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  1. #21
    naufrago
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    L'expo è un affare per i soliti mangioni, non "sembra essere".

  2. #22
    Lumbard
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    esatto, un affare per i soliti noti, mentre la nostra gente e il nostro territorio subiranno solo danni e devastazioni

  3. #23
    Mé rèste ü bergamàsch
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    Sottotetti fuorilegge e ristrutturazioni facili

    «Mazzette in Comune: in trenta a processo»

    Abusi e corruzione. I pm: tangenti per «aggiustare» pratiche edilizie e avere sconti sugli oneri fiscali

    http://www.corriere.it/vivimilano/po...e_comune.shtml

    MILANO - Una società sta ristrutturando un palazzo in zona Certosa. Sono più di 4 mila metri quadrati. Ma un tecnico del Comune, nell'analisi dei documenti, si lascia «sfuggire» il cambio di destinazione dell'edificio: da «produttivo», a uffici. La «leggerezza» ha una conseguenza: ignorando quel cambio d'uso, la società risparmierebbe 55 mila euro nel pagamento degli oneri di costruzione. L'episodio è al centro del mercato delle tangenti che ruotava intorno a 7 tecnici del settore Edilizia di Palazzo Marino. Piccole donazioni, accettate o promesse, che variavano tra poche centinaia e i 2 mila euro. Pratiche edilizie da sveltire. Scorciatoie burocratiche per abusi edilizi. Dalle mansarde e i sottotetti di privati cittadini, alla costruzione di intere palazzine. A volte c'è da chiudere un occhio su sanzioni o autorizzazioni paesaggistiche che mancano. In altri casi, bisogna agevolare pratiche ed evitare intoppi. I pm Grazia Colacicco e Fabio Napoleone hanno chiuso le indagini su questa piccola Tangentopoli del mattone e chiesto il rinvio a giudizio per 11 dipendenti di Palazzo Marino (tra cui un vigile), 7 imprenditori, 5 architetti, 4 geometri e 3 direttori dei lavori.

    In tutto trenta persone che fino al 2004-2005, secondo la ricostruzione dei magistrati, avrebbero messo in piedi una rete sotterranea per snellire il boom delle ristrutturazioni. Gli ultimi interrogatori si sono svolti tra aprile e giugno di quest'anno. L'udienza davanti al giudice delle indagini preliminari, Guido Salvini, è fissata per il prossimo 20 novembre. Un ruolo chiave nel procedimento lo svolgerà il Comune, parte civile contro i propri dipendenti che secondo le indagini sono stati corrotti. La costituzione di parte civile traccia una linea molto marcata contro eventuali deviazioni all'interno dei propri uffici. Un netto distacco. E un monito per il futuro. Negli atti delle indagini svolte dai carabinieri del Nucleo investigativo ci sono analisi bancarie, consulenze tecniche, perquisizioni, intercettazioni. Buona parte delle pratiche esaminate dai magistrati riguarda il recupero di sottotetti. Come ad esempio quello di un palazzo in via Lincoln per cui si ipotizza il pagamento di una mazzetta da 2 mila euro. Così come l'altra tangente, da 2.200 euro, che sarebbe stata pagata dai rappresentanti di un'azienda con un cantiere dello stesso genere aperto in via Pollaiuolo, all'Isola. Per capire la genesi e lo sviluppo di questa rete di corruzione è importante anche un inquadramento nella storia recente dell'edilizia milanese. Dopo la legge (1996) che consentiva la trasformazione di sottotetti malconci e polverosi in mansarde e abitazioni, la deregulation verso il rispetto del paesaggio e dell'urbanistica è arrivata con una contestata decisione della Regione nel 2001. Due anni dopo il Comune ha imposto nuove regole. Ed è proprio a quel momento, nel pieno fervore del recupero, che si riferiscono gli approfondimenti dei magistrati.

    Nella rete sono finiti geometri, imprenditori e architetti ansiosi di far fruttare a peso d'oro i vecchi abbaini. Una parte dell'inchiesta è poi dedicata a un grande complesso in via Watt, zona Navigli, in cui un residence sarebbe stato costruito violando la Dia, in una zona destinata a costruzioni industriali, all'artigianato o a parco giochi e verde pubblico. La costruzione avrebbe inoltre determinato, scrivono i magistrati, «incrementi di superficie superiori rispetto agli indici di piano regolatore e in difformità da quanto dichiarato dalla Dia». Il vigile finito nell'inchiesta, insieme a un tecnico di Palazzo Marino, avrebbe invece contraffatto un documento per sapere dalla Tim a chi fosse intestato un certo numero di cellulare. Una piccola operazione di spionaggio collegata a una pratica edilizia. Una volta ottenuto il nome, il vigile sarebbe andato a spulciare negli archivi del Comune per rintracciare dati personali e familiari della persona.

    Gianni Santucci
    10 novembre 2008

  4. #24
    Mé rèste ü bergamàsch
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    Sottotetti fuorilegge e ristrutturazioni facili: rinvio a giudizio per trenta

    http://www.corriere.it/vivimilano/cr...a_milano.shtml


  5. #25
    SatanFascista
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    Citazione Originariamente Scritto da novis Visualizza Messaggio
    Non vedo nessun nesso tra le due cose; non è che aumentando gli indici di edificabilità il comune regala soldi pubblici ai palazzinari sottraendoli alle metropolitane...anzi, in questo modo sono proprio le finanze del comune a beneficiarne
    E chi se ne importa , secondo te se le finanze del Comune intascano di più dopo ne trarrà beneficio la cittadinanza?ma va...ne abbiamo viste troppe per crederci...
    la cittadinanza trae beneficio dalle infrastrutture e dal verde , si usino i soldi dell'Expo per queste cose.

    qui le cose sono semplice e lineari , Milano come tante altre città ha perso abitanti perchè ha perso lavoro ed è diventata troppo cara , se vuoi portare dentro 700.000 persone devi costruire case popolari e riportare lavoro...
    ovvio che quella dell'assessore è una mera scusa per cementificare ancora di più la città mentre adesso che ci sono enormi spazi vuoti e deindustrializzati sarebbe proprio l'occasione giusta per creare qualche parco in città e non in estrema periferia...

    se dai ascolto ai palazzinari è ovvio che quelli vorrebbero un indice di 1 cioè costruire su ogni metro quadro disponibile

  6. #26
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    Citazione Originariamente Scritto da Io Robert Visualizza Messaggio
    E chi se ne importa , secondo te se le finanze del Comune intascano di più dopo ne trarrà beneficio la cittadinanza?ma va...ne abbiamo viste troppe per crederci...
    la cittadinanza trae beneficio dalle infrastrutture e dal verde , si usino i soldi dell'Expo per queste cose.
    Oh beh, se si parte da questi presupposti allora anche i fondi per l'expo diventano inutili, essendo gestiti da una società pubblica.

    Citazione Originariamente Scritto da Io Robert Visualizza Messaggio
    qui le cose sono semplice e lineari , Milano come tante altre città ha perso abitanti perchè ha perso lavoro ed è diventata troppo cara , se vuoi portare dentro 700.000 persone devi costruire case popolari e riportare lavoro...
    ovvio che quella dell'assessore è una mera scusa per cementificare ancora di più la città mentre adesso che ci sono enormi spazi vuoti e deindustrializzati sarebbe proprio l'occasione giusta per creare qualche parco in città e non in estrema periferia...

    se dai ascolto ai palazzinari è ovvio che quelli vorrebbero un indice di 1 cioè costruire su ogni metro quadro disponibile
    Senz'altro, ma credo che il comune vorrebbe riportare a vivere in città parte di quella gente che già lavora a Milano, e che però risiede in un paese della provincia dove le case costano meno; i prezzi delle case anche a Milano scenderanno di fronte a un aumento dell'offerta; poi c'è il fatto che secondo i piani del comune parte di questi nuovi alloggi dovrebbero essere destinati all'edilizia convenzionata, in tal modo si potrebbero forse spostare in edifici decenti (o almeno, si spera decenti) quelle persone che oggi vivono in quartieri ghetto inguardabili, per i quali non c'è soluzione se non raderli al suolo: so che un'operazione del genere è nei piani del comune, non so se riuscirà ad attuarla; per quanto secondo me le periferie di Milano non sono in media così orrende come in altre grandi città, ci sono alcuni quartieri precisi che invece lo sono proprio, senza possibilità di discussione, come ad esempio Gratosoglio, Ponte Lambro, la Barona...che vanno abbattuti, e la gente che ci vive deve essere spostata da un'altra parte.
    Sicuramente se una cosa del genere si realizzasse, tutta la città di Milano migliorerebbe sotto tutti i punti di vista (anche di quello della criminalità).
    Teniamo anche presente che in tutte le opere di riqualificazione dei quartieri di Milano che si sono susseguite a partire dagli anni 90, accusate sempre di essere solo una colata di cemento, è stato previsto più verde pubblico di quanto non ve ne fosse prima: per es. nella zona Garibaldi-Repubblica, al posto di un'enorme impressionante landa desolata battuta dal vento, è previsto un parco, e così un "parchetto" (piccolo, devo ammettere) nella zona Fiera, dove prima non c'era niente.

    Comunque per quanto riguarda l'indice di edificabilità, io non sono certo un'esperta in materia ma credo sia semplicemente l'indice che definisce il rapporto tra i metri quadri di terreno edificabili e l'altezza degli edifici che ci si costruiscono sopra, quindi più è alto l'indice di edificabilità più l'edificio sarà alto, mentre la quantità di metri quadri "edificabili" non cambia.

  7. #27
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    Non sono esperta, né posso impegnarmi più di tanto. Ripeto un solo concetto che ho appreso da Formentini: "L'amministrazione comunale".....ma guarda cosa ho scoperto..la politica è amministrazione..non ideologia..come quegli iimorali itagliani ,gli infami media ci hanno sempre fatto credere. Formentini diceva: se Milano si tenesse equamente (cioè sempre con elargizioni economiche da "bon bon e co..." all'itaglia,Milano avrebbe i marciapiedi d'oro. Allora SOLO e SEMPRE: "I WANT MY MONEY", come diceva la Thatcher..e basta..e basta..e basta, unitamente al riconoscimento della nostra cultura, lingua, storia, origini, ecc. ecc. Così è giusto. Ve saludi.

  8. #28
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    Citazione Originariamente Scritto da novis Visualizza Messaggio
    Comunque per quanto riguarda l'indice di edificabilità, io non sono certo un'esperta in materia ma credo sia semplicemente l'indice che definisce il rapporto tra i metri quadri di terreno edificabili e l'altezza degli edifici che ci si costruiscono sopra, quindi più è alto l'indice di edificabilità più l'edificio sarà alto, mentre la quantità di metri quadri "edificabili" non cambia.
    no
    - l'indice di edificabilità rappresenta la quantità di VOLUME (mc) o di SLP (mq) edificabili su un determinato lotto
    esempio: indice 5 mc/mq vuol dire che posso costruire 5 mc per mq di terreno in proprietà
    - i piani regolatori (o i nuovi pgt) devono stabilire l'altezza massima degli edifici per ogni zona e la superficie copribile del lotto

  9. #29
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    Citazione Originariamente Scritto da sciadurel Visualizza Messaggio
    no
    - l'indice di edificabilità rappresenta la quantità di VOLUME (mc) o di SLP (mq) edificabili su un determinato lotto
    esempio: indice 5 mc/mq vuol dire che posso costruire 5 mc per mq di terreno in proprietà
    - i piani regolatori (o i nuovi pgt) devono stabilire l'altezza massima degli edifici per ogni zona e la superficie copribile del lotto
    ah ok come non detto, grazie della spiegazione

  10. #30
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    http://ilgiorno.ilsole24ore.com/mila...ull_expo.shtml

    OPERE E AMBIZIONI A RISCHIO
    Una doccia fredda sull'Expo
    Castelli: "I soldi non ci sono"


    Il sottosegretario: caccia a fondi privati e alternativi. Gamberale: lo Stato venda le infrastrutture e realizzi le nuove





    Milano, 11 novembre 2008 - Inutile illudersi. Nella Finanziaria i soldi per le opere collegate all’Expo 2015 non ci sono, se non in minima parte. È stato il sottosegretario alle Infrastrutture Roberto Castelli a lanciare l’allarme fondi, ieri mattina nel corso del convegno 'Expo 2015. Gli investimenti, i protagonisti e gli ostacoli da abbattere' che si è tenuto all’hotel Principe di Savoia. I calcoli sono presto fatti: le 17 infrastrutture previste nel dossier Expo costano 11,7 miliardi di euro, la cifra ancora da reperire ammonta a 2,7 miliardi di euro e riguarda in particolare le nuove linee 4 e 5 della metropolitana milanese. La somma a carico dello Stato è di 1,8 miliardi di euro. "Credo che pensare che tutti questi fondi siano stanziati in Finanziaria sia irrealistico — osserva Castelli —, visto che abbiamo ereditato un debito pubblico gigantesco, il più grande del mondo a livello pro capite". La conclusione del sottosegretario leghista: "È possibile trovare una piccolissima parte di questi fondi in Finanziaria ma credo si possano trovare risorse alternative ai canali tradizionali".

    Insomma, le casse dello Stato sono vuote, o quasi. E dunque per le opere collegate all’Expo tocca arrangiarsi con un po’ di "finanziamento creativo". La settimana scorsa, in Parlamento, la Lega ha tentato di far approvare un emendamento che istituiva nuove lotterie per finanziare l’Esposizione universale del 2015. Niente da fare. L’emendamento è stato giudicato inammissibile dal Governo. Tutto da rifare. Ieri durante il convegno milanese, però, è spuntata una nuova idea per reperire le risorse indispensabili per l’Expo: vendere le vecchie infrastrutture pubbliche ai privati per finanziare la realizzazione delle nuove. Una soluzione proposta da Vito Gamberale, amministratore delegato di F2I, il Fondo per le infrastrutture italiane. Gamberale, anche lui relatore al convegno del Principe di Savoia, spiega: "Le nuove infrastrutture devono essere finanziate o dai soggetti che le gestiscono o dalle istituzioni: queste ultime per procurarsi i mezzi devono vendere le infrastrutture ai fondi che le possono comprare". Un "circolo virtuoso" che secondo il numero uno di F2I va assolutamente attivato.

    Una soluzione alternativa, quella di Gamberale, che il Governo è pronto a sposare. Anche se Castelli è cauto. Assicura che "al massimo tra venti giorni il Governo potrà sciogliere la riserva" e aggiunge che l’ipotesi di vendere le vecchie infrastrutture per finanziare le nuove "è una delle ipotesi su cui stiamo lavorando". La proposta Gamberale non è scartata nemmeno dal presidente della Regione Roberto Formigoni, anche lui ospite del convegno sull’Expo. Certo, il governatore ribadisce il suo "pressing" a tutto campo nei confronti del Governo per far spuntare nella Finanziaria i soldi per le infrastrutture connesse all’Expo. Ma aggiunge: "Ben venga se lo Stato reperisce risorse anche con strumenti nuovi. I fondi privati che offrono un aiuto per la realizzazione delle infrastrutture possono rappresentare una possibilità concreta: ma l’intesa deve comunque essere a tre, cioè il Governo deve dare il suo parere". Non basta. Formigoni annuncia che nei prossimi giorni convocherà ancora il Tavolo lombardo infrastrutture.

    Il centrosinistra, intanto, va all’attacco. Il capogruppo del Partito democratico in Comune, Pierfrancesco Majorino, nota: "Grazie a Berlusconi l’Expo 2015 è a rischio. Siamo molto preoccupati dalle parole di Castelli. Chiediamo al sindaco Letizia Moratti di dar vita in tempi brevi a un dibattito in Consiglio comunale". Mentre il consigliere regionale dei Verdi Carlo Monguzzi giudica "delirante" la proposta di vendere le vecchie infrastrutture per finanziare le nuove.
    di Massimiliano Mingoia


    INDIPENDENZA

 

 
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