Già. In questo caso mi piacerebbe sbagliarmi, però.
Già. In questo caso mi piacerebbe sbagliarmi, però.
Ribadisco un concetto al quale sono molto affezionato: In questo moemtno storico e politico la causa di beatificazione di PApa Pio XII è moneta di scambio: da una parte c'è il Vaticano, o almeno l'ala più "tradizionalista" che preme per la beatificazione per poter contrapporre un santo ai papi " moderni" e post conciliari mentre dall'altra c'è una parte dell'ebraismo che non vuole santo Papa Pio XII non perchè non abbia alzato la sua voce, quella è la scusa di facciata, ma perchè non ha mai smentito fino in fondo" l'antigiudaismo teologico"
quello rappresentato dal famoso "perfidis giudeis" che sintatticamente significa infedeli ma semanticamente, da sempre, significa cattivi.
La presenza poi di un Papa do origine teutonica complica ulteriormente la situazione.
E' ovvio che se mai dovesse essere santificato Giovanni Paolo II che andò a pregare al muro del pianto e chiese scusa per l'antigiudaismo della Chiesa l'ala tradizionalista si sentirebbe messa con le spalle al muro ed è per questo che viene richiesta la santificazione di Pio XII. Basta vedere chi sono i più strenui, anche da queste parti, sostenitori della santità di Pio XII.
Ribadisco il concetto è una sfida poiitica che con la santità o meno di Papa Pio XII non ha nulla a che fare.
non sarà mai possibile con la ragione pervenire a qualche verità assoluta
Simplicio ha colto nel segno.
Ovviamente Pio XII va a genio anche al tradizionalismo "buono" (absit iniuria in contrario verbo), quello di riviste come "Il Timone" - cui sono abbonato -, per intenderci, che però ha dedicato copertine e dossier speciali pure al Concilio Vaticano II e Giovanni Paolo II ed è alieno da ogni contrapposizione del genere pur essendo giustamente conservatore come ogni buon cattolico dovrebbe essere (un conservatorismo non politico, ma dell'anima).
"Preparando la strada" al Concilio Vaticano II, sia pure in silenzio, Pio XII lo vedo molto più in continuità con quello che doveva venire di quanto si possa immaginare.
Sul Web esistono pagine dove si parla della presunta eterodossia di Giov.Paolo II e se raduniamo quelle affermazioni che si vorrebbero non ortodosse, i grandi temi sono due: la soteriologia cristologica (esiste salvezza all'infuori della Chiesa?) e la vexata quaestio del diritto o libertà di professione religiosa (che poi, a ben vedere è un tema solo).
La parola di Cristo riportata sul Vangelo è definitiva, ma lui stesso lasciò aperto lo spazio a qualcosa che "poteva dividere", di difficile comprensione, quando affermò che altre cose aveva da dire agli apostoli ma per il momento loro non erano in grado di portarne il peso e quando disse che ci sono pecore che non sono di quest'ovile.
Ma se contrapposizioni ci sono, per quei due papi, derivano esclusivamente da motivi politici, come dice Simplicio.
Naturalmente io intendo l'aggettivo "politico" nel senso non deteriore di naturale mediazione che anche un monarca "temporale" come il pontefice deve necessariamente svolgere (perché la Chiesa esiste in quanto calata sulla Terra, altrimenti faremmo come Savonarola che nominò Cristo Signore di Firenze). Non so come la intende Simplicio.
Pure la politica ci vuole e i silenzi, se servono a salvare vite, sono utili così come sono utili se salvaguardano l'unità o non accentuano inutili divisioni (in questo caso l'unità non la dobbiamo vedere come imminente "conversione" che non potrà mai venire dagli uomini ma solo da Dio, gli uomini devono solo impegnarsi a facilitare l'opera -imminente, secondo me - di Dio).
Dobbiamo confidare che ogni decisione sarà presa in modo attento e non da noi.
diciamo che ho sempre diffidato dei santi " a furor di popolo" come di quelli " a furor di curia"
non sarà mai possibile con la ragione pervenire a qualche verità assoluta
c'è da dire anceh un'altra cosa.
sopratuttto con il papato di giovanni paolo II il Santo/la Santa sono stati proposti non solo come "creature che hanno seguito il Cristo nella loro vita", ma anche (e forse soprattutto) come "modelli da seguire" per la chiesa di oggi.
in questo senso si spiegano molte beatificazioni o santificazioni, che decenni fa sarebbero state inspiegabili.
molti laici, santi PERCHE' laici, e PERCHE' oggi sono proposti come modelli da imitare. penso ad Alberto MArvelli, o Gianna Beretta Molla e così via.
ecco, ad esempio, perché tende a diminuire sempre più la distanza cronologica tra il santo e noi fedeli. perché il santo deve poter essere "compreso" anche nella sua storia concreta. quindi persone che se possibile sono vissute vicine a noi, e di cui possiamo riconoscere come nostri tratti della loro vita.
la domanda è: in questa visione Pio XII che modello offre al fedele? non parlo del suo essere Papa, ma del suo essere possibile Santo.
o meglio del suo essere RICONOSCIUTO santo, visto che in teoria TUTTI i defunti potrebbero essere santi.
infatti a rigor di logica la chiesa non "crea" il santo, ma lo "riconosce", tramite dei segni tangibili (i miracoli per intercessione).
riconoscere come "santo" pio XII cosa significa? o meglio, che modello vuole dare la chiesa di oggi, 2008, dicendo "pio XII è riconosciuto ufficialmente come Santo"?
personalmente ritengo che ci siano persone molto meno degne di pio XII , che nei secoli furono elevate agli altari, e persone più degne di pio XII , che nessuno proporrà mai come "sante", ma non è un problema. alla fine siamo tutti santi, agli occhi di Dio.
ma è quando la Chiesa pone ufficialmente come SANTO qualcuno agli occhi di tutti, che io mi interrogo, e mi chiedo : cui prodest?
Esatto, dunque io mi meraviglio delle verginelle che si scandalizzano che il temporeggiare della Chiesa (che è giusto e prudente) sia talvolta tarato sulle attese lobbies. Il temporeggiare può essere tarato sulle lobbies, difatti, non la decisione. Il Vaticano dovrebbe dire chiaramente: "sì è per un motivo Politico, cosa non vi va bene? Perché voi dove vivete, su Mercurio?"
io non ho mai capito che bisogno ci sia di rilasciare patenti di santità.
la trovo una cosa stupida, l'ennesimo atto di presunzione. già c'è la presunzione che dio esiste, poi c'è la presunzione che esista il paradiso, poi c'è la presunzione secondo cui chi è giusto va in paradiso e chi è malvagio brucia all'inferno. ora, come può l'uomo stabilire chi è "santo" e chi è malvagio? dare patenti di santità secondo me, vuol dire avere la presunzione di capire come giudica il vostro dio. come può l'uomo che è un essere assolutamente fallibile stabilire quale sia il giudizio di un essere infallibile?
che ne sapete di quello che succede nell'aldilà?