In Italia non se ne parla proprio (e dopo vedremo perché) ma nell'Europa sportiva è l'argomento più gettonato in questo periodo e che potremmo definire, riprendendo un articolo del Guerin Sportivo del 2008 "La lobbying degli onesti".
L'oggetto delle denunce morali è ancora una volta la squadra che in queste settimane gonfia d'orgoglio il petto dell'Italia pallonara: l'Inter di Massimo Moratti. Prendendo spunto da un commento di un nostro lettore siamo andati un po' a indagare sulle relazioni forse inopportune che intercorrono tra la società nerazzura e alcuni uomini chiave all'interno dell'Uefa.
L'oggetto delle lamentele della stampa inglese (il Chelsea è stato fatto fuori dall'Inter ai quarti dopo un serie di contestati episodi arbitrali) e quella spagnola (che ci è andata giù ancora più pesante, anche perché il Barcellona è stato eliminato dopo due arbitraggi contestatissimi) è la lobbyng che la società di via Durini ha messo in piedi per contare di più anche in Europa proprio a partire dal 2008.
Gli "onesti" che ai tempi di Calciopoli nel 2006 non parlavano con gli arbitri (ma poi si è saputo che Moratti incontrava negli spogliatoi i direttori di gara) e non avevano rapporti con i designatori (ma poi si è scoperto che Facchetti invitava a Milano Paolo Bergamo per ritirare "regalini" nell'ufficio di Moratti) hanno infatti costruito in questi anni di regno incontrastato in Italia, anche un saldissimo impero mediatico e affaristico in Europa.
Torniamo al 2008: Walter Gagg, amico intimo e braccio destro di Blatter, è da tempo capo della commissione stadi della Fifa ed è in buonissimi rapporti con gli uffici che fanno le designazioni degli arbitri internazionali. Dopo l'ottima esperienza di Guido Rossi (l'uomo che ha stabilito di cancellare la Juventus e di consegnare lo scudetto 2006 all'Inter), anche lui per molto tempo a libro paga Moratti nonché ex consigliere d'amministrazione dell'Inter, il presidente nerazzurro decide di "acquisire" un'altra testa di ponte facendo diventare Walter Gagg responsabile dei rapporti internazionali dell'Inter. Una specie di faccendiere ben retribuito dalla società nerazzurra.
Conflitto d'interessi spaventoso, ma che neppure in ambito europeo è stato denunciato per tempo. E i risultati si vedono ora.
Forse con la complicità di Gagg (che ricordiamo essere tutt'oggi a libro paga di Moratti) l'Inter con il Chelsea e il Barcellona ha avuto un trattamento arbitrale a dir poco di riguardo. E in particolare agli spagnoli questa cosa non è andata giù: il contestatissimo arbitro (Olegario Benquerenca) della semifinale di andata era portoghese. Come Mourinho. Ma il punto non è questo: i due sono legati da una stretta amicizia nata agli esordi delle rispettive carriere e sfociata (udite, udite) in una società che i due avevano messo assieme per finanziare un ristorante chiamato O Menino.
Da qualsiasi punto di vista la si guardi una designazione molto inopportuna.
E infine torniamo all'omertoso silenzio della stampa italiana, in particolare del gruppo di giornali più importante che ci sia, ovvero l'RCS (che stampa tra gli altri il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport). Lo sapete perché le nuove intercettazioni che coinvolgono l'Inter e questa lobbying sotterranea che sta spingendo i nerazzurri a vincere la Champions League sono completamente sconosciute in Italia?
Perché l'Inter e RSC Sport hanno raggiunto un accordo in base al quale RCS diventa il nuovo partner per la gestione delle sponsorizzazioni del club nerazzurro. L'accordo partirà il 1° luglio 2010 e durerà per 4 lunghi anni. Questa operazione porterà milioni di euro nelle casse dell'RCS: ovvio che l'Inter non sarà mai attaccata dalle testate che fanno capo alla società di via Solferino.
Il monopolio di scudetti e coppe dell'Inter è appena cominciato. Moratti ha già comprato tutto ciò che lecitamente poteva comprare.
FONTE : Sportest.it - La lobby degli onesti