(AGI) - Roma, 31 ott. -
"Non c'e' nulla di piu' illegale e immorale della punizione collettiva che viene applicata contro la popolazione palestinese ogni giorno e in maniera indiscriminata dalle autorita' dello Stato di Israele". E' una condanna senza appello quella di Mairead Corrigan Maguire, attivista nordirlandese e premio Nobel per la Pace nel 1976, contattata telefonicamente dall'agenzia Misna al suo arrivo a Gaza a bordo di 'Dignity', l'imbarcazione con a bordo un gruppo di 27 pacifisti del movimento 'Free Gaza', partita dal porto cipriota di Larnaca e approdata sulla costa del territorio palestinese. Ha parlato della Striscia di Gaza come di "una prigione dove un milione e mezzo di persone vive e muore in condizioni estreme, dove la maggioranza dei bambini e' malnutrita, dove manca tutto, dai medicinali e ai generi alimentari". Mairead Corrigan, sbarcata mercoledi', ha promesso: "Non e' stata la prima volta e ripeteremo l'impresa con il duplice obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica e comunita' internazionale sulle conseguenze dell'assedio israeliano; aprire un concreto e stabile corridoio tra Gaza e il mondo esterno".
'Dignity' ha portato un carico di una tonnellata di medicinali subito trasferiti in uno degli ospedali della citta'. "Ma si tratta solo di un palliativo", ha sottolineato Corrigan Maguire, "di fronte allo sfacelo causato dall'assedio; non ci sono pezzi di ricambio per i macchinari, non ci sono medicine, la corrente elettrica va e viene, la manutenzione delle strutture e' impossibile.
La verita' e' che qui la gente muore nell'indifferenza della comunita' internazionale e con la piena responsabilita' di Israele. Passeggiando per le strade della citta', ho incontrato tanti ragazzi. Una, in particolare, mi ha colpito: chiedendomi di portarla via con me, mi ha detto che chi nasce qui sa gia' che non avra' un lavoro, non avra' mezzi per sostentarsi, non avra' una vita degna di essere vissuta. Chi nasce qui, nasce gia' condannato".
Mairead Corrigan Maguire, nata nel 1944 a Belfast da famiglia cattolica, decide di dedicarsi alla pace nel suo Paese dopo che i tre figli della sorella furono investiti e uccisi da un'auto di cui aveva perso il controllo un membro della resistenza dell'Esercito repubblicano irlandese, colpito poco prima a morte da un soldato inglese. A seguito di quella tragedia la sorella si tolse la vita e Mairead fondo' con Betty William il movimento 'Donne per la pace'. Da qualche anno si occupa di Palestina. Ad aprile del 2007, mentre partecipava a una manifestazione contro la costruzione del muro tra Israele e Cisgiordania, fu ferita da un proiettile di gomma sparato da un soldato di Tel Aviv. (AGI)