Il Conservatore oggi e domani.
Le divisioni della destra e il mutato scenario internazionale
Cari amici,
a distanza di alcuni mesi da quando il nostro progetto del circolo culturale ha iniziato a darsi una forma, ed in prossimità del nuovo anno, momento in cui Il Conservatore dovrà darsi una struttura ed un’identità politica definita, propongo di iniziare a discutere della situazione in atto come delle prospettive future.
Le questioni che riguardano la struttura organizzativa e l’identità culturale del circolo sono a mio avviso intrecciate e vanno perciò affrontate insieme.
Il Conservatore è nato come proposta unitaria per aree politiche piuttosto diverse:
- l’area reazionaria
- l’area liberal-libertaria
- l’area neoconservatrice,
che ha cercato di rappresentare in qualche modo la fusione delle prime due.
Tuttavia, nonostante l’impegno profuso in tale direzione, è evidente che, per motivi diversi, né i cattolici reazionari, né i liberali di destra abbiano finora appoggiato con slancio questo tentativo di abbracciare una vasta area del pensiero anticomunista e antiprogressista.
Ognuna di queste fazioni, gelosa della propria specificità, non si è voluta infatti mischiare ad altre correnti ritenute distanti da sé, ragion per cui molte delle ragioni del nostro Manifesto fusionista son venute oggettivamente meno.
A questo problema si aggiunge anche la recente vittoria elettorale di Barack Obama che sposterà gli Stati Uniti su posizioni politiche agli antipodi rispetto a quelle di George W. Bush e alle nostre. Dinanzi ad un’America non più votata a difendere gli interessi e i valori dell’Occidente, ma intrinsecamente globalista, non più America-nazione ma America-mondo, va riconsiderata a mio avviso anche la nostra – finora irrinunciabile – lealtà atlantica.
Se infatti i nuovi Stati Uniti decidessero di perseguire azioni militari multilaterali a scopo umanitario, come fece in passato Clinton riguardo alla Bosnia, noi conservatori avremmo i nostri buoni motivi per negare il nostro appoggio.
Se gli Obamiani dovessero produrre un progressivismo aggiornato su scala globale, che andasse in direzione dell’azzeramento di differenze locali riguardo i costumi etnici, religiosi, tradizionali, noi conservatori non potremmo acconsentire.
Esiste infatti un globalismo economico che ha le sue ombre, ma ne esiste un altro ben più minaccioso che è il diretto discendente di quella volontà illuminista e giacobina volta a manipolare la natura umana attraverso la Dea Ragione e i suoi bracci armati: lo Stato democratico e lo scientismo positivista. Sin d’ora possiamo affermare che Il Conservatore si opporrà sempre ad ogni tentativo faustiano.
E’ giunto dunque il momento di riflettere insieme e di riorganizzare la nostra azione in vista della mutata realtà e degli obiettivi futuri. Propongo quindi di iniziare un pubblico dibattito sul nostro circolo culturale, sui suoi rapporti con le altre destre di Pol e sulla caratterizzazione ideologica che Il Conservatore dovrà darsi.
Sulla base di quanto sarà proposto il nostro Manifesto verrà revisionato e reso definitivo, come è stato già reso noto, entro il primo gennaio dell’anno 2009.
Questo confronto di idee si ritiene aperto ai soci, ai simpatizzanti e agli amici. In definitiva a tutti coloro i quali credono come noi nel progetto di un circolo culturale conservatore all’interno di Politica OnLine.
Largo agli interventi, dunque, e buon dibattito a tutti.
Florian