Originariamente Scritto da
fil.tan
Ma insomma, l'accanimento terapeutico cos'è? Eluana non sta subendo proprio questo da 17 anni? E poi mi auguro che questa ragazza venga sedata, in tal modo non soffrirà nel momento del distacco dei macchinari, così come avvenne con Welby. Ma ai cattolici non andava bene neppure che Welby, che pure aveva scritto eccome le sue volontà rendendole pubbliche, fosse sedato e lasciato morire in modo che la natura facesse il suo corso, ricorrendo all'anestesia solo per non soffrire nel momento del trapasso.
E allora la domanda è: ma quand'è che i cattolici intendono rispettare la volontà di un essere umano che decide di rinunciare alla vita, ad una condizione straziante che né io né voi, mi auguro, possiamo neppure immaginare? Non si può essere obbligati a soffrire e a condividere il vostro entusiasmo e la vostra fede, ritenendo la vita un dono di Dio. Per me Dio non esiste, e anche se esistesse e mi avesse donato la vita...beh, se di un dono non ne entro in possesso che dono è? Sarebbe un'imposizione! E dal vostro punto di vista bisogna ammettere che ci sono persone che in determinate condizioni psico-fisiche vogliono rinunciare a questa imposizione/dono, chi sono io per obbligare qualcuno a perseguire una strada diversa dalla sua volontà? Se Eluana aveva espresso la volontà di non voler essere tenuta in vita come un vegetale, beh non importa che ci siano atti scritti, ed infatti esistono i testamenti verbali. Mi fido della parola del padre Beppino, che io non ritengo un assassino, ma un uomo distrutto dal dolore e dall'amore per sua figlia, al punto tale da rispettarla anche in una scelta estrema che ella aveva manifestato prima dell'incidente.
Certo è che questo caso costituisce un precedente di cui i legislatori sono obbligati a tenere conto, perché non è più tollerabile il vuoto in materia.
E siccome non esiste una legge ad hoc, vale quanto dice la Costituzione, all'articolo 32:
"La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana."