CORRIERE ADRIATICO del 21 Ottobre 2008
Il Comune partecipa alle spese d’affitto
Alloggi a prezzi ridotti
OSIMO - Un bando parallelo a quello già esistente fondato sugli alloggi dell’Erap. Il Comune di Osimo, come unico promotore, starebbe per predisporre un bando pubblico per alloggi popolari specificatamente riservato a chi possiede cittadinanza italiana. Altri condizioni per poter presentare la domanda sono un reddito basso e un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Queste le uniche peculiarità fin qui filtrate sul progetto varato dall’amministrazione Latini per venire incontro alle famiglie italiane che non possono permettersi un canone di locazione da libero mercato. Il Comune affitterebbe da imprenditori edili alcuni appartamenti rimasti svenduti e li girerebbe alle famiglie che ne fanno domanda a prezzi dimezzati, compartecipando alle spese dell’affitto. Il secondo passo sarebbe costituito dalla messa in vendita del patrimonio di case popolari del Comune per andare alla costruzione di nuovi alloggi destinati al medesimo fine. Ed un programma sarebbe poi avviato anche per dare risposte ai cittadini italiani in cerca di lavoro. Almeno a parole, dunque, le intenzioni sono molteplici.
Il sindaco Latini spiega la scelta di escludere gli stranieri.
“Loro sono già tutelati”
“Paladino degli italiani senza una casa”
OSIMO - L’avvocato Dino Latini, il sindaco delle liste civiche, sta mettendo a punto un bando comunale per riservare alloggi di edilizia convenzionata ai soli cittadini con nazionalità italiana.
Politica abitativa con il passaporto. Sindaco, non ha paura che le diano del razzista?
“Assolutamente no perché le case popolari ad Osimo sono destinate a tutti e molti stranieri ne usufruiscono con le graduatorie Erap. Poi abbiamo il convitto gestito dalla Asso per coloro che hanno necessità di vivere temporaneamente a Osimo, ben sapendo delle esigenze di chi arriva all’improvviso da lontano. E stanno per aprire altre due case d’accoglienza. Per gli stranieri già il Comune fa tantissimo, ora il problema semmai è inverso”.
Intende dire che le normative sull’edilizia residenziale pubblica finiscono per svantaggiare gli italiani?
“E’ un dato oggettivo che abbiamo riscontrato. Su dieci case popolari assegnate, otto virgola qualcosa vanno a cittadini non italiani e non osimani. La rabbia che sta salendo dai ceti popolari si esprime con una frase tipo che da molti mesi sento risuonare in città. ’Il comune dà tutto agli extracomunitari’. Ciò non è vero, o meglio è vero ma nei limiti delle norme che abbiamo. Ci sono norme che al momento di fatto favoriscono stranieri e non permettono a famiglie monoreddito di cittadinanza italiana, coppie con un solo figlio o anziani con pensione al minimo, di aver un alloggio popolare. Il Comune cerca di sanare questa situazione che può diventare socialmente esplosiva”.
Come?
“Il nostro bando non riguarda gli alloggi popolari, ma abitazioni sfitte rese disponibili da imprenditori locali. Il Comune interviene aiutando le famiglie a pagare l’affitto. Se il canone è di 500 euro mensili, l’amministrazione civica eroga un contributo di 200 a titolo di intervento sociale”.
Nel suo blog ha annunciato l’intervento chiarendo subito che si tratta di un “bando case popolari per soli italiani”. Non teme che possano profilarsi problemi di illegittimità per questa esclusione degli stranieri?
“Guardi, un problema del genere sarebbe fondato se il nostro Comune avesse fatto solo qualcosa per gli italiani e nulla per gli stranieri. Invece per risolvere il problema della casa degli immigrati si è già fatto molto, con una politica di alloggi popolari disseminati su tutto il territorio. Abbiano diversi piani Peep un po’ in tutte le frazioni e due interventi anche nel capoluogo. Ci sono zone in cui i residenti non vogliono più case popolari. E poi abbiamo il convitto e altre due case alloggio a venti euro il giorno stanno per nascere Per anni abbiamo aperto i cordoni della borsa al sociale e ne hanno beneficiato soprattutto gli stranieri, tanto che ora gli italiani ci accusano di pensare solo agli immigrati”.
Con questo bando per gli alloggi a prezzo agevolato invece il Comune a chi pensa?
“Faccio un esempio per tutti. Immagino una coppia di persone anziane, che magari hanno lavorato una vita alla Lenco versando quarant’anni di contributi allo Stato. Ora non hanno i requisiti per ottenere una casa popolare, visto che le famiglie numerose di immigrati li scavalcano, e non possono permettersi una casa ai prezzi correnti. Sono questi i cittadini che vogliamo aiutare con il bando per soli italiani, una zona grigia di persone che hanno un reddito troppo alto per entrare nelle graduatorie delle case popolari, ma troppo basso per sostenere un canone di locazione a libero mercato”.
Ultimamente s’è molto mosso, anche con ordinanze sindacali, in tema di sicurezza, decoro e ordine pubblico. C’è stata una virata a destra? Qualcuno dice che solo ora Latini sta svelando il suo vero volto, la chiamano sindaco-sceriffo...
“Falso. Le esigenze di sicurezza e decoro erano le stesse anche otto anni fa, solo che adesso con il nuovo decreto ministeriale che concede ai primi sindaci maggiore autonomia e potere decisionale in ambito di pubblica sicurezza abbiamo gli strumenti normativi per intervenire. Non sono cambiato io, si è modificato il quadro legislativo."
I suoi avversari politici insinuano che sta facendo l’occhiolino a forze politiche come la Lega Nord o la Destra in vista delle elezioni comunali della prossima primavera...
“Non so neanche chi sia qui a Osimo il rappresentante della Lega Nord, ne ho solo sentito parlare. Con La Destra c’è stata la condivisione di alcune proposte in tema di sicurezza, ma nulla più... Io penso ai miei cittadini, non alle schermaglie elettorali”.
Il prefetto: “In alcune città del Nord ci sono iniziative simili, l’ultima parola spetta al Tar”
Rc e Lupo lo accusano di alimentare una guerra tra poveri
Una soluzione che divide
La Destra: “Bene, facciamo così anche per gli asili”
OSIMO - “Se qualcuno si sente penalizzato può fare ricorso al Tar, che stabilirà la legittimità del bando che il sindaco Latini vorrebbe emanare”. Così ieri il prefetto di Ancona D’Onofrio sull’ipotesi che il Comune di Osimo pubblichi un bando per case popolari riservato a chi possiede cittadinanza italiana. “Non conosco la fattispecie del bando pensato da Latini –spiega D’Onofrio- dunque non so se sia o meno illegittimo davanti alla Costituzione, che di per sé è molto garantista. Non è il prefetto che deve esprimersi, ma il Tar. Tuttavia in alcune città metropolitane ci sono stati già dei bandi simili e solo alcuni sono stati impugnati al Tar”. Sul rischio che il bando possa ricadere nella sfera della discriminazione razziale e creare ostacoli all’integrazione, il prefetto afferma che “per arrivare all’integrazione ci vogliono passi lunghi e importanti che coinvolgano tutti, non è un bando o un corso didattico che la mettono a rischio”.
Ma la polemica in città divampa. Per Simone Massacesi, responsabile sociale della Federazione di Ancona di Rc, “la campagna elettorale è alle porte e da buon demagogo, Latini non perde occasione di solleticare gli istinti peggiori che albergano nella popolazione: case e lavoro agli italiani!”. L’esponente di Rifondazione arriva addirittura a parlare di “atto di razzismo istituzionale che mira a cercare consensi facili ma che non tiene conto delle ricadute che rischia di avere”. “Combattere l'emarginazione con altra emarginazione rischia di alimentare una guerra tra poveri che non giova alla convivenza. Forse il sindaco non sa ciò che accade nella città che amministra. Non percepisce la gravità quotidiana di bambini italiani di 7-8 anni che insultano coetanei albanesi, tunisini e marocchini, 'quelli delle case popolari' dicono. Venga a vedere come crescono le nuove generazioni e forse capirebbe che il bisogno che abbiamo è di favorire una vera politica d’integrazione che potrebbe costare qualcosa in più in risorse e qualcosa in meno in consensi, ma sicuramente sarebbe una scelta che guarda a un futuro migliore. Del resto, a quelli che definisce 'connazionali', basterebbe garantire una qualità della vita crollata con bitumifici e maxicanili”. Anche l’associazione Lupo parla di propaganda elettorale e di “primo cittadino che continua a giocare allo sceriffo sulla pelle dei più deboli”. E sui controlli nelle abitazioni sovraffollate dice che “qualora l’uscita del sindaco andasse oltre le sviolinate elettorali e comportasse multe o rischi di sfratti per concittadini già sfortunati per la loro condizione economica, ci impegneremo ad assicurare loro la necessaria assistenza legale”.
Infine per Alessandro Buccelli de La Destra “nessuno ha detto di togliere le posizioni privilegiate agli extracomunitari per gli alloggi popolari, dove ci sono graduatorie nelle quali praticamente italiani non compaiono. Lodiamo però l’amministrazione per aver varato un progetto parallelo di tutela dei cittadini italiani. Speriamo che questo tipo di pensiero venga adottato anche agli asili, dove le liste per gli italiani sono invalicabili CI riteniamo soddisfatti perché la Destra aveva in passato proposto queste soluzioni e l’amministrazione ha dimostrato, in questo caso, di fare politica non per un simbolo o per una poltrona, ma per i cittadini”.