I parchi del Subappennino infatti sono stati quasi tutti realizzati dalla Edison energie s.r.l. e dalla IVPC s.r.l.. Quest'ultima fondata da Oreste Vigorito ex addetto stampa dell' Avellino calcio, produce energia eolica in una cordata nippo americana.
    La I.P., International Power multinaziona inglese, ha comprato al prezzo enorme di un miliardo e 830 milioni di euro una parte dei parchi eolici sviluppati nel Mezzogiorno dalla I.V.P.C.


    E queste aziende non hanno investito un euro nelle zone dove hanno messe le pale!
    Non hanno investito e non hanno creato posti di lavoro. E questi sono fatti!
    Ing. Cinquia, Lei che è il Dirigente del S.U.A.P. e dovrebbe avere una cultura di impresa, cosa ne pensa di un piano imprenditoriale dove i profitti generati non ricadono nel posto dove sono stati creati e dove non si crea salario?
    A cosa serve un'impresa se non crea lavoro in un posto dove il lavoro è il problema fondamentale?
    Inoltre, come mai lei è così perentorio nel dire che i parchi sicuramente si faranno?
    Ma il destino della Città di Lucera è nelle sue mani?
    Oppure hanno spostato gli assessorati regionali nei suoi uffici per avere tutte queste certezze?
    Il 6 Ottobre si terrà un Consiglio Comunale che tratterà di questo e di altri temi che incideranno pesantemente sulla città, su chi ci abita e su chi, come me, ha intenzione di tornarci a vivere.


    La fabbrica di morte di Giardinetto, la discarica di rifiuti tossici a cielo aperto Alghisa situata a pochi Km dalla città, la discarica Le Cruste che si vuole realizzare, l'impianto a biomasse (punto 10 del manifesto) che sempre l'Ing. Cinquia propone di realizzare con i proventi dell'eolico, i parchi eolici, rischiano di fare del territorio di Lucera il posto piu inquinato d'Italia e la nostra provincia è già al terzo posto in questa graduatoria.
    A Lucera vogliono realizzare il più grande parco eolico d'Europa, un affare gigantesco con la cittadinanza all'oscuro di tutto.
    Il vento e il territorio sono un bene di tutti i cittadini di Lucera. I vantaggi devono ricadere su tutta la città.
    Chi ruba il vento deve creare posti di lavoro.
    A questo Consiglio Comunale bisogna essere presenti, per guardare in faccia chi vuole trasformare la vita nella nostra Città in un incubo.


    Un'ultima un curiosità sia nella Determina che nell'ultimo lettera, l'Ing. Cinquia dice che uno degli effetti dell'eolico sarà l'aumento dei prezzi, dell'inflazione; nell'ultimo scritto siamo addirittura passati addirittura alla qualità dei servizi scolastici.
    Visto che ho comprato la calcolatrice, vorrei sapere su quali libri, il Dirigente, ha trovato la correlazione tra eolico e: inflazione, libri di testo, servizi scolastici, caduta del muro di Berlino ( quando sono triste, quest'ultima affermazione è una delle mie letture preferite: è a pg 19 della determina) e Torino anni 60'.
    Fra l'altro questa estate sono andato a mangiare ad Alberona, ai Pisciarelli; ho mangiato un bel piatto di acqua e sale e un piatto di “torcinelli” e ho pagato lo stesso prezzo di sempre.
    E che cavolo, a Lucera, con le pale pure l'aumento dei “torcinelli” ci dobbiamo beccare?


    Cordiali saluti





    dalla mia Residenza Pasquale Trivisonne

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da pescatorcortese Visualizza Messaggio
    Il vento e il territorio sono un bene di tutti i cittadini di Lucera. I vantaggi devono ricadere su tutta la città.
    Chi ruba il vento deve creare posti di lavoro.

    Ben detto, mio caro!

  7. #7
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    LUCERA “CITTA’ APERTA “ di Liliana Toriello

    Il capolavoro del neorealismo “Roma città aperta” di Roberto Rossellini rievoca l’eterno presente che la nostra città sta vivendo da molti anni ma che, negli ultimi mesi, negli ultimi giorni, mostra la fatiscenza non più governabile né con i tecnicismi bizantini adottati dal dott. Morlacco a capo dell’impantanato esecutivo che non esegue né con le forze “belligeranti” di opposizione che non si oppongono e non belligerano ( I manifesti di propaganda fanno la pariglia temporale con i manifesti ad uso delle feste patronali).
    Lucera città aperta, dunque : e non perché paragonabile al capolavoro di Rossellini ma perchè città ceduta per accordi espliciti o taciti alle forze ad essa nemiche e che affida e confida nella difesa passiva della popolazione la sua occupazione. Il significato, appunto, che si dette nell’ultima guerra mondiale nel dichiarare “città aperta”molte realtà urbane stipulando patti con le forze nemiche che le occupavano nella speranza di tenerle, oltretutto, al riparo e protette dai bombardamenti.
    La storia c’insegna a quale “trattamento” furono sottoposte dal nemico le “città aperte”: da Belgrado ad Atene, da Parigi a Firenze furono tutte bombardate e non ebbe sorte diversa Roma, assalita 51 volte dai bombardieri. Gli accordi e l’assicurazione della difesa passiva della popolazione non furono sufficienti a scongiurare la distruzione e la morte, seminate copiosamente dagli occupanti..
    Lucera città aperta : perché non governata e non governabile ed assalita sul suo territorio da tanto tempo, nel patto tacito di non vedere, non agire, non contrastare. Sovrastata com’è dalla paura, dalla rassegnazione e dalla impotenza delle risposte.
    A fette si tagliano questi sentimenti nei cittadini ammutoliti davanti allo schema riproposto in cui si mostra “ l’altra Lucera”, la Lucera invisibile, oscurata, non rientrante nella cartellonistica di “città d’arte”e degli itinerari turistici. Serpeggia, adesso, e si scrive la parola : MAFIA ! espressa, oggi, più per un istinto emotivo a fronte di atti eclatanti e sicuramente pericolosi per l’incolumità delle persone che non per l’analisi razionale di fatti e situazioni che imprimono alla parola stessa sostanza e valenza giuridica e presa di coscienza civile. Se lo sforzo fosse compiuto in questa ultima ottica, probabilmente, si avrebbe un terreno più concreto e duraturo su cui riflettere, discutere ed agire per contrastarla. Ma siamo ben lontani dalla consapevolezza che essa possa esistere strutturalmente in città.
    Le mentalità escludenti il fenomeno mafioso in città –“ Mi guardo bene dal ritenere che Lucera stia diventando una città come quelle della Sicilia e della Calabria” Andrea Petito o l’emotività strettamente vincolata al “botto”come unico indicatore e parametro con le azioni delittuose mafiose-“Lucera sta diventando una città come quelle della Sicilia e della Calabria”Antonio Russo, sono entrambe delle semplici “opinioni” che prescindono dai dati concreti, dalla loro sequenzialità e dai riscontri oggettivi contenuti in atti pubblici. Se entrambi, sostanzialmente, escludono fin’anche l’ipotesi del possibile radicamento e della permeabilità del fenomeno mafioso pur essendo residenti in città da sempre ed, oltretutto, non estranei per loro sensibilità politica rafforzata dalla loro professionalità giuridica o personale partecipazione all’attività amministrativa, ciò vuol dire che NOI siamo culturalmente indietro di molti ma molti anni rispetto a quelle città meridionali della Sicilia, della Calabria, della Campania e della stessa Puglia che, dal riconoscimento e dalla presa di coscienza di vivere in un sistema mafioso, hanno tratto e traggono la forza per contrastarlo facendo una scelta di campo innanzitutto personale.
    Il 31 maggio 1991, a circa due mesi dall’insediamento di Giovanni Falcone a direttore generale degli Affari penali, fu emanato il decreto legge 164 che introdusse nel nostro sistema la possibilità di sciogliere i consigli comunali, e non solo essi, per fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso nell’intento di arginare la permeabilità degli enti locali ad interessi economici contrari e sovrastanti gli interessi legittimi delle collettività. Gli interventi mirati da parte dello Stato nei confronti delle amministrazioni degli enti locali inadempienti nel tutelare le collettività per impotenza o collusione con i poteri criminali ed economici, trovarono applicazione immediata in decine e decine di amministrazioni sospese dagli incarichi ricoperti, dal potere attribuito al prefetto, su mandato del Consiglio dei ministri; alle amministrazioni furono sostituite apposite commissioni per la provvisoria amministrazione dell’ente.
    La normativa introdotta, migliorata e modificata da successivi interventi, oggi è regolata dagli art. 143-146 del DLgs 267 del 18 agosto 2000 e rende possibile l’ambito d’intervento della commissione prefettizia anche là dove è impossibile per la magistratura, non richiedendo né la prova di commissione di reati né che i collegamenti tra le amministrazioni e le organizzazioni risultino da prove inconfutabili.
    Sono, infatti,sufficienti semplici elementi e circostanze, di fatto rilevatrici di un collegamento o di influenza tra l’amministrazione e i sodalizi criminali. Si consente, così, d’intervenire nei confronti di enti locali caratterizzati da dissesti finanziari, da assenza di piani regolatori, da inefficienza dei servizi di polizia municipale, da rifiuti e discariche abusive, da abusivismo edilizio, da personale assunto in maniera clientelare, da strade dissestate, appalti, problemi cimiteriali, non agibilità degli istituti della partecipazione popolare, della trasparenza degli atti pubblici….
    In questo “quadro”, egregi concittadini, s’inizia a stagliare alla vostra vista la Torre della Regina del nostro castello?
    Per i daltonici, altri elementi più probanti del fenomeno mafioso possono essere rappresentati dai rapporti della commissione bicamerale sul traffico illecito dei rifiuti ( ecomafie) che si avvale non di ipotesi di reati ma di fatti criminali accertati dagli organi inquirenti.
    Ancora: elementi di non poco conto ed all’onore delle cronache in questi giorni, sono rappresentati dai dati pubblicati dal “Sole 24 ore”che ci dicono che Lucera è al terzo posto in provincia per reddito dichiarato dal contribuente ( 11475 euro), di cui, però, “il 30% di essi non li vede quei soldi” perché “si firma una busta paga per una certa cifra al lordo ma, in realtà, di netto è molto meno della metà di quello che viene dichiarato”(Antonino Lenge-CISL su Gazzetta del Mezzogiorno).
    L’incremento di reddito rispetto al ’99 è del 15% ma “ la città non tira, l’economia è asfittica, i disoccupati ingrossano la lista di primo collocamento”.(Lenge)
    Se a ciò si aggiunge che c’è un proliferare di istituti bancari che raccolgono una consistente massa di danaro di cui solo una parte ( l’82% a fronte del 122% di Foggia) viene investito in città, qualche problema potrebbe esserci da analizzare da parte degli organi inquirenti preposti allo scopo.
    Organismi inquirenti di Lucera anch’essi all’onore delle cronache in questi ultimi giorni (“La Stampa”10 sett.) per il problema delle “sedi disagiate”di Tribunali dove nessun magistrato vuole trasferirsi.
    Infatti, siamo i primi in Italia tra le Procure scoperte per gli organici di magistrati e l’unica in Puglia. Con l’80% di posti vacanti ci guadagniamo il primo posto, seguiti (si badi bene :seguiti) da Enna e Gela rispettivamente con il 75% e il 60% .Palermo e Messina sono molto distanti da noi in quanto sono carenti del 15%. Per “invogliare” i magistrati a trasferirsi nelle “sedi disagiate”,il Governo, con il ministro Alfano, pensa di risolvere il problema incentivando lo stipendio di coloro che vogliono andare “in trincea”per 4 anni con l’aggiunta allo stipendio di 2500 euro ed un “bonus”per il riconoscimento di un maggior punteggio di anzianità per i “volontari”, pena, se ciò non si concretizzasse, la chiusura di tali uffici giudiziari.
    L’Associazione Nazionale Magistrati evidenzia che ben “67 sedi di Procure hanno un organico che non supera i 15 magistrati e 40 non superano quota 10 magistrati. “Tenerle in queste condizioni è antieconomico ed improduttivo”. Pertanto, io ritengo giustamente, l’ANM avanza la proposta o di derogare al divieto imposto ai colleghi di prima nomina ad insediarsi( “i giudici ragazzini” come sprezzantemente Cossiga li appellò, anche se molti di essi hanno perso la vita per difendere lo Stato di Diritto, Livatino in testa) o di rendere operativa in prospettiva l’abolizione degli uffici più piccoli e accorparli riorganizzando i distretti giudiziari.
    Al cittadino che aspira ad ottenere giustizia e che vuole il controllo del territorio e la sua difesa dagli assalti della criminalità e del malaffare, non interessa il “dove” è collocato il Tribunale ma il “come” esso risponde ai bisogni di legalità e giustizia.
    All’ammalato non interessa avere l’ospedale sotto casa se esso non è in grado di salvargli la vita. Il campanilismo sbandierato per il mantenimento “comunque”di una struttura è, essenzialmente, funzionale a chi dall’inoperosità o dal cattivo funzionamento ne può trarre benefici anche, ad esempio, per la prescrizione dei reati per decorrenza dei termini.
    Lucera, d’altronde, non ha una buona tradizione in merito se è vero che la stessa magistratura si è posta la domanda : “Giustifica la sua esistenza il tribunale di Lucera?”.
    Ciò avvenne nel lontano 15 gennaio 1988 presso la sezione disciplinare del C.S.M.(Consiglio Superiore della Magistratura) quando si tenne il processo disciplinare contro l’allora Procuratore Capo dott. Paolo Strazzella, accusato di molti capi d’incolpazione con richiesta di “perdita di anzianità di 2 mesi e trasferimento d’ufficio”. Tra i vari capi d’incolpazione, tutti rilevanti ed inquietanti, si analizzò “potenza e parola inequivoca dei numeri”,come si disse in quella sede, il numero di procedimenti penali trattati direttamente dall’incolpato senza “nessuna attività istruttoria ultra quinquennale”. Su 555 procedimenti, 364 erano di reati per “bancarotta fraudolenta, falsi, truffe, estorsioni, omicidi colposi : tutti accantonati”.
    A distanza di venti anni con la politica che si è progressivamente immarcescita e disfatta sui tanti affari perpetrati contro la città, ben alta dovrebbe essere l’attenzione per arrestarne il definitivo decadimento.
    Ma i segnali di un cambio di rotta non se ne vedono; anzi, la corsa all’assalto della diligenza è più che mai in atto. Ben vengano, allora, le iniziative di cittadini che, con passione civile e determinazione si fanno promotori di iniziative d’informazione e di coinvolgimento della popolazione su problemi veri, oscurati, perché scenari reali e simboli d’illegalità e complicità diffuse.
    Il “debito Sacco”, la “questione Alghisa”sono soltanto uno spaccato di tante altre operazioni prodotte con lo stampino, sempre uguali nel fine di impoverire e intossicare la città. Roba da antimafia.
    Chi l’altro ieri invocava l’arrivo in città della commissione antimafia, ieri, più bonariamente, ha richiesto una seduta consiliare monotematica sulla legalità e, non potendo contare su di un consiglio comunale che, ormai, da molto tempo, è assente da quell’aula, oggi organizza alle 180 a palazzo Mozzagrugno, in auto-gestione, un incontro sulla legalità. Si spera nella non ritualità e nel non convivio : è troppo recente l’anestesia sul tema che ci è stata già istituzionalmente propinata.(consiglio comunale presso il teatro Garibaldi) Non reggeremmo una seconda !
    Lucera, 19-09-2008


    P.S. in data 25-09-2008 alle ore 23 il sindaco Morlacco è stato oggetto di un nuovo e più aberrante atto intimidatorio con 7 proiettili di calibro 7,65.
    E questa sarebbe la città dove non c’è mafia?

  8. #8
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    [IMG]file:///C:/DOCUME~1/PC_COM~1/IMPOST~1/Temp/msohtml1/01/clip_image001.jpg[/IMG]Discarica a Valle Cruste, istruzioni per l'uso dal Comitato Intercomunale per evitare difformitàLettera agli amministratori a firma della portavoce Liliana Toriello, la quale da' una serie di indicazioni su come procedere per non sbagliare
    Lucera, 11.06.2008 – Il Comitato Intercomunale per la Tutela e la Salute del Territorio scrive al sindaco del Comune di Lucera Vincenzo Morlacco e, per conoscenza, all’assessore all’ambiente Francesco Antonio Forte, all’assessore alle attività produttive Renato Gentile, ai componenti la IV commissione consiliare ed ai consiglieri tutti sulla questione “Discarica in località Valle Cruste”, a pochi passi dal centro abitato di Lucera, che l’assise consiliare avrebbe dovuto deliberare nella seduta travagliata dello scorso 10 giugno 2008, laddove Andrea Bernardi, con la lettura di un documento a firma di altri quattro consiglieri di maggioranza, ha aperto ufficialmente la crisi a Palazzo di Città.La lettera del Comitato, infatti, è stata consegnata ai destinatari e decisori della cosa pubblica il giorno prima del Consiglio comunale e, andando a leggere i contenuti, viene incontro alla vicenda di quella discarica apportando una serie di avvertenze e suggerimenti per non cadere nell’errore (e ciò vale anche in previsione futura) di approvare una proposta di delibera che così come si presentava a quanto pare risultava alquanto difforme.I punti posti in evidenza dalla portavoce del Comitato Intercomunale, Liliana Toriello (non certo nuova a questo tipo di argomenti), sono i seguenti:
    • Difformità tra la dicitura “Discarica di rifiuti inerti di tipo II A” della procedura di V.I.A. richiesta per la sua realizzazione, affissa all’albo pretorio dal 05-02-2008 al 05-03-2008 n. 37, e la dicitura “Discarica di tipo II A per rifiuti inerti non pericolosi” di proposta di delibera.
    •Difformità tra il progetto presentato in data 18-07-2007 prot. 28411 “per la realizzazione di una discarica, di tipo II A, per ricevere rifiuti inerti” e la proposta della suddetta delibera in cui si riporta il “progetto finalizzato alla realizzazione e all’esercizio di una discarica di tipo A, ex 2°, per l’abbancamento di rifiuti inerti non pericolosi”.
    «Il “Comitato Intercomunale di Tutela e Difesa della Salute e del Territorio” – è riportato nella lettera protocollata il 09-06-2008 agli amministratori – in merito alla proposta di delibera per “Progetto per la localizzazione di una discarica controllata di tipo II A per rifiuti inerti non pericolosi in contrada Valle Cruste” fa presente che:
    [IMG]file:///C:/DOCUME~1/PC_COM~1/IMPOST~1/Temp/msohtml1/01/clip_image002.jpg[/IMG]• in data 18-07-2007 prot. N. 28411 è stato presentato a questo Comune un progetto a firma ing. Giovanni Russo finalizzato alla realizzazione di una “Discarica controllata di tipo II A a Valle Cruste” (come da frontespizio dell’elaborato tecnico). Nell’elaborato tecnico si specifica (pag. 1) che “il progetto è preordinato alla realizzazione di una discarica, di tipo II A, per ricevere rifiuti inerti”.
    • dal 05-02-2008 al 05-03-2008 n. 37 è stato affisso all’albo pretorio, per la suddetta discarica, la procedura di V.I.A. per una “Discarica di rifiuti inerti di tipo II A”».

    La Toriello fa rilevare che:
    • nella proposta di delibera posta all’ordine del giorno del Consiglio Comunale del 10 giugno per l’assenso a tale progetto è, invece, riportato “Progetto per la realizzazione di una discarica controllata di tipo A (ex II A) per rifiuti inerti non pericolosi in c.da “Valle Cruste” (D. lgs. 36/200e ss.mm.ii.).
    • la
    dicitura aggiuntiva “NON PERICOLOSI presente in proposta di delibera e, più volte, ripetuta nel suo schema, rende, di fatto, difforme la discarica dal progetto presentato ed, altresì, la rende difforme dal parere richiesto di V.I.A.;
    la dicitura aggiuntiva “NON PERICOLOSI”, inoltre, trasforma, nella sostanza, siala classificazione della discarica e sia, di conseguenza, la qualità dei rifiuti ammissibili in essa – codici C.E.R. (Codice Europeo Rifiuti)
    Ed a nome del Comitato stesso chiede:
    di rendere conforme, con la cancellazione della dicitura “non pericolosi”, la proposta di delibera a quanto effettivamente richiesto e contenuto sia nel progetto presentato e sia nella procedura di V.I.A inoltrato; di accettare, di conseguenza, in discarica soltanto rifiuti inerti come da tabella 1 allegata al decreto 3 agosto 2005, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. Definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica; di escludere, legittimamente, con la cancellazione di “non pericolosi”, le integrazioni di tipologie di rifiuti da conferire in discarica richieste e rilasciate dalla Provincia in data 07 nov. 2006 Prot. 49804 , “SPILLATE” al progetto e non in esso menzionati.
    IL RILASCIO DELL’INTEGRAZIONE DI TIPOLOGIE DI RIFIUTI ANCHE PERICOLOSI COMPRESI NEL “foglietto volante” E’, ADDIRITTURA, ANTECEDENTE (07-nov. 2006) ALLA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO (18-07-2007) E ALLA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE DI V.I.A. (05-02-2008).




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    Associazione Noi Donne di Capitanata e Comitato Intercomunale Salute e Territorio
    PER LA VITA E PER LA SALUTE
    I sottoscritti, venuti a conoscenza che nel territorio di Lucera insistono più realtà ad alto rischio ambientale che minacciano la salute e la qualità della vita, chiedono e sottoscrivono per: l’istallazione fissa della centralina per il monitoraggio dell’aria; l’indagine epidemiologica da parte di Istituti super partes; messa in sicurezza della discarica di rifiuti tossico-nocivi “Alghisa”; la costituzione di parte civile del Comune di Lucera nel processo avviato dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere sull’indagine “Chernobyl” che riguarda, anche, il nostro territorio (contrada Sequestro-De Iulio e Vado-Leone).Petizione a norma dell’art.44 dello Statuto del Comune di Lucera promossa dalle su citate Associazioni
    SOTTOSCRITTORE
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    OMNIA SUNT COMMUNIA

    Grande Pescatorcortese, che il vento ti sia alleato nelle tua opera di pulizia!!!



    ARDITI NON GENDARMI

 

 
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