Annozero aveva denunciato il fenomeno almeno un anno fa, quantomeno mi sembrava che quella potesse essere una denuncia.Una notte di lavoro con le centinaia di immigrati disposti a tutto per pochi spiccioli
Per farsi sfruttare c'è anche chi si accoltella davanti ai "caporali"
Io, schiavo al mercato di Milano
per due euro e mezzo di paga
di PAOLO BERIZZI
MILANO - Prima cosa: scavalcare. "Lì in mezzo, tra la porta numero 3 e la 4, vai tranquillo", mi suggerisce Driss, un ragazzo marocchino, sorriso sghembo e infreddolito. Se vuoi lavorare come schiavo delle cassette, all'Ortomercato di Milano, devi arrampicarti su questa barriera di ferro - saranno tre metri e mezzo d'altezza - che gira sui quattro lati e che ora traballa per i movimenti accelerati e scomposti di chi sale sopra e salta dall'altra parte. Le quattro di notte. Sono dentro. "Vai al piazzale 60, o al 61, o al 62, o al 63, che c'è lavoro". Calpesti uno dei 450 mila metri quadrati del mercato e ti sbatte addosso la sensazione di essere in un posto dove non sei nient'altro che braccia, ma dove un misero lavoro nero - questo sì - puoi cercarlo in libertà. Senza nessuno che ti punta, che ti intralcia.
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E' lo stesso principio della Camorra che attecchisce tra quanti disposti a lasciarla fare. O no?
Le foto.
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"I learned long ago, never to wrestle with a pig. You get dirty, and besides, the pig likes it."
(G. B. Shaw)