C'era una volta il sindacato dei lavoratori... italiani

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C'era una volta il sindacato dei lavoratori italiani



da Rinascita:


Sindacato addio

Venerdi 7 Novembre 2008 – 14:44 – Paolo Emiliani

Il sindacalismo ha scritto pagine importanti nella storia italiana delle conquiste sociali e spesso dai quadri sindacali sono arrivate alla politica le menti più lucide e lungimiranti, parlamentari che meglio di altri hanno saputo interpretare le esigenze sociali della gente. E’ quindi naturale che ci sia contiguità tra politica e sindacalismo, ma il mondo sindacale deve sempre mantenere la sua autonomia dai partiti altrimenti rischia di smarrire il suo ruolo ed infine di perdere ogni identità e quindi la stessa ragion d’essere.
E’ quello che sta succedendo da qualche tempo alla Cgil ed oggi la deriva sembra drammatica e forse irreversibile.
Il sindacato guidato da Guglielmo Epifani già durante la scorsa legislatura sembrava essersi trasformato in una sorta di appendice del governo di centrosinistra, pronto a sottoscrivere qualsiasi accordo, anche quando questo non tutelava certo gli interessi dei lavoratori. Il peggio, se possibile, lo sta però facendo adesso, ridotto ad una misera agenzia di propaganda per un’opposizione sempre più ideologicamente asfittica.
Il sindacato di Corso d’Italia sembra ormai deciso verso lo sciopero generale e non dubitiamo che possano esistere motivazioni valide per contestare questo governo, ma le argomentazioni di Epifani a sostegno dell’agitazione sono incomprensibili dal punto di vista sindacale. Parlando l’altro giorno davanti all’assemblea dei delegati e dei quadri il segretario generale della Cgil, che non ha mai pronunciato la parola “sciopero generale” pur facendone continui riferimenti, ha messo sul tavolo le richieste della sua confederazione per scongiurare lo sciopero. Alcune di queste, come la detassazione delle tredicesime, sono legittime rivendicazioni sindacali, ma una, in particolare, ci ha lasciato frastornati.
Epifani ha chiesto al governo la sospensione per due anni della legge Bossi-Fini, quella che regola, peraltro in modo “generoso” i flussi migratori verso l’Italia. Non comprendiamo proprio quale possa essere l’interesse dei lavoratori italiani, quelli che dovrebbero essere rappresentati dalla Confederazione generale italiana del lavoro, verso questa moratoria. Comprendiamo invece quale sia l’interesse del Pd, che da tempo cavalca l’invasione selvaggia per sostituire i voti italiani con quelli di importazione.
Epifani lo dica chiaro e tondo: la Cgil è l’agenzia di propaganda del Pd con rapporto che potremmo sindacalmente definire “subordinato e continuativo”. E se un giorno Veltroni o chi per lui dovesse giungere a Palazzo Chigi, la Cgil non dovrebbe essere più legittimata a sottoscrivere i contratti collettivi, per evidente conflitto di interessi.
E se la situazione della Cgil è ormai compromessa non sembrano stare troppo meglio Cisl, Uil e Ugl, anche loro troppo ancorati ai propri partiti di riferimento. L’unico sindacalismo in Italia ancora degno di questo nome è quello cosiddetto autonomo, che poi è quello quasi sempre non invitato alle trattative e marginalizzato dalle controparti anche quando è numericamente rilevante nelle aziende. Certo è più comodo trattare con chi non fa gli interessi dei lavoratori, un accordo di Palazzo è sempre più facile.
Epifani dovrebbe ripassare la storia di ben altre figure di sindacalisti. Sarebbe per noi facile indicare Filippo Corridoni, ma gli consigliamo di rileggere la biografia di Giuseppe Di Vittorio, che guidò proprio la Cgil, che aveva in tasca la tessera del Pci non quella del Pd, ma che sapeva anche dire “no” a Togliatti, che certo non è proprio uguale a Walter (si legge Uolter) Veltroni.


http://www.rinascita.info/cc/RQ_Edit...NtgCAXGv.shtml

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[bruna9]

Io quando lavoravo in una multinazionale americana mi iscrissi alla C.G.L. per solidarietà ad un collega C.G.L. mobbizzato pesantemente. Quando 2 anni dopo decisi di andarmene dalla Multinazionale Americana non influì minimamente la mia scelta di andarmene il fatto che suddetto collega mi volesse fermare (fisicamente, intendo) dall'andarmene. Figurati che un consulente del lavoro (Bello proprio e soprattutto "intelligente") mi disse che prorpio in quel periodo stavano facendo un repulisti delle B.R. all'interno dell'azienda. Io ho la coscienza pulita. Se mi dovessi reiscrivere ad un sindacato sarebbe la C.G.L. nonostante non sia perfetta e dovrebbe scegliere meglio i suoi accoliti.