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  1. #11
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    Tremonti a "Bersanov": Usa carte false chi è comunista vero

    “Chi usa carte false dimostra di essere un comunista vero”. Arriva oggi al termine dell’Ecofin la replica del ministro dell'Economia Giulio Tremonti a Walter Veltroni e a Pierluigi Bersani che hanno accusato il ministro di aver avuto nel 2003 l’intenzione di adottare una sorta di piano Usa, ovvero di voler introdurre nel 2003 i mutui ipotecari in Italia. “Ho sentito ieri Veltroni e 'Bersanov' accusare il centrodestra che dovrebbe chiedere scusa, sostenendo che loro nel 2003 si sono opposti a un mio piano per introdurre in Italia i mutui ipotecari”, quelli che hanno scatenato la crisi dei mercati mondiali. “Io gliel'ho spiegato piu' volte di cosa si trattava, ma evidentemente non lo hanno capito”, dice ora Tremonti, spiegando come “nel testo che ho firmato del Dpef 2004-2007, presentato il 16 luglio 2003 quella ipotesi non esiste. Non so da dove sia venuta fuori, forse da bozze precedenti. Ma un ministro risponde solo dei testi che firma”. E non è finita. “Tra l'altro - ha spiegato ancora il responsabile dell’Economia - la sinistra ci ha sempre accusato all'epoca di avere una maggioranza bulgara. E dunque, se avessimo voluto fare una cosa simile l'avremmo fatta. Ma non l'abbiamo fatta. Ed è tipico dei veri comunisti usare carte false ed attribuire agli altri cose che non hanno mai firmato”. Ma Tremonti non chiude qui e lancia il suo affondo contro il governo precedente e i leader del centrosinistra. “Io ho sempre sostenuto ciò che sostengo ora. Non sono mai stato un liberista selvaggio. Ricordo invece le memorabili lezioni di Prodi sulla globalizzazione, la casalinga di Voghera col salame ungherese. E mi ricordo chi è andato alla City e si è messo in ginocchio, chi ha detto 'siamo stati legittimati dai mercati finanziari'. Del resto, una grossa quota della sinistra, caduto il tempio del comunismo, ha trasferito i suoi denari da Mosca a Londra, tentando, appunto, di legittimarsi. Hanno anche adottato lo stile di vita dei manager. Certo - ha concluso il ministro - mi rendo conto che è molto dura assistere nella propria vita due volte al crollo di un sistema: prima il comunismo, poi i mercati...”. All’affondo di Tremonti la nuova risposta di Pier Luigi Bersani, ministro ombra del Pd, è stata la seguente: “Pensavo che dopo tante citazioni di Marx il comunista fosse lui. In ogni caso adesso tiriamo fuori le carte e vediamo chi ha imbrogliato".

    http://www.ilvelino.it/articolo.php?...news_id_655969

  2. #12
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    http://www.carlopanella.it/web/dett-edi.asp?ID=600

    Veltroni è prigioniero del il suo incubo berlusconiano e non si accorge che il mondo sta crollando (Il Tempo del 7 ottobre)


    Il totale distacco dimostrato da Walter Veltroni dal principio di realtà è ormai diventato un problema non solo per la sinistra e per il Pd, ma anche per il paese. Nell’ultimo mese, il pianeta è sconvolto da una delle più epocali crisi economiche della modernità, ma nelle sue parole, nei suoi ragionamenti, non ve ne è straccia. Gli elettori del Pd, così come quelli d tutti gli altri partiti sono angosciati o perché piccoli azionisti di una borsa che perde a livelli mai visti. O come azionisti o correntisti di banche finite nella tempesta come Unicredit (il cui amministratore, Profumo ieri ha detto: “Mai visto nulla di simile”), o come piccoli imprenditori o artigiani che sanno di non potere più contare nei prossimi mesi su normalissime linee di credito, o come dipendenti di assicurazioni, banche, o piccole imprese che possono essere se non travolte, pesantemente condizionate in negativo dalla crisi. Chi è azionista o socio Unipol –si tratta della sua stessa base elettorale e di potere emiliano-toscana- trema per le tante polizze Unipol collegate a obbligazioni della fallita Lehman & Brothers che ora il gruppo deve rimborsare. Insomma, chi ha un minimo principio di realtà, chi legge anche distrattamente i giornali, sa che questa crisi è al centro di ogni preoccupazione di ogni italiano, e quindi anche di ogni piattaforma politica. Chi, peraltro, ha a cuore i problemi dei popoli meno fortunati –e non solo per le proprie fortune letterarie- sa anche bene che tutto questo si ritorcerà con feroce devastazione in Africa e nel terzo mondo, provocando fame, disoccupazione, terremoti economici e sociali. L’Europa, sta decidendo se mettere a disposizione 500, o forse 1.000 o forse più centinaia di miliardi per fronteggiare la crisi. Ma Walter Veltroni non si accorge di nulla, non lo percepisce, non ne tiene conto e continua a organizzare la sua manifestazione del 25 ottobre guardando a Di Pietro, alle pugnalate alla schiena di D’Alema o Rutelli su una piattaforma –questo è incredibile- che è identica di fatto a quella dei Ds del 25 aprile 1994. Il centro di questa “storica” mobilitazione è sempre lo stesso: antiberlusconismo à tout azimuth, come si dice in Francia, a giro d’orizzonte.
    Leggete le interviste del segretario del Pd, i manifesti affissi per le strade, allargate l’attenzione a tutto il gruppo dirigente del Pd –escluso D’Alema e i “suoi- e non troverete semplicemente traccia della realtà. Il mediatico Veltroni porta la sinistra a un distacco sempre più drammatico dal paese, obbligandola a recitare una sorta di “second life” in cui il suo proprio immaginario onirico fa da sfondo al disastro. L’unica cosa concreta di cui si occupa –ci dicono i suoi più vicini sodali- è la nomina del Consiglio di Amministrazione della Rai e dei futuri direttori di testata. Così, quando gli si pone una domanda diretta sul tema, Veltroni risponde in un modo disarmante. Ieri mattina, intervistato da Concita de Gregorio su Radio 3 si è così espresso sulla crisi dei mutui: “E’ colpa della destra, perché prima sosteneva che il capitalismo doveva essere libero e selvaggio e ora a farne le spese sono i cittadini. E’ insopportabile poi che i teorici della deregulation siano diventati i teorici della nazionalizzazione e dell’intervento dello Stato.” La rozzezza di questa analisi è pari solo alla sua falsità: è noto a tutti, infatti –basta d’altronde leggere anche solo i giornali di sinistra- che la responsabilità di questa bolla speculativa è tutta dell’Amministrazione Clinton e del governatore della Fed Alan Greenspan da lui nominato, che nel 1995 e poi nel 2000 permisero, con leggi e provvedimenti vari, gli Hedge Fund, i mutui subprime e tutta quella galassia di “derivati” che hanno moltiplicato per coefficienti di fantasia il valore reale dei beni patrimoniali sottostanti. Ma evidentemente Veltroni ha deciso di non fare i conti col reale, di pigiare l’acceleratore solo sulla propaganda più sboccata ed ecco allora anche la sua invettiva contro i liberisti che ora puntano al ruolo stabilizzatore dello Stati (allusione chiara a Tremonti), nella piena ignoranza del fatto che solo questo intervento nell’ordine delle migliaia di miliardi di euro, può salvare il pianeta, e l’Europa, e l’Italia, da una catastrofe.
    Il problema drammatico è che questo distacco dalla realtà del Pd, non danneggia solo l’opposizione, ma anche il paese tutto. Qui non si tratta ormai solo di riforme istituzionali: il governo Berlusconi –come Tremonti aveva preannunciato in campagna elettorale- dovrà prendere nei prossimi giorni delle decisioni a livello internazionale –tra queste addirittura la sospensione o meno dei vincoli di Maastricht da concordare con l’Ue- che abbisognano di una interlocuzione forte, motivata, solida e naturalmente informata da parte dell’opposizione.
    Come sempre, l’unico che su questo terreno è discretamente con le carte in regola è Massimo D’Alema, e sarebbe allora auspicabile per il bene non soltanto del Pd, ma anche del Paese, che tra Veltroni e D’Alema si avviasse sul tema, se non un “dialogo” –che i due fingono di avere, ma non hanno- almeno una seria e costruttiva trattativa.
    Saluti Liberali
    Giorgio

  3. #13
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    Veltroni fa le solite analisi politiche rozze e fantasiose...lui non vive nella realta`ma in mondo di Fiction che esiste solo in tivvu`...dopo Luxuria e`pronto anche lui per l`Isola dei famosi...

  4. #14
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    Sventrones da come affronta le questioni economiche ,che sono causa dei mal di pancia di tutti gli esperti del mondo ,dimostra che nemmeno alle scuole serali ,con tutto il rispetto per quelle) è andato a darsi una spolveratina sui principi economici che reggono l'economia di mercato nelle sue varie sfaccettature:mercato perfetto(che è solo un modello),duopolio,oligopolio,monopolio e poi tutte le questioni connesse al mercato internazionale e i modelli interpretativi da Ricardo a Ohlin.
    Se i mercati,comunque interpretati ,potessero essere regolati non si avrebbero le crisi monetarie di questi giorni;di certo è rimasto un comunista con o senza tessera.
    Non capisco tuttavia come un sprovveduto del genere possa stare a capo di un partito.Cosa devo pensare che è il meglio che il PD può mettere sulla piazza?
    Se fosse così allora si capirebbe perchè la sinistra non riesce ad esprimere uomini di grande levatura morale e culturale.
    Una cosa rimane ignota ancora: come risolverebbe il segretario del PD la questione della crisi del sistema finanziario?
    Se la conosce si esprima,diversamente si taccia.

  5. #15
    CATANIA 2-0 PALERMO - HAHAHAHA
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    Ma Veltroni proprio dovrebbe vergognarsi per il suo atteggiamento. Come capo dell'opposizione il suo lavoro non è continualmente attaccare il centrodestra ed il governo. Almeno fosse corretto nei suoi attacchi, ma non riesce nemmeno a dire la verità.

    Ormai il Partito Democratico va verso il capolinea. Non ha idee, non ha un chiaro programma, ed indubbiamente non ha un capo competente a cambiare direzione. Veltroni, per tutti i suoi anni in politica, non mi sembra neanche capace a formulare una strategia utile al partito. Invece continua con i suoi attacchi disordinati, ridicoli. Mentre il poverino prova a copiare Di Pietro, i consensi di gradimento del governo continuano a salire rapidamente.

    Attendiamo solo le elezioni europee, e vedremo il collasso del PD - un finto partito artificiale costruito solo per correre contro un uomo in particolare - Silvio Berlusconi. Ormai l'antiberlusconismo non è più un'arma come una volta, poichè gli italiani non ne vogliono sentire più.

  6. #16
    Dai che non c'ho tempo
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    Il puntoè che all'interno del Pd le teste pensanti non mancano, ma che aspettano a levarselo dai piedi?

    Poi che so, magari se lo commissariano per un pò regge ancora,ma che non decida più niente.

    Giusto stasera a ballarò mi è sembrato leggermentepiù assennato.

  7. #17
    CATANIA 2-0 PALERMO - HAHAHAHA
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    Citazione Originariamente Scritto da Gigione Visualizza Messaggio
    Il puntoè che all'interno del Pd le teste pensanti non mancano, ma che aspettano a levarselo dai piedi?

    Poi che so, magari se lo commissariano per un pò regge ancora,ma che non decida più niente.

    Giusto stasera a ballarò mi è sembrato leggermentepiù assennato.
    Veltroni secondo me ancora non ha gestito la sconfitta elettorale.

    Mi ricordo benissimo che prima delle elezioni, prima della nominazione di Walter, tutti i sinistri godevano la possibilità di usare "l'arma Walter" contro Berlusconi. Dimostravano addiritura dei "sondaggi" che davano un vantaggio a Veltroni per un eventuale sfida elettorale con Berlusconi. Ovviamente, tutte balle, ma loro ci credevano - l'hanno chiesto a guidare il partito e dimettersi come sindaco di Roma.

    Veltroni aspettava probabilmente una vittoria simile a quella di Roma. Non ha capito che ci sono enormi differenze tra politiche locali e quelle nazionali. Infatti, durante la campagna elettorale mi sembrava piuttosto confuso e senza idee - copiava Berlusconi!

    Lui non è un politico nazionale. Il Partito Democratico è un progetto fallimentare, ma comunque bisognava scegliere un altro capo con più esperienza, non un idiota come Walter Veltroni. Dopo le europee il PD si spaccherà (a meno che il PD prenda un risultato straordinario).

  8. #18
    a.k.a. tolomeo
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    Citazione Originariamente Scritto da Reazzurro90 Visualizza Messaggio
    Veltroni secondo me ancora non ha gestito la sconfitta elettorale.

    Mi ricordo benissimo che prima delle elezioni, prima della nominazione di Walter, tutti i sinistri godevano la possibilità di usare "l'arma Walter" contro Berlusconi. Dimostravano addiritura dei "sondaggi" che davano un vantaggio a Veltroni per un eventuale sfida elettorale con Berlusconi. Ovviamente, tutte balle, ma loro ci credevano - l'hanno chiesto a guidare il partito e dimettersi come sindaco di Roma.

    Veltroni aspettava probabilmente una vittoria simile a quella di Roma. Non ha capito che ci sono enormi differenze tra politiche locali e quelle nazionali. Infatti, durante la campagna elettorale mi sembrava piuttosto confuso e senza idee - copiava Berlusconi!

    Lui non è un politico nazionale. Il Partito Democratico è un progetto fallimentare, ma comunque bisognava scegliere un altro capo con più esperienza, non un idiota come Walter Veltroni. Dopo le europee il PD si spaccherà (a meno che il PD prenda un risultato straordinario).

    è quasi certo che si spaccherà: in una parte - gli ex ds - confluiranno i vendoliani e i giordaniani-bertinottiani di prc e i socialisti, nell'altra - ex margherita - confluiranno segmenti dell'udc e spezzoni vari popolari spazzati via alle ultime elezioni. i prodiani andranno un po' di qua e un po' di là.

    Poi tutti insieme, anche con di pietro, ma separatamente tenteranno le spallate alla maggioranza berlusconiana.

    sarà una neo-unione brancaleoneggiante.

    come al solito, mancherà loro un leader.
    .

    A fool and his money can throw one hell of a party.

  9. #19
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    Anche ieri sera Veltroni ha fatto finta di "avere le prove" ma poi non ha tirato fuori nulla recitando la parte del buono...e`troppo patetico ed anche ieri c`e`stata la conferma che questo atteggiamento sta allontanando i moderati dal PD...

  10. #20
    a.k.a. tolomeo
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    Citazione Originariamente Scritto da Mantide Visualizza Messaggio
    Anche ieri sera Veltroni ha fatto finta di "avere le prove" ma poi non ha tirato fuori nulla recitando la parte del buono...e`troppo patetico ed anche ieri c`e`stata la conferma che questo atteggiamento sta allontanando i moderati dal PD...
    Perfino Casini...

    «Mi auguro — conclude Casini—che nel governo finisca il delirio di onnipotenza ma anche che Veltroni la smetta con questa inutile opposizione urlata». In effetti la strategia del leader del Pd non sembra pagare. Nei suoi sondaggi riservati c’è la risposta: dopo una settimana di attacchi al Cavaliere, il giudizio positivo degli italiani sul premier è cresciuto di un altro punto. Su Veltroni è sceso ancora di oltre un punto.

    http://www.corriere.it/politica/08_o...box_primopiano
    .

    A fool and his money can throw one hell of a party.

 

 
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