Iraq: dopo silenzio Vaticano ancora più urgente che il governo chieda moratoria della pena di morte in Iraq
Roma, 25 luglio 2008
• Dichiarazione di Marco Perduca, co-Vicepresidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento eletto al Senato nelle liste PD
Visto che nell’incontro tra il Capo dello Stato della Città del Vaticano e il premier iracheno Nuri Al Maliki, tenutosi stamani a Castel Gandolfo, non è stata fatta alcuna menzione al processo iniziato il 22 luglio contro il cristiano caldeo Tarek Aziz e alla certezza che, come tutti gli altri contro le gerarchie saddamite si concluderà con la pena di morte, occorre urgentemente che il Governo italiano prenda una posizione netta relativamente all’applicazione delle moratoria della pena di morte in Iraq e la comunichi immediatamente durante la presenza del Premier iracheno in Italia. Tale posizione è richiesta da oltre 400 parlamentari italiani e europei che hanno firmato l'appello radicale e che vede Marco Pannella in sciopero della fame dal 6 di luglio.
Si tratta di dare seguito fattivo alla decisone presa al Palazzo di Vetro nel dicembre scorso e per la quale il ruolo di leadership di tutti i Governi italiani che si sono succeduti dal 1994 a oggi è stati universalmente conosciuto e riconosciuto.
Occorre anche ricordare che Tarek Aziz fu ricevuto con gli onori di uno statista da Papa Giovanni Paolo II quando ne consentì un’udienza in Vaticano a metà febbraio del 2003 nella ricerca di una soluzione all’imminente guerra.