“Roma Capitale”(da l'Opinione del 1 novembre 2008)
Partono i lavori, entro fine marzo il documento finale
di Daniele Memola
Nonostante dall’opposizione capitolina sia stata bollata come uno “strumento costoso per colmare il deficit di idee della maggioranza di centro destra”, il lavoro dei 53 componenti (e i 20 collaboratori tecnico-istituzionali) della “Commissione Roma Capitale”, insediatasi lo scorso 13 ottobre, sta entrando nel vivo a partire da questa settimana. A via Baccelli, infatti, ognuna delle sei commissioni guidate dall’ex presidente Cnel, Antonio Marzano, ha ben chiaro il concetto che si hanno a disposizione solo cinque mesi per disegnare un piano strategico di sviluppo per Roma. Già a fine marzo il sindaco attende un documento ufficiale dai vari tavoli tecnici. Ecco perché qualcosa da ciascuno dei sei gruppi (imprese, infrastrutture, integrazione, cultura e turismo, sport e spettacolo, innovazione e telecomunicazioni) inizia a trapelare. Nel 2013 “Roma Capitale” potrebbe diventare una realtà unica con i centri “collegati da stretta integrazione territoriale”.
Una realtà costituita da Comuni metropolitani con funzioni e risorse adeguate al ruolo della città. In pratica dai 14 articoli della bozza di riforma istituzionale della “Attali romana” voluta dal sindaco capitolino, il nuovo status di Roma sarà senza Comune e Provincia. Se all’articolo 12 si prevede che “Il Governo, sentito l’Alto consiglio, è delegato ad adottare, entro 12 mesi dall’entrata in vigore della presente legge, una o più decreti legislativi, aventi ad oggetto l’istituzione di Roma Capitale; la delimitazione territoriale e l’individuazione delle funzioni di governo dell’ente; la disciplina dei suoi rapporti con lo Stato, la Regione Lazio e i Comuni metropolitani”; è nell’articolo 5 che vengono definiti i futuri organi di Roma Capitale: il sindaco di Roma Capitale, l’Assemblea capitolina, il Consiglio dei sindaci metropolitani e la Giunta di governo. In più c’è l’Alto consiglio per Roma Capitale, organo di collaborazione istituzionale tra lo Stato, la Regione e la città. Una bella sfida per Marzano che che ha l’onere di gestire i lavori in maniera efficace.