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  1. #11
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    Citazione Originariamente Scritto da Wallace81 Visualizza Messaggio
    Tremila Schützen in corteo
    Tensione in piazza e fumogeni



    Tremila Schützen «armati» di fiaccole e tamburi, senza sciabole o fucili. Ieri sera hanno sfilato per le vie della città, da piazza Walther fino a piazza Tribunale, attraversando quello che il comandante Bacher ha definito «il quartiere fascista». Presente alla manifestazione tutta l’Svp cittadina con in testa l’Obmann Pichler Rolle. Tensione con dei manifestanti italiani in piazza Vittoria e in piazza Tribunale, ma nessun incidente. La richiesta: «Via tutti i monumenti fascisti dall’Alto Adige». Quando poco dopo le 16.30 i primi autobus degli Schützen arrivano a Bolzano (alla fine saranno una sessantina i pullman provenienti da tutta la provincia, ma anche da fuori), gli agenti sono già tutti posizionati. Da piazza Tribunale fino a piazza Walther, e poi lungo tutto il percorso del corteo: sono almeno duecento, tra poliziotti, carabinieri, finanzieri e vigili urbani. Le varie compagnie dei cappelli piumati si schierano in piazza Walther. In mano hanno delle fiaccole, molti tengono dei cartelli: «Los von Rom», «Convivenza sì, ma senza rifiuti storici», «Basta col fascismo», «Libertà per i combattenti». Tra le fila degli Schützen ci sono molti politici: Pius Leitner e Sigmar Stocker dei Freiheitlichen, Eva Klotz e Sven Knoll della Südtiroler Freiheit (con loro anche Sepp Mitterhofer), Andreas Pöder dell’Union. Davanti, in prima fila, c’è tutta l’Svp cittadina: Oswald Ellecosta, gli assessori Klaus Ladinser e Greti Rottensteiner, Luis Walcher. E con loro anche l’Obmann e vicesindaco di Bolzano Elmar Pichler Rolle. Per la giunta provinciale ecco Sabina Kasslatter-Mur. Sfumature diverse sui “relitti fascisti”: «Il monumento va eliminato», dicono Ellecosta e Ladinser. «Bisogna farne un museo», la posizione di Kasslatter-Mur. «Discutiamo attorno a un tavolo», la proposta di Pichler Rolle. Nel frattempo sale sul palco il comandante degli Schützen Paul Bacher: «Ne abbiamo abbastanza di uno Stato che non si è mai scusato con i tirolesi, che non si distanzia dal fascismo, che difende dei monumenti fascisti. Non manifestiamo contro gli italiani di questa terra, ma contro il “quartiere fascista” che va dal monumento alla Vittoria a via Amba Alagi fino al bassorilievo di Mussolini». Nel mirino finiscono anche piazza Mazzini («Caro sindaco Spagnolli - dice in italiano il Bundesmajor della Bassa Atesina Thomas Winnisch Hofer - è una vergogna che accanto al monumento ci sia anche una piazza intitolata a chi diceva che poche migliaia di tirolesi avrebbero potute essere italianizzate in fretta») e via Cadorna. Sul palco sale anche Sandro Canestrini, l’ormai ultra-ottantenne avvocato storico dei dinamitardi: «Cari amici Schützen - dice commosso - grazie di permettermi di parlare in italiano qui davanti a voi. Se essere italiano significa riconoscersi in un Duce a cavallo, allora io dico che non sono italiano, perché gli italiani aborrono il fascismo e il nazismo». Verso le 18.30 inizia il corteo. I tremila Schützen si mettono in marcia al ritmo dei tamburi. Le file ai lati sono tutte “armate” di fiaccole accese. Il colpo d’occhio è imponente. Tutto tranquillo fino a quando il corteo arriva in piazza della Vittoria, dove ad attendere i cappelli piumati non ci sono solo i duemila lumini che An aveva acceso nel corso della giornata. Sono circa 400 i contromanifestanti, e alcuni di loro inveiscono contro gli Schützen. Volano dei fumogeni, qualche petardo e molti insulti. Il cordone di polizia tiene, gli Schützen non reagiscono: «Ne ero certo. Ci aspettavamo degli insulti, ma avevamo dato l’ordine di non reagire e non abbiamo reagito», commenta poco dopo Bacher in piazza Tribunale. È qui che è in programma la chiusura della manifestazione. I cappelli piumati si rimettono tutti in formazione, proprio davanti agli uffici finanziari dove si trova il bassorilievo con il Duce a cavallo su cui viene proiettata una grande “X” che rende l’idea di ciò che vogliono i tiratori scelti. Inizia a parlare Elmar Thaler, responsabile organizzativo degli Schützen. Vicino agli altoparlanti si è formato un gruppo di un centinaio di contromanifestanti italiani. Fischiano, urlano “Italia, Italia”, non mancano gli insulti e qualche saluto romano. Ma attorno a loro si forma subito un cordone di carabinieri. Thaler fa finta di niente per un po’, poi sbotta: «Vergognatevi». Alla fine rincara la dose: «Ringrazio le forze dell’ordine - dice in italiano - che ci hanno salvato da gente talmente ignorante». Fischi da parte italiani, applausi dagli Schützen. E Bacher: «Noi le manifestazioni degli italiani non le abbiamo mai disturbate, siete voi che fate brutta figura: vergognatevi». Ma ormai la manifestazione è finita. Verso le 20 gli Schützen salgono sui loro pullman e tornano a casa. «Ora - chiude Bacher - spetta alla politica dare un segnale».(08 novembre 2008)
    http://altoadige.repubblica.it/detta...mogeni/1542193
    fascio-terroni d'importazione.
    solita figura di merda di chi non ha un cazzo da fare se non andare a disturbare manifestazioni altrui.

  2. #12
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    ..ma poi 3000 contro 400 chi deve ringraziare la polizia non sono certo gli Schützen...

  3. #13
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    Non capisco il senso di un thread di oltraggio ai coraggiosi combattenti per la libertà del Tirolo in questo forum: capisco che far parlare gli ita(g)liani vale più di mille teorie su di loro ma c'è un limite a tutto.

  4. #14
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    ma si...chi deride gli schutzen che combattono a casa loro per la loro libertà contro i fascisti unionisti italioti, poi sono gli stessi che si fanno le pippe su bobby sands e sulla libertà degli irlandesi contro gli inglesi.
    bella coerenza.

  5. #15
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    Titolo opportunamente modificato, a rigor di cronaca. Massima solidarietà agli Schützen e ai politici presenti (c'era anche Eva Klotz e Sudtiroler Freiheit, insieme a SVP e Ufs) per l'aggressione di quella minoranza di esaltati itagliani; massimo consenso alle proposte alla base della manifestazione.

  6. #16
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    Citazione Originariamente Scritto da Bèrghem Visualizza Messaggio
    Titolo opportunamente modificato, a rigor di cronaca. Massima solidarietà agli Schützen e ai politici presenti (c'era anche Eva Klotz e Sudtiroler Freiheit, insieme a SVP e Ufs) per l'aggressione di quella minoranza di esaltati itagliani; massimo consenso alle proposte alla base della manifestazione.
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  7. #17
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    Austria Dal Ticino Al Danubio!

  8. #18
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    Predefinito La conoscenza delle realtà altrui avviene anche attraverso queste piccole cose

    Schützen

    Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.



    Una compagnia di Schützen



    Andreas Hofer, l'eroe sudtirolese


    Gli Schützen, (letteralmente "difensori", in italiano detti anche bersaglieri o scizzeri), erano nel passato dei guerrieri adibiti esclusivamente alla difesa del territorio tirolese.
    Oggigiorno sono presenti, in Trentino-Alto Adige, bassa Austria e Baviera.
    Indice

    [nascondi] Gli Schützen nella storia [modifica]

    Il corpo degli Schützen fu fondato ufficialmente durante il regno dell'imperatore Leopoldo I d'Asburgo (XVII secolo).
    In realtà nel Tirolo esisteva, già dal XVI secolo una struttura difensiva chiamata Landesverteidigung Tirols (ovvero la difesa territoriale tirolese), che una struttura particolarmente unita al territorio ed alla popolazione locale. La sua origine risale ad un privilegio concesso dall’imperatore Massimiliano I ai principati di Trento e Bressanone, attraverso al trattato Libello dell’Undici del 1511. Grazie a questo trattato i tirolesi ottennero, la libertà di difesa, e l'esenzione dall’obbligo dell’intervento militare al di fuori del territorio del Tirolo, ma invece avevano l'obbligo di impegnarsi per la difenderla in qualsiasi momento, attraverso una chiamata di leva volontaria, che era suddivisa su 5 livelli: venivano chiamati progressivamente 5.000, 10.000, 15.000, 20.000 uomini, fino all'ultima leva o milizia territoriale, dove chiunque era chiamato attraverso il suono delle campane o i fuochi di segnalazione. Le cinque chiamate vennero poi sostituite a tre.[1]
    Claudia de' Medici, nel 1636, introdusse una riforma al sistema difensivo territoriale previsto dal Tiroler Landlibell, sostituendo le tre chiamate alla leva con una milizia territoriale di 4 reggimenti di circa 2.000 uomini tra i 24 e i 45 anni. Ogni reggimento era formato da 6 compagnie.
    Fu durante il regno dell’imperatore Leopoldo I, nel 1704, fu emendato nuovamente il Libello del 1511, andando a costituire 12 compagnie di tiratori scelti e tiratori al bersaglio (gli equivalenti dei bersaglieri): gli Schützen, che avevano la caratteristica di essere costantemente aggiornati presso i poligoni di tiro presenti sul territorio.
    Quella che prima veniva chiamata la milizia territoriale, man mano veniva sostituita con il nome degli Schützen territoriali, un corpo che si poneva accanto agli Schützen veri e propri.
    Il corpo degli Schützen tornò alla cronaca durante l'epoca napoleonica. Le compagnie nel frattempo erano aumentate a 46 nel 1796 e a 94 nel 1797.
    Nell’autunno 1796 le truppe francesi, mentre tentavano di congiungere le proprie truppe con quelle in Baviera, decisero di attraversare il Tirolo, ma queste vennero fermate durante la battaglia di Segonzano del 2 novembre 1796 cui parteciparono militarmente 7.000 Schützen.
    A fine gennaio 1797 le truppe francesi tentarono nuovamente di oltrepassare il passo del Brennero, ma furono nuovamente fermate il 2 aprile 1797 con la battaglia di Spinga (località sopra Rio di Pusteria), a cui parteciparono 3.000 Schützen.
    Nonostante il Trattato di Campoformio del 17 ottobre 1797, con cui l'Austria faceva pace con la Francia, questa durò poco, infatti nel 1798 si formò una nuova coalizione contro la Francia. La Francia però inflisse un duro colpo agli Schützen nel marzo 1799, a Martinsbruck e a Nauders.
    Attraverso la Pace di Presburgo (1805), l’Austria perdeva i territori del Tirolo, ceduti alla Baviera nel gennaio 1806 per volere di Napoleone. Questa scelta fu poco ben voluta dalle popolazioni tirloesi. Nel frattempo nel mese di aprile dell'anno 1809, l’Austria decise di dichiarare guerra alla Francia ed ai suoi alleati, quali la Baviera. Andreas Hofer, un oste e commerciante di bestiame della val Passiria decise di ribellarsi agli occupanti, spingendo il popolo in rivolta, facendosi aiutare da volontari e dalle compagni di Schützen. [2]
    Il 25 maggio del 1809 gli Schützen, capeggiati da Andreas Hofer, riuscirono ad arrestare e sconfiggere le violente truppe franco-bavaresi di Napoleone nella prima battaglia di Bergisel (nei pressi di Innsbruck) che volevano scendere nel Tirolo per saccheggiarlo e saziare le mire espansionistiche. Pochi giorni dopo, il 29 maggio vi fu la seconda battaglia di Bergisel, ma le truppe napoleoniche vennero nuovamente sconfitte. Il 13 agosto Andreas Hofer sconfigge ancora una volta le truppe bavaresi e francesi, con la terza battaglia di Bergisel, insediandosi a Innsbruck. Nonostante le tre iniziali vittorie, la campagna fu vinta da Napoleone, a Wagram (6 luglio 1809), a cui conseguì la cattura il 20 febbraio 1810 e la morte di Andreas Hofer a Mantova. [3]
    Napoleone decise quindi di suddividere la regione del Tirolo, annettendo il Trentino e la Bassa Atesina al Regno Italico, l’alta Val Pusteria al Regno Illirico ed il resto alla Baviera. Solo nel 1813 il Tirolo ritornò all'Austria.
    Nel 1871 vi fu una nuova riforma della leva militare, che prevedeva la nascita di 10 battaglioni di Tiroler Landesschützen (gli Schützen territoriali), che vennero trasformati nei reggimenti di Trento, Bolzano e San Candido nel 1893. Nel corpo prestavano servizio di due anni i giovani tra i 20 e i 32 anni, rimanendo poi negli Standschützen (gli Schützen stanziali) per altri dieci anni.
    Durante la prima guerra mondiale le compagnie furono diversamente raggruppate in dei battaglioni, e ebbero l'onore di venire qualificate a Kaiserschützen dall’imperatore Carlo I nel 1917, a seguito del valore dimostrato in battaglia.
    L’Italia dichiarò guerra all’Austria-Ungheria il 23 maggio 1915, provocando la mobilitazione generale delle formazioni degli Standesschützen, chiamati a presidiare i valichi e le vette dei confini. Durante la guerra si batterono valorosamente e scontrandosi con gli Alpini italiani.[4]
    Con la perdita del conflitto, che causò la fine della monarchia asburgica, e di conseguenza al termine del regolamento di difesa territoriale, gli Schützen persero il loro ruolo di difensori del territorio.
    Qui si può fare una distinzione tra due categorie di Schützen:
    • gli Schützen austriaci
    • quelli sudtirolesi e trentini, che furono vietati durante il fascismo.
    Entrambe le categorie al giorno d'oggi mantengono vive le tradizioni del corpo.

    Gli Schützen oggi [modifica]

    Il corpo degli Schützen esiste ancora oggi, anche se ha perso la propria funzione paramilitare. Oggi giorno svolge prevalentemente funzioni di tutela dei valori cristiani, delle tradizioni e costumi tipici del territorio Tirolese. Le Compagnie sono anche di carattere rievocativo e di rappresentanza presso cerimonie e feste. Sono presenti in Trentino, Alto Adige, Baviera, e bassa Austria cioè nelle zone in cui, molti anni fa, garantivano la difesa dell' antico Tirolo dalle incursioni armate straniere. Gli Schützen del Tirolo Storico si suddividono in tre "aree": quelli del Tirolo (Tirol), quelli del Alto Adige (Sudtirol) e quelli del Trentino (Welschtirol).
    L'uniforme tradizionale include fucile (un Mauser Karabiner 98k caricato a salve) e sciabola (quest'ultima solo per gli ufficiali). Nella stragrande maggioranza dei casi hanno un cappello ornato di piume di fagiano di monte e decori floreali: fiori rossi per feste, rifondazioni o anniversari; foglie di quercia per cerimonie solenni o di notevole importanza; ramo di abete bianco con tre punte verso l'alto per funerali messe ai caduti in guerra (in tal caso sulla bandiera della Compagnia viene appesa una striscia color nero per il lutto).
    L'uniforme, però, varia da compagnia a compagnia. Ogni compagnia è dotata di una propria bandiera che, spesso su di un verso reca l'immagine del Sacro Cuore di Gesù o altra icona sacra mentre sul lato opposto presenta un'immagine che identifica il luogo di provenienza del gruppo. La bandiera e le uniformi sono recuperate da fonti storiche attendibili. Spesso la bandiera è a due colonne, bianco e verde, con il simbolo del Sacro Cuore di Gesù, o del Tirolo, o del comune di appartenenza. Nelle Compagnie è radicato il sentimento cattolico che permea la tradizione degli Schützen. Essi sono particolarmente devoti al culto del Sacro Cuore di Gesù, antico patrono del Tirolo Storico.
    In numerose realtà essi promuovono attività di recupero di luoghi di importanza storico-culturale, religiosa o si fanno portatori di attività a scopo benefico. La loro presenza nel territorio trentino e sudtirolese è ben vista dalla popolazione locale e dai turisti che vedono così preservato il proprio patrimonio culturale.
    Tuttavia vi sono stati casi, in Alto Adige, in cui queste compagnie si sono trovate a duro confronto con la popolazione italiana residente e spesso in situazioni di propaganda di riannessione all'Austria o in contrasto con le Forze Armate Italiane (Carabinieri e Guardia di Finanza).

    Schützen in Alto Adige [modifica]

    L'organizzazione degli Schützen in Alto adige è così composta:
    • Landeskommandant
    • Landeskommandant-Stellvertreter
    • Landeskurat
    • Bezirksmajore
    • 7 Bezirke (circondarii): Bolzano, Bressanone, Burgraviato e Val Passiria, Val Pusteria, Alta Val d'Isarco (Wipptal), Bassa Atesina e val Venosta con 138 compagnie e due bande musicali con complessivamente 6000 membri
    Perdonate se ho messo questa pagina di wikipedia ma forse non tutti quelli che visitano questo forum sanno chi sono gli Schützen.
    Se ritenete che sia superflua oppure non precisa allora bannatela pure.
    http://it.wikipedia.org/wiki/Sch%C3%BCtzen

  9. #19
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    Vabbè non ingigantiamo qualche spintone e quattro parolacce... dai.

  10. #20
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    Onore agli Schützen....

    DISONORE per chi non Rispetta, l'identità e la storia di un popolo

 

 
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