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  1. #21
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    Citazione Originariamente Scritto da Bladerunner60 Visualizza Messaggio
    non dimostra niente a meno che nella vita normale hai un comportamento meno ridicolo di quello che tieni qui.

    in alternativa hai gli amici che ti meriti.

    so bene che l'imbecillità è distribuita per sesso, razza e opinioni politiche. non penserai mica che non sia così?

    Anchio ho amici del PdL ma non mi accoglierebbero mai con l'inno di FI, ne mi farebbero vedere i poster di Berlusconi o tutte le cazzate che hai in casa tua. Stessa cosa se ci fossero gli equivalenti a casa mia.
    Tra me e te l'intollerante sei tu e lo dimostri in tutti i post e anche nel titolo dell'avatar.
    I miei atteggiamenti sono provocatori perchè c'è gente che dietro ci rosica e la cosa mi diverte un sacco.
    Io sono berlusconiano al midollo ma se in casa mia arriva una persona diversa dalla ristretta cerchia di amicizie rosse o azzurre che siano, la bandiera la tolgo...
    Con ciò non nego che stimo la tua intelligenza al pari della suola della mia scarpa dopo una partita di calcetto...

  2. #22
    razzista verso gli imbecilli
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    Citazione Originariamente Scritto da Unastoria Visualizza Messaggio
    Con ciò non nego che stimo la tua intelligenza al pari della suola della mia scarpa dopo una partita di calcetto...
    devi ammettere però che sono molto più acuto nelle risposte.

    sarò poco intelligente, ma ti sovrasto in sagacia e capacità polemica. Pertanto fai le debite proporzioni.

  3. #23
    Liberal
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    Citazione Originariamente Scritto da Unastoria Visualizza Messaggio
    Ma per favore...
    Ma basta con 'ste frasi fatte!!!
    Parli solo per far prendere aria ai denti caro "Razzista contro i tuoi simili"
    Se avessimo ancora quei bischeri di Tps e Mortadella sì che staremmo freschi con questa crisi!

    La sensazione che si sente comunque in giro è che l'italiano è più tranquillo e rassicurato da chi ci governa e attualmente gestisce la crisi...

    Meno male che ci pensa LUI...
    La crisi attuale è una diretta conseguenza delle sciagurate politiche di indebitamento legate al mercato immobiliare…sono sicuro che, come prototipo del banana perfetto, che crede nell’infallibilità dei propri padroni a dispetto dei numeri, non eri al corrente di questa uscita geniale del tuo idolo.
    http://www.repubblica.it/online/econ...casa/casa.html

    Evito di postarti i link su crescita PIL ( 0,7% contro EU al 2% e Mondo la 4%) , aumento spesa corrente di 50 MLD€ e inflazione alle stelle, tutti risultati ottenuti dal 2001 al 2006 quando il nostro fenomeno era al timone dell’economia.

  4. #24
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    Red face

    Condivido quello che ha detto Tremonti.
    Bisogna stare uniti di fronte a questo grave problema.
    Davide Zerillo

  5. #25
    razzista verso gli imbecilli
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    Citazione Originariamente Scritto da Conte Oliver Visualizza Messaggio
    La crisi attuale è una diretta conseguenza delle sciagurate politiche di indebitamento legate al mercato immobiliare…sono sicuro che, come prototipo del banana perfetto, che crede nell’infallibilità dei propri padroni a dispetto dei numeri, non eri al corrente di questa uscita geniale del tuo idolo.
    http://www.repubblica.it/online/econ...casa/casa.html

    Evito di postarti i link su crescita PIL ( 0,7% contro EU al 2% e Mondo la 4%) , aumento spesa corrente di 50 MLD€ e inflazione alle stelle, tutti risultati ottenuti dal 2001 al 2006 quando il nostro fenomeno era al timone dell’economia.
    caro Conte mi complimento per la tempestità e la congruità dell'intervento.

    mi permetto di riportare il titolo con le dichiarazioni del genio.

    Nel Dpef il rifinanziamento dei mutui per consentire alle famiglie di liberare risorse da utilizzare nell'acquisto di beni voluttuari
    "Rilanciare i consumi ipotecando le case"questo dice Tremonti nel luglio 2003

    speriamo che siano stati in pochi quelli che lo hanno ascoltato.

  6. #26
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    Citazione Originariamente Scritto da Bladerunner60 Visualizza Messaggio
    devi ammettere però che sono molto più acuto nelle risposte.

    sarò poco intelligente, ma ti sovrasto in sagacia e capacità polemica. Pertanto fai le debite proporzioni.
    Ahh la mitica superiorità morale e intellettuale della sinistra già... Me ne ero dimenticato...
    Scusa ora torno nella mia caverna, dò una randellata a mia moglie, tiro una scorreggia, mangio con le mani e poi dopo un megarutto poso le mie natiche e tiro su le zampe sulla sedia e medito sulla mia inferiorità...

  7. #27
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    Citazione Originariamente Scritto da Unastoria Visualizza Messaggio
    Ahh la mitica superiorità morale e intellettuale della sinistra già... Me ne ero dimenticato...
    Scusa ora torno nella mia caverna, dò una randellata a mia moglie, tiro una scorreggia, mangio con le mani e poi dopo un megarutto poso le mie natiche e tiro su le zampe sulla sedia e medito sulla mia inferiorità...
    Prova ad abbracciare la tazza del cesso cantandogli "Non son degno di te" di Morandi. E' più innocuo e eviti di picchiare quella santa donna

  8. #28
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    Citazione Originariamente Scritto da Unastoria Visualizza Messaggio
    Tra me e te l'intollerante sei tu e lo dimostri in tutti i post e anche nel titolo dell'avatar.
    I miei atteggiamenti sono provocatori perchè c'è gente che dietro ci rosica e la cosa mi diverte un sacco.
    [...]
    In altre parole, ti comporti in modo da essere deliberatamente irritante per il tuo prossimo?
    There is no calamity greater than lavish desires.
    There is no greater guilt than discontentment.
    And there is no disaster greater than greed.

    Lao-Tzu

  9. #29
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    Domani mattina
    decidono le Borse


    di EUGENIO SCALFARI


    Si aspetta con il fiato in gola la campanella d'avvio delle Borse europee di domani mattina. Dopo il G7 di ieri e il vertice europeo di oggi saranno infatti domani i mercati a giudicare l'efficienza delle decisioni raggiunte dai cosiddetti Grandi. Anche questa qualifica è in discussione: se i mercati non avranno recuperato la fiducia nonostante le decisioni di Washington e di Parigi vorrà dire che i Grandi sono ormai considerati come maschere del teatro dei pupi, prive di credibilità e di forza. Speriamo che non sia così perché l'alternativa sarebbe una catastrofe planetaria.
    Le conclusioni dei due incontri di Washington e di Parigi si possono così sintetizzare (per quel tanto che finora se ne sa perché quello di Parigi è in corso mentre leggete queste righe):
    1. Uno scudo generale di protezione dei depositi bancari garantito dai governi dei paesi del G7 e della Ue.
    2. Un secondo scudo che fa capo anch'esso ai governi, che garantisce la solvibilità delle banche e la loro forza patrimoniale. Qualora venissero meno queste condizioni i governi interverrebbero a ripristinarle turando ogni falla che dovesse manifestarsi.
    3. Le garanzie fin qui elencate si estendono anche ai prestiti interbancari che rappresentano il punto più sensibile del sistema. Le banche, da quasi un mese, non si prestano più soldi reciprocamente nonostante le continue iniezioni di liquidità effettuate dalle Banche centrali. Si è creato un gigantesco ingorgo che genera conseguenze di estrema pericolosità.
    4. In Usa il piano Paulson prevede anche un intervento (i famosi 700 miliardi di dollari) per l'acquisto da parte del Tesoro dei titoli-spazzatura ancora in corpo alle banche.


    Questa legge, approvata dal Congresso con molte modifiche e dopo dieci giorni di discussioni, non potrà però entrare in azione prima di un mese perché la sua messa in opera è tecnicamente complessa. Perciò il suo effetto sul mercato è stato finora nullo. Tuttavia il Tesoro americano la considera uno strumento aggiuntivo da mettere comunque in opera appena possibile.

    Qualche commento sul complesso delle difese finalmente concordate dai Grandi dell'Occidente si può fare anche se sarà l'appuntamento di domani la prova decisiva.

    Anzitutto sulle dimensioni di questo piano: sono immense e illimitate. Non sono state fatte cifre perché non si potevano fare. Nessuno è in grado di conoscere l'ammontare dei titoli-spazzatura in corpo alle banche di tutto il mondo e nessuno può valutare le altre fonti di indebitamento che in una emergenza così acuta possono cumularsi l'una con l'altra a cominciare dalle carte di credito, dalle sofferenze più rischiose, dalle cambiali di carta straccia, dai collocamenti e dalle cartolarizzazioni di più dubbia solvibilità, dalle ipoteche non eseguibili. Il Fondo monetario internazionale azzardò poco tempo fa la cifra di 1.400 miliardi di dollari come ammontare complessivo, ma era una valutazione limitata ai titoli spazzatura connessi ai "subprime" immobiliari.

    Qui è invece in discussione la fiducia dei depositanti e dei risparmiatori di due continenti. Perciò non è questione di cifre. Se sulla base degli impegni presi dai governi la fiducia tornerà sui mercati i governi stessi non dovranno sborsare nemmeno un soldo o pochissimi spiccioli come mastice per otturare qualche fessura locale e marginale.

    Ma se la fiducia non tornerà non c'è diga costruita dai governi più forti del pianeta che possa resistere all'impatto dell'ondata dei mercati. Questo per dire che è la credibilità dei governi a decidere una partita che si gioca tutta sulla parola più che sui capitali disponibili.

    Quanto a credibilità, Bush ne ha ben poca e il suo ministro del Tesoro meno ancora di lui. Per di più tra venticinque giorni da oggi sarà stato eletto un nuovo presidente degli Stati Uniti e tutto il personale politico cambierà. Per conseguenza gli impegni presi oggi dal governo americano saranno attuati da altre persone.

    Tuttavia gli Stati Uniti d'America sono una potenza planetaria che si sostiene con il suo stesso peso. Le consultazioni tra lo staff attualmente in carica e i due candidati alla presidenza sono continue e così pure i piani di lavoro elaborati dai rispettivi collaboratori.

    I mercati conoscono queste situazioni e le terranno nel debito conto anche se la coincidenza tra la crisi in corso e l'avvicendamento presidenziale non è certo tra le più felici.

    * * *

    La credibilità del nostro governo, malgrado gli sforzi di Tremonti e la presenza di Draghi alla guida della Banca d'Italia, non è certo un "asset" molto spendibile. Purtroppo è bassa dovunque, in Europa come in America e non bastano certo gli inviti estivi e i rapporti personali di Berlusconi con Bush e con Putin a ravvivarla.

    In mezzo al fragore della tempesta che sta sconvolgendo il mondo fa una certa impressione osservare gli alterni comportamenti del nostro capo di governo. In una società dove lo spettacolo di massa ha ormai occupato interamente lo spazio pubblico Silvio Berlusconi grandeggia, l'aspetto ludico è quello che meglio gli si confà e dove dà il meglio di sé e in queste giornate lo applica al dramma delle Borse in picchiata continua. Venerdì scorso ha toccato culmini difficilmente raggiungibili. Ha suggerito quali titoli sarebbe più opportuno comprare, l'Eni e l'Enel. Tre giorni prima, aveva perfino citato Mediaset in conferenza stampa. Poi ha aggiunto che forse a partire da domani le Borse saranno chiuse fino a quando i Grandi avranno concordato nuove regole. Infine, essendo stato immediatamente smentito perfino dalla Casa Bianca, ha smentito se stesso come d'abitudine.
    Un uomo così verrebbe interdetto dai suoi familiari. A maggior ragione se è il capo dell'Esecutivo dovrebbe esser sottoposto a "impeachment". Ma poiché piace al pubblico del Bagaglino lui continua e i "media" compiacenti applaudono le sue esibizioni.

    Nel frattempo, forse per allentare la tensione, si fa strada la tesi della "distruzione creatrice" di schumpeteriana memoria. Secondo questa scuola di pensiero non tutto il male viene per nuocere: il cataclisma finanziario di queste settimane altro non sarebbe che il normale succedersi dei cicli economici che costituiscono l'ossatura del capitalismo. L'economia un po' va su e un po' va giù e quando va giù serve a ripulire il terreno dalle vecchie impalcature e a preparare nuovi e ancor più promettenti scenari.
    Forse sarà così, ma dubito molto che i milioni di persone la cui esistenza viene distrutta si consolino al pensiero che in futuro quell'operazione sarà creatrice di lontane felicità.

    * * *

    Due giorni prima dei vertici internazionali di sabato e di oggi il nostro governo ha varato un decreto a somiglianza di quanto contemporaneamente facevano i governi inglese, tedesco, francese, spagnolo per erigere lo scudo di garanzia dei depositanti e le misure per rafforzare il capitale delle banche che ne avessero avuto bisogno. Si tratta appunto di quegli stessi provvedimenti che i vertici internazionali hanno infine coordinato, ma ciascun governo li ha modellati con varianti non marginali.

    Per quanto riguarda il rapporto con le banche il nostro governo ha scelto di fatto la nazionalizzazione temporanea degli istituti in difficoltà. Bisognava però definire un indicatore oggettivo per limitare la discrezionalità attribuita al ministro del Tesoro.
    L'indicatore scelto dal governo è il patrimonio delle banche. Se è sceso al di sotto di una certa soglia e la banca non è in grado di fare ricorso ai propri azionisti, può chiedere l'intervento del Tesoro; il Tesoro dal canto suo può anche intervenire d'ufficio se la Banca d'Italia ravvisa uno stato di sofferenza grave in un istituto di credito e la necessità d'un intervento pubblico.

    A quanto ammonta il fabbisogno di questo decreto e quindi la sua copertura? Nessuno può saperlo perché nessuno sa quali sono le banche in pericolo e per quale ammontare. Quelle sotto alla soglia patrimoniale stabilita dalla Banca d'Italia sono poche e i loro azionisti sono abbastanza forti per mettersi in regola, ma si tratta di una speranza e non di una certezza.
    In queste condizioni era impossibile cifrare la copertura e d'altra parte il Tesoro non ha risorse da mobilitare, perciò Tremonti ha scelto la sola strada possibile: la copertura si avrà spostando le risorse dei capitoli di bilancio o con emissione di titoli pubblici senza limitazione.

    Spostare i capitoli di bilancio senza limite di cifra significa di fatto riscrivere la legge Finanziaria e la legge di Bilancio che andranno in discussione in Parlamento tra venti giorni ma che, nella sostanza, sono già state approvate con validità triennale fin dal luglio scorso. Si può fare un'operazione del genere senza coinvolgere il Parlamento? Senza che esista neppure la parvenza d'un coinvolgimento dell'opposizione?

    Poi c'è il problema dei manager "colpevoli". Il governo aveva surrettiziamente cercato di graziarne alcuni infilando un emendamento nella legge sull'Alitalia. Se n'è accorta la giornalista Gabanelli di Report e le ha dato voce Repubblica di giovedì scorso. Scoperto l'inganno nessuno del governo ne ha rivendicato la paternità, Tremonti meritoriamente ha posto l'aut aut: o cancellare l'emendamento o le sue dimissioni. Così è avvenuto e l'emendamento è stato cancellato. Quindi i manager colpevoli saranno perseguiti. Ma da chi e per quali colpe?

    L'emendamento ora soppresso erigeva uno scudo legislativo contro la magistratura che perseguiva reati attribuiti a Tanzi, Cragnotti, Geronzi. Il decreto Tremonti punta invece ad un altro tipo di colpevolezza che non comporta necessariamente un reato ma piuttosto una politica aziendale poco efficace o sbagliata. Il Tesoro insieme alla Banca d'Italia avranno il potere di stabilire a propria discrezione se quella politica era sbagliata e se i responsabili dovranno esser cacciati. Ciò significa usare una situazione di emergenza per fare piazza pulita dei manager sgraditi al potere. Non mi pare un criterio accettabile. Si prende un possibile dissesto aziendale come occasione per metter le mani sul credito bancario.

    Ma c'è una ciliegina in più su questa torta di assai dubbia fattura ed è la presenza di Mediobanca nella cosiddetta "unità di crisi" composta dal Tesoro, dall'Abi, dalla Confindustria e per l'appunto da Mediobanca di Geronzi. Mediobanca sarebbe dunque uno dei soggetti che elabora la politica bancaria del governo, come se quell'istituto fosse un'autorità neutrale e di garanzia. Scorrete l'elenco degli azionisti di Mediobanca e scorrete anche la biografia professionale e giudiziaria del suo presidente e vedrete che non è così. Tutto ciò è molto preoccupante.

    * * *

    Al di là di questa matassa di problemi resta il fatto che la crisi non accenna a spegnersi e la ragione è molto chiara: si chiama recessione, si chiama caduta della domanda nel mondo occidentale e qui in Italia, si chiama insolvenza dei consumatori. La gente non ha soldi, le imprese hanno i magazzini pieni di prodotti invenduti, la Cassa integrazione ospita sempre maggiori unità disoccupate, i grandi magazzini vendono di meno per la prima volta da quando esistono, le spese "opzionali" vengono tagliate per poter soddisfare i bisogni primari, la dieta delle famiglie si impoverisce.

    L'altro giorno il presidente del Consiglio ha detto: "Adesso diminuiremo le tasse". Doveva pensarci quando poteva ancora farlo, nel giugno scorso al momento in cui il suo governo fu insediato. Invece abolì l'Ici sulla prima casa e sulle case ex rurali e detassò gli straordinari. L'Ici però ha lasciato a secco i Comuni e il governo ha dovuto indennizzarli per l'ammontare integrale che gli aveva sottratto altrimenti il federalismo non avrebbe mosso neppure il primo passo. Perciò tutto si è risolto in una partita di giro puramente mediatica. Quanto alla detassazione degli straordinari le imprese non ne fanno più perché non c'è domanda. Non domanda, non produzione, non detassazione. Questo balletto mediatico non è più sostenibile. Adesso occorre la detassazione sul serio e non soltanto per ragioni di equità sociale ma per frenare il bulldozer della recessione.

    Ci troviamo in brutte acque: dobbiamo detassare ma l'erario è a secco; tagliare la spesa senza colpire l'occupazione, fare i contratti di lavoro aumentando le retribuzioni ma con riguardo alle imprese e alla produttività. Questo governo del fare finora ha fatto assai poco: molti annunci, poche cose buone e molte sballate, dall'Alitalia ai grembiulini della Gelmini.
    Adesso bisogna fare uscire il paese dalla tempesta e non sarà certo un gioco.
    (12 ottobre 2008)

    http://www.repubblica.it/2008/10/sez...ari-12ott.html

  10. #30
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    Predefinito Ma Tremomti non invitava.........

    Citazione Originariamente Scritto da medsim Visualizza Messaggio
    TREMONTI: G7 NON BASTA, ALLARGARE TAVOLO

    "Non basta il G7: bisogna metterci tutti attorno a un tavolo e discutere tutti insieme allargandolo il piu' possibile". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, al termine dell'incontro dei ministri finanziari dei Sette Grandi con il presidente statunitense, George W. Bush. L'anno prossimo sara' il nostro Paese ad avere la presidenza di turno del Gruppo e, secondo l'inquilino di via XX settembre, "puo' essere l'occcasione per l'Italia di rendere questo servizio". Tremonti ha regalato a Bush il suo libro 'La paura e la speranza'. (AGI) - Washington, 11 ott. -
    http://www.agi.it/news/notizie/20081...11069-art.html
    Ma Tremomti non invitava.........qualche anno fà a ipotecare la casa per ottenere prestiti dalle banche???????, magari per andare in vacanza.
    Certo nell'arte del salto triplocarpiatoritornatostratuffato è un vero artista. E poi i bananas non vogliono che lo chiamino Trecconti

 

 
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