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Discussione: Datevi all' ippica

  1. #1
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    Predefinito Datevi all' ippica

    da Wikipedia:

    Darsi all'ippica è un modo di dire tipico della lingua italiana. L'espressione è frequente soprattutto nel modo imperativo (datti all'ippica, datevi all'ippica, ecc.).

    Origine [modifica]

    Si tratta di una delle numerose espressioni nate durante il periodo fascista, anche se a differenza di altre frasi nate come slogan politici (ad esempio boia chi molla o spezzeremo le reni alla Grecia) ha perso totalmente, nell'uso, qualsiasi connotazione politica.
    L'autore inconsapevole dell'espressione è Achille Starace, gerarca fascista, soprannominato per il suo zelo "l'uomo che respirava per ordine del Duce". Nel 1931 Starace, dovendo rappresentare il Partito Fascista presso un convegno di medicina, vi arrivò con un'ora di ritardo. Di fronte ai medici, visibilmente seccati per il ritardo, Starace si giustificò affermando che non avrebbe potuto rinunciare alla sua cavalcata quotidiana, esortando gli ascoltatori a uno stile di vita meno intellettuale e più fascista con le parole: Fate ginnastica e non medicina. Abbandonate i libri e datevi all'ippica. L'espressione divenne proverbiale.

    Significato [modifica]

    Si invita a darsi all'ippica una persona che si considera incapace di affrontare un certo compito. Il consiglio sottointende insomma un giudizio negativo nei confronti delle capacità dell'interlocutore.
    Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Darsi_all%27ippica"

  2. #2
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    Predefinito La crisi L’ippica spera di salvarsi con la Lega

    Si accavallano interventi politici a “favore” dell’ippica: però, non si riesce a valutare appieno se questi interventi siano alla fine destinati a sostenere il settore ippico, oppure finalizzati ad altro.
    Uno di questi interventi riguarda un emendamento governativo in discussione presso le competenti commissioni, che nella sua primitiva formulazione interveniva su tutto fuori che dell’interesse dell’ippica, una sorta di rivoluzione nel settore della raccolta delle scommesse che di fatto tenderebbe a stravolgere il sistema concessorio, così come sino ad oggi è stato inteso.
    Verrebbe per la prima volta estesa e autorizzata a tutti i negozi ippici e sportivi indifferentemente la raccolta del gioco sportivo (il calcio) e il gioco ippico (il gioco sui cavalli). Un vero stravolgimento che porterà con sé sicuramente una reazione anche di natura risarcitoria da parte di chi si riterrà penalizzato da questo nuovo assetto. Per capirci: i vecchi concessionari, che dopo avere versato somme diverse al ministero dell’Economia per aggiudicarsi le concessioni separate da gioco sportivo e gioco ippico, si troveranno una concorrenza che avrà nelle nuove concessioni la possibilità di giocare sui due avvenimenti, anche se ovviamente questo privilegio sarà esteso anche agli esistenti, questo non toglierà che più di uno si sentirà defraudato ed avanzerà delle richieste di risarcimento. A me pare una grande confusione della quale, proprio in questo momento non se ne sentiva la necessità. Tra le altre cose questo provvedimento, se approvato, di fatto annulla uno dei contenuti più significativi della cosiddetta “Bersani”, per quanto concerne ogni vincolo di distanza tra un negozio e l’altro. Una vera rivoluzione in un caos del quale ripeto non se ne sentiva la necessità. Per giustificare questa rivoluzione come favorevole al settore ippico, vi era un emendamento che alla fine di tutto sosteneva che l’Unire non poteva diminuire il monte premi? Ma non vi era alcuna previsione di dove trovare i mezzi. Alla giusta reazione di sdegno da parte degli ippici è stato cercato di porre un rimedio con la riformulazione dell’art. 7, che però devo dire francamente non soddisfa certamente esigenze di lungo periodo per il nostro settore.
    Mentre invece da parte del capogruppo della Lega Nord avvocato Cotta, immagino su impulso del nostro ministro Luca Zaia, è stato presentato un emendamento che veramente si può definire: Salvaippica! Si tratta di una chiara previsione di destinazione di una quota dell’1%, delle giocate sulle Slots Machine, senza giri di parole o intendimenti di tutt’altra natura. La solare dimostrazione del nostro ministro mi pare non abbia bisogno di ulteriori giri di parole, così si dimostra di volere salvare il settore non con la serie di contorsioni e distinguo del precedente provvedimento. Aggiungo anche che probabilmente l’emendamento di cui sopra dovrebbe avere ricevuto una tacita approvazione dal dominus della cassa: il ministro Giulio Tremonti.

    http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=301744

 

 

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