Quando Bossi lanciava lo slogan per Prodi "TFR = Ti Frego i Risparmi" tutti a deriderlo...
Quando Bossi lanciava lo slogan per Prodi "TFR = Ti Frego i Risparmi" tutti a deriderlo...
Esatto. Chi lascia il TFR in azienda rischia poco o nulla, ma non otterrà una pensione decente, se non ha uno stipendio decismente elevato (ben oltre i 2000 euro netti al mese, per intenderci).
Chi, invece, lo devolve ad un fondo, rischia sicuramente di più, ma poichè versa le quote ogni mese può approfittare dei periodi in cui le quote del fondo calano di valore per acquistarne di più (a parità di quota mensile versata) e, al termine della crisi, ritrovarsi con un capitale ben maggiore rispetto a prima, anche se il fondo risale più o meno al livello che aveva prima, dunque senza crescere ulteriormente.
Infine, dettaglio non trascurabile, la durata dei versamenti (per molti lavoratori si parla di 10 anni e anche molto di più) dovrebbero mettere al riparo da crisi che sono comunque momentanee.
Insomma, l'unica possibilità per evitare di ritrovarsi con una pensione da fame, tra qualche decennio, è prendersi qualche rischio ed investire il TFR, magari integrato da una piccola quota dello stipendio e da un piccoloi contributo dell'azienda.
In verità non è proprio vero, perchè basterebbe "gestire" in maniera diversa il TFR, ora lo si spendeva come si voleva, poi sarà diverso non potrà che essere utilizzato per integrare la pensione che sarà al massimo il 60% dell'ultimo stipendio, contro l'attuale 80%. Tenerlo in azienda ti assicura un rendimento del 3,5% fisso. Investirlo in un fondo pensione ti da la possibilità di avere rendimenti maggiori o minori. I conti si potranno fare solo alla fine. Bastano pochi anni buoni o cattivi alla fine per cambiare molto il risultato dello strumento. Per fortuna questa bufera è capitata all'inizio, se fosse capitata fra 30 anni i danni sarebbero stati maggiori, ma magari avrebbero limato dei rendimenti di molto superiori. Non è possibile fare delle simulazioni. Paradossalemnte questo crollo crea delle fantastiche basi per crescite future.
A me va bene lo stesso, prima di 25 anni non andrò in pensione e siccome non sono scemo l'anno passato ho scelto la linea prudenziale, se avessi scelto quella aggressiva avrei perso il 12%. Evidentemente la linea aggressiva nel futuro potrà crescere moltissimo, bisogna vedere se vorrò e potrò rischiare il mio 20% aggiuntivo della pensione.
Cordiali Sauti
E voi tutti, o Celesti, ah! concedete,
Che di me degno un dì questo mio figlio
Sia spendor della patria, e de Troiani
Forte e possente regnator. Deh! fate
Che il veggendo tornar dalla battaglia
Dell'armi onusto de' nemici uccisi,
Dica talun: NON FU SI' FORTE IL PADRE:
E il cor materno nell'udirlo esulti.
Pure io sono metalmeccanico, il cometa pubblica dei rendimenti annuali, e questa è stata una delle caratteristiche che mi ha portato a non sceglierlo, il mio fondo, che è aperto, li pubblica mensilmente, quiandi posso tenere la cosa maggiormente sotto controllo e cambiare linea più volte nell'anno, a zero spese. Questo dal primo anno. Prima devo stare nella stessa linea.
Cordiali Saluti
E voi tutti, o Celesti, ah! concedete,
Che di me degno un dì questo mio figlio
Sia spendor della patria, e de Troiani
Forte e possente regnator. Deh! fate
Che il veggendo tornar dalla battaglia
Dell'armi onusto de' nemici uccisi,
Dica talun: NON FU SI' FORTE IL PADRE:
E il cor materno nell'udirlo esulti.
ovviamente non è vero niente. La perdita, eventuale, ci sarà quando verra pagata la pensione, ossia fra una 20ina o 30ina d'anni. E per allora il -20% sarà un +100% e più.
Ovviamente se si è prossimi alla pensione investire il tfr in azioni è assurdo, ma non è questo il caso, perché chi va in pensione adesso, o nei prossimi 5-10 anni, non lo farà certo grazie ai fondi pensione, visto che andrà con sistema retributivo e non contributivo.