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  1. #1
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    Predefinito 30 - Gelmini : Orgogliosamente crumiro

    Scuola, torna il sette in condotta Gelmini: "Bocciare chi è violento"

    Roma - «Gli insegnanti oggi sono impotenti. Anche di fronte a comportamenti che degenerano nella violenza. Dobbiamo ridare ai docenti strumenti adeguati per combattere il bullismo e soprattutto per ripristinare il principio dell’autorità nella scuola».Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, è convinta della necessità di reintrodurre, anche se in forma diversa dal passato, la valutazione del comportamento degli studenti. «Non si tratta di riproporre il sette in condotta, non è questo il punto - spiega -. Di fronte al ripetersi di gravissimi episodi di bullismo, accanto alla disponibilità a capire ed affrontare il disagio di tanti giovani, va pure ristabilito il principio di autorità, dando strumenti adeguati ai docenti. Nei casi estremi è possibile prevedere la bocciatura per comportamenti inaccettabili».

    La Gelmini si dice pronta ad un confronto con studenti ed insegnanti per studiare le modalità attraverso le quali valutare il comportamento degli alunni. «Sulle forme di applicazione si può discutere - avverte il ministro -. Ma sul principio no. Anche in nome del semplice buon senso: va ristabilito il rispetto dell’autorità».

    Il voto di condotta, che già allora non era comunque più un voto ma un giudizio, venne abolito nel 1998 dal ministro dell’Istruzione, Luigi Berlinguer, che tolse dai curricola scolastici, cioè dall’insieme delle materie da valutare obbligatoriamente ai fini della promozione, proprio il voto di condotta. Già l’ex ministro Letizia Moratti aveva evidenziato la necessità della sua reintroduzione. Il predecessore della Gelmini, Giuseppe Fioroni, si era limitato a prevedere pesanti sanzioni disciplinare ed economiche proprio per contrastare gli episodi sempre più frequenti di teppismo e bullismo negli istituti.
    La Gelmini infine sottolinea pure come, proprio attraverso la scuola, si possa venire incontro alle richiesta di aiuto di tante donne, soprattutto immigrate, che subiscono soprusi e violenze anche psicologiche, intercettando sul territorio le loro richieste di aiuto.
    Sono in molti a condividere con la Gelmini l’idea che un ritorno del giudizio sul comportamento sarebbe salutare per la scuola. Il presidente dell’Anp, Associazione nazionale presidi, Giorgio Rembado si dice favorevole e ritiene «opportuno» valutare il comportamento anche se «tornare semplicemente al passato sarebbe difficile». Per Rembado occorre «individuare modalità adeguate per ridare peso a questa valutazione aggiuntiva».

    Si dividono studenti e genitori. Sul fronte dei movimenti di ispirazione cattolica, come il Moige e gli Studenti cattolici, l’apprezzamento è totale: sì al ripristino del valore oggettivo del voto in condotta, sì a regole chiare e condivise da tutti. Rete degli studenti, Uds e Genitori democratici invece parlano di un inaccettabile ed inutile ritorno al passato.

    http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=276137

  2. #2
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    bene, bene e ancora bene.

    Brava la Gelmini, ...per ora la migliore del gruppo.
    Voi che ne pensate ?

    Saluti

  3. #3
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    D'accordissimo, è ora di piantarla con questa eredità sessantottina del rifiuto verso l'autorità; questo è il risultato, la gente fa ciò che vuole nelle scuole, bullismo a gogo, e quelli che dovrebbero imporsi sono limitati nei mezzi (oltre che sottopagati) e vanno nei guai quando tentano di fare rispettare la legalità. Inoltre suggerirei alla Gelmini, oltre che bocciare i bulli, di far bocciare i SOMARI; siccome sono ancora abbastanza giovane ho visto di quelle cose ai tempi del liceo che sono pazzesche, gente che passava alla classe successiva e non sapeva nulla del programma svolto, e che durante l'anno faceva praticamente vacanza. O cambiamo metodi altrimenti è inutile lamentarci dei giovani se sono gli stessi istituti scolastici (gestiti da adulti) a sfornare degli asini della peggior specie.

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da MaxRed Visualizza Messaggio
    D'accordissimo, è ora di piantarla con questa eredità sessantottina del rifiuto verso l'autorità; questo è il risultato, la gente fa ciò che vuole nelle scuole, bullismo a gogo, e quelli che dovrebbero imporsi sono limitati nei mezzi (oltre che sottopagati) e vanno nei guai quando tentano di fare rispettare la legalità. Inoltre suggerirei alla Gelmini, oltre che bocciare i bulli, di far bocciare i SOMARI; siccome sono ancora abbastanza giovane ho visto di quelle cose ai tempi del liceo che sono pazzesche, gente che passava alla classe successiva e non sapeva nulla del programma svolto, e che durante l'anno faceva praticamente vacanza. O cambiamo metodi altrimenti è inutile lamentarci dei giovani se sono gli stessi istituti scolastici (gestiti da adulti) a sfornare degli asini della peggior specie.
    Verissimo Massimo, ho prove di quanto affermi, perchè ho modo di dialogare spesso con ragazzini che frequentano i primi anni delle superiori, e posso confermare che il livello di istruzione generale è bassissimo. Le materie più disastrate ormai sono - lettere, matematica e storia - Sulle materie ...diciamo di "specialità" va un pochino meglio, ma comunque la differenza con il livello di 25 anni fa si nota senza fatica.
    Le Elementari senza l'aiuto dei genitori, sono praticamente inutili.
    Al termine della prima elementare, nella classe di mio figlio, erano oltre un terzo gli alunni che ancora non sapevano leggere.
    Somme e sottrazioni che raggiungono il limite delle centinaia ....pura fantascienza al termine della seconda classe. "Merito" del sistema a schede con risposte pre-stampate !!!

  5. #5
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    Quoto tutti e tre a livello scolastico ed educativo siamo davvero in una posizione scadente mentre devono essere i due settore in cui si eccelle per una nazione che vuol avere un futuro

  6. #6
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    Predefinito 20 - Scuola, istruzione e repubblica

    Lo stupidario degli universitari
    Lo sconcertante esito dei test d'accesso

    JACOPO IACOBONI

    BOLOGNA
    Un po’ sbrigativamente, uno direbbe che somari. Ma bisogna capirli, poveretti, con l’Italia che si trovano.

    Se il ministro dell’Istruzione va a fare l’esame da avvocato in Calabria dove si passa di più, che sarà mai se un aspirante scienziato politico - ai test d’ammissione per «Scienze internazionali» all’università di Forlì - alla domanda «chi uccise Giacomo Matteotti?» risponde «le Br»?
    È appena accaduto, università di Bologna.

    La questione è stata sollevata, per la verità con comprensibile sofferenza, da Filippo Andreatta, il figlio di Beniamino, professore in quell’ateneo, che ha avuto la ventura di correggere i test d’ammissione alla scuola in Scienze internazionali della facoltà «Roberto Ruffilli» di Forlì. La platea, non composta da aspiranti veline o palleggiatori ma da gente che da grande (sono già grandi, per la verità) vorrebbe fare il diplomatico o il ricercatore, ha dipinto un indimenticabile ritratto dello spirito del tempo. Ha raccontato Andreatta: «Nessuno degli studenti intervistati aveva una conoscenza dettagliata dell’evoluzione politica della Repubblica, e la maggior parte non ne ha nemmeno un’idea generale». E ha fornito qualche piccola prova.

    Ne è nato uno stupidario che in queste ore molto sta facendo ridere - e preoccupare - Bologna, la città di questa storia tragicomica, politicamente superimpegnata, rossa ma anche cattolicissima, epicentro nel passato recente di eventi cardine della storia repubblicana, e in quello recentissimo culla del prodismo e del Mulino, l’ultima esperienza di centrosinistra vincitore vista in Italia. Italia illuminata, insomma, non le caverne della storia. I ragazzi di tutto questo non sembrano essersi accorti. Nessuno gliel’ha detto. Erano alla playstation.

    «Chi ha ucciso Giacomo Matteotti?». Risposta: «Le Br» (peraltro collocate cronologicamente nei primi Anni Sessanta). «Chi era Roberto Ruffilli?» (oltretutto la Facoltà dove si tenevano le prove è intitolata a senatore democristiano assassinato dalle Br nell’88). «Uno scienziato». «In quale contesto hanno lavorato insieme le figure di Massimo D’Antona e Marco Biagi?». Silenzio, buio, vuoto pneumatico.

    «Piazza Fontana» è stata scambiata per un luogo dove vedersi il prossimo fine settimana. I fratelli Rosselli ignorati, confusi chissà, con dei costruttori di scarpe. C’è chi, alla domanda «cos’è stato il Msi?», ha detto un’azienda di stato, risposta errata a meno che non si voglia ipotizzare una sottile interpretazione da parte del ragazzo revisionista. Ad altri erano sconosciuti «quali partiti si sono fusi nel Pdl, o nel Pd»; zero anche sulla crisi nel Caucaso, le tensioni in Pakistan (attribuite a Gheddafi che qualcosa c’entra sempre), le elezioni americane o il crac finanziario negli Stati Uniti. «Le risposte in quasi tutti i casi sono state deludenti», comunica Andreatta. Spesso risibili. La professoressa, sgomenta, ha tentato la difesa in extremis: con me avevano sempre studiato. L’assimilazione l’hanno fatta però davanti al Gabibbo.

    Questi universitari sono convinti che il Pci di Palmiro Togliatti sia stato il partito che ha governato l’Italia «per gran parte della storia repubblicana», tesi peraltro analoga a quella che compare nell’opuscolo «Italia Forza», spedito nelle case degli italiani per le ultime elezioni. Altri lo ritengono «uno dei cardini del pentapartito», riscrittura della storia innocente quindi più interessante di quella tentata oggi con Salò. L’unico modo per esorcizzarla è, forse, la sublime ironia di tempi andati. A Torino ancora raccontano una giornata memorabile per un’intera generazione, quando Gaetano Scardocchia, direttore della Stampa, accolse così, nel salone al piano terra del giornale, i giovani usciti dalle selezioni di una scuola di giornalismo: «Siete stati tutti bravissimi, molto preparati, complimenti. A parte uno che alla domanda sul Dalai Lama ha risposto “è un vulcano”». Ovviamente, gelo davanti al leggendario direttore; che per fortuna era divertito dall’accaduto, e la buttò a ridere. Tra parentesi, l’imputata, elegantemente, si autodenunciò.

    http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tm...5&sezione=News

    ***

    Non per fare il corvo, ma me la rido di gusto...

    Questa repubblicha, che solo a nominarla ti fa venire la voglia di spazzolarti i denti, non solo nasconde la Storia gloriosa della Monarchia e di Casa Savoia che ci ha uniti, ma non riesce neppure più ad indottrinare i giovani su quel poco di storia (della corruzione e dell'inganno) che ha saputo scrivere dal 1946 ad oggi !!!



    Veramente un bello spettacolo !

  7. #7
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    Confermato lo sciopero generale contro il Ministro Gelmini e contro il Governo per il giorno 30 Ottobre 2008.

    Naturalmente stò con il Ministro Gelmini, che fino ad ora non ha sbagliato un provvedimento...

    Avanti Ministro, non facciamoci intimidire !

  8. #8
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    15 settembre 2008

    MARIA STELLA GELMINI SUPERSTAR

    Una valanga di consensi per il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, come certifica l’ultimo sondaggio specifico effettuato dall’istituto Piepoli per il settimanale Panorama, i recenti provvedimenti del ministro in campo scolastico,che tendono al superamento della cultura del 68 che ha fatto della scuola italiana un “erogatore di stipendi” e un “ammortizzatore sociale”, introducendo la cultura della responsabilità , merito ,autonomia e valutazione, ricevono un larghissimo e vasto consenso dai cittadini italiani,superando le più rosee aspettative.
    Maria Stella Gelmini si conferma così uno dei ministri di punta,capace di interpretare al meglio il decisionismo del governo, ha superato in popolarità persino Brunetta e a questo punto incalza direttamente il Premier.
    Non a caso lei e Angelino Alfano da qualche tempo erano diventati i giovani pupilli di Berlusconi,che da profondo conoscitore e valutatore di uomini e qualità umane se li coccolava gelosamente,adesso lo stanno ripagando.
    Questo in sintesi il giudizio dei cittadini sui principali provvedimenti del ministro:

    -RITORNO DEL VOTO NUMERICO FAVOREVOLI 79%
    -VOTO DI CONDOTTA FAVOREVOLI 85%
    -MAESTRO UNICO FAVOREVOLI 61%
    -MINISTRO GELMINI FIDUCIA 66%

    Come si vede sono risultati che, pur con tutte le cautele dei sondaggi,parlano da soli e dimostrano chiaramente la tendenza favorevole della stragrande maggioranza dei cittadini italiani.
    Annesso al sondaggio sui provvedimenti del ministro Gelmini viene pubblicato anche il sondaggio sulle intenzioni di voto,che riporto sotto, il quale non ha bisogno di ulteriori commenti.

    Qualcuno avvisi Veltroni, che ieri blaterava di paese rovinato,scuola distrutta e altre castronerie che non riporto per carità di patria, che la realtà è ben diversa, che lui e il PD non sono minimamente considerati come alternativa dagli italiani ,che d’altronde li hanno sonoramente bocciati, scenda da “second life” e cerchi di capire e interpretare il “paese reale” , faccia l’opposizione contro il governo non contro il paese e l’evidenza della realtà, ma probabilmente si dovrà aspettare qualcun altro,lui è già bollito.

    UPDATE : Che vergogna, una minoranza di operatori della scuola, ovvero i soliti che mirano alla conservazione dello status quo, e hanno ridotto la scuola italiana allo sfascio, non esitano a strumentalizzare i bambini, vestendosi a lutto, per protestare contro i sacrosanti provvedimenti del ministro Gelmini.
    Il primo giorno di scuola dovrebbe essere una festa gioiosa per i bambini, e invece costoro per bassi scopi politici non esitano a terrorizzarli e a creare un clima di paura e allarmismo.

    VERGOGNA, VERGOGNA E ANCORA VERGOGNA!!!

    Tiri dritto ministro, contro i campioni dell’egualitarismo sessantottino e l’assistenzialismo che si oppongono al merito e alla responsabilità, il popolo è con Lei e con il governo.

    http://aurora86.ilcannocchiale.it/post/2024566.html

  9. #9
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    La Democrazia delle minoranze chiassose.

    Mi sono sempre chiesto già ai tempi in cui frequentavo le scuole superiori a Torino negli anni ’80, perché gli oltre 1500 allievi della mia scuola dovessero più volte al mese soccombere alla soprafazione di poche teste calde che picchettando l’entrata, obbligavano noi a scioperare. Inutile dire che complice anche la possibilità così offerta di saltare un giorno di scuola, nessuno si è mai sognato di reagire a questa violenza, come è inutile ricordare anche a conferma di ciò, che solo poche decine di noi accoglieva l’invito di adunanza in Piazza Albarello (punto di incontro per l’avvio delle manifestazioni del tempo). Di fatto, era un giorno di “vacanza” e basta, …la politica la si lasciava a chi aveva la “barba”. Certo, così era per molti, ma non per tutti, ed in effetti, un certo senso di sconfitta in me come per alcuni altri amici era già presente e si e conservato intatto fino ad oggi. Da qualche anno ormai ho capito, che ciò che provavo non era altro che il senso di sconfitta dovuto all’offesa che in quei momenti si portava alla Democrazia.
    E’ così oggi. Nulla di fatto è cambiato. Ancora una volta, l’autunno sta diventando caldo, e come sempre, si scontrano due Italie. L’una chiassosa, pronta a scioperi e proteste, l'altra ben più silenziosa ed operosa, immersa nelle proprie occupazioni con buon senso, responsabilità e dedizione al lavoro.
    E' l'eterno scontro fra una minoranza portatrice di caos e disordine, ed una maggioranza che con frustrante pazienza tenta di proseguire il suo cammino nella società e per la società, chiedendo solo di poter operare nell’ordine, accompagnati da decisioni rapide da parte di chi governa.
    In questi giorni, l’opposizione alla riforma della scuola del Ministro Gelmini, è come se mi avesse riportato indietro nel tempo. Le sensazioni sono le stesse di allora. La maggioranza delle persone che conosco, che frequento per lavoro, con cui ho occasione di parlare per mille motivi, concordano in gran parte con le proposte di riforma scolastica che il Governo si appresta ad approvare. I punti dubbi, o contrari sono pochi e perlopiù marginali. Ma allora perché i media ci inondano con notizie di manifestazioni, occupazioni, proteste ? E’ forse in gioco qualcosa di diverso del futuro dei nostri figli ? Qual è l’Italia che protesta così rumorosamente da oscurare la verità ?
    Ma chi sono le persone che protestano ? Sono forse gli studenti che intendono proseguire gli studi pro forma saltando gli ostacoli più difficili giovandosi della possibilità di accumulare i debiti in avanti (e poi si vedrà…) ? Sono forse gli insegnati o altro personale scolastico riempitivo assunti in passato quale investimento elettorale delle forze politiche più disparate ?
    Se è vero che viviamo in Democrazia, la “maggioranza silenziosa” questa volta deve dimostrare la sua presenza. Dobbiamo uscire allo scoperto anche noi, non possiamo porgere ancora la guancia a chi sa urlare più forte, a chi ha l’appoggio della visibilità mediatica, di chi insomma ha a cuore la veniale convenienza o la promozione di ideologie politiche. Non stiamo parlando di ammortizzatori sociali o di centri di intrattenimento giovanili. Stiamo parlando di scuola ed istruzione, quindi del futuro di questo Paese !

    Conterio - 17.10.2008 http://opinionimonarchiche.blogspot.com/

  10. #10
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    Predefinito Gelmini - Orgogliosamente crumiro

    Amici, come ben sapete oggi è andato in scena un altro sciopero generale contro il governo di Silvio Berlusconi, l'ennesimo se consideriamo i governi Berlusconi I, II e III. Siccome io sono uno studente dell'Università Statale di Milano (sede via Celoria, Città Studi di Milano) sono venuto a sapere che la nostra "casa madre" questa settimana era in subbuglio; occupazioni, proclami semi-rivoluzionari, dichiarazioni di scioperi ad oltranza e chi più ne ha più ne metta. Fortunatamente però la nostra sede è stata toccata solo marginalmente, almeno rispetto a quella centrale. Il punto che vorrei fare notare è però un altro, ossia la motivazione dello sciopero studentesco: ovviamente è la riforma del Ministro Gelmini, accusata di voler tagliare i fondi alla ricerca. Effettivamente c'è una parte molto discutibile del provvedimento del Ministro riguardo ai fondi universitari, oltre ad un'altro pezzo decisamente migliore sulla riorganizzazione dei ruoli nelle scuole elementari; ma se focalizziamo meglio la nostra attenzione su quelli che oggi hanno protestato e scioperato, viene da chiedersi alcune cose: dov'erano questi signori quando il governo Prodi tagliava i fondi alla ricerca e si beccava una sonora bacchettata dalla Senatrice Montalcini per questo motivo? Dov'erano questi studenti, o chi la pensava come loro, ai tempi in cui il Ministro Berlinguer demoliva letteralmente il sistema universitario italiano abolendo le lauree tradizionali e sostituendole con le indegne 3+2 per cercar di far laureare più o meno tutti? Dov'erano questi qua, quando la sinistra con il Ministro Berlinguer ha voluto eliminare definitivamente la qualità dalle lauree per sostituirla con il numero? Dov'erano lorsignori quando numerosi giornalisti hanno tirato fuori il discorso del "baronato" universitario figlio del sessantotto, che vede ancora oggi cattedre occupate da settantenni con la tessera di partito che non fanno nulla per la ricerca e vivono solo di consulenze strapagate? E' mai possibile che i ragazzi con le magliette del Che si sveglino solo quando i Ministri si chiamano Moratti o Gelmini? Il piano comunque è chiaro, far passare il Ministro della Pubblica Istruzione (del centrodestra) come responsabile di tutti i mali, mettendoci dentro i numerosissimi fallimenti della sinistra nel campo dell'istruzione. Ebbene, di fronte a questa questione posta in modo veramente demagogico dalla sinistra studentesca, oggi ho avuto un motivo in più per alzarmi alle 6,30 del mattino, prendere treno+metro per andare a Milano (perchè fino alle 9,00 andavano) e seguire le lezioni; e se al pomeriggio Trenitalia non si è resa disponibile fino alle ore 17,00 non c'è stato problema, si studia e si sistemano gli appunti in qualche auletta studio. Questo è quello che faccio tutti i giorni, oggi sono stato particolarmente contento di averlo fatto e di avere detto NO all'ennesima protesta che viene da chi l'Università l'ha rovinata, e di avere contribuito con la mia presenza ad aumentare il numero di quegli studenti che preferiscono avere (o desidererebbero avere) l'Università della qualità e non della politica.

 

 
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