comunqwue favorevole!
comunqwue favorevole!
beh all'ultima domanda, ti rispondo..assolutmanente si, è necessario...
il come..è + complicato...xkè è proprio il sistema italia ad esser messo male..ma comunque tentiamo di fare delle proposte..
allora...allora..gli esami a numero chiuso, o la selezione dei ricercatori devono essere assolutamente controllati, proprio per evitare nepolitismi, clientele o baronie.
i professori vanno controllati anche quelli per evitare che ci siano quelli che vivono di rendita e quelli che si sbattono ma rimangono sempre sfruttatier evitate questo, per esempio, si potrebbero fare dei test(complitati dagli studenti dei vari corsi) per valutare i professori, come si fa già in tante università.ma tali test, DEVONO valere qualcosa, e possono esser utilizzati proprio per premiare quelli che fanno meglio il lavoro e punire chi invece non lo fa(e magari ricopre anche una posizione superiore a chi lo fa bene)
finanziamenti alle università private:no, sopratutto in un momento in cui i soldi scarseggiano, è prioritario privilegiare le pubbliche.
per i baroni-rettori universitari...eh , bisognerebbe appunto controllare da quanti anni questi hanno la cattedra, quali sono i servizi che offrono e come sono, l'offerta formativa, quanti ricercatori assumono , come utilizzano i fondi...
per il reclutamento dei ricercatori, va bene controllare le loro pubblicazioni ecc come fanno in molti paesi(e ovviamente controllare che le loro pubblicazioni non vengano fatte da amici di amici di..)e ovviamente andare a modificare i vari contratti cui devono sottostare e non solo..
oltretutto, proporrei(idea un mio professore) la tassazione progressiva universitaria..visto che il sistema universitario italiano non elargisce chissà quali borse di studio, ognuno paga in proporzione al reddito suo/della sua famiglia, non come ora in cui tutti pagano la stessa cifra in nome di un egualitarismo che non è assolutamente giusto
boh io butto giù questo(ah ovviamente anche i finanziamenti dovrebbero essere differenziati secondo me, xkè ci sono poi i rettori che utilizzano i finanziamenti bene per migliorare l'offerta formativa e chi li usa per farsi i cazzi propri)
Il numero chiuso non è meritocrazia, sia ben chiaro. E' tutto il contrario.
Si facciano pure i test d'ingresso, ma chi li supera deve entrare, senza tetti.
Cito Mussi: bisogna premiare chi è più bravo, ma non tutti siamo genii e quelli devono stare nella società pure loro (Mussi l'ha detta meglio)
Si, forse la proposta migliore è quella di un test non a numero chiuso, ma con una soglia minima oltre cui si entra.
Salvo restando la necessità del numero chiuso in determinati corsi di laurea, dove magari non è possibile tenere più di tot. persone a causa di impedimenti tecnici (mancanza di laboratori etc.etc.)..
Provo a dare il mio modesto contributo alla discussione che a mio parere riveste un'importanza fondamentale. La meritocrazia è utile e non deve essere necessariamente un elemento caratterizzante esclusivo del capitalismo occidentale. E' essenziale per premiare gli studenti e i lavoratori che eccelgono nel loro lavoro, ma non deve porre le basi per una società socialmente squilibrata e segnata da gravi disuguaglianze. Secondo me i premi devono essere stabiliti all'interno delle aziende dai consigli dei lavoratori e devono poter fare allo stesso tempo da incentivo senza allargare la forbice sociale.
e soprattutto...tagliare sprechi nella spesa pubblica e investire(tanto) nella ricerca!