Welcome back tamburello
Sei stato in discoteca tutto questo tempo?
Poverino ti sfruttano...Originariamente Scritto da Tambourine;
L'importante è non farsi mai sottomettere dalla casta sindacale comunista firmando un contratto nazionale.Originariamente Scritto da Tambourine;
Viva il precariato
Per queste banalità va bene anche Ostellino.
[spoiler=Se il mito dell'operaio vince di nuovo sull'idea di persona]
IL DUBBIO
Se il mito dell' operaio vince di nuovo sull' idea di persona
Ma chi si credono di essere quei quattro gatti di liberali che continuano ad auspicare la riforma anche (e soprattutto) della Prima parte della Costituzione, che elimini l' anacronistico richiamo a un' astrazione collettiva (il Lavoro) quale fondamento della nostra democrazia e ne metta al centro l' individuo, la Persona, come è nelle democrazie liberali più mature? Che cancelli i condizionamenti «sociali» (l' interesse collettivo, il bene comune) al diritto di proprietà e al libero mercato, come accadeva nelle Costituzioni totalitarie (che condizionavano l' esercizio delle libertà individuali all' edificazione del socialismo o al primato della razza)? Se il Lavoro, in un sistema capitalistico e di mercato, non è una merce - come diceva persino Marx - ma un diritto, è «normale» che ci si opponga all' eliminazione dell' articolo 18, che si chieda l' abolizione della legge Biagi, che l' idea del «posto» garantito prevalga su quella di meritocrazia. Se la proprietà è un privilegio sociale, e non un diritto naturale come negli ordinamenti democratico-liberali, è «normale» che si chieda la requisizione degli appartamenti sfitti e diventino legittimi persino gli espropri proletari. Non si sono accorti, quei quattro gatti di liberali, che - con l' elezione a presidenti delle due Camere di due antichi sindacalisti e con un presidente del Consiglio nipotino di Dossetti (con Togliatti, uno dei grandi costituenti) - l' Italia ha fatto, culturalmente e politicamente, un salto indietro di sessant' anni, e che se la possono scordare la riforma della Costituzione? Ma in che Paese credono di vivere quei quattro gatti di liberali che si chiedono dove siano finiti i riformisti del centrosinistra? Convinti, come sono, che «lo Stato che vuole provvedere a tutto, che assorbe tutto in sé, diventa in definitiva un' istanza burocratica che non può assicurare l' essenziale di cui l' uomo sofferente - ogni uomo - ha bisogno: l' amorevole dedizione personale; che «non uno Stato che regoli e domini tutto è ciò che ci occorre, ma invece uno Stato che generosamente riconosca e sostenga, nella linea del principio di sussidiarietà, le iniziative che sorgono dalle diverse forze sociali e uniscono spontaneità e vicinanza agli uomini bisognosi di aiuto» (Benedetto XVI)? Se, nel suo discorso di insediamento, il presidente della Camera - peraltro degnissima e amabilissima persona - saluta «le operaie e gli operai» (quasi scomparsi), è «normale» che si continui a regolare il mercato del lavoro, invece che in sintonia con la società del terziario, con le logiche fordiste delle grandi unità produttive (la mitica fabbrica, laboratorio sociale e politico, che non c' è più) e che si consideri ancora lo sciopero - che danneggia più gli altri lavoratori dei «padroni» - uno strumento di lotta e di rivendicazione. Non si sono accorti quei quattro gatti di liberali che - con l' elezione a presidenti delle due Camere di due antichi sindacalisti e con un presidente del Consiglio nipotino di Dossetti (con Togliatti, uno dei grandi costituenti) - l' Italia è ripiombata, dal XXI secolo (quello del primato dell' individuo), al XX, quello del primato della collettività «etica»; che si è messa in moto una restaurazione conservatrice, e che se la possono scordare la modernizzazione del nostro Paese? Non fasciamoci la testa prima che ce l' abbiano rotta. Ma se è dalla cultura politica dei governanti che si giudicano i governi, non è da questo mattino che si vede il buon giorno.
postellino@corriere.it
Ostellino Piero
Pagina 36
(6 maggio 2006) - Corriere della Sera
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http://archiviostorico.corriere.it/2...60506343.shtml
Originariamente Scritto da Feliks;