Sono d'accordo che la modernità non passa per la semplificazione...e poi la semplificazione non si impone eliminando il pluralismo, ma lavorando alla creazione di un bagaglio culturale nazionale unico e ridurre la frammentazione non dei partiti, ma delle divisioni in seno all'Italia. Dobbiamo porre alla base della nostra democrazia i valori condivisi, che sono nella carta costituzionale, ma che non tutti riconoscono.
Berlusconi ha detto che si cercherà di realizzare il quoziente familiare entro fine legislatura (vedremo, non mi fido). Veltroni ha escluso l'ipotesi ritenendolo penalizzante per il lavoro femminile, incentivando il quoziente familiare il monoreditto e quindi sacrificando il lavoro femminile.
Nel Pdl sono divorziati, ma penso che almeno siamo al riparo da possibili unioni civili et simila, si vedano le linee giuda della ex ministra Turco!
il processo di riaggregazione a sinistra doveva, a mio avviso passare, attraverso una revisione culturale della storia della sinistra stessa, a partire non dalla rottura di Livorno ma prima ancora dalla fine del mazziniano patto di ratellanza delle società operaie: era in quel mondo che il pensiero democratico radicale e repubblicano ha dato una particolare impronta al nascente socialismo italiano, una impronta di tolleranza, di laicità e di umanesimo, di civile patriottismo, che è stata costantemente presente nello stesso comunismo vissuto dalla gran parte degli elettoric di quel partito.
Quanto alla DC credo che in essa non vi sarebbero mai stato spazio per personaggi come Berlusconi sia per il modelo consumistico del suo disegno politico , sia per il modo di vivere di molti suoi esponenti. Oltre tutto la DC era troppo pluralista perchè chicchesia diventasse troppo forte al suo interno.
Gli autentici degasperiani credo oggi siano quei cattrolici nekl centro sinistra che come Prodi e Bindi non temono di votare ai referendum con contenuto etico
Concordo sull'analisi della impossibilità di Belusconi di militare in un partito come la Dc. Diciamo che la Pdl è più una lista elettorale, chiamarlo partito sarebbe troppo. Non concordo invece sui degasperiani del centrosinistra e comunque ripeto che ragionare con vecchi schemi non ci aiuta a capire il quadro politico attuale.
va come rosicano