Esoterismo nella Divina Commedia
Creature fantastiche e numeri magici
Il segno zodiacale primario della Commedia è lo Scorpione, da sempre collegato alle energie infere dell’inconscio, che l’uomo deve affrontare e sconfiggere.
Lo Scorpione ha un potere pericoloso: quello di scrutare nell’animo umano, con il rischio di smarrirsi nei suoi tortuosi labirinti subconsci, popolati di creature angeliche ma anche terrificanti. Il tipo Scorpione è destinato a passare attraverso mondi oscuri, in una sorta di viaggio iniziatico per purificarsi e tornare a vedere la Luce Divina. E Dante, nell’Inferno, parte proprio da una selva oscura e finisce con l’uscire a riveder le stelle.
Ma tra queste due fasi, prima della purificazione, incontra una serie di mostri, ibridi e creature fantastiche, discendenze letterarie della mitologia classica e delle tradizioni popolari. Per ricordare i più celebri: Cerbero, demone pagano figlio di Tifeo ed Echidna, cane con tre teste e coda di serpente, collocato a guardia dell’Averno per impedire alle ombre di uscire ed ai vivi di entrare; Caronte, dimonio, con occhi di bragia, figlio dell’Erebo e della Notte, infernale traghettatore delle anime nell’aldilà; le Erinni, tre furie infernal di sangue tinte, persecutrici dei colpevoli di delitti contro i consanguinei e l’ordine gerarchico familiare; le Arpie, figlie di Taumante e dell’oceanina Elettra, mostri dal volto di donna e corpo di uccello, che nella selva dei suicidi nidificano fra i rami. Sono tutte figure collegate alla natura scorpionica della Commedia, simboli di paure ancestrali dell’uomo, che Dante affronta e “sconfigge” nel suo viaggio di rinascita spirituale.
Proprio dallo studio astrologico degli antichi popoli d’Oriente, derivano le corrispondenze numerologiche che hanno dato vita alla Cabala ebraica e alle varie altre forme di numerologia, fino alla Smorfia nostrana. Nel tempo in cui visse Dante l’aspetto “numeristico” dell’universo veniva studiato nell’ambito filosofico e per estensione letterario, e molti sono i numeri che costituiscono la struttura nascosta della Commedia: vediamone i più importanti.
1 e 3 sono fondamentali, ed il riferimento primario è naturalmente Dio Uno e Trino. I canti sono 100, numero perfettissimo perché potenza di 10, a sua volta connesso all’1 Divino. Il primo canto è il prologo di tutta l’opera, a cui seguono 33+33+33 canti. Ma Tripartito è anche il Male, il Peccato e quindi l’Inferno (Incontinenza, Violenza, Frode). Di conseguenza, tripartito è l’Acheronte, fiume infero, in Stige, Cocito e Flegetonte.
4 è un numero astrologicamente molto importante poiché richiama gli elementi primari, aria acqua terra e fuoco, e 4 sono le morti simboliche di Dante: sviene nella Selva Oscura, precipita al piano dell’Acheronte, cade come corpo morto cade davanti agli spiriti di Paolo e Francesca, cade vinto, infine, nel Purgatorio prima del Lete. Vi sono 4 terremoti, 4 ruine e 4 fiumi, 4 volte sorride Virgilio.
Il 5 viene utilizzato da Dante per indicare gli aspetti maligni delle cose: la Luna compie 5 cicli prima che Ulisse coli a picco, 5 sono gli eretici dalle laide colpe. In conclusione, sono tantissime le chiavi di lettura misteriose nascoste tra i versi danteschi, e quindi, dopo tanti secoli, la Divina Commedia è ancora tutta da scoprire.
Francesca Cappabianca