03/11/2008 - Associazione Peppino Impastato-Casa Memoria : SOLIDARIETA’ CON STUDENTI, FAMIGLIE E DOCENTI: L’ONDA DEL DISSENSO CRESCE E MINACCIA DI SOMMERGERE GLI IGNORANTI CHE CI COMANDANO
SOLIDARIETA’ CON STUDENTI, FAMIGLIE E DOCENTI: L’ONDA DEL DISSENSO CRESCE E MINACCIA DI SOMMERGERE GLI IGNORANTI CHE CI COMANDANO

Nessuno può rimanere indifferente di fronte allo sfascio imposto alla scuola pubblica e all’università, che sottrae ai ragazzi gli unici strumenti realmente formativi per limitare i danni imposti dal rincoglionimento delle TV, dei videogiochi e dei telefonini ultima generazione.
Il piano dell’attuale governo è chiaro a tutti: dirottare i soldi della scuola verso altre aziende, (banche, Alitalia, ponte sullo stretto, missioni e soldati inviati all’estero allo sbaraglio, fondi per il culto): prima d’ora eravamo in pochi ad urlare al vento e a dirci preoccupati per la deriva che la nostra democrazia stava assumendo, adesso l’Onda cresce giorno dopo giorno con l’afflusso continuo di studenti, docenti e genitori, che si vedono defraudati del diritto all’istruzione pubblica.
L’assalto in Piazza Navona da parte di fascisti armati di spranghe tricolore rappresenta il tentativo di distruggere un movimento di massa attribuendolo a semplici scontri tra fazioni opposte o ad attacchi di “facinorosi” (così Berlusconi chiama i ragazzi che scendono in piazza). Una simile operazione, preannunciata da Kossiga, in salsa squadrista e di regime è vergognosa ed inutile.
La protezione ricevuta dai fascisti da parte delle forze dell’ordine schierate sul posto ha svelato il progetto di un’azione preparata a tavolino, sacrificando l’integrità fisica di ragazzi poco più che tredicenni, purtroppo finiti in ospedale. Di peggio era successo solo a Genova, al Social Forum. Il nuovo fascismo del ducino si sta creando le proprie squadracce per colpire il movimento e tentarne la criminalizzazione, ma sia chiaro, non siamo più nel 1923 e invitiamo tutti a non arretrare di fronte ad ogni tipo di provocazione dei neo-camerati palestrati, addottrinati e inquadrati.
Non vogliamo una simile scuola e non vogliamo un simile Stato!
La mobilitazione di massa spaventa i nostri reggenti comodamente seduti a curare i propri affari e quelli degli amici degli amici e non può essere strumentalizzata né etichettata.
Gli studenti hanno parlato chiaro: vogliono andare oltre gli schemi asfittici degli attuali partiti politici e costruire nuovi modelli di lotta.
Si immaginino Berlusconi e la sua banda, Dell’Utri, Schifani, Gasparri, Bondi, Brunetta, Tremonti, Bossi, Bonaiuti, Carfagna, La Russa, Rotondi, Cicchitto, Bocchino, Gasparri, Alemanno, Fede ecc., cosa succederebbe se anche la lotta contro il potere politico-mafioso assumesse questa portata: la smetterebbero di beffarci truccando i numeri dei partecipanti, falsando le notizie, infangando il movimento che, secondo gli ultimi ritrovati di qualche imbecille, sarebbe nientemeno che strumentalizzato dai baroni universitari: roba da sganasciarsi dal ridere se non ci fosse qualcuno tanto ottenebrato nel cervello, da crederci.
Noi ci siamo, perché non vogliamo che la dispersione scolastica e l’impossibilità di pagarsi gli studi costringano i figli delle classi meno abbienti ad ingrossare la sacca degli sfruttati, lavoratori in nero sottopagati e, nel peggiore dei casi, della manovalanza dei traffici e degli affari illegali.
Ci siamo anche per impedire, in ultimo, che qualche capitale di Cosa Nostra finisca “per caso” a finanziare l’Università Siciliana.
Questo comunicato vuole essere un invito rivolto alle organizzazioni, alle associazioni, nazionali e non, impegnate anche in settori che non riguardino prettamente l’educazione (la lotta alla mafia, la difesa dei diritti degli immigrati, il sostegno dei soggetti svantaggiati, ecc.) perché si schierino apertamente con gli studenti, garantendo solidarietà, partecipazione e sostegno.
La nuova frontiera della lotta dal basso dovrà consistere nel superamento della settorialità e dei limiti del campo di interesse, sulla scorta della mobilitazione operaia che si unì a quella studentesca nel 1969.
Tutto questo al giorno d’oggi risulta necessario, visto che nulla può prescindere dall’educazione: nessuno può pensare di ottenere risultati nell’impegno sociale sapendo di parlare a cittadini abulici, ignoranti e inconsapevoli.

Associazione Peppino Impastato-Casa Memoria
Cinisi 1.11.2008