Originariamente Scritto da
zaffo
I segnali ci sono, e pure inquietanti.
La politica italiana continua ad essere inquinata da dichiarazioni ed atti pericolosi, che sottendono una cultura della tensione, potenzialmente pericolosa.
Molto probabilmente non c'è una vera intenzionalità, non esiste alcun progetto in tal senso, ma certe affermazioni risultano ugualmente agghiaccianti.
Prendiamo ad esempio la recente invettiva di Andrea Camilleri contro il Ministro dell'Istruzione. Per lo scrittore siciliano Mariastella Gelmini "di sicuro non è un essere umano" (fonte:
http://www.corriere.it/politica/08_n...4f02aabc.shtml)
Pochi giorni fa la comica Paola Cortellesi ha ripreso questa idea, riducendo il Ministro ad un robot. L'effetto è scherzoso, ma c'è un che di inquietante dietro ad una imitazione che riduce la persona ad una "cosa" (video:
http://mmedia.kataweb.it/video/35947...-gelmini-robot)
Senza voler instaurare in alcun modo un rapporto, non è possibile dimenticare che le Brigate Rosse, nella loro macchinazione omicida, annullavano qualsiasi spessore umano nei loro obiettivi. Il magistrato, l'economista, il giornalista, il politico, non erano più esseri umani, ma oggetti da abbattere.
Ebbene, in questa sede ci limiteremo comunque a condannare nel modo più fermo le squallide affermazioni di Camilleri, e ad invitare la Cortellesi, se possibile, a cambiare registro, senza tirare in ballo collegamenti di alcun genere con le BR o con fenomeni di violenza. Resta il fatto che l'impressione non è delle migliori.
Purtroppo, però, gli "indizi" (fino ad ora del tutto ipotetici ed inconsistenti) non si fermano qui. E' notizia dell'ultima ora che il Ministro Brunetta costituisce un possibili obiettivo per le BR, ed è per questo sotto scorta ed adeguata protezione. Lo stesso Ministro ha denunziato la pubblicazione, su "L'Espresso", di mappe e fotografie delle proprie residenze (fonte:
http://www.corriere.it/politica/08_n...4f02aabc.shtml). Anche questo indizio risulta inquietante. Per carità, non si vuole certo dire che la sicurezza di Brunetta, a causa dell'articolo del periodico, è ora compromessa, ma ci saremmo attesi una ben maggiore sensibilità da parte di questo organo di stampa.
E ancora peggio suonano le dichiarazioni del leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro, che in occasione della mancata elezione di Leoluca Orlando alla Presidenza della Vigilanza RAI, si è scatenato in attacchi furibondi e -lo aggiungiamo noi- inqualificabili: per l'ex-magistrato, preso da ira di stampo giacobino, Berlusconi non è altro che un redivivo Videla. L'Italia si sarebbe dunque trasformata in una dittatura su modello di quella argentina, con una piena ed incontrollabile deriva antidemocratica (fonte:
http://www.repubblica.it/ultimora/24...taglio/3407816).
La gravità di simili affermazioni è enorme, e Di Pietro se ne assume la responsabilità.
Se infatti siamo in una dittatura, cosa si aspetta ad abbattere il dittatore, a rovesciare un Governo antidemocratico ed anticostituzionale?
La domanda si pone con forza, e si pongono anche tutti i possibili risvolti.
Il clima non è affatto buono: la tensione è palpabile, e noi possiamo solo sperare che gli "indizi" non si trasformino in spirale di violenza.
Queste tracce, prese di per sè, significano poco o nulla, ma prese insieme dipingono un quadro inquietante.