31 Ottobre 2008
- AFFIDO CONDIVISO: 4 MESI DI RECLUSIONE
E 15.000 EURO PER AVER NEGATO IL FIGLIO AL PADRE
http://www3.varesenews.it/varese/articolo.php?id=110661
Quattro mesi di reclusione. È questa la richiesta avanzata dal PM d'udienza Davide Toscani nei confronti di una mammache si è rifiutatadi far vedere il figlio al padre dal quale è separata.Una causa "innovativa" poichè, oltre al padre, ha visto la costituzione di parte civile del figlio,il bambino di sette anni, conteso dai due genitori.
Nell'udienza è perciò intervenuto anchel'avvocato del minore,Antonella Vitale, che ha presentato la richiesta di un risarcimento di cinquemila euro per danno morale al bambino. Più elevata è invece la richiesta avanzata dal legale del padre separato chechiedeinvece all'ex moglie un rimborso diecimila euro.[…]
«Questa causa rappresenta un punto di svolta nella prassi giudiziaria italiana - commentano i rappresentanti dell'associazione Figlipersempre - poichè permette al minore, per la prima volta in Italia, di chiedere un risarcimento per i danni morali subiti a seguito della separazione dei genitori. Anche la Corte Europea si è recentemente pronunciata ribadendo il diritto dei bambini ad avere garantita la presenza dei due genitori».
- ITALIA CONDANNATA DALLA
CORTE EUROPEA PER I DIRITTI DELL’UOMO
(ancora orrore servizi sociali e falsi abusi)
http://it.youtube.com/watch?v=xd92naV44lY
Il padre viene accusato di abusi, finisce in carcere.
Completamente assolto ma oramai i servizi sociali
gli hanno sottratto la figlia e non dicono dove si trova.
Lui non desiste e dopo 10 anni la ritrova.
Lei ora ha 21 anni e ritornano finalmente a vivere insieme.
Il padre inizia una causa e la vince per INGIUSTA DETENZIONE
e SOTTRAZIONE DI MINORE da parte dei servizi sociali italiani.
L'Italia oggi è stata condannata a pagare 80.000 euro
dalla Corte Europea dei diritti dell'uomo.
Ogni anno migliaia di padri subiscono l’infamante e devastante accusa di falsi abusi, chi subisce una cosa del genere (magari finendo in galera o allontanato per anni dai figli) dopo non è più lo stesso. Chi compie questa orribile calunnia raramente viene punito. E’ ora di tutelare maggiormente la paternità.
- ERGASTOLO PER AVER UCCISO UN ONESTO PAPA’
http://www.e-tv.it/e107_plugins/content/content.php?content.1593
Carcere a vita. È la condanna inflitta dalla corte d’Assise di Reggio al grafico milanese Davide Ravarelli (36 anni) e a Francesca Brandoli (34 anni) per aver ucciso, la sera del 30 novembre 2006, l’ex marito di lei, l’artigiano Christian Cavaletti, davanti alla sua casa di via Caboto a Reggiolo. La donna è stata ritenuta responsabile anche del reato di calunnia, per aver ingiustamente accusato nell’immediatezza dei fatti il supertestimone Ivan Losapio. (n.d.f - stesso metodo di Amanda Knox che cercò di accusare l’innocente Lumumba)
Fu un agguato premeditato con un movente preciso: la donna non sopportava che il tribunale avesse affidato i due figli al marito nella causa di separazione e voleva riprenderli. […] La corte ha quindi accolto la tesi e le richieste del pubblico ministero Valentina Salvi. Cavaletti fu ucciso da entrambi. Ravarelli lo aggredì per primo con un coltello con una lama di 18 centimetri, i fendenti furono dieci. L'ex moglie lo finì invece colpendolo con nove martellate. A incastrarli, oltre alle testimonianze del sistema di video sorveglianza del centro commerciale Grandemilia, agli scontrini che certificano l'acquisto delle armi, dei guanti e dei berretti, e ai vicini di casa che li videro rientrare a Modena due ore dopo il delitto, ha contribuito in modo decisivo il supertestimone Losapio. Vicino di casa della vittima, fu il primo a soccorrerlo e a vedere scappare l'assassino. A ciò si sono aggiunte le intercettazioni ambientali: «Abbiamo scavalcato con i guanti sporchi di sangue».
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www.paternita.info