Risultati da 1 a 9 di 9
  1. #1
    Monarchico da sempre !
    Data Registrazione
    15 Oct 2004
    Località
    Italia
    Messaggi
    10,883
     Likes dati
    6
     Like avuti
    51
    Mentioned
    41 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito 30 - Ambiente, un ministro con le palle !

    "Stop al pacchetto ambiente: sacrificio inutile"

    Roma - Stefania Prestigiacomo, è vero, come dice qualcuno, che lei è un ministro dell’Ambiente poco ambientalista?
    «Prego?».

    Ad esempio, come è possibile che lei si stia opponendo alle norme per combattere l’aumento del clima che l’Europa sta per varare?
    «Il fatto è che di effetti positivi sul clima, quel pacchetto di norme ne produrrà veramente pochi».

    Argomentazioni più adatte a chi ha a cuore i destini dell’industria.
    «Non lo dico io, è scritto negli allegati al pacchetto di norme europee dove si valuta l’impatto dal punto di vista ambientale. Se l’Italia applicasse i limiti alle emissioni che l’Europa vuole imporre, contribuirebbe per lo 0,3 per cento alla riduzione del gas serra globale. L’Europa nel suo complesso, per il due per cento».

    È già qualcosa, o no?
    «Sono risultati deboli a fronte di un impegno per l’economia pesantissimo. È inutile girarci intorno, l’Europa ha preso questi impegni in modo unilaterale sperando di portarsi dietro i Paesi che inquinano di più: Stati Uniti, Cina e India. Però è già chiaro che questi Paesi non daranno il loro consenso a misure vincolanti. Non possiamo farci carico noi delle loro emissioni con misure che rischiano di avere un impatto recessivo».

    Quanto potrebbe diminuire la nostra ricchezza?
    «È stato valutato un costo dell’1,14 per cento del Pil all’anno a partire dal 2013. Sono 22 miliardi di euro. Per questo io credo che la decisione sia stata presa per ragioni politiche, che prescindono da una valutazione seria. Penso alla Spagna che rischia di pagare più di noi ma ha detto sì».

    Non è troppo tardi per fermare il pacchetto?
    «Verrà discusso in via generale mercoledì al Consiglio dei ministri e dei capi di governo europei. In quella sede sarà possibile valutare un veto».

    Decisione che però spetta al premier. Cosa farà Silvio Berlusconi?
    «Il presidente è preoccupatissimo per gli effetti di queste norme. Ed è molto determinato ad aprire una discussione».

    Intanto voi andate avanti con il nucleare...
    «L’obiettivo, che è molto ambizioso, resta quello di iniziare a costruire le centrali entro la legislatura. Per il momento le norme sono in commissione e presto dovrebbe nascere il nuovo soggetto per la sicurezza...».

    A proposito, è vero che c’è stato uno scontro tra lei e il ministro delle Attività produttive Claudio Scajola per il controllo della nuova agenzia?
    «Il fatto è che c’è l’abitudine a considerare contrapposti il ministro dell’Industria e quello dell’Ambiente».

    E non è così?
    «Noi no, siamo al lavoro con il ministro Scajola per trovare una soluzione che dia il massimo della sicurezza e di informazione ai cittadini, perché ogni decisione su questa materia deve essere accompagnata da passaggi condivisi».

    Se cercate il consenso sul nucleare, se ne riparla tra qualche decennio...
    «L’esigenza di accorciare i tempi la sentiamo tutti, ma più ampio è il consenso meglio è. C’è una sinistra miope, pregiudizialmente contro il nucleare, ma ci sono posizioni nuove nel Partito democratico, quelle di chi guarda alla scelta del governo in modo diverso. Quando dico cercare il consenso, mi riferisco a questo».

    Con la vicenda del decreto sulle strade pulite e le scritte sui muri il governo sembra aver subito un intoppo. Ci sono problemi?
    «No, il provvedimento andrà al prossimo Consiglio dei ministri con piccole modifiche. Gli obiettivi di fondo sono condivisi da tutto il governo. È necessario dare un segnale di rigore nei confronti di chi, ad esempio, ritiene lecito abbandonare un frigorifero in mezzo alla strada. Ma prevedere sanzioni penali troppo dure per una serie di comportamenti oggi puniti con sanzioni amministrative meritava un’ulteriore riflessione».

    Ma è vero che qualche ministro si è indispettito per le norme anti-graffiti perché da giovane qualche scritta l’ha fatta...
    «No, tutti sanno che le scritte sui muri non si fanno, nemmeno quelle con contenuto politico o calcistico. Poi noi non intendiamo criminalizzare tutti i writer. Per questo vogliamo invitare i sindaci a trovare spazi nelle aree dismesse dove consentire queste forme di espressione. Però sul principio che non si possono imbrattare monumenti, edifici pubblici e nemmeno i palazzi privati, non si torna indietro».

    Ma è così importante combattere i graffiti?
    «Puniremo il deturpamento dei muri pubblici e privati. E non più solo quello dei monumenti. Ormai ci siamo abituati a vivere in ambienti urbani, diciamo così, variopinti. Occorre ridare valore al decoro recuperando senso civico per evitare la decadenza delle città».

    http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=297644&START=1&2col=

  2. #2
    Monarchico da sempre !
    Data Registrazione
    15 Oct 2004
    Località
    Italia
    Messaggi
    10,883
     Likes dati
    6
     Like avuti
    51
    Mentioned
    41 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Stefania atomica
    di Chiara Valentini

    La scelta del nucleare. Lo stop su Kyoto. Le concessioni ai cacciatori. Le mire sui Parchi. Sotto accusa la politica del ministro Prestigiacomo Stefania, dì qualcosa di ambientalista... La battuta rivisitata di Nanni Moretti circola fra parlamentari dell'opposizione e Verdi rimasti senza poltrona. E sia pure con una certa prudenza è sussurrata nei corridoi di un ministero che sembra aver smarrito la sua ragione sociale da quando ne ha preso la guida Stefania Prestigiacomo. E non possono neanche essere attribuite all'inesperienza le dichiarazioni e le iniziative contro quasi tutto quel che costituisce la cultura e la pratica ambientale. Anche se Berlusconi si ostina a chiamarla "la bambina", Prestigiacomo, 41 anni, ha una storia politica da decana della casta del centrodestra, cinque volte deputata e due ministra, un posto di riguardo fra i maggiorenti di Forza Italia.

    E infatti all'Ambiente si è scelta un gruppetto di consiglieri, quasi tutti siciliani, che se non sempre sono particolarmente ferrati nell'ecologia lo sono di certo nella navigazione politica. Lo è senza dubbio il capo di gabinetto Giancarlo Montedoro, giurista catanese dal profilo bipartisan, esperto di banche e appalti, consigliato da Giulio Tremonti. Nonostante abbia solo 37 anni, naviga sicuro nel mondo romano anche il nuovo segretario generale Marco De Giorgi (già braccio destro della ministra alle Pari opportunità come il capo ufficio stampa Salvatore Bianca), che deve 'coordinare', in sostanza mettere la mordacchia, ai potenti e autorevoli direttori delle varie aree. Una nomina, ha spiegato Prestigiacomo, che fa parte della sua "rivoluzione a 360 gradi dell'ambiente", racchiusa nella formula "dall'ambientalismo del no a quello del fare".

    Che cosa intenda con questa definizione, peraltro scippata agli ecologisti del Pd, lo si è cominciato a capire quasi subito. Alla prima uscita internazionale, al G8 dell'ambiente di Kobe, aveva sbalordito i presenti dichiarando che l'Italia non ce la faceva a rispettare i tagli alle emissioni stabiliti dal protocollo di Kyoto nella misura del 6,5 per cento entro il 2012. Eravamo già in arretrato e con la nostra industria in affanno non potevamo recuperare. "Non si è mai sentito un ministro dell'Ambiente, di qualunque colore politico sia, che va a sostenere le ragioni di chi inquina", commentava il ministro ombra Ermete Realacci.


    Dopo quel primo exploit la strada era aperta. "Il ponte sullo Stretto? Una grande opera, che cambierà il Sud e l'Italia", faceva sapere Stefania in un'intervista. Se si poteva pensare che la difesa di quel mastodonte fosse un omaggio a Berlusconi ("Con il ponte passerò alla storia", ama ripetere il premier), è meno facile capire perché la Prestigiacomo se la sia presa con i Parchi, "poltronifici per politici trombati" secondo la sua elegante definizione. Forse preoccupata dalle molte critiche alle sue proposte di privatizzarli e far pagare il biglietto d'ingresso ai 30 mila visitatori annui, adesso sta lavorando sull'idea di trasformarli in fondazioni e di associare i privati alla loro gestione, sempre in vista di uno sfruttamento economico. "Il ministro sembra essersi dimenticato che la maggior parte dei Parchi sono regionali. È a noi e agli altri enti locali che spetta per legge occuparcene", protesta Silvestro Greco, ex consigliere scientifico del ministero e assessore all'Ambiente della Calabria.

    Da due mesi Greco, che è anche il coordinatore degli altri assessori regionali, cerca inutilmente di farsi ricevere con i suoi colleghi dalla Prestigiacomo. Unica consolazione è che non sono solo loro gli esclusi. La lista di chi è finora rimasto fuori dalla porta comprende anche le parlamentari di Globe, rete europea che si occupa di cambiamenti climatici e che in nessun altro paese aveva mai ricevuto sgarbi simili. Ma sono in attesa anche i sindacati, per non parlare degli animalisti, in rivolta sul fronte della caccia. La 'ministra della doppietta', come qualcuno la definisce, ha deciso di modificare varie restrizioni introdotte dopo molte consultazioni dal decreto Natura del 2000. D'ora in poi, nelle zone di protezione e conservazione speciale, i cacciatori potranno arrivare con auto e gipponi agli appostamenti fissi, sparare a pernici bianche e morette e ancora per un anno usare i micidiali pallini di piombo, nonostante l'impegno a proibirli preso dall'Italia con la Commissione Ue.

    Una scelta ancora più preoccupante è in un emendamento che Prestigiacomo ha presentato per cancellare una modifica fatta dal governo Prodi a proposito degli incentivi per le energie rinnovabili, il famoso Cip 6. Infatti anni fa era stata aggiunta nel testo, alla definizione di 'energie rinnovabili', quella di 'assimilate'. Come spiega l'ex senatrice dei Verdi Loredana De Petris, "in quella paroletta si è infilato di tutto, dai termovalorizzatori al trattamento degli scarti delle raffinerie dei rifiuti nocivi. Ed è soprattutto a chi li gestisce che sono andati i molti miliardi che gli italiani hanno pagato a favore del rinnovabile nella loro bolletta". L'imbroglio non era sfuggito a Bruxelles, che infatti aveva avviato una procedura di infrazione ai nostri danni. Procedura che l'emendamento Prestigiacomo farà certamente riaprire.

    Ma per abbassare le emissioni nocive è ben altra la ricetta di questo governo, il ritorno alla grande del nucleare. Anche se è il ministro Scajola il dominus della partita, la ministra non perde occasione per tessere le lodi dell'atomo, presentato come il vero esempio di energia pulita, nonché delle centrali, che spera di veder aprire presto a cominciare dalla sua Sicilia. Unico problema, la contesa con Scajola su chi deve essere il titolare dell'Agenzia di controllo sull'atomo. Pare che Prestigiacomo abbia avuto la meglio. E almeno in questo caso ha fatto il suo mestiere.

    Non ha invece avuto la mano leggera con lo spoil system, specie quando ha azzerato i 60 membri della commissione Via, che deve valutare l'impatto delle nuove opere sull'ambiente. Prestigiacomo ha ridotto di dieci il numero dei commissari, attribuendosi il merito di un risparmio per l'erario, ma in compenso se li è presi di suo gradimento. Piuttosto criticata anche la scelta del capo di un'agenzia di grande peso come laSogesit, affidata a un avvocato suo concittadino, Vincenzo Assenza, passato poco prima dall'Udc a Forza Italia. E ancora, la ministra è rimasta silenziosa sui tagli che la Finanziaria 2009 ha operato nel suo ministero. Dalla tabella ancora inedita preparata come ogni anno da Stefano Lenzi del Wwf, risulta che il taglio supera il 9 per cento e che gli stanziamenti per l'ambiente rappresentano solo lo 1,5 per cento della manovra. Fra i settori più colpiti la difesa del mare e delle biodiversità, le energie alternative, la tutela del suolo e la prevenzione dei rischi idrogeologici. E sono del tutto scomparsi i fondi, peraltro modesti, per abbattere gli ecomostri. "Tacendo nelle situazioni difficili come questa la Prestigiacomo fa onore alle virtù sicule del silenzio e della riservatezza", ironizza Grazia Francescato, portavoce dei Verdi.

    Poco presente alle più importanti iniziative degli ambientalisti (ha bucato per esempio la presentazione del rapporto sulle ecomafie) Prestigiacomo è invece prodiga di interviste a femminili e rotocalchi, che in genere tessono le sue lodi. A 'Oggi', che l'ha descritta come una creatura botticelliana, "un metro e 78 di grazia pura", oltre a varie confidenze ha regalato la sua ricetta per gli spaghetti alla bottarga. A 'Donna moderna', che le dedica una delle ultime copertine, ha fatto sapere che "è un gran bene che l'ecologia sia diventata di moda". Mentre a 'Grazia' confida un dubbio che le è venuto di recente: "Forse essere bella mi è stato di aiuto".

    (13 ottobre 2008)
    http://espresso.repubblica.it/dettag...ica/2044292//1

  3. #3
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    08 Oct 2011
    Messaggi
    6,762
     Likes dati
    0
     Like avuti
    2
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Bene! Avanti col nucleare e con la ricerca dei reattori di quarta generazione. Le teste già ce le abbiamo visto che l'ENEL va a fare le centrali in mezza Europa, adesso che non abbiamo più i Pecorari e i Diliberti fra le scatole non esistono più scuse: nucleare subito!

  4. #4
    Monarchico da sempre !
    Data Registrazione
    15 Oct 2004
    Località
    Italia
    Messaggi
    10,883
     Likes dati
    6
     Like avuti
    51
    Mentioned
    41 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da MaxRed Visualizza Messaggio
    Bene! Avanti col nucleare e con la ricerca dei reattori di quarta generazione. Le teste già ce le abbiamo visto che l'ENEL va a fare le centrali in mezza Europa, adesso che non abbiamo più i Pecorari e i Diliberti fra le scatole non esistono più scuse: nucleare subito!
    Mi auguro di si, ma occorre tenere ben presente le pressioni della Stampa sulla gente...
    L'esempio lo abbiamo con i provvedimenti della Gelmini. Pare che oltre il 65 % della gente sia favorevole a tutti i provvedimenti, ma alla TV siniscono solo le notizie di di chi si oppone !

    Sarà un caso ?

  5. #5
    Monarchico da sempre !
    Data Registrazione
    15 Oct 2004
    Località
    Italia
    Messaggi
    10,883
     Likes dati
    6
     Like avuti
    51
    Mentioned
    41 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    LO SVILUPPO FA BENE, LEGAMBIENTE LO DICE MA LO NEGA

    di Fabrizio Proietti

    Belluno prima, Frosinone ultima; MIlano su, Roma giù. Per chi ama la competizione sempre e ovunque, nella domenica di sosta del campionato di serie A arriva puntuale la classifica delle città in base alla loro ecosostenibilità. Come sempre stilata da Legambiente e pubblicata da Il Sole 24 Ore (a proposito: che strana accoppiata il giornale di Confindustria e un’associazione di sinistra che sostiene la decrescita economica), anche quest’anno la classifica promuove e boccia una serie di amministrazioni locali in fatto di politiche ambientali.

    Diciamo subito che questo genere di classifiche non ci entusiasmano, soprattutto perché appare evidente il tentativo di lettura politica e ideologica dei dati raccolti. Ma anche perché alcuni dei parametri usati da Legambiente sono quantomeno discutibili: la “criminalizzazione” dell’automobilista, a prescindere dal suo comportamento, è ad esempio un pregiudizio inaccettabile. Nella classifica vengono infatti penalizzate le città dove più alta è la percentuale di possessori di automobili, e dove non viene impedito loro la circolazione a colpi di zone pedonali e piste ciclabili. Ma siccome anche all’autolesionismo di Confindustria c’è forse un limite, la classifica dà un contentino premiando il rinnovo del “parco” auto. In pratica, secondo questi geni dell’ambientalismo militante – per poter stare al passo degli Euro 4, 5 e via dicendo - si dovrebbe cambiare l’auto ogni 2 o 3 anni per poi tenerla nel box.

    Detto questo però, va tenuta buona un’indicazione di fondo: in testa alla classifica pubblicata dal Sole 24 Ore troviamo tutte città del centro-nord, mentre in fondo troviamo le città del sud. La ragione è evidente: contrariamente a quanto sostengono gli ecologisti, l’attenzione per l’ambiente migliora laddove c’è lo sviluppo. Il dato è così evidente che, per evitare l’autogol, il responsabile di Legambiente per le aree urbane, Alberto Fiorillo, ha detto: non è un problema di ricchezza perché, ad esempio, Catania (terzultima) ha un pil (Prodotto interno lordo) procapite superiore a Campobasso che pure è 63 posizioni più avanti.

    Ora, già è ben strano che il responsabile di un’associazione che della lotta al pil come indice di sviluppo ha fatto la sua bandiera, si attacchi proprio al pil per difendere le sue posizioni. Ma il fatto è che quando parliamo di sviluppo non parliamo solo di pil, ma di una serie di condizioni sociali e infrastrutture che rendono più agevole la vita ai cittadini. Scuole che educano, ospedali che curano, servizi sociali che rispondono ai bisogni delle famiglie, strade e ferrovie per collegare, opportunità di lavoro: tutto questo fa parte di una città e di un paese sviluppato, oltre ovviamente al pil. Da questo punto di vista è evidentemente improponibile il paragone tra sud e nord Italia.

    Il fatto è che in tutto il mondo gli indicatori ambientali - la qualità dell’aria, dell’acqua, la salute delle foreste e così via – sono buoni e in miglioramento nei Paesi industrializzati e cattivi o in via di peggioramento nei paesi poveri. Le banche dati dei vari Dipartimenti o ministeri dell’Ambiente di Europa e Stati Uniti possono testimoniarlo, così come i rapporti internazionali. Cito, a mo’ di esempio, un rapporto del Centro Internazionale per la fertilità dei suoli e lo sviluppo agricolo (Ifdc) il quale afferma che dal 1980 al 2004 l’Africa subsahariana ha visto degradarsi rapidamente il 75% dei terreni agricoli. Motivo: un eccessivo sfruttamento del suolo dovuto a pratiche agricole inadeguate, ovvero sistemi primitivi di agricoltura.

    E’ un monito per tutti quegli ecologisti che – magari in buona fede – invocano l’ideale ritorno all’era pre-industriale e brindano all’attuale crisi finanziaria mondiale vedendoci l’inizio della tanto agognata de-crescita economica.

    http://www.svipop.org/sezioniTematic....php?idArt=395

  6. #6
    Monarchico da sempre !
    Data Registrazione
    15 Oct 2004
    Località
    Italia
    Messaggi
    10,883
     Likes dati
    6
     Like avuti
    51
    Mentioned
    41 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    CLIMA ROVENTE AL SUMMIT DELLA UE

    di Valentina Bolis

    La missione impossibile affidata ai leader dei ventisette stati membri dell’Unione Europea potrebbe trasformarsi in un repentino cambio di rotta. Il consiglio d’Europa, che si riunirà questa settimana, potrebbe essere sulla strada per far cadere i primi provvedimenti per aumentare i tagli alle emissioni di Co2 previste già entro il prossimo anno.

    Su sollecitazione dei leader nazionali, la Commissione si sta muovendo per permettere alle nazioni di evitare queste riduzioni che, nel quadro della crisi finanziaria che sta mettendo a dura prova l’economia mondiale, rappresenterebbe un nuovo ostacolo per le industrie e, di conseguenza, per i sistemi produttivi nazionali.

    Tuttavia, l’attuale obiettivo dell’UE di ridurre del 20% le emissioni entro il 2020 sarà innalzato al 30% se venisse firmato un patto globale. Ma in realtà la maggior parte dei governi dei Paesi facenti parte dell’Ue sono alla ricerca di un processo legislativo totalmente differente. Gli oppositori delle misure previste dal pacchetto clima rappresentate dai leader e dagli imprenditori di Germania, Italia e Inghilterra - così come la stessa commissione - sanno bene che gli stati membri non possono permettersi di pagare un prezzo così alto.

    BusinessEurope, che rappresenta 20 milioni di industrie europee, ha chiamato in causa il ministro francese per l’Ecologia, Jean-Louis Borloo, attraverso una lettera in cui si chiede che venga permesso alle industrie l’emissione di CO2 fino al raggiungimento dell’accordo globale. Se la Francia sta cercando di disinnescare la protesta delle industrie preparando una nuova bozza di documento - che è ancora sotto discussione - da presentare al prossimo summit UE, negli altri Paesi europei la musica è ben differente. Infatti, mentre la Germania prosegue nella sua strenua battaglia per proteggere le industrie nazionali, la formazione di una compatta minoranza di blocco rappresentata da alcuni paesi dell’Est – Polonia, Grecia Ungheria, Slovacchia, Romania e Bulgaria - sta sortendo i suoi effetti.

    Ora anche la Lituania, a suo modo, si schiera con il fronte del no, rifiutando di chiudere l’impianto nucleare Ignalina a meno che l’Unione europea non preveda adeguate misure di compensazione. Proprio a fronte dei problemi che la Lituania dovrebbe affrontare rinunciando all’approvvigionamento energetico fornito dalla centrale nucleare il ministro dell’economia Vytas Navickas ha affermato: “noi non approveremo il programma per energia e cambiamento climatico". Una scelta piuttosto azzardata se si considera che alla Lituania nel 2004 era stata imposta la chiusura di Ignalina come una delle condizioni per entrare a far parte dell’UE.

    Le più determinate a contestare questi nuovi target sono Polonia e Germania che continuano a mostrare il loro disaccordo rispetto al pacchetto-clima. Questa unione di intenti ha portato a un incontro avvenuto a Berlino tra il Cancelliere tedesco e il primo ministro polacco Donald Tusk, durante il quale la Merkel ha detto di sperare in un cambio di rotta al summit dell’Unione Europea previsto per il prossimo 15-16 ottobre a Bruxelles.

    http://www.svipop.org/sezioniTematic....php?idArt=393

  7. #7
    Monarchico da sempre !
    Data Registrazione
    15 Oct 2004
    Località
    Italia
    Messaggi
    10,883
     Likes dati
    6
     Like avuti
    51
    Mentioned
    41 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Clima,"giuste critiche dell'Italia"

    Sarkozy:"Da Ue responsabilità storica"

    Tensioni al vertice europeo sui cambiamenti climatici anche se si apre un piccolo spiraglio. "Con Berlusconi troveremo un accordo giusto", ha detto il presidente di turno dell'Ue, Nicolas Sarkozy, rispondendo a chi gli chiedeva della minaccia di veto posta dall'Italia al pacchetto clima. "Ha portato motivazioni pertinenti. Ma credo che abbiamo una responsabilità storica - ha detto Sarkozy - che non si può rinviare".

    Al termine della cena dei leader dei Ventisette a Bruxelles, dove Italia e Polonia hanno minacciato di mettere il veto al pacchetto di misure per combattere i cambiamenti climatici, Nicolas Sarkozy ha insistito per arrivare a un accordo al vertice di dicembre senza modificare gli obiettivi, ma ha ammesso che si dovrà tener conto delle difficoltà di alcuni Stati membri.

    "Dobbiamo trovare una soluzione entro gennaio - ha affermato il titolare dell'Eliseo e presidente di turno dell'Ue - non posso rinunciare al calendario, dobbiamo tener conto dei problemi specifici di alcuni nostri colleghi". Poi ha ammesso: "Forse questo non lo abbiamo fatto abbastanza". La prima giornata del summit, però, ha mostrato un'Ue spaccata sulla possibilita' di un'interpretazione più flessibile del piano. L'Italia ha minacciato il veto sul pacchetto perché, come ha spiegato Silvio Berlusconi, in piena crisi finanziaria globale "non è il momento di fare i Don Chisciotte".

    Il premier ha espresso il timore che le misure per ridurre le emissioni di gas serra abbiano "un impatto estremamente costoso" e "molto difficile" da sostenere per le imprese italiane ed europee. Sarkozy, pur ribadendo che "non si può tornare indietro sugli obiettivi", ha dato atto a Berlusconi di aver denunciato, "con argomenti molto pertinenti, il problema delle delocalizzazioni e dell'impatto che le misure sul clima avranno sull'industria". Ma si è detto anche certo che sarà trovato "un buon accordo" con il premier italiano, che "ha sempre fatto in modo che l'Italia sia fattore d'unione".

    Anche il premier finlandese Martti Vanhanen ha assicurato che tutti i leader europei vogliono raggiungere un accordo a dicembre: "La volontà politica è stata molto chiara, tutti vogliono un accordo" per dicembre. In particolare Berlusconi ha criticato la borsa delle emissioni di C02, strumento previsti dal protocollo di Kyoto per regolare il "diritto ad inquinare" delle aziende: quelle altamente inquinanti possono sforare i tetti imposti comprando i diritti da quelle a più bassa emissione di gas.

    Il pacchetto Ue prevede che entro il 2020 l'Ue riduca del 20% le sue emissioni di anidride carbonica, aumenti del 20% la sua efficienza energetica e porti al 20% l'impiego di fonti rinnovabili per il suo fabbisogno energetico

    http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/a...lo430213.shtml

  8. #8
    Monarchico da sempre !
    Data Registrazione
    15 Oct 2004
    Località
    Italia
    Messaggi
    10,883
     Likes dati
    6
     Like avuti
    51
    Mentioned
    41 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    L'Ue dice no al rinvio sul clima

    L'Italia: "O si cambia o salta"

    È un braccio di ferro che non lascia intravedere molti spiragli, quello ingaggiato dall’Italia sul pacchetto clima ed energia. La prima giornata del Consiglio dei ministri dell’Ambiente europei, ieri a Lussemburgo, se da una parte è servita a mitigare le tensioni sui costi del pacchetto “20-20-20”, dall’altra ha delineato una situazione di stallo, rappresentata da due blocchi: da una parte 18 Paesi Ue favorevoli al pacchetto, così come predisposto dalla Germania nel marzo 2007 e dall’altra l’Italia, insieme a 8 Paesi dell’Est, contrari agli attuali parametri. Ma mentre per Bulgaria, Romania, Ungheria, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e Slovacchia le richieste sembrano aver trovato il consenso dell’Europa - gli 8 dell’Est chiedono che i tagli di CO2 siano parametrati ai livelli del 1990 e non del 2005 - per l’Italia le resistenze sono molte. In particolare sulla famosa clausola di revisione, che chiede di mantenere aperti i target del “20-20-20” fino al 2009, quando sarà possibile avere uno studio dettagliato sul rapporto costi-benefici. Rimane certo il potere di veto dell’Italia, che il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha detto chiaramente che sarà utilizzato "qualora non venissero apportate modifiche importanti, entro dicembre, al pacchetto clima".
    Difficile, dunque, che entro fine anno si riuscirà a raggiungere un’intesa e l’Italia, per quella data, rischia di ritrovarsi isolata contro il blocco di Germania, Francia, Inghilterra e Spagna...

    http://www.libero-news.it/pills/view/4130

  9. #9
    Monarchico da sempre !
    Data Registrazione
    15 Oct 2004
    Località
    Italia
    Messaggi
    10,883
     Likes dati
    6
     Like avuti
    51
    Mentioned
    41 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    L'ITALIA PORTA LA LUCE A BRUXELLES

    di Paolo Togni

    Un bravo di cuore a Berlusconi per la sua fermezza: a Bruxelles ha portato ragione e lucidità in un contesto assatanato di persone prive di raziocinio, infoiate da parole d'ordine che solo mentecatti possono ideare e diffondere, assolutamente sganciate da qualsiasi anche minimo collegamento con la realtà. Il piano delle emissioni non è stato approvato, sarà riesaminato a dicembre, e soprattutto dovrà: 1) essere approvato all'unanimità; 2) tener conto del rapporto costi/ benefici delle misure proposte. Ciò significa che se un solo Paese non lo condivide il piano non entrerà in vigore; e che - udite! udite! - prima di approvare le nuove norme occorrerà valutarle alla luce del loro impatto economico complessivo, positivo o negativo che sia.

    Ma non era, la Commissione Europea, piena di grandi tecnici, in grado di imporsi a tutti in forza di una superiore conoscenza e competenza? E questi signori, così bravi e così inutilmente strapagati, non avevano ancora pensato a fare quel che fa qualunque sciur Brambilla prima di decidere un investimento per la sua fabbrichetta? Quello che anche nel nostro semi scassato ordinamento viene richiesto prima di approvare una legge? Quello che chiunque non sia accecato da un furore ideologico forsennato farebbe prima di attivare una qualunque scelta, anche minimamente impegnativa?

    Scrivo il 16 ottobre, la notizia dell'atteggiamento italiano è di stamattina, e cominciano appena ad essere annunziate le varie iniziative di protesta delle varie sigle della sinistra e degli ambientalisti. Del resto è logico, il bambino cui viene sottratto il giocattolo reagisce in modo inconsulto: e se poi quel giocattolo, oltre a visibilità e (più presunta che vera) autorevolezza, dà luogo a consulenze, incarichi e prebende variamente motivate, allora la reazione sarà tanto più forte quanto più disperata. Non è difficile prevedere che quella dei nostri amici Realacci, Francescato, (absi injuria!) Pecoraro e via andando sarà asperrima.

    Non se ne faccia carico, per favore, Presidente Berlusconi! Quelli dicono solo stupidaggini, non contano nulla (lo hanno dimostrato le recenti elezioni), e tra la popolazione hanno solo il credito dei quattro allocchi che credono a quel che dicono. Se ne freghi e vada avanti per la giusta strada appena intrapresa, a difesa e tutela della ragione, della buona amministrazione e del sistema economico nazionale ed europeo.

    Da parte nostra ci impegniamo a seguitare nel lavoro di divulgazione dei dati veri, dei ragionamenti conseguenti, della corretta informazione che già da tempo portiamo avanti.

    http://www.svipop.org/sezioniTematic....php?idArt=400

 

 

Discussioni Simili

  1. Ministro dell'ambiente ignorante.
    Di Juv nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 19-01-12, 19:56
  2. Maroni : un ministro con le palle
    Di orpheus nel forum Centrodestra Italiano
    Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 27-09-10, 17:41
  3. Ha parlato il Ministro dell'Ambiente
    Di Saint-Just nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 71
    Ultimo Messaggio: 13-05-08, 18:23
  4. Il ministro per l'ambiente
    Di ZEUS nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 18-01-08, 11:15
  5. Il CNR e il ministro dell'Ambiente
    Di *-RUDY-* nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 14-09-07, 09:07

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito