Una iniziativa che riscuoterà un grande consenso.
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Case popolari solo per italiani
OSIMO - Stranieri costretti a vivere ammassati in centro storico? Si, ma anche gli italiani fanno richiesta di case popolari. Il Comune è pronto a elaborare un bando per l’assegnazione di alloggi riservati soltanto a chi possiede cittadinanza italiana. Spinta dalle tante richieste giunte ai servizi sociali da parte di famiglie italiane, l’amministrazione comunale pare aver deciso di venirgli incontro con un bando parallelo a quello già emanato e compartecipato da Erap e Regione. “Il Comune di Osimo – annuncia Latini dal blog - sta per approvare un bando per la assegnazione di case popolari ai soli cittadini italiani, in base alle loro condizioni di reddito. Il Comune intende così andare incontro alle necessità di molti italiani, che non riescono a pagare l'affitto di un appartamento sul libero mercato e non riescono più a trovare accesso alle case popolari”. Spesso le domande per case popolari giunte da immigrati indicano un nucleo familiare maggiore e un reddito annuale più basso rispetto alle domande avanzate dagli italiani, così la graduatoria elaborata inserisce ai primi posti gli stranieri. “Sono tante le richieste di aiuto che giungono al Comune per questo motivo, dunque dobbiamo dare risposte concrete agli italiani, o coloro che hanno cittadinanza italiana. Operazione incostituzionale? No, perché è un bando parallelo a quello istituzionale già approntato, si tratta di un progetto che coinvolgerebbe solo il Comune di Osimo”. Il piano è semplice, ma abbisogna di risorse economiche e di imprenditori edili. Il Comune non usufruirebbe infatti degli alloggi che fanno capo all’Erap, ma di appartamenti costruiti da imprese edili e invenduti. Il gran numero di alloggi sorti in città in questi anni ha infatti procurato un certo numero di case ancora vuote. E su quelle il Comune punta gli occhi. Come? Sottoscrivendo un contratto di locazione pluriennale col costruttore e poi sobbarcarsi parte dell’affitto e lasciare il restante (50-60%) a carico dei cittadini che ne fanno richiesta In questo modo il canone di mercato che non è a portata di mano sarebbe abbassato in prima istanza dall’accordo fra Comune e costruttore e in seconda istanza dalla compartecipazione del Comune al pagamento dell’affitto per alcuni anni. “Altro passo –rivela Latini- sarà costituito dalla messa in vendita del patrimonio di case popolari del Comune per andare alla costruzione di nuovi alloggi destinati al medesimo fine”. Ma Latini ha altre idee in mente per gli ultimi sei mesi di legislatura: “verrà anche regolamentato –spiega infine- un progetto di intervento per dare risposte ai cittadini italiani in cerca di lavoro”.
GIACOMO QUATTRINI,