per una rassegna seria sulle demenzialità proferite dal presidente in merito al caso Alitalia rinvio al sito del caro amico Phastidio http://www.phastidio.net, i post relativi sono in bella evidenza.
quanto alle cretinerie in merito di economia finanziaria ed economia reale, condite con montagne di melassa rinvio al sito del'IBL http://www.brunoleoni.it dove si trovano i caustici editoriali di Alberto Mingardi.
Chi volesse farsi una risata può rivedere la puntata di Report dedicata sempre al caso Alitalia http://www.report.rai.it/R2_HPprogramma/0,,243,00.html
l'inchiesta finiva con la domanda retorica della Gabanelli la quale constatava mestamente, da comunista qual'è, "quando i sindacati e la politica non vigilano succedono..."
eufemisticamnete potrei dire che questa frase contrasta non poco con lo scenario di infiltrazioni politico sindacali in scelte manageriali descritto nelle due ore precedenti di trasmissione.
uau che bello questo paese
Allora a me preme ora concentrarmi sull'atteggiamento del premier-dottore-presidente nei confronti della borsa, che nella sua visione appare distinta dai mercati finanziari.
Ai mercati finanziari, nello specifico quello colpito dalla crisi è il mercati dei prestiti interbancari, il premier-dottore-presidente ha garantito la massima iniezione di liquidità coniugata alla massima flessibilità. (salvo poi essere costretto a quantificare l'importo perchè il fumo si vende male nella comunità finanziaria; ergo Tremonti si è smentito a distanza di poche ore).
Il tutto è reso possibile dal pessimismo imperante nella gente comune che spinge gli investitori a spostare le scelte a favore dei titoli del debito pubblico. Col che Tremonti ha la possibilità di reperire risorse senza aumenti fiscali, per ora, ma semplicemente con l'aumento diretto del debito pubblico. Chi si preoccupasse delle ricadute sul deficit può stare tranquillo: l'azione della BCE di riduzione del tasso di sconto, concertata con le altre banche centrali, garantisce margini adeguati.
beh uno sfoggio di concertazione all'interno di una europa per altri versi vermiforme, e tra grandi potenze che si spinge fino ad una azione congiunta ed indirizzata tra politica monetaria e politica economica che coinvolge tutte le grandi potenze avrebbe fatto gioire Lord Keynes.... ha impressionato le borse, che si sono piegate ai supremi voleri per un giorno.... penso, distruggerà l'economia reale per il costo che queste scelte impongono alla collettività produttiva.
Si salvano i banchieri amici e tecnici preziosi per la politica, si spalmano gli errori sulla collettività come mezzo per raggiungere magnifici e progressivi nuovi orizzonti, si spiana la strada delle lacrime e del sangue che sarà necessaria per riparare a questo cumulo di errori.
ma si sa, l'Uomo si tempra nella necessità.
Contemptus Mundi