tempo fa, in una mostra-fiera dedicata all'orticoltura e al giardinaggio, incontrai dei membri di un'associazione fiorentina di cui non ricordo il nome (ma credo ce ne siano in tutt'Italia) dedita al recupero delle coltivazioni autoctone, e delle vecchie qualità di frutta che vendeva/scambiava le sementi e le talee di quelle specie, se vai al consorzio agrario della tua città puo' darsi che ti sappiano consigliare (oppure girando su internet e su usenet qualche informazione la trovi di sicuro)
edit: qui c'e' gia' qualcosa
http://iltiglio.altervista.org/seed_savers.htm
http://www.seedsavers.org/
http://www.biodiversita.info/
ok, qualche idea è uscita fuori
le banche delle sementi esistono però già da anni e sarà difficile far loro concorrenza nell'eventualità di un ritorno alla preistoria
opere d'arte già mi stuzzica un po' di più ma siamo nell'ordine d'idee dei gioielli
comunque in definitiva rimangono ben pochi i beni che mantengono inalterato il valore nel tempo
dimenticavo una cosa:
fucili, cartucce, polvere da sparo, e pallini in quantità (gli ultimi due per ricaricare i bossoli), ché non si sa mai quel che puo' succedere
armi e munizioni... l'unico investimento sicuro in questi tempi tribolati
Sementi, attrezzi agricoli complessi, manuali di agricolutura e allevamento e soprattutto armi (da fianco e non) e munizioni.
Più, è vero, un laptop, un hard disk carico di nozioni tecniche e una batteria.
La Bibbia no, mi serve per pregare che il contenuto della cassaforte non mi serva mai.
Negli interstizi che rimangono, ovviamente, oro.
«Non ti fidar di me se il cuor ti manca».
Identità; Comunità; Partecipazione.