Risultati da 1 a 5 di 5
  1. #1
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    Predefinito Toh,ora si accorgono che incominciano a essere troppi

    http://www.euronews.net/it/article/1...says-minister/

    Con meno lavoro per i nostri cittadini è necessario avere meno immigrati nel paese. Questa l’equazione del neo-ministro all’immigrazione britannico. Phil Woolas teme a causa della crisi che gli stranieri sottraggano i posti di lavoro ai disoccupati britannici, il che produrrebbe tensioni sociali come dichiarato in un’intervista al quotidiano conservatore The Times. “Penso che dobbiamo parlare della questione immigrazione- ha detto- non toccare il problema potrebbe causare problemi. Bisogna farlo in modo maturo, non in modo discriminatorio, in modo informato, ma dobbiamo parlarne.”
    Necessario limitare degli ingressi e la concessione della cittadinanza, incentivare i rimpatri. Woolas annuncia il giro di vite per evitare che la popolazione britannica superi i 70 milioni.
    “Lo stop doveva essere dato tanto tempo fa” dice una residente di Oldham in Inghilterra. “Bisogna fermare l’immigrazione, quando vengono cercano lavoro, è il solo modo di mantenersi in Inghilterra” aggiunge un ragazzo.
    Opinioni in linea con quanto dichiarato dal ministro Woolas: “quando la gente è disoccupata per colpa degli immigrati, la questione diventa spinosa”



    Comè che la ipertollerante gran bretagna incomincia ad accorgersi che sono troppi?Paura di certe avanzate xenofobe ed estremiste?

  2. #2
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    Meglio tardi che mai.

  3. #3
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    Sono d'accordo sono troppi e prima poi qualcosa a qualcuno sottrarranno. Fermo restando che tutti hanno diritto al lavoro io sarei però dell'idea di crearlo nei loro paesi d'origine così non solo finirebbero i massicci flussi migratori ,ma ci sarebbero anche molte opportunità per noi per esportare il made in italy e creare un'intensa collaborazione fra paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo.Se continuano a venire extracomunitari sopratutto africani finiremo con avere gravi tensioni sociali nel nostro paese prima o poi

  4. #4
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    Arrow Il proverbio dice che... non c'è più trippa per gatti

    da: http://euro-holocaust.splinder.com/p...e+che...+non+c

    Effetti della crisi finanziaria in Spagna: sui mutui per stranieri e lavori di "difficile copertura"



    La crisi finanziaria sta colpendo fortemente la Spagna, tanto che il tasso di disoccupazione nazionale è salito all'11,3% (con stime del 15% per il 2009). La crisi sta avendo, ovviamente, anche effetti in seno alla questione immigratoria, intesa anche rispetto agli immigrati già presenti da anni sul territorio nazionale.

    1) Ad esempio, si scopre ora che le banche davano mutui (a tasso variabile) a condizioni molto, troppo agevolate anche nei confronti degli immigrati. Spesso si trattava di persone con paghe mensili sotto i 1000 euro, perciò difficilmente in grado di far fronte seriamente ad un mutuo, come detto, spesso a tasso variabile. Adesso, con la crisi, molti stranieri non sono più in grado di pagare. La reazione di alcune banche è stata il congelamento dei salari dei debitori. Il tutto innescando una forte polemica.

    Ma il punto fondamentale, però, ci sembra il quadro generale ricavabile, ossia un sistema economico-finanziario gonfiato in maniera artificiale, con istituti che solleticavano gli stranieri, promettendo "mari e monti", senza che ci fosse, in realtà, un mercato sano e solido. Le imprese edili costruivano in maniera forsennata, attirando gli stranieri come lavoratori, nel mentre che le banche e le agenzie immobiliari finivano per far usufruire di queste abitazioni (nate come funghi negli ultimi anni) anche gli stessi stranieri.

    In pratica, un mercato autoreferenziale, fondato su ipotesi di crescita basate sul nulla, dove l'unico elemento di slancio (sempre fittizio) erano gli immigrati, usati, ad un tempo, come lavoratori a basso costo e come clienti a condizioni speciali (quindi insensate, considerano i loro bassi salari).


    Ma che ci volete fare? Per anni gli immigrati sono stati considerati come elemento di ricchezza e di crescita, mentre adesso si scopre che il tutto era una specie di grossa menzogna speculativa. Scommettiamo che lo stesso è in Italia?

    Per inciso: l'articolo che seguirà dà tutta la colpa a banche e agenzie. Ma questa è solo una mezza verità. Siamo sicuri che nessuno si fosse accorto di nulla? Siamo sicuri che quelle stesse organizzazioni pro-immigrati, che adesso si lagnano, non avessero notato mutui e paghe degli stessi immigrati? Non raccontiamoci balle, che di balle ne sono state raccontate già troppe!

    2) Altra questione sono gli impieghi. Abbiamo citato il tasso di disoccupazione. Adesso il Governo spagnolo ha tagliato di oltre il 32% la lista dei posti cosiddetti a "difficile copertura", ossia quei posti per cui è possibile la ricerca di lavoratori anche all'estero. Tra i tagli, molti impieghi nei servizi, nell'agricoltura e nelle costruzioni (tanto per chiudere il cerchio con quanto detto più sopra).

    Il Ministero del Lavoro denuncia che molte aziende, anche di grosse dimensioni, assumevano lavoratori immigrati, per poi licenziarli quando erano ad un passo da riuscire a guadagnare maggiori diritti. In pratica, un mondo del lavoro dove l'immigrazione era "ricchezza" proprio in quanto permetteva il livellamento verso il basso delle condizioni lavorative. Le vittime non erano di certo solo gli immigrati (evidentemente mai abbastanza svegli od onesti per capire il quadro complessivo di quel che gli accadeva e rimettere in discussione la loro stessa scelta di allontanarsi dalle proprie nazioni). Il livellamento, naturalmente, condiziona tutto il sistema, sia togliendo lavoro agli autoctoni, sia indebolendone i diritti realmente conquistati con decenni di lotte sindacali.

    Ma c'è chi ancora blattera di "viaggi della speranza" e "ricchezza", invece che usare l'unica parola corretta: GENOCIDIO.

    Continua a leggere

  5. #5
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    se bloccano addesso i flussi migratori in europa finiscono per assimilare quello che è gia arrivato tramite politica buonista delle coppie interraziali, di conseguenza degeneramento dell'Europa, meglio che esploda a sto punto

 

 

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