Tanto si è detto sul complotto che sarebbe stato in procinto di essere messo in atto da due neonazisti statunitensi di uccidere Obama. Avendo sentito la dinamica così come raccontata, devo dire che la vicenda mi risulta alquanto strana ed insolita: è strano ed insolito, completamente irrazionale, insomma, che chi abbia intenzione di uccidere un uomo politico a se avverso (qualsiasi ne sia la motivazione ideologica), si comporti come pare intendessero comportarsi i due giovani neonazisti.
Chiunque insomma volesse uccidere qualcuno, un pezzo grosso, cercherebbe verosimilmente di arrivare all'obiettivo finale rimanendo anonimo fino all'ultimo, cercando di non destare su di sé alcun sospetto, né di fare atti eclatanti in prossimità dell'obiettivo principale. Come pensavano dunque i due giovani neonazisti di avere il tempo di fare una strage in un campus, per giunta facendola in un determinato modo che tenesse conto di una simbologia dell'ideologia a loro cara [88 (Heil Hitler!) fucilati, 14 (White supremacy) sgozzati], di andarsi a cambiare vestendosi in smoking bianco, accostare poi la macchina del candidato democratico e fare fuoco... tutto senza che la polizia non sarebbe intervenuta, chiamata da qualcuno, già nel campus con la sparatoria ancora in corso e con i due ancora lì dentro.
Sarebbe come dire, volendo cambiare l'ideologia di riferimento che spinse altri ad omicidi politici, se Gaetano Bresci sulla nave che lo riportava in Italia lungo il tragitto avesse cercato di uccidere 50 borghesi, o se i congiurati della Rosa Bianca prima e dopo le riunioni in cui elaborarono la congiura se ne fossero andati schiamazzando ubriachi per le osterie delle città tedesche...
Ed inoltre, in due non si è troppo pochi per puntare al "colpaccio"?
... secondo voi, i due neonazisti sono completamente idioti a non aver valutato tali aspetti (e quindi la notizia è stata sopradimensionata), oppure c'è qualcosa di diverso che i media non ci raccontano?