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    Predefinito Bufera finanziaria: dice Veltroni:...

    .....facciamoci un giro in piazza!

    Roma - Sì va be’, ma la manifestazione del 25 ottobre? Si farà, si farà, ha infine confermato Walter Veltroni.
    Era apparso dapprima sibillino, e ha dovuto sguinzagliare i colonnelli per dissipare ogni dubbio. Come se agitar le truppe epifanveltroniane sia una spada di Damocle così affilata da tagliar la testa con un sol colpo al governo e alla crisi finanziaria che sta travolgendo l’intero mondo.
    Come ai bei tempi, riecco il “partito di lotta e di governo“...
    Così, dopo aver convocato il governo ombra ancor prima che si riunisse quello vero, il leader, al tramonto, ha spiegato con fermo candore:
    «Non capisco tanta preoccupazione per una manifestazione democratica. La democrazia è fatta anche di momenti di incontro con il proprio popolo. Certo, se la situazione della crisi finanziaria precipitasse ulteriormente e ci si trovasse in una autentica emergenza, siamo tutte persone responsabili con la testa sulle spalle». Per il momento però, manca «l’occasione per rinunciare a una grande manifestazione democratica, positiva, che è anche l’identità di una grande forza di innovazione».

    Amen.
    E requiem per Marco Follini, pur divenuto esponente di spicco del Pd che in un’intervista sul Corrierone del mattino aveva lanciato un «sommesso» consiglio al segretario: «Con tutto quello che succede in Borsa, con i risparmiatori che tremano, con un modello economico tutto da reinventare, mi chiedo se la piazza sia la soluzione giusta».
    L’adunata del 25 «era stata pensata in un altro contesto», ragionava Harry Potter sollecitando a non lasciarsi trascinare dal «riflesso condizionato tipico di chi sta all’opposizione».
    Il Che fare? del Pd? Secondo Follini era chiaro: «La crisi che investe il Paese richiede al Pd di aggiornare il proprio repertorio», e semmai «inchiodare la maggioranza al confronto parlamentare, affrontando le domande che pone questa crisi e fornendo le risposte, sia noi che loro».
    I democratici americani in fin dei conti, «il 12 settembre non scesero in piazza contro Bush, ma assunsero un comportamento rigorosamente bipartisan, e non a caso sono a un passo dalla Casa Bianca».

    Pure l’Udc invitava alla responsabilità, e Daniele Capezzone, portavoce di Forza Italia, ha salutato le parole di Follini come «sagge e importanti».
    E così il ministro Gianfranco Rotondi: «È una bellissima idea, cambierebbe il clima. Ringrazio Follini per la proposta». Ma insomma, tendi la mano, riconosci la gravità della situazione, avverti l’esigenza di unità nazionale, e non annulli la manifestazione di protesta? Persino il ministro Sandro Bondi, il più buono nel Pdl, definiva «una svolta positiva» l’offerta di disponibilità e collaborazione ma facendo notare come quella manifestazione «potrebbe apparire in stridente contrasto con lo stato d’animo del Paese».

    Niet.
    Ancor prima di mezzogiorno, Veltroni ha mandato avanti Enrico Morando, in qualità di coordinatore del governo ombra, per sentenziare che sì, c’è un «contesto internazionale gravissimo», la manifestazione del 25 deve tenerne conto, ma «non capisco perché la dobbiamo sospendere». Anzi, «sicuramente si farà». Il Veltroni serale non ha fatto che confermare questa linea, perché subordinare la disdetta della manifestazione all’eventualità che la crisi precipiti «ulteriormente e ci si trovasse in una autentica emergenza», significa aspettare l’assalto dei risparmiatori alle banche e le file alle cucine da campo della Caritas.

    Credete che quello di Veltroni sia ingenuo (o abile, se preferite) tatticismo, che aspetti di revocare la manifestazione sperando di esser chiamato al tavolo della crisi, semmai con uno strapuntino al G7? A tarda sera s’è affacciato il fido Goffredo Bettini, per confermare che «la manifestazione si farà». E il motivo è semplice, dettato dalla necessità e dall’imbuto in cui s’è infilato Uolter sin dalla campagna elettorale: non può far marcia indietro, perché è stretto nella tenaglia di D’Alema e Marini da una parte, e Di Pietro e Rifondazione dall’altra.
    Una via d’uscita?
    Se accogliesse l’appello dell’Arcigay, di Paola Concia ed altri suoi cinquanta parlamentari per dedicare la manifestazione anche «all’emergenza omofobia»...

    G.Pennacchi www.ilgiornale.it 09 10 08

    saluti

  2. #2
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    Capisco che il Governo è messo alle strette, ma non pensi di scaricare colpe e responsabilità alla piazza...

  3. #3
    Amico di Oniria..wooff...
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    Citazione Originariamente Scritto da Saint-Just Visualizza Messaggio
    Capisco che il Governo è messo alle strette, ma non pensi di scaricare colpe e responsabilità alla piazza...

    SI abbiamo urgente bisogno di voi......c'è il riskio ke la demokrazia finiska.......stiamo diventando una società razzista,giustizialista,qualunquista,approfittatri ce del popolo che ci ha votato e mandato all'aria la vostra barakka di contenuti inesistenti.
    la colpa di tutto questo è di BERLUSCONI
    dateci una mano.....fate dimostrazioni e scioperi

    però non lamentatevi se il PREMIER vi manda a quel paese

    il KANE ke segue fedele l'idea del padrone è kontento quando lo libera per abbaiare e farvi capire che nel nostro "territorio" dovete stare lontani.

    wooff...meglio soli che male akkompagnati,la vostra mano è meglio ke la teniate in tasca,quando parlate viene il mal di pancia ai bambini....VERGOGNATEVI siete peggio degli STRUZZI dite al vostro governo ombra di accendere la luce forse kosì vi capite.

    ps.mi raccomando prima di uscire aprire le finestre per fare un giro d'aria.
    Partito Democratico, Morando: manifestazione del 25 ottobre si farà

    "La manifestazione del 25 ottobre deve tenere conto di questo contesto internazionale gravissimo e deve muoversi coerentemente con quella esigenza, non capisco perche' la dobbiamo sospendere. Se Follini si limita a dire che bisogna
    sospendere l'iniziativa a mio giudizio non e' condivisibile. L'iniziativa del 25 ottobre deve tenere conto di questo contesto
    gravissimo nel quale ci muoviamo e sicuramente si fara'". Lo dice il coordinatore del governo ombra del Partito Democratico, Enrico Morando, intervistato dal quotidiano onlineAffaritaliani.it commentando la proposta avanzata da MarcoFollini di rinviare la manifestazione del 25 ottobre organizzata dal Pd contro il governo a causa della crisi mondiale economico-finanziaria.
    Crisi finanziaria, Follini (Pd): evitare la piazza il 25 ottobre, chiedere dibattito parlamentare



    http://www.rassegna.it/articoli/2008...ttobre-si-fara

    wooff...wooff...e poi dite che non sono obbiettivo......."K" e sai kon ki stai

    Il kamasutra politico di Veltroni

    Dicono che bisogna scusarlo
    Che non pensa quello che dice e del resto non dice mai quello che pensa. Che è ossessionato dalla paura del flop della manifestazione oceanica del 25 ottobre. Da lui stesso indetta contro il governo, ma senza crederci. Non per dare voce alla protesta popolare, ma nella speranza di suscitarla. E soprattutto per ricavarne un attestato di esistenza in vita della sua leadership, marcita in boccio nella gelata del risultato elettorale del Partito democratico.
    Muta d'abito col mutar di scena
    Questo politico camaleontico che è Walter Veltroni, falso come un biglietto da un euro, sempre in cattedra per discettare a cuore aperto di sentimenti che non prova e della "bella politica" che non fa, è lo stesso personaggio che si permette di denunciare una deriva zarista (nonché, perché no?, fascista e razzista) dell'Italia di Berlusconi. Butta a mare il modello razional-buonista della nuova sinistra di governo esibito agli elettori, con la stessa indifferenza di un attore che muta d'abito col mutare di scena.
    La gente, frastornata, si chiede perché diamine sia stato buttato a mare il progetto ulivista della union sacrée con tutto il ciarpame della vecchia sinistra, se alla prima difficoltà ci si riduce a rimetterlo insieme. Anzi, ad assumere in prima persona quello stesso modello, stile guerra civile, da Veltroni stesso vituperato sulla scorta della pessima prova fornita col governo Prodi. La risposta è che quella di Veltroni non è politica, ma un intero campionario di politiche opportuniste, prese e lasciate secondo le convenienze del giorno. Un Kamasutra politico fatto di infinite posizioni, tutte da esibire, nessuna da mettere in pratica.
    "Non parliamo più di dialogo, per favore", è davvero il meno che Berlusconi possa dire dinanzi al Fregoli della sinistra. Per avviare con l'opposizione un confronto, produttivo di spazi di collaborazione nell'interesse generale, occorre avere a che fare con un antagonista dal volto riconoscibile. Del vecchio Pci si poteva pensare tutto il male possibile, ed era sempre poco, ma lo si poteva guardare in faccia e, vincendo la ripugnanza, se del caso dialogarci senza escludere possibili punti d'incontro. Con il Pd di Veltroni questo non è possibile.
    Tante maschere
    Non ha una faccia, ma tante maschere da indossare. Impossibile sapere con chi si sta parlando, ma si può star certi che qualsiasi eventuale intesa sarà carta straccia. Come la "bella politica" promessa prima delle elezioni e subito risolta in un crescendo di roboanti falsificazioni.
    Se il governo prende decisioni sulle questioni irrisolte, la democrazia cade vittima di "suggestioni populiste e autoritarie". Se si prodiga per favorire una cordata di imprenditori che scongiuri il fallimento di Alitalia, è pronto il sabotaggio per interposto sindacato. Se poi, come è accaduto, il sabotaggio è preso malissimo dalla pubblica opinione e manca il bersaglio, ecco Veltroni che con sprezzo del ridicolo pretende di scippare il risultato.
    L'autunno lo vede in crociata per un nuovo fronte popolare contro il "nuovo fascismo". Annuncia che "il clima sta cambiando" e, insomma, adesso viene il bello. L'eterna illusione di tutti i politicanti in bancarotta.
    [29 settembre 2008]

    http://www.governoberlusconi.it/detail.php?id=183

 

 

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