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Discussione: Derby di Sicilia

  1. #11
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  2. #12
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  3. #13
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  4. #14
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    STORIA DI UN DERBY, STORIA DI DUE CITTA’



    Si avvicina il momento dell’attesissimo derby siciliano tra Catania e Palermo allo stadio Massimino, che sarà diretto dal signor Rocchi della sezione di Firenze. Come ogni partita di cartello, di certo non manca l’attesa. Effettivamente, si tratta di una partita dai contorni speciali, vista la grande mole di pubblico che riesce a captare come sempre e per l’assoluto stato di grazia che stanno attraversando sia rossozzaurri chi i rosanero nel primo scorcio di campionato. Infatti continuando di questo passo, potrebbe scapparci la rivelazione del campionato. Merito anche ai due tecnici Zenga e Ballardini, che hanno saputo dare i giusti equilibri e trasmettere la carica giusta per affrontare con grande dedizione e umiltà ogni gara. Due squadre, forse con obiettivi differenti, ma che fanno dell’agonismo e della combattività le strategie comuni. Il Palermo potrà ambire alla zona Europa, e non a caso l’obiettivo è quello dell’inserimento in Champions League. Per il Catania l’augurio è che possa raggiungere la salvezza quanto più presto possibile, e magari regalarsi qualche posto più in alto che significherebbe Europa. Entrambe le compagini viaggiano nelle parti nobili della classifica, riuscendo già da tempo a crearsi spazi importanti nel panorama nazionale e a creare grattacapi a formazioni che ambiscono allo scudetto; vedi in primis Inter e Juventus. Non si tratta di pura utopia, ma di semplice realtà. Sì, solo realtà, perchè forse in pochi potevano scommettere sul fatto che le due siciliane potessero arrivare così in alto. Ma è giusto che ogni cosa si compia nel modo più plausibile, e non è eufemismo dire che il Catania (forse più di tutti), è in grado di trasmettere entusiasmo ai propri tifosi e alla gente che segue con passione i colori rossazzurri. Due città che rappresentano la Sicilia calcistica per eccellenza e che nel giro di pochi anni hanno riportato il calcio professionistico ad alti livelli. Catania e Palermo sono due città che vivono intensamente l’aria del derby, che da sempre ha rappresentato la gara per eccellenza e proprio negli ultimi giorni è salita l’attesa. Un derby che significa il rilancio calcistico siciliano e che mette in vetrina giocatori di grande esperienza e indiscutibile classe. Oggi Catania e Palermo possono permettersi di avere tra le rose dei giocatori di alto livello; e con la riscoperta del calcio sudamericano, tante stelle sono sbarcate in Sicilia ad arricchire di fantasia i colori delle rispettive squadre. Si ricorderanno le grandi sfide che hanno visto in campo le due squadre: dai derby più lontani delle serie inferiori (serie B, C1), sino agli ultimi della massima serie. Lo spettacolo e la battaglia calcistica c’è sempre stata, poiché un derby è sempre una partita a sé e può riservare solo emozioni. Ed allora l’augurio è che sia un bel derby.


    Da www.catania46.net

  5. #15
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    ALLENAMENTI: CONVOCATI 21 GIOCATORI. TORNANO ALVAREZ E CARBONI. OUT LEDESMA



    Al termine di un’intensa seduta di rifinitura, svolta a porte chiuse in mattinata a Massannunziata e preceduta dalla conferenza stampa pre-partita del tecnico Walter Zenga, convocati 21 giocatori. Gruppo in ritiro dal tardo pomeriggio in vista della gara casalinga contro il Palermo, prestigioso derby di Sicilia in programma domani alle 15, valido per la settima giornata del campionato Serie A Tim 2008/09
    Questi gli atleti a disposizione:
    Portieri – 1 Bizzarri, 12 Kosicky.
    Difensori – 14 Alvarez, 3 Sabato, 2 Sardo, 4 Silvestre, 21 Silvestri, 6 Stovini, 23 Terlizzi.
    Centrocampisti – 17 Baiocco, 27 Biagianti, 5 Carboni, 10 Dica, 13 Izco, 11 Llama, 19 Tedesco.
    Attaccanti – 20 Antenucci, 25 Martinez, 7 Mascara, 15 Morimoto, 16 Plasmati.




    Da www.catania46.net

  6. #16
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    AMARCORD CATANIA-PALERMO: DERBY FRA PAREGGI, FOLKLORE E TRAGEDIA



    Come si fa a narrare brevemente della storicità del derbyssimo Catania-Palermo. Tante sfide, tante emozioni, tante gioie e dolori, alcune delle quali non accompagnate al mondo dello sport. Un festa di colore, basata un tempo sugli striscioni di scherno rossazzurri e rosanero, adesso rimasta orfana di cotanto folklore. Ci sembra banale soffermarci sui bilanci delle sfide al Massimino, anche se qualche numero ci sentiamo in dovere di darlo. E’ più appropriato invece parlare della festa Catania-Palermo e alle curiosità che vi gravitano attorno. Ecco una festa. Un momento di sportività che non conosce ostacoli e non si limita alla domenica calcistica. La gara a Catania si è giocata nel giorno di Natale (0-1 nel 1936 in serie B), in quello di Capodanno (4-1 nel ’42), il lunedì (0-0 il 17 aprile 2000 e 2-0 il 18 novembre 2002), il mercoledì (0-0 il 27 ottobre 1999 e 2-1 l’11 gennaio 2001), ma anche il venerdì (1-2 il 2 febbraio 2007) ed in un’occasione si è pure disputata a Roma per scelta delle due società (0-0 il 9 novembre 1958). Dopo la sconfitta casalinga nel ’36, le due squadre si riaffrontarono il 29 ottobre 1939 in Serie B, in quello che si chiamava stadio polisportivo Italo Balbo. Premesso che si trattò di una stagione micidiale per le squadre di vertice della regione - il Catania ultimo con un bottino di appena 19 punti in trentaquattro partite, retrocesse. Il Palermo, pur salvo al 14° posto (a quota ventinove), non trovò, poi, i quattrini per sanare i debiti federali e per l’iscrizione, rimanendo escluso dalla B e, peraltro, fu radiato. Al riposo a reti inviolate, le due squadre risolsero il loro problema del giorno in appena due minuti: al 59′ Pinto di testa insaccava su punizione di Ravizzoli, illudendo i rossazzurri; ma già al 60′ De Rosalia ristabiliva la parità, raccogliendo una respinta corta di Sernagiotto, su un tiro-bordata di Coverlizza. Le gare fra Catania ’46 e Palermo, hanno origine il 1° settembre 1947, quando al Cibali, l’amichevole fra rossazzurri e rosanero, terminò con il punteggio di 2-2. Il primo derby siciliano in campionato si gioca nella stagione 1955/56. I rossazzurri sono appena retrocessi per delibera della CAF dalla A, mentre il Palermo il precedente anno in cadetteria ha rischiato seriamente la clamorosa “doppia retrocessione” dopo quella dalla serie A. La gara d’andata finisce 1-1 al Cibali, con i cugini palermitani che a fine campionato torneranno in massima serie insieme all’Udinese, mentre il Catania del triumvirato Pesce-Orlando-Giuffrida, si dovrà accontentare del quinto posto. Ma la scalata del Palermo dura solo un anno e nella stagione 1957/58 torna il derby. Ancora una volta è pareggio ma stavolta a rete bianche. L’anno seguente il derby di Catania…emigra. Clamorosa manifestazione di ostilità verso il vertice unico federale diretto da Bruno Zauli. I due maggiori club siciliani la manifestarono quando, il 9 novembre di cinquant’anni orsono - fermi i campionati maggiori per la disputa di Francia-Italia a Parigi e di Italia-Bulgaria giovanile a Bologna, vollero aderire alla riunione «carbonara» di Roma delle società del Sud, a patto che si anticipasse nella Capitale… appunto il derby Catania-Palermo della domenica successiva. E, così, fu per la verità, proprio per una decisione in sintonia fra le due società siciliane. Non si trattò di campo neutro, ma di una sede «neutra» per libera proposta della società rossazzurra e altrettanto per una libera scelta di quella rosanero. Ovvero, un «esilio» strategico. E, per di più, fu la partita della pace, dal momento che si giocò su ritmi agonistici comunque contenuti, e che concluse a reti inviolate, sotto la direzione del romano Orlandini, chiamato per l’occasione alla trasferta più corta dell’anno. Con la promozione del Catania nel ’60 e quella del Palermo l’anno successivo, arriva il primo derby di Sicilia in serie A. E’ il 17 settembre 1961 e il Catania è partito arrancando un po’ (1 vittoria, 1 pareggio e 2 sconfitte) mentre i rosanero sono molto scarni in fase offensiva e subisco l’effetto del salto di categoria (1 pareggio e 3 sconfitte). Ancora una volta la gara non si sblocca e il punteggio si fissa sullo 0-0. Stesso copione anche l’anno successivo in occasione della 22’ giornata giocata il 17 febbraio 1963. A fine anno i palermitani torneranno nuovamente in B. Da quel momento la gara Catania-Palermo è esclusivamente un big match da serie inferiore. Finalmente arrivò la prima vittoria dei rossazzurri contro i temutissimi cugini. E’ l’11 dicembre 1966 e i rossazzurri di Dino Ballacci piegano il Palermo 1-0 grazie ad un’autorete di De Bellis al primo minuto di gioco. Il campionato 1967/68 dice bene al Palermo allenato dall’ex Carmelo Di Bella, che arriverà primo ed espugnerà anche il Cibali con il punteggio di 1-2, superando un mesto Catania allenato dal subentrato Valsecchi e ormai orfano del presidente Marcoccio in aria di smobilizzo. Il derby si gioca nuovamente in serie B nella stagione 1971/72 il 5 marzo 1972, data in cui riapre il Cibali dopo le quattro giornate di squalifica comminate per i tafferugli incendiari durante il match Catania-Livorno. Il Palermo passa in vantaggio con Ferrari, ma il Catania (con Di Bella nuovamente alla guida) riequilibra il match con Baisi e la gara termina 1-1. Stesso punteggio finale anche nelle stagioni 1973/74 e 1975/76, mentre il 13 ottobre 1976 si ritorna al più classico degli 0-0. Con la retrocessione in C dei rossazzurri, il match si ripropone in serie B nella stagione 1980/81 e nemmeno lì gli etnei hanno fortuna. Il 21 dicembre 1980, in vantaggio per 3-1 (doppietta di Ciampoli, Barlassina, e gol di Calloni per i rosanero), si fanno raggiungere sul pari in modo rocambolesco. L’arbitro Paparesta di Bari, punisce con un rigore la trattenuta di Mosti su Bencina. Egidio Calloni dal dischetto non sbaglia, mentre ancora Bencina al novantesimo acciuffa il 3-3 con un gol in mischia. L’anno seguente finalmente il copione cambia e il Catania conquista i due punti grazie al successo per 3-1 con una memorabile bordata di Gamberini. Nell’anno della promozione della squadra di Di Marzio il derby è ancora dominio rossazzurro. Termina 2-0 con le reti di Mastalli su rigore e Mosti. Nella sfortunata stagione 1985/86, in cui i rosanero conosceranno la radiazione, il derby termina 0-0*. Da quel momento lo scenario della straregionale passa al campionato di serie C1. Derby all’insegna della “X” nelle stagioni 1988/89 (1-1) e 1989/90 (0-0). Il Catania l’anno successivo si prende il lusso di fermare 1-0 i palermitani lanciatissimi nella lotta promozione insieme alla Casertana. Con il ritorno in C dei rosanero, tornano i festival del pareggio: 0-0 nel 1992/93; 0-0 nel 1999/2000; 1-1 il 4 marzo 2001. Con il ritorno in serie B del Catania del duetto Graziani-Pellegrini, torna anche il derby. Ma la squadra di Gaucci viaggia male e dopo la sconfitta 4-3 a Siena il vaso è colmo e il presidente manda via i due tecnici per affidarsi al gallese John Benjamin Toshack, artefice del grande Real Madrid di qualche stagione prima. Il primo banco di prova è durissimo, il derby con il Palermo il 18 novembre 2002. Davanti a un pubblico delle grandi occasioni il Catania fu straripante e vinse 2-0 con reti di Cordone e Oliveira, grazie a una grande prestazione di Do Prado. L’anno dopo la situazione s’invertì. Il 9 novembre in un clima di grande euforia dopo il rotondo successo degli etnei a Genova, si gioca il derby con il Palermo, ma i rosanero sono lanciatissimi alla corsa promozione e vanno subito in vantaggio con un rigore di Corini, che nella ripresa verrà raddoppiato dal gol di Zauli. Il Catania avrà anche il rammarico di sbagliare un rigore con Oliveira sullo 0-2. Si torna a vedere il derby in serie A, ma l’occasione passerà alla storia per eventi che con il calcio giocato non hanno nulla a che vedere. E’ il 2 febbraio, muore a Catania il poliziotto Filippo Raciti. Al culmine degli incidenti scoppiati tra tifosi rossazzurri e forze dell’ ordine, l’ ispettore non si salva. Il derby, anticipato a quel venerdì per la concomitanza della festa della santa patrona Sant’ Agata in programma il 5, doveva giocarsi alle ore 15 per motivi di ordine pubblico: poi su insistenza dell’ a.d. del Catania Pietro Lo Monaco l’ orario d’ inizio fu spostato alle 18 per tutelare gli abbonati. A quell’ora cominciò la notte più nera del calcio siciliano. La gara passa in secondo piano anche se il Palermo batte fuori casa 1-2 il Catania. Gara sospesa per 40′ a causa del lancio di fumogeni. Il derby vede nel primo tempo un equilibrio, con un paio di conclusioni per gli etnei. Nella ripresa il Palermo va in vantaggio al 50′ su azione di netto fuorigioco, poi dopo la lunga sospensione il Catania pareggia con Caserta al 59′. Il Palermo reagisce e segna un’irregolarissimo gol della vittoria con Di Michele all’83′. Lo scorso anno, sotto la guida di Baldini c’è voglia di far tornare il derby solo una festa di sport e così sarà. Meglio gli etnei, soprattutto nel primo tempo, anche se favoriti da episodi decisivi. Non comincia bene il rientro del tecnico Guidolin sul piano del risultato. Il Palermo gioca meglio nella ripresa, prova a riaprire la partita, ma resta in 10 nel momento migliore. Clima complessivamente tranquillo fatta eccezione per il pre-partita quando il pullman dei rosanero viene accolto tra uova e frutta. Una nota stonata la discutibile direzione arbitrale di Trefoloni. Ritmo molto basso nei primi minuti con le due squadre che si confrontano soprattutto a centrocampo. Per vedere il primo tiro in porta bisogna aspettare 8′ e a provarci è Vargas. Si gioca in un silenzio irreale per lo sciopero del tifo della curva etnea. Dopo appena 23′ il Catania perde Giacomo Tedesco costretto per un problema muscolare a lasciare il posto a Colucci. Al 29′ il Catania passa in vantaggio con un colpo di testa di Mascara che di testa anticipa Barzagli su cross di Vargas. Proteste del Palermo perché Spinesi prima di servire Vargas si era portato il pallone fuori, per l’arbitro e i suoi collaboratori è tutto regolare. Non c’è l’attesa reazione del Palermo e il Catania sembra superiore soprattutto a centrocampo. Al 41′ calcio di rigore per gli etnei dopo una spinta di Barzagli su Spinesi: lo stesso attaccante spiazza Fontana. Nella ripresa Guidolin inserisce Tedesco e il fischiatissimo ex Caserta al posto di Diana e Bresciano. Baldini risponde con Izco per Mascara. Il Palermo prova a reagire, ma il Catania non rischia quasi nulla e potrebbe fare il tris, quando i rosanero sono salvati dal solito strepitoso Fontana. Al 18′ il palermo accorcia le distanze proprio con l’ex Caserta che supera Polito con un diagonale. Subito dopo finisce la partita dello stesso Caserta espulso da Trefoloni per un fallo su Colucci che non meritava il rosso diretto. Per il Palermo è un brutto colpo nel momento migliore e il Catania sfiora ancora il gol con Martinez. Il finale è del Palermo che però non trova la via del gol. Lo trova invece il Catania che proprio al 45′ con un gran tiro a girare all’angolino di Martinez batte Fontana. Da annoverare alcuni match di Coppa Italia fra il Catania e Palermo a completare i precedenti. Nella Coppa Italia 1968/69 la gara termina con il solito pareggio per 1-1 il 15 settembre 1968; nell’edizione 1980/81 passa il Palermo 2-3 al Cibali contro un Catania che presenta in panchina l’uomo «per tutte le stagioni», Salvo Bianchetti, sostituto dello squalificato Lino De Petrillo. Nella Coppa Italia di serie C si ricorda il pareggio per 1-1 nell’edizione 1989/90; il successo 1-0 degli etnei per 1-0 in quella 1990/91; l’exploit esterno dei rosanero nella stagione 1992/93 per 1-2; nell’edizione 1998/99 il 30 agosto 1998 il Catania vince 2-0 con reti di Lugnan e Passiatore al 63’ ed al 66; mercoledì 27 ottobre 1999, fu uno 0-0 nel retour match per i sedicesimi della Coppa di C, che valse la promozione negli ottavi al Catania (2-2 all’andata). Purtroppo, ci fu battaglia, in piazza Spedini, all’arrivo del pullman rosanero e, dopo il 75′, quando i fan ospiti furono fatti uscire dallo stadio. Si registrò una breve sospensione del gioco per un fitto lancio di lacrimogeni, quando le due fazioni di tifosi vennero quasi a contatto. E nel baillamme le squadre perdettero la testa, cosicché l’arbitro, il cosentino Palmieri, all’87′ devette espellere l’etneo Marzio e l’ospite Fortini, allontanando poi all’89′ Madocci, allenatore in seconda del Palermo. Successo rossazzurro per 2-1 nell’edizione 2000/01 nella gara di ritorno del 10 gennaio 2001 (alla Favorita finì 1-1). Da annoverare anche un amichevole nel 1974 terminata 0-1 in una gara valida per la Coppa Ussi.
    Nel dettaglio la graduatoria fra i realizzatori etnei: Cantarutti, Ciampoli, Cipriani e Marini, con 2 reti; Apa, Baisi, Barlassina, Bertolo, Biondi, Buccheri, Cantone, Capparella, Casale, Caserta, Cordone, Esposito, Fatticchia, Franzoni, Gamberini, Greco, Grossetti, Koenig, Lugnan, Martinez, Mascara, Mastalli, Matteoni, Minati, Mosti, Nebbia, Nicolosi, Oliveira, Passiatore, Pelosi, Piccinetti, Piga, Pinto, Prevosti, Pulzone, Schillani, Spikofsky, Spinesi, Trombini e Turchi, con 1.
    Ecco quella dei realizzatori rosanero: Calloni con 3 reti; Borel e Nova, con 2; Alberti, Arcoleo, Ballabio, Battaglia, Bencina, Bombardini, Bonesini, Caracciolo, Caserta, Cecconi, Conte, Corini, De Rosa, De Rosalia, De Sensi, Di Falco, Di Michele, Ferrari, La Grotteria, Luosi, Magherini, Manicone, Osellame, Perrucconi, Radice, Rampini, Vycpalek e Zauri, con 1. Competano la somma le autoreti di De Bellis (pro Catania) e di Croci e Manieri (Pro Palermo).


    * Nel 1985-86 il derby termina 1-0 per il Catania, non 0-0.

    Da www.catania46.net

  7. #17
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    bravi!!!!!!!

  8. #18
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    Citazione Originariamente Scritto da Albertsturm Visualizza Messaggio
    bravi!!!!!!!
    Compagno Albesturm...

    Saluti catanesi


    Di la verità quanto stai godendo della tua Inter che strapazza la Roma 4 a 0?

  9. #19
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    Catania-Palermo 2-0
    68' Martinez (C), 87' rig. Mascara (C)

    Catania: Bizzarri; Sardo (70' Stovini), Silvestri, Terlizzi, Silvestre; Izco, Biagianti (59' Llama), Tedesco; Mascara, Morimoto, Martinez. All: Zenga

    Palermo: Amelia, Cassani, Dellafiore, Carrozzieri, Balzaretti; Migliaccio, Liverani, Nocerino (73' Budan); Simplicio, Miccoli (52' Tedesco), Cavani. All. Ballardini.

    Arbitro: Rocchi

    Ammonizioni: Migliaccio (P)

    Espulsioni: 44’ pt Carrozzieri (P)

  10. #20
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