Ottorino Respighi (1879-1936) fu oltre che grandissimo compositore anche finissimo musicologo, particolarmente devoto alla musica italiana del periodo tra il XVI ed il XVIII secolo; pubblicò e revisionò musiche di Claudio Monteverdi, Antonio Vivaldi e Benedetto Marcello, e si interessò in modo particolare al canto gregoriano; tali interessi erano destinati a lasciare una traccia molto profonda sulla sua attività compositiva, al punto che molte delle sue opere hanno un'impostazione decisamente modale ("Concerto in modo misolidio", "Quartetto dorico", "Metamorphoseon XII Modi", solo per citare gli esempi più eclatanti, in cui il titolo stesso delle composizioni si riferisce ai modi gregoriani).
Maestro dell'orchestrazione, Respighi ha trascritto numerose delle melodie antiche su cui studiò e lavorò in versione orchestrale, vanno citati in questo senso i tre cicli intitolati Antiche danze ed arie per liuto, orchestrazione di brani risalenti al XVI e XVII secolo, e "Gli uccelli", trascrizione ed elaborazione di brani di Bernardo Pasquini, Jacques de Gallot e Jean Philippe Rameau.
Tra le sue opere orchestrali più famose vi è la cosiddetta "Trilogia romana", composta dai poemi sinfonici "Le fontane di Roma" (1916), "I pini di Roma" (1924) e "Feste romane" (1928), lavori questi in cui si notano chiaramente le peculiarità del linguaggio maturo del compositore.
Compose inoltre numerosi lavori per il teatro, tra cui otto opere (da ricordare soprattutto "Belfagor", "La campana sommersa", "Maria Egiziaca", "La fiamma") e numerosi balletti; scrisse anche numerosi cicli di liriche per voce e pianoforte, spesso da lui interpretati in concerti assieme alla moglie Elsa, e molta musica da camera[u]
Molto considerato negli ambienti nazionalisti durante la Rivoluzione Fascista a causa delle sue posizioni italianiste in campo artistico e musicale fu sistematicamente occultato e negletto dal successivo sistema di potere para-culturale nato all'indomani dell'invasione anglo-americana.
ANTICHE ARIE E DANZE SUITE N 1