Ma cosa hanno da protestare se l'economia italiana è una delle più comuniste del mondo
Il 52% del PIL in Italia finisce nelle casse dello stato e per mantenere tutti questi professorini sessantottini e tutti questi studenti svogliati le entrate statali dovrebbero salire almeno al 60% del PIL.
Mi sembra di aver capito che uno degli ottimi trampolini di lancio dell'attuale maggioranza è stato ed è proprio il comunismo, spesso invocato.
E che dire poi delle affermazioni relative a questi professorini sessantottini e studenti svogliati presi da voglie di protesta?
MA
Mi viene in mente un semplice consiglio di un mastro di potatura....
prima di decidere di tagliare il ramo di un albero pensaci più di una volta perchè una volta tagliato è tagliato....
Due articoli molto illuminanti:
Stella:
http://www.corriere.it/cronache/08_o...4f02aabc.shtml
Giavazzi:
http://www.corriere.it/editoriali/08...4f02aabc.shtml
I miei tempi sono quelli a cavallo della riforma, non si parla di passato remoto. E se da subito le aziende hanno iniziato ad assumere preferenzialmente i laureati del vecchio ordinamento qualche motivo ci sarà... tanto che sempre più insistentemente si parla di controriforma.
io ho fatto scuole pubbliche e ho visto gente brava (discretamente brava) e se vai alla scuola privata ci vai perche hai pila e vuoi un pezzo di carta !!!!
comunque io nn dico che il pubblico sia bello e bravo.
io sono per togliere molti diritti acquisiti ai dipendenti pubblici
è pieno di prof. che nn vengono a lezione perche hanno una dittarella da portare avanti.
ma il servizio pubblico deve essere garantito !!!
mi trovi d'accordissimo...
qui nella mia zona ci sono due scuole private, ambedue pagano i professori circa 100-150€ in meno al mese della scuola pubblica, e i suddetti professori lavorano 12 mesi all'anno: d'estate non restano meramente a disposizione, ma sono impiegati in corsi di lingue per stranieri, lezioni di recupero, corsi d'aggiornamento, anche mansioni di segreteria se il caso lo richiede. Non è sminuire il valore di un insegnante, secondo me, anzi... Per un insegnante rapportarsi con alunni di diversa provenienza, diverse età e estrazione sociale è senz'altro motivo di stimolo, e di arricchimento lavorarivo. In più, lavorando in una scuola privata, han possibilità di lavorare fin da neolaureati, senza graduatorie assurde\precariati che ti privano di due mesi all'anno di paga.
Il problema dei finanziamenti alla scuola è un finto problema: la classe insegnante del settore pubblico è iperpagata rispetto alle effettive ore di lavoro. Tagliano i finanziamenti? S'alzano le tasse d'iscrizione, spariscono canellini, gessi e carta igienica. Ma aumentare le ore di insegnamento? Impiegare il corpo insegnante in lavori di segreteria anzichè farli restare a dispsizione nella stanza dei professori a bere comodamente un caffè? Impiegarli in ore di recupero pomeridiano? Impiegarli in corsi serali? Dio mio, a volte parlando di insegnanti pubblici mi sembra di parlare di una casta. Avevo professoresse che nelle ore buche uscivano per fare la spesa. Il professore d'arte faceva l'architetto, minimo 10 giorni all'anno (e avevamo due ore la settimana, quindi minimo 5 settimane) non c'era per impegni dell' "altro" lavoro. Idem quello di biologia. E intanto i giovani insegnanti son lì che aspettano...
Servirebbe molta meno ipocrisia, e molti meno diritti per alcuni lavoratori che attualmente risultano iper-privilegiati. Mi son concentrato sui professori, ma i bidelli non sono da meno. E poi ci sono gli alunni. Ma quello è un problòema trasversale, famiglie-professori...
Che io sappia un insegnante non può dedicarsi ad altre attività lavorative tranne che per casi particolari appositamente autorizzati, così come un bidello non è lì solo per leggersi il giornale e aspettare che la cooperativa faccia il suo lavoro.
Per le altre considerazioni, riguardo alle ore di insegnamento, ti faccio semplicemente presente che il dispendio di energie necessario a mantenere e trasmettere conoscenza a una classe è notevole.