Originariamente Scritto da
Zaneen delaBala
Davide Varì
E' il cuore nero della protesta studentesca
Davide Varì
E' il cuore nero della protesta studentesca. Cercano spazi, visibilità e sono pronti allo scontro, pronti a prendere le manganellate della polizia: «Se davvero Berlusconi intende fare quanto detto, sappia che tutti gli aderenti a Forza nuova e a Lotta studentesca, dal dirigente nazionale all'ultimo degli iscritti, staranno con gli studenti a prendersi le botte».
Questa riforma della scuola e dell'università proprio non piace ai militanti di Forza nuova. E sono disposti a tutto pur di farla rimangiare a questo governo. Disposti addirittura a fare fronte comune con gli studenti di sinistra. Un'attenzione non ricambiata però.
Nel frattempo Forza nuova è mobilitata. Giusto ieri i ragazzi di Lotta studentesca, tricolore e croci celtiche in testa, hanno occupato il liceo scientifico Malpighi di Roma. E' pronta l'autogestione e, rispetto alle minacce di Berlusconi, la risposta è chiara e dal sapore "antico": «Ce ne freghiamo!».
Seduti nel bar adiacente la sede di piazza Vescovio, i forzanovisti preparano altre occupazioni, nuove forme di protesta e inviano messaggi chiari, chiarissimi al movimento che in questi ultimi giorni ha invaso gli atenei e le scuole pubbliche italiane: «Certo, serve l'unità di tutti gli studenti. Questa è una riforma che colpisce tutti», spiega a Liberazione Gianguido Saletnich, portavoce romano del movimento di Roberto Fiore. Mandano messaggi di unità d'azione, certo, ma non ci credono poi molto: «Il fatto è che la sinistra è ferma al palo, bloccata dall'ideologia e non accetterà mai di unirsi a noi nella protesta», dice ancora Saletnich.
E se fai presente che, forse, c'è un universo di valori inconciliabili, Saletnich ti spiega che sì, è evidente che ci sono "questioni" sulle quali è impossibile trovare una sintesi: noi abbiamo una visione spirituale mentre la sinistra è materialista». Eppure, Saletnich è convinto che su altre questioni una sintesi è possibile. «Vedi - spiega poi - noi non siamo di destra». E le celtiche sul muro dietro di noi? «Simboli, noi non siamo nè di destra nè di sinistra: siamo oltre», sentenzia alla fine. Oltre? «Certo, oltre: oltre le ideologie, oltre la destra e la sinistra. Peraltro Forza nuova ha in sè elementi sociali molto vicini alla sinistra».
E sul fascismo? Il movimento degli studenti è di certo antifascista, lorsignori di Forza nuova cosa pensano dell'antifascimo?: «Beh, se mi dici fascista non mi offendi di certo - ammette candido Saletnich - e non sopporto gli antifascisti militanti. Comunque io sono forzanovista».
Mentre Gianguido Saletnich parla e racconta del proprio fascismo, si avvicina un ragazzo di circa vent'anni. E' Gabor, di lotta studentesca. Faccia pulita, eloquio sciolto, Gabor è meticoloso, puntuale in tutto ciò che dice, e parla sempre al plurale: «Siamo contrari a questa riforma perchè vuol distruggere la scuola e l'università pubblica. Noi - dice ancora- pensiamo che la formazione sia un bene pubblico che va assolutamente difeso».
E sulle classi differenziate? «Siamo contrari, creano ghetti inutili». Ma come, Forza nuova non è quella della lotta all'immigrazione? «Certo, noi siamo per una scuola che tuteli l'italianità. Non vogliamo gente che metta in discussione il crocifisso nelle aule o che imponga i menù etnici».
«Noi - riprende Saletnich - vogliamo tutelare l'italianità della scuola. Chi arriva nel nostro Paese deve adeguarsi senza pretendere di cambiarci». Ma oggi, i forzanovisti non vogliono parlare di questo, oggi vogliono parlare di scuola, di università e di questo governo liberal-capitalista: «La riforma Gelmini - riprende Saletnich - è l'ultimo tassello di una serie di riforme che, dagli anni '90, stanno colpendo la scuola pubblica. Il fatto è che questa riforma serve a Tremonti per far cassa».
Ma loro, i militanti di Forza nuova, che scuola hanno in mente? «La scuola pubblica subisce la visione mercantilista dell'intera società - spiega Gabor - Prendiamo il doposcuola. Noi ci rendiamo conto che oggi, con i tempi cui sono costrette le mamme italiane, il tempo pieno è una necessità inderogabile. Eppure, noi crediamo che le donne abbiano il diritto di allevare i nostri figli».
«Certo - sbotta Saletnich - stiamo creando un mondo assurdo. Quando leggo che gli asili sono diventati baby-packing divento matto. Ma come è possibile parcheggiare i proprio figli! Non sono mica pacchi, sono i nostri figli, il futuro dell'Italia». Non manca proprio nulla nelle parole d'ordine dei forzanovisti: cattolicesimo, italianità, onore. E globalizzazione. «Siamo contro la globalizzazione. Ma al contrario della sinistra estrema, pensiamo che i pericoli di questo modello siano rappresentati dalla perdita dell'identità, l'omologazione al pensiero liberal-capitalista».
Nel frattempo, mentre Gabor e Gianguido snocciolano la weltanschauung del forzanovista, è notizia di ieri, Lotta studentesca ha proposto un nuovo simbolo per superare gli steccati tra studenti: «Basta Pantera, nasca la Leonessa». Certo, la leonessa, simbolo di «fierezza ed altruismo, coraggio e attaccamento al branco». Già, non manca proprio nulla.
24/10/2008