C’E’ UNA DONNA PER LA CITTA’ TOTALE


… “Non credo nella politica fondata sul genere o sulla carta d’identità”… dopo una pausa perfetta il candidato Pistelli giustifica con elegante leggerezza tale affermazione dichiarando di non avere i requisiti…
Secondo me qui c’è un misunderstanding perché l’appartenere al genere femminile è solo la fase propedeutica per essere donna . Se l’essere femmina o maschio determina il genere, assimilabile all’essere giovani ed inalienabilmente E’, donna invece si diventa: è un’acquisizione che neanche l’età adulta può automaticamente conferire, piuttosto una conquista che va di pari passo con il processo d’individuazione che dovrebbe investire la vita di ciascun individuo. Insomma essere donna è una promozione alla quale una vita al femminile aspira e persegue ma non necessariamente acquisisce.
Non a caso Daniela Lastri ha augurato a Firenze un Sindaco donna e non un sindaco femmina.
Forse proprio quell’essere donna che meglio incarni l’aspirazione alla città totale che auspica Aldo Schiavone, emerito professore dell’Istituto di Scienze Umane. Infatti la rinnovata vitalità portata dalle prossime primarie al dibattito politico cittadino, del quale personalmente non posso che felicitarmi, sperando che questo diventi il convincimento di tutti, un esempio e un punto di eccellenza per questo nuovo partito, ha reso possibile che la cronaca politica locale fosse rischiarata e arricchita dalla illuminante riflessione del prof. Schiavone:… “Firenze deve saper diventare una città totale dove tutto riconduca alla stessa idea: che non c’è speranza per l’umanità se non nello sviluppo del suo senso critico, della sua intelligenza e della sua capacità di creare armonia”.
Ecco… allora è forse in questo senso che il candidato che il sondaggio di Ipomedia - il cui risultato sembra premiare la continuità - pone in una posizione che più delle altre ha spazio di crescita, dovrà indirizzare i propri sforzi.
Certo il fatto che tale candidato sia donna (ben altra cosa dall’ appartenenza dai contenuti scontati a una lobby di genere) rende più naturale il compito che la sollecitazione del prof. Schiavone promuove.


ANTONELLA SENSI