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  1. #1
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    Predefinito Altro che deriva razzista, l'Italia volge al nero...

    VARESE - L'avrebbero picchiata a sangue e umiliata con pesanti frasi razziste come "brutta marocchina di m...". L'episodio, del quale si è avuta notizia solo ieri sera, sarebbe avvenuto nel primo pomeriggio di venerdì, attorno alle 14.30, nella zona del mercato, in centro Varese. Vittima dell'aggressione ad opera di alcune coetanee una ragazzina di 15 anni, residente nell'Hinterland varesino, trovata sanguinante da un volontario dei City Angels che ha subito chiamato il 118. Sulla scorta della descrizione fornita dall'adolescente, i carabinieri hanno già denunciato a piede libero una delle ragazzine che avrebbero dato vita al pestaggio. Si tratta di una compagna di scuola. Anna, questo il nome di battesimo dell'extracomunitaria, ha riportato la frattura del setto nasale. Pare che alla base dell'episodio di violenza vi siano degli alterchi maturati il giorno precedente all'uscita dalla Scuola professionale di via Montegeneroso, a Varese, dove la vittima frequenta un corso per parrucchiera. Subito dopo essere salita sul bus, sarebbe stata insultata da un ragazzo che reclamava il diritto a quel posto. Poi si sarebbe intromessa un'amica del giovane e le due ragazze si sarebbero insultate, strattonate, graffiate. Al momento di scendere Anna si sarebbe sentita promettere ulteriori rappresaglie. Venerdì pomeriggio, stando al suo racconto, mentre si trovava nel piazzale dove si svolge il mercato cittadino, sarebbe stata avvicinata da una trentina di persone che l'avevano seguita sin dall'uscita da scuola. Quindi il violento pestaggio che sarebbe avvenuto in mezzo all'indifferenza generale dei passanti. (13 ottobre 2008).... .... http://www.repubblica.it/2008/10/sez...arocchina.html

  2. #2
    Super Troll
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    Purtroppo questo non è che il prologo al disastro sociale che qualcuno ha ingenuamente (?) attivato mettendo benzina accanto al fuoco.

    Vi illudevate che gli italiani non fossero "razzisti" se non nelle "valle bergamasche" feudo dei leghisti, e vi ritrovate con atti di razzismo (o difficile convivenza?) che aumentano di giorno in giorno;
    e non solo da parte di italiani contro i poveri negri...

  3. #3
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    stanno diventando un po troppe queste violenze. da ragazzini poi. se al ministero dell'interno non ci fosse un leghista si potrebbe pensare a qualche misura anti razzismo, ma purtroppo ....

  4. #4
    Veneta sempre itagliana mai
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    anche questi sono all'ordine del giorno nella mia città, se al ministero dell'interno anzichè un leghista ci fosse un sinistro, sarei sicura non sarebbe successo perchè ci sarebbero delle leggi in merito

    Immigrati all'assalto dei carabinieri




    Chiedono i documenti a un nigeriano: rischiano di essere
    linciati da 25 africani
    ANNA SANDRI
    PADOVA
    Un controllo di documenti finisce in un tentativo di linciaggio, con 25 nigeriani che accerchiano una pattuglia di carabinieri e mandano un maresciallo al Pronto soccorso. Il giorno dopo la città è spaccata, da una parte i residenti di una zona diventata ad alto rischio («non siamo più padroni in casa nostra»), dall’altra gli africani che gestiscono attività commerciali denunciano abusi da parte delle forze di polizia. In mezzo gli spacciatori, che minacciano: «Via da qua, questa strada è nostra».

    A Padova la tensione torna a farsi sentire; non più in via Anelli, chiusa e murata da tempo, ma nelle sacche della prima periferia dove criminalità e degrado hanno trovato nuova residenza. La zona prima Arcella-Borgomagno, alle spalle della stazione ferroviaria, è una di queste. Ed è qui, in via Annibale da Bassano, che la pattuglia dei carabinieri viene aggredita nella notte tra venerdì e sabato. È una via dove lo spaccio è la regola e dove non ci sono molte ragioni per passeggiare la sera, tra pozze di escrementi e risse. La pattuglia vede un giovane africano che cammina fiancheggiando un silos: dovrebbe essere un parcheggio multipiano ma in realtà è sempre deserto. Il maresciallo scende e chiede al ragazzo i documenti. Lui non ci mette un attimo a reagire: prende il carabiniere per un polso, glielo torce, lo butta a terra e tira dritto. Viene fermato venti metri dopo, il maresciallo riesce a mettergli una manetta: il giovane urla e dal silos escono almeno 25 altri africani, che circondano l’auto, spintonano, urlano: «Terroni, via da qua, questa è la nostra zona, vi ammazziamo tutti». Solo le sirene dei rinforzi in arrivo - altre quattro pattuglie dei carabinieri, due della polizia - riescono a metterli in fuga e a evitare il peggio. Non riesce a fuggire il ragazzo che ha dato il via alla rivolta: l'altra manetta il maresciallo l'ha chiusa sul proprio polso.

    Il giovane viene arrestato: è Bob King Nwaknwo, 20 anni, nigeriano, clandestino. Processato per direttissima sabato mattina, viene condannato a 4 mesi e 10 giorni con pena sospesa e immediato ritorno in libertà. A mezzogiorno è già di ritorno al silos. Alle minacce del gruppo che ha accerchiato la pattuglia risponde il colonnello Vincenzo Procacci, comandante provinciale dei Carabinieri: «A Padova non esistono zone franche, il nostro compito è far rispettare la legge in ogni via della città: non ci faremo intimidire».

    Per i residenti del quartiere, quanto accaduto è solo un riflettore che si accende su una quotidiana situazione di degrado: vivere oggi qui, come un paio d’anni fa in via Anelli, è una scommessa persa. Lo spaccio dilaga con tutto quello che si porta dietro; il malaffare è sotto il controllo dei nigeriani, ma il volto dello straniero non è uno solo, perché qui sono tanti anche gli africani che hanno aperto attività con regolare permesso. Come Evelyn, la parrucchiera, che paga 850 euro di affitto al mese per il suo salone e gli affari vanno a rotoli: dice che i vigili e la polizia entrano continuamente a controllare i clienti e la gente non ci va più volentieri. E dice anche che da quando il sindaco ha tentato di porre un freno allo spaccio ordinando a tutti gli esercizi di chiudere alle 19,30, per lei è il disastro: «Per fare un’acconciatura mi servono sei ore, vuol dire che da mezzogiorno in poi non posso più accettare clienti».

    Si ribella all’idea che africano sia sinonimo di spacciatore anche Albert Agu Prince: «Sono stato denunciato per aver spinto a terra una vigilessa che assieme ai suoi colleghi stava controllando il mio negozio di alimentari. Sono entrati, buttavano all’aria tutta la merce, volevano sfondare la porta di uno sgabuzzino. Io pago 1.300 euro di affitto al mese, non posso pagare per colpe che sono di altri».


    http://www.lastampa.it/redazione/cms...7269girata.asp

  5. #5
    Sorrido: dovresti preoccuparti
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    Citazione Originariamente Scritto da pensiero Visualizza Messaggio
    Il giovane viene arrestato: è Bob King Nwaknwo, 20 anni, nigeriano, clandestino. Processato per direttissima sabato mattina, viene condannato a 4 mesi e 10 giorni con pena sospesa e immediato ritorno in libertà.
    Se i governi di destra non avessero reso i processi una farsa, forse chi delinque espierebbe i suoi crimini in cella, invece che a Palazzo Chigi.

    Notare inoltre l'impiego efficiente delle forze dell'ordine nei negozi invece di dove serve.

  6. #6
    Veneta sempre itagliana mai
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    Citazione Originariamente Scritto da Ashkan Visualizza Messaggio
    Se i governi di destra non avessero reso i processi una farsa, forse chi delinque espierebbe i suoi crimini in cella, invece che a Palazzo Chigi.

    Notare inoltre l'impiego efficiente delle forze dell'ordine nei negozi invece di dove serve.
    veramente a me pare che questa porti il nome anche di un certo SARACENI...poi vedi te

    http://www.ristretti.it/areestudio/g...gi/simeone.htm

  7. #7
    Veneta sempre itagliana mai
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    continuando con la cronaca di itaglioti razzisti, anche questo merita un cenno particolare....cosa che i razzisti di casa nostra evidentemente ignorano di proposito

    13/10/2008 (7:42) - STORIE DI SCUOLA
    "Dopo quel pugno lascio la cattedra"

    Il professor Luigi Sergi: dopo 32 anni lascia l'insegnamento



    Novara, il professore picchiato da un alunno: «La sospensione non basta, dovevano cacciarlo»
    BARBARA COTTAVOZ, MARCELLO GIORDANI
    NOVARA
    «A scuola non torno. Come posso rientrare in una classe dove c’è un ragazzo che mi ha preso a pugni e minacciato di morte?». A dirlo non è un ragazzino che fa i capricci, ma l'insegnante di Novara picchiato da un alunno qualche giorno fa. Impaurito e deluso, lascia dopo 32 anni. «Addio scuola, addio lavoro, addio a tutta la mia vita spesa a cercare di formare i ragazzi».
    Resta a casa il professor Luigi Sergi, 57 anni, docente di educazione artistica alla scuola media «Carlo Alberto», nel pieno centro di Novara. Il 2 ottobre un allievo di terza, un ragazzino straniero di 16 anni, ha risposto con un pugno a un rimprovero mandando il prof all’ospedale: ora il consiglio di classe ha deciso la sospensione di quindici giorni e un percorso di rieducazione.

    Lui, il docente, non ci sta. «Ma a che serve? Dovevano scegliere fra me e lui. E mi sembra chiaro che abbiano hanno scelto lui. Avevo chiesto un provvedimento esemplare - commenta amaro - e invece è stata presa una decisione inutile ed inadeguata. Questo ragazzo è già stato sospeso parecchie volte. I colleghi mi hanno lasciato solo, sono stato tradito». L’istituto replica che è stato applicato il regolamento: la sospensione massima è di 15 giorni. «Io speravo invece che una volta tanto questa scuola sapesse superare le pastoie burocratiche». Luigi Sergi non è il professore che fa tremare gli alunni quando entra in classe: «Ho la fortuna di insegnare disegno, in 32 anni di carriera mi sono capitati tanti casi di ragazzi difficili. Con loro però sono sempre riuscito a instaurare alla fine un bel rapporto perchè usavo l’arte-terapia. Il disegno e il dialogo fanno davvero miracoli».

    E con l’alunno-boxeur l’arte terapia non ha funzionato? «No. Ha sempre rifiutato qualsiasi rapporto con gli insegnanti. Non c’è mai stato verso di fargli fare un compito, di convincerlo a obbedire. Il ragazzo entra in classe, si mette alle orecchie un paio di cuffie, ascolta la sua musica, entra ed esce a piacere dall’aula. Ho provato davvero di tutto».
    Tanti, tra cui il sindaco Massimo Giordano, avevano sollecitato il prof a tornare in classe. Domenica anche il ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, aveva incoraggiato Sergi: in diretta tivù gli aveva detto che la scuola era sua vocazione: «Ha fatto tanto a molti ragazzi, deve continuare per loro», aveva detto Gelmini.

    Ora sarà dura trovare argomenti per spingerlo a riaprire la porta di quell’aula. Aumentano l’amarezza dell’insegnante anche le reazioni di alcuni docenti, preoccupati del fatto che la notizia dell’episodio crei problemi di immagine (e iscrizioni future) alla scuola. «Secondo certi colleghi bisognava tacere tutto. Che uno venga colpito e finisca all’ospedale conta poco, l’importante è salvare l’apparenza. Mi spiace, ma non mi trovo più in questa mentalità. Sinceramente mi aspettavo una solidarietà maggiore dal mondo della scuola, invece si risponde solo con la burocrazia. Non è stato capito il mio stato d’animo: quando sono tornato in istituto per consegnare la relazione sull’accaduto, avevo il desiderio di entrare, ma mi è mancata la forza. Adesso la forza mi è passata del tutto. La mia scuola mi ha dato un altro pugno, quello del k.o. Nessuno mi ha cercato, non i genitori del ragazzo, ho dovuto sapere dai giornali il provvedimento dei 15 giorni di sospensione, nessuno dei miei colleghi me lo ha comunicato: ecco perché lascio


    http://www.lastampa.it/redazione/cms...7273girata.asp

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da catilina71 Visualizza Messaggio
    stanno diventando un po troppe queste violenze. da ragazzini poi. se al ministero dell'interno non ci fosse un leghista si potrebbe pensare a qualche misura anti razzismo, ma purtroppo ....


    Citazione Originariamente Scritto da Ashkan Visualizza Messaggio
    Se i governi di destra non avessero reso i processi una farsa, forse chi delinque espierebbe i suoi crimini in cella, invece che a Palazzo Chigi.

    Notare inoltre l'impiego efficiente delle forze dell'ordine nei negozi invece di dove serve.
    Vi ricordo che il cosiddetto "governo di destra" () si è insediato da qualche mese e fino ad ora non ha fatto che cercare di mettere una toppa ad una situazione drammatica che fa acqua da tutte le parti a causa della dabbenaggine con la quale il buonismo catto/comunista ha agevolato e subito l'immigrazione incontrollata, clandestina e subitanea .

    Preparatevi al peggio, indipendentemente dal governo di CENTRO destra o di CENTRO sinistra.

    ... e tenete d'occhio le "tecniche di accoglienza" del compagno Zapatero

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da ugolupo Visualizza Messaggio
    Vi ricordo che il cosiddetto "governo di destra" () si è insediato da qualche mese e fino ad ora non ha fatto che cercare di mettere una toppa ad una situazione drammatica che fa acqua da tutte le parti a causa della dabbenaggine con la quale il buonismo catto/comunista ha agevolato e subito l'immigrazione incontrollata, clandestina e subitanea .

    Preparatevi al peggio, indipendentemente dal governo di CENTRO destra o di CENTRO sinistra.

    ... e tenete d'occhio le "tecniche di accoglienza" del compagno Zapatero
    naturalmente neanche una parola per una ragazzina picchiata. non da parte tua o da quell'ossimoro vivente che impropriamente si fa chiamare "pensiero".

  10. #10
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    che tristezza sentire una veneta sempre italiana mai difendere il suo governo di nostalgici che alla mattina fanno l'alzabandiera con Mameli... la coerenza... dei suoi giornali (la Patania) che fino a pochi anni fa parlavano del nano (documenti alla mano) come di un riciclatore patano dei soldi degli assassini narcotrafficanti della sicula cosa nostra...la coerenza...

 

 
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