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markos
Cossiga suggerisce, Maroni esegue: ritorna il terrore di Stato
«Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interno (...) ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città (...)dopo di che, forti del consenso popolare (...) le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».
A distanza di pochi giorni da queste gravissime affermazioni di Francesco Cossiga in un’intervista rilasciata a “Il Resto del Carlino” bisogna prendere atto che i suoi suggerimenti sono stati seguiti alla lettera da questo governo fascista e reazionario.
Infatti oggi, a Roma, così come testimoniato anche da
Curzio Maltese, durante la pacifica manifestazione degli studenti contro la controriforma scolastica della Gelmini vi sono stati scontri provocati da un gruppo di provocatori di estrema destra con il beneplacito delle forze di polizia che, come se non bastasse, appena le squadracce fasciste si sono allontanate indisturbate, hanno iniziato a manganellare i manifestanti.
Ovviamente la maggior parte dei mass-media questa sera si concentrerà sugli scontri ed assisteremo alla criminalizzazione sistematica del movimento studentesco che in questi giorni si sta battendo per la difesa del diritto allo studio con l’obiettivo, come dice il fin troppo vecchio Cossiga, di creare quel consenso popolare necessario per reprimere con la forza il dissenso.
Oggi tocca agli studenti, domani a chi?
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