Sondaggio Consortium per Affaritaliani.it: in sette giorni fiducia stabile in Berlusconi, cala Veltroni. Pdl al 42,5%, il Prc crolla all'1,5%
In una settimana la fiducia in Silvio Berlusconi e nel governo è rimasta invariata al 50% circa, mentre il leader dell'opposizione, Walter Veltroni, al 33%, tende lievemente a scendere. "I cittadini stanno digerendo il Lodo Alfano e hanno fiducia nel presidente del Consiglio in funzione della crisi economico-finanziaria che sta colpendo tutto il mondo. Secondo gli italiani siamo governati da un leader che sa decidere". Nicola Piepoli spiega così ad Affaritaliani.it i risultati dell'ultimo sondaggio Consortium realizzato lunedì 6 ottobre e diffuso in esclusiva da Affaritaliani.it. Per quanto riguarda il segretario del Partito Democratico "c'è una certa perplessità. Veltroni non decolla, non risale; anzi, tende lievemente a scendere. E' come se stesse bene all'opposizione, è la persona giusta per l'opposizione così come Berlusconi è la persona giusta per guidare l'esecutivo".
Piepoli spiega che le intenzioni di voto sui partiti sono "macrotrend elaborati aggiungendo 500 casi alla rilevazione precedente. E la situazione attuale presenta esattamente le cifre delle settimane precedenti". Ovvero? "Bisogna risalire ai primi di luglio per avere cifre diverse. Nel giro di quattro mesi c'è stata una divaricazione a favore della maggioranza di due punti, uno guadagnato dal Centrodestra e uno perso dalla principale coalizione di opposizione. Fino al 21 luglio la somma di Popolo della Libertà, Lega Nord e Mpa era 51%; ora, 6 ottobre, è 52%. Mentre attualmente la somma di Partito Democratico e Italia dei Valori è 37% contro il 38 del 7 luglio. Un movimento molto lento". I valori attuali dei partiti - secondo l'istituto Consortium - sono i seguenti: Pdl 42,5%, Lega 8,5 e Mpa 1. Pd 32% e Italia dei Valori 5. Udc 5%. La Destra è ferma all'1,5%. In forte ribasso la sinistra radicale, che, complessivamente, raccoglie soltanto il 3%. I Verdi all'1 e il Pdci allo 0,5%. Rifondazione comunista è scesa dal 3% del 28 luglio all'attuale 1,5%.
Interessante anche il lato economico della ricerca Consortium. Il saldo tra chi dice che l'anno prossimo sarà più ricco come famiglia e chi sostiene che sarà più povero è pericolosamente negativo. "L'anno scorso - aggiunge Piepoli - nel novembre 2007 chi pensava che quest'anno andasse meglio era il 27%, peggio il 18, uguale il 47 e senza opinione l'8%. Il divario tra chi è ottimista e chi è pessimista è stato in costante declino: nel 2005 +35, nel 2006 +25, nel 2007 +9 e nel 2008 addirittura meno 26". Infine una considerazione di Piepoli. "Mettiamo che l'anno prossimo il Pil diminuisca del 3%, che cosa significa? Che sarà il 97% di quest'anno, ovvero saremo lievemente meno ricchi dell'anno più ricco della nostra storia. Significa che saremo comunque ricchi. Voglio dare un messaggio di rassicurazione. Non c'è bisogno di preoccuparsi".
Il sondaggio Consortium è stato realizzato lunedì 6 ottobre: campione di 2.000 casi. Campione rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne in base ai parametri ISTAT di sesso, età e macro-area di residenza; metodologia C.A.T.I.
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