Originariamente Scritto da
Florian
Roberto, scusami se puntualizzo ma qui il "mio" conservatorismo non c'entra nulla.
Io ho aperto un thread dove segnalo l'uscita di un libro, l'ultimo di una serie, che tende a legittimare il PDL berlusconiano
1) come un partito di (centro) sinistra
2) come un partito fondamentalmente laicista (non laico, che è altra cosa)
3) come diretto discendente del pentapartito della Prima Repubblica.
Che storia è mai questa, quella che ci raccontano gli insopportabili Brunetta e Cicchitto?
Quando aderimmo all'ormai lontano Polo delle Libertà, eravamo stufi della vecchia politica come del CAF (Craxi-Andreotti-Forlani), e speravamo in un futuro nuovo, di alternanza bipartitica fra una destra conservatrice liberale e una sinistra progressista. Ti ricordi anche tu o sto vaneggiando?
Io mi ricordo che AN nacque come partito "guelfo" con una solida base cattolico tradizionalista che bilanciava il filone laico radicaleggiante di FI.
Allora gli aennini si dividevano in moderati e sociali, ma entrambi i gruppi avevano la banda fissa a destra ed erano, ognuno a suo modo, conservatori.
Da un anno a questa parte invece non si capisce più niente: sembra che AN sia diventato un partito interamente laico e il testimone della cristianità sia passato nelle mani degli "atei devoti" di Forza Italia.
Purtroppo anche Marcello Pera, il migliore tra questi, oggi è in ribasso, fuori dal governo. Cosicchè hanno preso piede i vecchi craxiani e i finiani che li seguono scodinzolanti.
Su POL il quadro è, se possibile, ancora più sconfortante. In questo thread solo tucidide si è levato in difesa di un sano conservatorismo che dovrebbe essere la norma per un partito di centrodestra. Il resto degli interventi tutti tesi a esaltare questa laicità (io direi liceità) del berlusconismo.
Pensavo che, almeno su questo punto, avresti convenuto anche tu, che certo sei lontanissimo dal mondo radicale di un Luigi De Marchi.
Questo è quanto dovevo dirti.