All’articolo 49 del documento che regola il funzionamento dell’istituzione, precisamente. Al primo comma, stabilisce i casi in cui, nell’aula della Camera, si procede alle votazioni con lo scrutinio segreto. Quando cioè i deputati votano secondo coscienza e liberi dalla disciplina di partito. Ebbene, tra i casi citati, l’ultimo è quello delle leggi elettorali. Che succede? Basta che venga chiesta la votazione con scrutinio segreto (di solito è l’opposizione a sollecitarla) sull’abolizione delle preferenze, sulla soglia di sbarramento al 5 per cento, sull’aumento delle circoscrizioni - insomma su tutte le modiche alle regole di voto per le elezioni europee che piacciono a Berlusconi.