Il PCI era un partito (ed ha potuto comunque limitarsi soltanto alla "diminuzione" della violenza, senza riuscire a debellarla).
La "destra" intesa così è un ensamble di roba, partiti, associazioni, cani sciolti, e non ha potere di farsi ascoltare da gente così.
Inoltre, c'è una differenza di base. Il comunismo è SOLO un progetto politico, un'idea politica, una dottrina. Il fascismo è questo ed anche altro: non si limita a proporre ricette di economia o dottrine politiche, cerca di parlare anche allo spirito, nel bene e nel male. A questo esso non può rinunciare. Il problema di quando si parla allo spirito, di quando si risvegliano certi istinti, certe istanze spirituali che sono dentro tutti noi, è che non si può scegliere: certi richiami arrivano a me, che li so cogliere ed esaltare, e allora lotto per il mutuo sociale e per un'idea di Patria, di forza e di coraggio; e arrivano al babbuino, che non li sa capire, sente "forza e coraggio" e concepisce "io picchiare rossi così io essere forte e coraggioso e difendere patria da infami".
Con costoro non c'è nulla da fare, se non utilizzarli come bassissima manovalanza. Ma rivendichiamo la possibilità, eccome, di dire che non c'entrano niente né con noi né col fascismo.
a 159 e 160 avevo fatto delle ipotesi su possibi motivi non tanto sulla violenza quanto sul perchè venga manifeatata in modo diverso a secondo della collocazione politica; tu ne fai sostanzialmente un problema di qualità delle persone, ma questo può, forse, a capire perchè uno è predisposto alla violenza ; ma sul capire il perchè del modo di manifestarsi non aiuta molto. Prova , se credi, riguardare le mie ipotesi ai post indicati.