Quando mettono al gabbio i sx ....c'è uno strano silenzio
Quando mettono al gabbio i sx ....c'è uno strano silenzio
Chi erano ALL'EPOCA DEI FATTI i responsabili delle proteste violente contro le discariche? Naturalmente ALLORA erano i verdi.... e adesso la magistratura dice che c'erano di mezzo un bel po' di ultras fascisti, un consigliere di AN che movimentava gli ultras e un assessore PD amico dei fascisti Eh sì erano propri verdi queste camicie nere.
E, NATURALMENTE, AN esprime fiducia nel Nonno consigliere ristretto a Poggio Reale.
I politici incastrati: ecco alcuni verbali
Pianura, Nonno e Nugnes «registi» della devastazioni. Si servivano di ultrà violenti
In un documento An campana manifesta fiducia nel suo consigliere arrestato. Il Pd invece sospende l'assessore comunale dalla sua assemblea
Le devastazioni di Pianura
NAPOLI - I due esponenti politici locali - arrestati nell’ambito delle indagini sul tifo violento e gli incidenti di gennaio scorso a Pianura -, Marco Nonno, consigliere comunale di An, destinatario di un’ordinanza in carcere e Giorgio Nugnes, assessore alla Protezione civile del Comune di Napoli, ai domiciliari, sono accusati di devastazione per aver organizzato le proteste, degenerate in vari episodi di violenza nel rione dove doveva essere riaperta la discarica. Lo hanno spiegato i magistrati della procura di Napoli. Nonno, in particolare, avrebbe organizzato le proteste di piazza avvalendosi del suo legame con alcuni esponenti dei gruppi ultrà tra cui uno dei capi dei Niss («Niente incontri, solo scontri»), Dario Di Vicino. All’organizzazione delle proteste avrebbe partecipato anche Nugnes il quale avvalendosi delle informazioni sugli spostamenti delle forze dell’ordine - informazioni che otteneva grazie al suo ruolo istituzionale - avrebbe dato un contributo rilevante alla realizzazione dei blocchi stradali. Ciò emerge anche da intercettazioni telefoniche. Nugnes avrebbe poi mutato atteggiamento quando venne a conoscenza del fatto che le sue conversazioni erano intercettate. Ma un altro elemento inquietante che emerge dall’inchiesta è l’interesse del clan camorristico Varriale, attivo a Pianura, che si oppose alla riapertura della discarica per i danni economici che ciò avrebbe apportato in relazione ai progetti di speculazione edilizia e per il deprezzamento del valore degli immobili.
I due esponenti politici locali sono stati arrestati oggi nell’ambito dell’inchiesta sul tifo violento e i disordini a Pianura, con l’accusa di aver concorso alle devastazioni attuate dai manifestanti. La stessa notte, cinque minuti dopo, Nugnes richiama ancora Nonno per aggiornarlo in merito alla posizione degli automezzi delle forze di polizia. Nugnes: «Stanno a viale Augusto, stiamo quasi davanti al bar, li tengo davanti a tutti...sono cinque automezzi dei carabinieri». Nella stessa telefonata Nugnes si meraviglia che via Sartania, una delle principali strade di accesso al quartiere sia ancora libera: «Mannaggia a capa vostra...via Sartania chiudetela!». In un’altra conversazione del 4 gennaio, nel pomeriggio, Nugnes avverte Nonno - secondo l’interpretazione degli inquirenti - che potrebbe essere intercettato. «Guardati i fatti tuoi perchè c’è attenzione su di te e su....». Nonno chiede al suo interlocutore: «Su?...». Immediata la risposta di Nugnes che dice che l’attenzione è «sui casini che stanno succedendo». Il consigliere di An a questo punto sembra non essere più meravigliato. Infatti così risponde: «Falli fare, io sto dalla mattina alla sera vicino ai poliziotti, tengo il telefono sotto controllo. Già so che quella latrina ha fatto questa cosa e non ci stanno problemi». Secondo la ricostruzione degli inquirenti, quando Nugnes apprende di essere stato intercettato, «scarica» l’esponente di An parlandone più volte al telefono con alcuni giornalisti invitandoli a scrivere qualcosa di negativo sul suo conto.
In riferimento alla misura cautelare nei confronti di Nonno, il Coordinamento regionale di An ha diramato un comunicato: «Nel rispetto dell’operato della Magistratura non possiamo non esprimere la fiducia che il consigliere Nonno potrà al più presto dimostrare il ruolo di carattere esclusivamente politico, svolto nel contesto della protesta sociale che ha coinvolto gran parte della popolazione di Pianura contro la riapertura di una vecchia discarica». Da parte del Pd, invece, sospensione di Nugnes dall'assemblea regionale.
06 ottobre 2008
http://corrieredelmezzogiorno.corrie..._pianura.shtml
Un assessore guidava la sommossa
di Redazione
La Camorra vuole il disordine e per combattere lo Stato utilizza una strategia ben precisa: creare il caos ovunque sia possibile. È per questo che foraggia le curve delle squadre di calcio campane e invia gli agitatori contro qualsiasi tentativo di aprire una discarica. Centinaia di intercettazioni telefoniche e ambientali. Pedinamenti. Fotografie, video degli scontri. È imponente il materiale raccolto nell’ordinanza del gip Luigi Giordano sui 40 arresti per gli scontri di Pianura. Ecco i passaggi più eclatanti. Un ultrà, per esempio, dichiara: «Sai, ci danno pure i soldi a noi... L’arsenale, è guerriglia stasera». A guidare la rivolta un assessore della giunta Iervolino.
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=296121
E il boss ordinò agli ultrà: "Benzina sui poliziotti"
di Gian Marco Chiocci
nostro inviato a Napoli
Centinaia di intercettazioni telefoniche e ambientali. Pedinamenti. Fotografie, video degli scontri. È imponente il materiale raccolto dal gip Luigi Giordano nell’ordinanza sui 40 arresti per gli scontri di Pianura. Ecco i passaggi più eclatanti.
LA CAMORRA IN CURVA
Rivela il pentito Emilio Zapata Misso: «Gli equilibri fra i gruppi di tifosi e quelli fra clan camorristici si influenzano gli uni con gli altri (...) Il capo dei “Mastiffs” è Tommaso Gennaro, detto “Genny a carogna”, figlio di Ciro De Tommaso camorrista affiliato al clan Misso (...) Così come il gruppo “Rione Sanità” è comandato da Gianluca De Marino, fratello di Ciro, componente del gruppo di fuoco del clan Misso (...)».
«MI DIVERTO
SE MUORE UNO SBIRRO».
Tra il materiale sequestrato a ultrà napoletani oltre a spranghe, coltelli e potenti petardi, riferimenti a ciclostili e slogan come “mi diverso solo se a morire è uno sbirro”, “Digos infame, contro voi ci sono lame”.
PAROLA D’ORDINE: «AGATA»
La discarica sta per riaprire. Il 2 gennaio il capopopolo Leopoldo Carandente contatta Di Vicino, leader del gruppo ultrà Niss. È l’inizio della fine. «Agata! È guerra, guerra, è iniziata la guerra. Bisogna bloccare la rotonda a Don Giustino».
AUTISTA SOTTO SHOCK
Verbale di Ciro R., autista di un pullman sequestrato dai teppisti: «Erano 15, con sciarpe e cappucci, davanti al bus, davano calci e pugni, quindi sono saliti armati di coltelli e bastoni, mi hanno obbligato a mettere l’autobus di traverso, poi hanno bucato le ruote, fuori incendiavano tutto...».
«CI STANNO UCCIDENDO»
Tra il 4 e il 5 gennaio partono gli attacchi alle sedi di partito. Carandente è agitato, spiazzato dalla reazione di carabinieri e polizia: «Ci stanno uccidendo, ci stanno appicciando». Segue una telefonata concitata tra capi ultrà delle 12.54, dopo l’assalto a un commissariato di Pianura: «I Niss sono stati capaci di fare delle cose... sono andati con le molotov nel distretto, un macello è successo stanotte».
«BENZINA SUI POLIZIOTTI»
È il 7 gennaio. Mentre Carandente sbotta («butta la benzina, vai Gaetano... vai tranquillo, state guardando lo spettacolo? Chiama tutti, falli venì»), Di Vicino parla di ricompense («Eee sai, ci danno pure i soldi a noi... L’arsenale, è guerriglia stasera». Un militare riesce a sfuggire al linciaggio, Di Vicino scherza: «Aho... quel carabiniere se ne scappò con la macchina, ma non so dov’è, riuscì a infilarsi come le zoccole».
EDILIZIA E CONFLITTO D’INTERESSI
Carandente sembra avere un interesse specifico nell’edilizia nella zona Selva di Pianura. Se riapre la discarica i valori degli immobili crollano. «In più devo fare questo progetto di una casa mia qua – dice - devo... devo... devo fa sto progettino...»
FILO DIRETTO COL SINDACO
In una telefonata del 22 dicembre, l’assessore Nugnes (definito dai carabinieri il regista occulto della rivolta) rivela: «Noi secondo me è meglio se ci stiamo zitti... no perché il Sindaco... mi ha detto ti devo dire alcune cose... che stanno dietro... togliamoci da mezzo... ci sta la camorra». Poi, a commento della proposta di Diodato sulla riapertura della discarica, Nugnes taglia corto: «Il sindaco è contrario...».
REGISTA IN COMUNE
Nugnes fa le soffiate sui movimenti della polizia. Ne parla con vari indagati, tra cui il consigliere comunale Marco Nonno di An. «Sono partiti, stanno a Fuorigrotta». E Nonno, alle persone in strada: «Ragazzi, stanno arrivando». Ancora: «Li tengo, li vedo, sono incolonnato in mezzo a loro. Questi sono solo i primi, dietro ce ne sono altri – insiste Nugnes – senti Marco, blocca via Sarzania». Nugnes, quando capisce di essere intercettato, fa il doppio gioco: «Li ho visti con gli occhi miei (i teppisti, ndr) se vengono qua sotto, qualcuno di loro ci appizza la pelle». Nonno ride: «Salutiamo il maresciallo».
LA JERVOLINO:
«GIORGIO, STATT’ ACCUORT!»
Il 9 gennaio il sindaco di Napoli parla con l’assessore Nugnes, che le dice: «Mi ha chiamato il capo di gabinetto del prefetto, mi ha chiesto se ero disponibile a vedere il prefetto riservatamente». La Jervolino risponde: «Basta che questo non ci fa fare fetenzie, statt’ accuort». «Ci sono trattative in corso a Roma – sussurra il sindaco – per portare la monnezza nostra in provincia di Salerno, ma il prefetto non lo sa... il che farebbe decadere l’ipotesi Pianura. Un bacio, ciao bello».
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=296152
Triangolo camorra, politici, stadio: 40 in cella per la guerra dei rifiuti
di Gian Marco Chiocci
nostro inviato a Napoli
Camorra, politica e ultrà. Che monnezza. Eccola la trimurti della rivolta dei rifiuti di Pianura. Al suo vertice niente meno che un assessore comunale del Pd, ex Margherita, in forza alla giunta Jervolino: Giorgio Nugnes, deleghe alla Protezione civile e ai cimiteri del comune di Napoli, persona di stretta fiducia del sindaco. Sarebbe lui uno degli strateghi dell’associazione per delinquere responsabile degli scontri d’inizio anno, a capo di una banda composta da criminali comuni e dai peggiori tifosi partenopei riuniti sotto le sigle Teste Matte e Niss, acronimo da curva che sta per «Niente incontri solo scontri». Sorprende, dunque, l’epilogo dell’inchiesta avviata dalla procura di Napoli, in tandem con i carabinieri e la Digos, all’indomani dei tafferugli avvenuti nei dintorni della discarica – base dei gruppi ultrà e dei clan che li controllano - per impedirne la riapertura. Cariche alla polizia e ai vigili del fuoco, bus dati alle fiamme, cassonetti rovesciati, sassaiole, decine di feriti. Responsabili di quel carosello criminale, si scopre oggi, le frange più esasperate della tifoseria napoletana (note alla cronache per pestaggi in ogni dove, e la devastazione del treno a Roma) e le famiglie camorristiche interessate, per questioni edilizie, a bloccare tutto. Fra le 40 persone colpite dall’ordinanza di custodia cautelare, chi più chi meno deve rispondere di reati gravi che spaziano dall’associazione per delinquere alla devastazione, dall’interruzione di pubblico servizio alle minacce. Oltre a Nugnes fa capolino nell’inchiesta Marco Nonno, di An, testa calda, già monitorato in precedenti inchieste. Nugnes si è autosospeso dalla carica pur dichiarandosi estraneo ai fatti, mentre il sindaco Rosa Russo Jervolino, che qualche anno fa lo ha premiato per il raggiungimento del decimo anno consecutivo di consiliatura, gli ha ritirato le deleghe. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, riscontrata da migliaia di intercettazioni su utenze che gli indagati credevano sicure, il ruolo di Nugnes sarebbe stato strategico. Grazie alla sua carica, conosceva in tempo reale gli spostamenti delle forze dell’ordine. E informava i capipopolo. Da lui partivano gli input su come organizzare i blocchi, dove far muovere gli ultrà, quando suonare la carica.
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=296323
Non capisco cosa vuoi dire.
Stavo semplicemente dicendo che, quando viene indagato/processato/condannato un esponente di una qualche parte politica, preferisco il silenzio a pianti e proteste spesso ridicole (se non indecenti) fatte per partito preso come tifosi che difendono la propria squadra del cuore.
Per dirla tutta preferisco il silenzio anche alla gogna mediatica.
Se ci fosse un semplice rispetto per gli atti giudiziari e le sentenze sarebbe molto meglio.
Poi si potrebbe tranquillamente discuterne nel merito, ma generalmente non è quello che avviene.