Originariamente Scritto da
Alex il Rosso
Come Totò e Peppino: timbra il cartellino
e va a caccia, viene impallinato e denunciato
SAVONA (12 ottobre) - Una piccola storia di cronaca nera ci riporta ai film in bianco e nero degli anni '50, e una fuga dal lavoro per una battuta di caccia si trasforma in una disavventura dalle conseguenze poco piacevoli per un operaio ligure e due suoi "compari" che nel tentativo di aiutarlo si cacciano nei guai pure loro: conclusione tre denunce.
Eppure sembrava facile: prima il timbro del cartellino, poi la fuga in campagna per una giornata all'aria aperta e in compagnia d'un amico col fucile a tracolla. Senonché l'amico lo scambia per una lepre e l'impallina. Non resta che andare all'ospedale.Già, ma quella è ora d'ufficio. Come fare? Semplice, basta inventarsi una storia e puntare sull'aiuto degli amici. Ma i carabinieri non ci cascano e lo denunciano insieme ai complici.
Più che un bersaglio di Brunetta, questo operaio del comune di Mallare, provincia di Savona, sembrà Peppino, e i suoi complici Totò e Aldo Fabrizi. Adriano G., 56 di Mallare, era rimasto ferito ieri ad una gamba sul monte Freddo, in Val Bormida. Soccorso, era stato ricoverato all'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure con una prognosi di 20 giorni.
Ai carabinieri aveva detto di essere stato impallinato mentre, nascosto da un cespuglio, lavorava vicino ad una stazione di pompaggio del locale acquedotto. In realtà era andato a caccia con l'amico, E.N. di 60 anni, e prima che giungessero i soccorsi aveva affidato il suo fucile ad un anziano della zona. I carabinieri, accertato che aveva timbrato regolarmente il cartellino in Comune, l'hanno denunciato insieme agli altri due per truffa aggravata ai danni della pubblica amministrazione. Denunciati per favoreggiamento anche l'impallinatore e il terzo uomo che aveva preso in custodia l'arma.
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