Napoli, provocatori di destra cercano di avvelenare il clima
giovani di destra
Nella contestazione pacifica e serena contro il decreto 133 si registrano purtroppo a Napoli delle azioni di disturbatori finalizzate ad avvelenare il clima. È successo in maniera evidente nella giornata di lunedì, quando si sono registrate delle aggressioni da parte di studenti di destra ai danni di alcuni partecipanti all'assemblea nella facoltà di Giurisprudenza dell'Università Federico II. Martedì l'attività di contestazione è ripresa con una assemblea che si è svolta in un clima più sereno di quello del giorno precedente anche se la rabbia per l'aggressione di lunedì era ancora forte. Non a caso gli studenti dell'«Assemblea di giurisprudenza», movimento trasversale di studio sulla riforma Gelmini, hanno letto un comunicato stampa per riportare l'attenzione sui gravi episodi di cui si sono resi responsabili alcuni ragazzi di destra. «La violenza è stata il frutto di provocazioni da parte di alcuni gruppi di Azione studentesca e di Forza nuova che hanno ostacolato il normale svolgimento dell'assemblea che stava andando avanti in tutta tranquillità» ha spiegato Claudia, una dei portavoce del movimento.
Ecco allora come sono andati i fatti secondo la versione dei ragazzi dell'«Assemblea di giurisprudenza». Un gruppo di studenti di Azione Studentesca, hanno iniziato a disturbare l'assemblea pubblica del movimento. Invitatati a non disturbare e partecipare alla discussione, per tutta risposta hanno aggredito con schiaffi uno studente dell'assemblea. A quel punto si è deciso di spostare la riunione in un'aula più capiente concessa dal docente di Diritto Costituzionale, Massimo Villone.
Alla ripresa dell'assemblea si era stabilito che tutti, anche gli studenti di Azione Studentesca e di Forza Nuova, potessero intervenire con interventi della durata di tre minuti.
Ma questo non è bastato a riportare la calma: dopo il loro intervento alcuni studenti di destra hanno impedito, con azioni di disturbo, un confronto civile e sereno. Per questo sono stati invitati ad abbandonare l'assemblea dagli altri quattrocento partecipanti. Di fronte a questa richiesta, un giovane di destra è salito sulla cattedra ad ha sferrato alcuni calci alla moderatrice. Altri appartenenti alle sigle di destra si davano da fare: alcuni hanno abbassato i pantaloni alla moderatrice, altri hanno insultato e tirato i capelli ad altre ragazze. Un giovane, intervenuto per dividere alcuni giovani, è uscito dall'aula sanguinante. Alla fine si sono contati, a detta dei ragazzi dell'«Assemblea di giurisprudenza», numerosi feriti mentre nessun giovane di destra ha riportato danni.
Dopo la tempesta di lunedì, martedì è stata una giornata di relativa quiete: l'assemblea si è svolta in un clima più sereno anche se non sono mancati dei momenti di tensioni con accesi scontri verbali e fischi di disapprovazione in occasione di alcuni interventi.
Le provocazioni comunque non sono mancate nemmeno martedì: studenti del Blocco studentesco universitario, movimento orientato a destra, hanno distribuito volantini all'interno dell'aula. Il clima si è tranquillizzato quando i volantini sono stati rimossi. Per Antonio Mollo, rappresentante del Blocco, «la protesta non deve avere colore politico, bisogna creare un fronte unico fra destra e sinistra come accadde a Valle Giulia nel '68».